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sabato 13 maggio 2017

to be read ~ maggio


mi rendo conto che pubblicare la tbr del mese a metà mese è una cosa veramente stupida, ma ho procrastinato non per culopesantezza, ma solo perché aspettavo chili di pacchetti pieni di chili di roba che tenevo a inserire in questa rubrica. e per dire, non sono nemmeno arrivati tutti.
ma ormai manca veramente poco a finire maggio, quindi mi sa che comunque non riuscirei a leggere tutto, quindi i prossimi arrivi slitteranno alla tbr di giugno, che sarà un gran casino visto che ci saranno anche gli acquisti dell'arf (ah sì! quest'anno finalmente riesco ad andare all'arf! l'avevo scritto pure sulla pagina facebook e su instagram, ma ve lo dico anche qui, se ci siete anche voi fatemi sapere che mi farebbe piacere incontrarvi!)
insomma, ecco qui la mia tbr di questo mese, ben condita dalla consapevolezza che non ce la farò mai. però, per dire, quello che volevo leggere ad aprile in effetti l'ho letto, magari non sono riuscita a parlarne qui, ma almeno sto un po' più a posto con la mia coscienza.


questa tbr è bellissima, vero?
dunque, andiamo con calma: i primi due titoli, plume e immortali, sono le ultime novità di douglas edizioni, presentate poco tempo fa al comicon di napoli.
ovvio che io non c'ero al comicon, ma ho rotto le scatole ai ragazzi di douglas per farmeli mandare a casa (grazie!) e non vedo l'ora di parlarvene (se siete passati su instagram/facebook avete di sicuro già visto la dedica bellissima che mi ha fatto simone prisco quanta gioia, quanta!) perché già solo dopo averli sfogliati si capisce che sono delle megacicciofigate immense.
residenza arcadia, il primo romanzo di daniel cuello, in realtà l'ho già letto. vi dico solo che è bellissimo e che il 19 maggio troverete qui su claccalegge l'intervista a daniel e due parole (due perché non voglio fare spoiler) sulla storia. daniel mi ha sorpresa davvero, credetemi che non ci credereste mai che questo è un romanzo d'esordio. bravo, bravo, bravo!
in attesa di fare il pieno di autoproduzioni all'arf, ho preso i primi due volumi di radici, di giorgio pandiani. questi devo ancora leggerli, ma li ho sfogliati e devo dire che giorgio è un bravissimo disegnatore, e che ha fatto un gran lavoro con la scelta di formato, materiali eccetera. i libri sono davvero belli, c'è tantissima cura nella realizzazione.
di challenger invece ve ne ho già parlato, potevo non metterlo qui, ma questo romanzo mi ha entusiasmata così tanto che non volevo assolutamente escluderlo. se vi siete persi il post in merito, andate qui. ma sopratutto compratelo e leggetelo perché è strepitoso!
passando a cose più leggere, finalmente è uscita l'edizione economica di i love shopping a las vegas, attualmente sul comodino di madre, ma conto di riuscire a leggerlo prima possibile. adoro sophie kinsella, ma trovo assurdo spendere venti euro per i suoi romanzi, quindi ogni volta mi ritrovo a passare mesi a cercare tra l'usato o su bookmooch, oppure attendo che esca un'edizione meno costosa. fortuna che non ho la fissazione di avere tutti i libri della stessa collana, con lo stesso formato e la stessa grafica, sarebbe impossibile senza spendere un sacco di soldi.
tra gli ultimi acquisti manga c'è one week friends, di cui ho recuperato la serie completa (per ragioni di spazio, ho messo in foto solo il primo numero) che è adorabile (qui avevo parlato dell'anime), una stella cadente in pieno giorno, di cui ho tutti i volumi tranne - per un disguido su ebay - il numero otto. cioè, l'ho comprato ma si sono dimenticati a inserirlo nel pacchetto, per cui sto aspettando che arrivi. nel frattempo ho letto i primi sette volumi, che mi hanno tutti piacevolmente sorpresa. avevo ragione a volerlo recuperare! ho già letto anche himitsu 4, ma visto che ancora non ve be ho parlato, ho messo nella pila anche lui, si merita di essere fotografato, no?
tra i recuperoni ci sono anche i primi cinque volumi di emma, che non ho ancora iniziato per non cadere in tentazione e ordinare gli altri subito, alice 19th, che placherà la mia sete di shoujo fantasy, e per finire corto - sulla rotta del disincanto prattiano, un piccolo saggio edito da armillaria, di cui al momento posso dire solo che ha una grafica - anche quella interna - bellissima!

ci sarebbero stati anche altri manga di cui vi ho già parlato, non li ho inseriti solo per evitare di fare una sorta di torre di babele, ma trovate i post già pubblicati scorrendo l'archivio.

insomma, avete letto qualcosa di questi titoli? ve ne ispira qualcuno? ci vediamo a roma?

mercoledì 26 aprile 2017

commenti randomici a letture randomiche (33)

oggi, nella rubrichina più randomica del web, vi parlo di un sacco di cose bellissime, quindi pronti a riempire i carrelli di amazon (o a fare un giro in libreria).

cominciamo da yuri - asa nisi masa, edito qualche mese fa da coconino press, o meglio, si tratta di una riedizione, visto che per la prima volta era stato pubblicato nel 2003.
gran bella idea quella di ristamparlo, perché - almeno io - altrimenti me lo sarei perso e sarebbe stato un peccato.
yuri è un fumetto abbastanza atipico, anche nella sua storia editoriale: uno dei più grandi editori giapponesi, kodansha, decise di proporre al suo pubblico un manga realizzato da un autore occidentale. quell'autore è igort e yuri è il piccolo capolavoro che ha realizzato, tornato poi in italia grazie a quella che - all'epoca e fino a poco tempo fa - era la sua casa editrice.
abituati ai manga che leggiamo ogni giorno, yuri è qualcosa di completamente diverso: non solo una meraviglia visiva come se ne trovano raramente, ma è anche un perfetto esempio di come due modi di fare fumetto, a prima vista completamente diversi, come quello nipponico e quello italiano, se ben miscelati tra loro, riescono a dare vita a qualcosa di unico e bellissimo.
yuri è una favola cosmica, letteralmente: racconta i viaggi stellari a bordo dell'astronave green kangaroo del piccolo yuri, cosmonauta in cerca della sua mamma accompagnato e accudito da uba, una tata-robot di legno.
il piccolo astronauta esplora pianeti e mari alieni, incontra creature a volte spaventose, a volte gentili, a cui chiede aiuto per riuscire a ritrovare la madre.
i racconti sono brevi, introdotti da leggende spaziali e filastrocche, che aiutano a rendere al meglio il tono infantile e poetico delle storie, perfetto per il pubblico di riferimento, che è appunto quello dei bambini. le vignette sono molto grandi, spesso una sola scena occupa metà o tutta la tavola e l'azione non è molta, ma la bellezza della storia sta tutta nella dolcezza del giovanissimo protagonista e nel modo in cui si relaziona agli alieni che incontra, e sopratutto nel suo desiderio di riabbracciare sua madre, che è il vero motore dei suoi viaggi.
igort disegna scenari dettagliatissimi, colorando ogni tavola e rendendo yuri un po' un ibrido tra fumetto e libro di illustrazioni. consigliatissimo.

passando ad uscite più recenti, io spero che tutti abbiate preso il primo volume di our little sister di akimi yoshida (qualche millennio fa ho parlato del suo - bellissimo! - banana fish), uno di quei titoli che mai e poi mai mi sarei sognata di vedere in italiano e invece è in corso di pubblicazione per star comics.
se avete visto il film omonimo - little sister - ispirato al manga (ve lo consiglio, è molto carino e le attrici sono davvero bravissime), probabilmente conoscete già l'inizio della storia: yoshino, chika e sachi, le tre sorelle koda, abitano insieme in una grande casa e antica casa a kamakura. i genitori le hanno lasciate sole da parecchi anni, ma le tre sono riuscite sempre a vivere bene insieme, e adesso che sono adulte, vivono le loro vite senza sentire più di tanto la mancanza della madre e del padre. la loro vita continua tranquilla e serena, tra qualche battibecco, i fidanzati sbagliati e il lavoro, tra quelle mura piene dei ricordi della loro infanzia, fino al giorno in cui non arriva la notizia che il loro padre è morto.
nonostante non lo vedano da quindici anni, nonostante lui abbia sposato altre donne e avuto altri figli, decidono lo stesso di partecipare al funerale,
arrivate al paese in cui il padre, alla stazione conoscono suzu, la loro sorellastra, una ragazzina che fin da subito mostra un'indole dolce e decisamente più matura di quella che solitamente ha una ragazza della sua età. nonostante il soggiorno sia breve, le tre sorelle si affezionano subito a suzu e, considerato che ormai sia sua madre (la seconda delle tre mogli del padre) che suo padre non ci sono più, le chiedono se vorrebbe venire a kamakura con loro. suzu accetta senza pensarci troppo e dopo pochi giorni arriva nella grande casa delle koda.
inizia quindi questa nuova convivenza a quattro, e alla vita delle tre giovani donne si intreccia quella di un'adolescente alle prese con la scuola, la squadra sportiva, le amicizie, e insieme alle loro vicende e ai loro piccoli drammi, quelle degli altri abitanti del piccolo paese.
our little sister è un manga corale che parte benissimo, raccontando il presente e il passato di una famiglia, la vita di un piccolo paese sul mare, e sopratutto tratteggia senza troppi fronzoli la storia di quattro giovani donne. se proprio vogliamo trovargli una pecca, credo che lo stile di disegno non sarà troppo apprezzato dal grande pubblico, cosa che, in accordo con il suo essere uno slice of life, non mi fa pensare che possa diventare un best seller.
ma fidatevi di akimi yoshida e un po' anche di me, e provate a fare un giro anche voi a kamakura. vi assicuro che ne vale la pena!

un po' meno entusiasmo me l'ha regalato il primo numero della nuova edizione di lamù. in buona sostanza il punto è questo: il pregio e il difetto di questo esperimento (star comics ha proposto un'antologia in due volumi per valutare la reazione del pubblico prima di decidere se ristampare tutta la serie) coincidono. mi spiego meglio: bella l'idea di fare un'antologia, sopratutto considerando che si tratta di una storia ad episodi - tipico di rumiko takahashi - che funzionano anche autonomamente, e considerando pure che un gran numero di volumi tutti così probabilmente fanno più gola ai fan della vecchia generazione in preda alla nostalgia che ai lettori più giovani. ma il problema, a mio avviso, è stata la selezione delle storie. pensavo che almeno il primo capitolo ci fosse, o che avremmo trovato episodi completi, invece l'inizio manca e alcuni episodi sono capitoli di storie più lunghe.
quindi sì, bella l'edizione a colori e in grande formato, bella l'idea di riportare in libreria un titolo di tanti anni fa, bella anche l'idea dell'antologia, ma la selezione dei capitoli poteva essere diversa, sopratutto a beneficio di chi - come la sottoscritta - non ha ricordi del vecchio manga o dell'anime.
un buon prodotto per i fan e i nostalgici, ma se non conoscete almeno un po' la storia, è difficile capirci qualcosa. peccato, speravo in qualcosa di diverso e più leggibile per tutti.

penultimo volume per romantica clock, che mi sta mettendo addosso un'ansia tremenda e voglio assolutamente sapere come va a finire!
avevamo lasciato akane deboluccia ma in fase di ripresa, adesso è arrivato il momento dei tanto sospirati esami di ammissione e lei, nonostante tutto, si è impegnata come una pazza per riuscire a superarli, per poter frequentare la stessa scuola di suo fratello aoi.
ma tutto questo stress non le fa affatto bene, e subito dopo l'esame akane ha un altro malore, per cui finalmente decidono di sottoporla ad esami più approfonditi, per scoprire che ha una non meglio identificata malattia del sangue e che le servirà un non meglio specificato trapianto.
in ospedale akane fa amicizia con un sacco di bambini ricoverati con lei, mentre i suoi amici, che non possono entrare nemmeno per farle visita (si tratta pur sempre di ospedali pediatrici e di ragazzini troppo piccoli per poter essere ammessi nei vari reparti), cercano di farsi forza tra loro e di prepararsi al suo ritorno. solo shin, il più grande per età, riesce ad incontrarla e passare un po' di tempo con lei.
la guarigione di akane sembra possibile, perché aoi, in quanto gemello, è un donatore compatibile, ma in ogni caso richiede tempo, ma alla notizia che è stata ammessa alla scuola dei suoi sogni ogni dubbio e paura spariscono per far ritornare il suo ottimismo più forte che mai.
dubito che ci sarà un finale triste (già qui il momento lacrimuccia c'è stato e per quello che mi riguarda è stato anche troppo per una storia così), ma in ogni caso mi sento davvero in ansia per quale sarà l'esito della vicenda.
insomma, certe serie non dovrebbero essere bimestrali, o almeno non per tutta la durata della pubblicazione! datemi il finale adesso!!!

in ultimo la grande gioia di questo giro: il volume tre di himitsu! personalmente ci avevo già messo una croce sopra, visto che goen ci ha fatto aspettare quasi un anno per vederlo (e sì, c'è già chi ha letto il numero quattro, mannaggia!), e invece eccoci qui.
si accettano scommesse sulla data di uscita del quinto. se poi penso che sono d o d i c i volumi mi sento male...
ma dunque, dicevamo, himitsu!
in questo terzo volume continuano le (dis)avventure del nono, mettendo un po' da parte i due protagonisti, maki e aoki, lasciandoci concentrare del tutto sul caso in corso: il ritrovamento di un corpo completamente scuoiato, un omicidio ributtante e un cervello intatto, lasciato quasi apposta perché la polizia, in possesso della tecnologia capace di leggere i ricordi impressi nei cervelli anche dopo la morte, scoprisse il motivo di un tale delitto.
da qui prende le mosse un caso che risale in realtà a cinque anni prima e che coinvolge dei ragazzi allora appena diplomati, uno spietato assassino e delle vittime innocenti...
quasi tutto il volume è dedicato a questa storia, quindi non andrò oltre a svelarvi la trama, ma bisogna ammettere che reiko shimizu è davvero brava a mantenere alta la tensione fino alla fine.

mercoledì 4 maggio 2016

commenti randomici a letture randomiche (15)

nelle ultime settimane ho recuperato un po' di roba in fumetteria. era ora di scrivere qualche commento e sistemare il casino che avevo lasciato sulla scrivania, la famosa pila delle cose di cui scriverò presto sul blog.

il mondo di ran sta per concludersi e questo penultimo volume lascia intendere che il prossimo ci prosciugherà le ghiandole lacrimali.
*attenti agli spoiler!*
la lotta con gli insetti si è finalmente conclusa.
l'ultimo insetto è morto, l'affetto di ran per otaro è riuscito a cacciarlo fuori dal suo corpo, mentre shizuka l'ha distrutto definitivamente.
ma dopo tutto questo tempo, l'insetto ha completamente distrutto il corpo di otaro, che rimane in vita solo grazie alla magia di ran. quando lei si addormenterà per recuperare i suoi poteri, lui non avrà più il suo supporto, e di conseguenza...
già da un po' si era capito che non c'era molto da sperare per otaro, ma avevo continuato a credere che alla fine, in un modo o nell'altro, l'happy ending sarebbe arrivato.
e no, non intendo un happy ending amoroso, in fondo ran è una bambina e sarebbe abbastanza disgustoso se lui volesse stare con lei pur sapendolo.
ma mi aspettavo che otaro riuscisse a salvarsi...
beh, insomma, manca davvero poco alla fine, però per qualche giorno ancora posso continuare a sperare di vedere ran sorridere radiosa.
voi cosa vi aspettate dall'ultimo volumetto?

il secondo volume di liselotte e la foresta delle streghe mi ha molto sorpresa. sopratutto per il fatto che la storia ha accelerato parecchio, senza però risultare maldestramente affrettata.
insomma, parliamo di natsuki takaya!
*attenti agli spoiler!*
siamo solo al secondo volume e già si comincia a svelare il passato di liselotte e quello di engetsu: la loro storia inizia tanto tempo prima del loro ultimo incontro, quando liselotte viveva ancora insieme alla sua famiglia. il giorno in cui liselotte stava per essere uccisa da un killer assoldato, forse, proprio da suo fratello, enrich riuscì a permetterle di salvarsi, pagando il suo gesto con la vita. adesso è rinato come engetsu, grazie al potere della strega vertelinde, ma non è più un essere umano.
e questa volta tocca a liselotte salvarlo.

se già nel primo volume si intuiva un'atmosfera tetra, qui la takaya non si risparmia in nulla: uccisioni, tradimenti, rimpianti, perdite. si poteva pensare a un fantasy spensierato e dolce dando un'occhiata alla prima cover, invece il livello di angst è davvero altissimo. la trama sembra essere entrata nel vivo e plausibilmente ci sarà parecchia azione nel prossimo volume. se si continua con questo ritmo non dovrebbe volerci troppo tempo prima che la storia finisca, quindi se l'autrice decidesse di riprendere a disegnare non dovremmo patire troppo.
ma sono solo considerazioni assolutamente personali e basate su semplici impressioni.
in ogni caso, io non vedo l'ora di leggere gli altri tre volumi.

ho recuperato anche, in mega ritardissimo, il decimo volumetto de il fiore millenario. non ho letto moltissimi shoujo fantasy, ma questo sicuramente si gioca il posto d'onore sul podio insieme a fushigi yuugi e la spada incantata di sakura.
le vicende della principessa a-ki e del suo fedele hakusei non sono semplicemente appassionanti e coinvolgenti. in questo manga si mischiano elementi solitamente meno tipicamente shoujo, azione, guerra, addestramento militare, intrighi politici eccetera, a quelli a cui siamo più abituate. quello che però rende veramente notevole questo manga (per cui se ve lo siete perso dovete assolutamente rimediare) è la sua protagonista.
nonostante abbia vissuto una delle esistenze più difficili che si possano immaginare, a-ki è una ragazza intelligente, forte, ambiziosa. nonostante l'affetto che la lega ad hakusei e che prima la legava a seitestu, a-ki sa essere indipendente, sa salvarsi da sola, non ha bisogno del principe azzurro che venga a prendersi cura di lei mentre rimane ad aspettare con gli occhi colmi di lacrime. nonostante le sue debolezze, che sono più che altro la prova di un animo sensibile e vivo, a-ki sa governare sé stessa, il suo destino, i suoi sentimenti e il suo paese.
vorrei più protagoniste come lei nei fumetti...
ma intanto la nostra principessa si trova nei guai fino al collo, rapita dal principe di so e sempre sotto la costante minaccia di do-hi, lontana da hakusei e dall'oggetto che può darle il diritto di regnare, finalmente sul suo paese. ha solo le sue capacità a difenderla dai suoi carcerieri e la sua forza a evitarle di dare a do-hi una vittoria troppo comoda.
alla fine del volume c'è un gran colpo di scena e... beh, ho bisogno di andare avanti prima possibile. l'unica cosa che odio di questo titolo è la sua pubblicazione a singhiozzo. in giappone siamo arrivati al 13° volumetto e la serie è ancora in prosecuzione, ma credo proprio che non manchi moltissimo alla conclusione. sperando che si velocizzino i tempi della pubblicazione italiana!

un po' scialbino, dopo l'entusiasmo del terzo volumetto (ne avevo accennato direttamente sulla pagina fb, qui) il quarto numero di rere hello.
la storia è abbastanza semplice, si è capito da un pezzo dov'è che l'autrice vuole andare a parare e non si riesce a capire cosa diamine le impedisce di arrivare al quid del discorso.
in ogni caso, *attenti agli spoiler!*
apprendiamo con gioia (non è vero, non è che la cosa mi fregasse poi così tanto) che towa e hata, dopo la dichiarazione di lui e il rifiuto di lei, hanno fatto pace. towa non solo non è innamorata di hata, e mi piacerebbe parecchio che l'autrice non li facesse finire insieme solo per quieto vivere, ma direi che ha un debole per ririko. se questo aspetto della storia non venisse trascurato, accantonato e nascosto, potrei finalmente cominciare a interessarmi un po' di più a questa biondina sociopatica. ma al momento...
minato e ririko continuano a comportarsi da sposini novelli senza fare un solo passo avanti nella loro relazione, come se la cosa non fosse già abbastanza noiosa così, entra in scena un nuovo personaggio a complicare la faccenda, cioè a complicarla per quello che è l'assurdo comportamento dei protagonisti di buona parte degli shoujo manga. insomma, arriva, del tutto immotivatamente, serina, che ririko inizialmente scambia per la fidanzata di minato e che poi si scopre essere sua cugina (di secondo grado, cosa fondamentale). serina è la tipica ragazza carina, innamorata del protagonista maschile e che farà di tutto per allontanare da lui la protagonista femminile. giusto perché non ci bastano mai questi assurdi cliché in cui le donne competono per amore di un uomo, eh...
in ogni caso, sappiamo già adesso che, per ragioni di trama, il suo destino è segnato e che dovrà arrendersi all'evidenza di non essere lei il personaggio su cui è incentrata la vicenda. se nel frattempo riuscirà a far sbloccare minato e ririko, almeno avrà avuto una qualche utilità.
insomma, volumino un po' noioso, ci si aspetta di meglio nel prossimo numero...

invece il secondo volume di himitsu conferma tutto quello che si era già detto a proposito del primo: questo manga è un capolavoro.
cercherò di parlarne senza fare troppi spoiler, riassumere la trama sarebbe un lavoro inutilmente lungo e non riuscirei comunque a far emergere quello che rende così bello questo manga.
in questo numero i casi affrontati dalla nona sezione investigativa sono due. nel primo la shimizu si concentra sopratutto sul buon aoki, dandogli modo di gestire un'indagine per lui difficile ed emotivamente sfiancante, dato che la vittima è stata sua collega, affidata a lui direttamente da maki.
nonostante le sue capacità, aoki non riesce a mantenere la freddezza (apparente?) di maki, arrivando a rischiare persino la sua stessa vita.
anche nel secondo caso la sensibilità di aoki gioca a suo sfavore: poter scandagliare il cervello della vittima fino a vedere quello che ha visto e sopratutto il modo in cui lo ha visto, entrando in totale empatia con lei, non è facilmente sostenibile per il giovane investigatore, e l'intervento di maki è sempre fondamentale e decisivo, anche quando sembra fare poco.

in entrambe le storie, nonostante la spietatezza dei fatti narrati, nonostante le immagini spesso crude, quasi al limite dell'horror, la shimizu riesce sempre e comunque a far emergere l'aspetto più poetico della vicenda: dai bellissimi paesaggi sognati dalle vittime, fino alle loro speranze, i loro desideri, il modo incredibile in cui l'amore incondizionato riesce a mostrare il mondo esterno al nostro cervello.
ammetto che la parte finale della seconda storia mi ha davvero commossa, la shimizu ha davvero giocato sporco e ha vinto facile.
adesso che si è meglio affrontato l'argomento della risonanza tomografica e le eventuali conseguenze, mi aspetto un terzo numero che si focalizzi di più sui personaggi, sopratutto su maki.

lunedì 18 aprile 2016

himitsu - the top secret 1

sono giorni che mi arrovello su questo post.
scrivere di himitsu - the top secret mi sembra quasi impossibile.
l'autrice, reiko shimizu, nota (no, non è vero) in italia per la principessa splendente, è forse al contempo una delle mangaka più brave e più bistrattate le cui opere sono state pubblicate nel nostro paese.
cerco di capire da anni perché un fumetto disegnato benissimo e con una trama accattivante e coinvolgente non possa avere il successo che merita, e me lo spiego in due frasi (chi vuole arrabbiarsi faccia pure): in primo luogo perché quelli di reiko shimizu sono manga, e si sa, chi legge graphic novel e fumetto indipendente eccetera non si abbassa a leggere manga, e chi legge manga, troppo spesso purtroppo, legge solo manga, e la shimizu fa manga esteticamente e contenutisticamente molto lontani dai manga che tirano di più, così liberi dai cliché dei titoli mainstream da non rientrare quasi mai tra le letture dei mangofili estremisti.
ragion per cui, da un lato o dall'altro, questa autrice non ha avuto il successo che meritava.
per cui mi unisco all'appello di elisa di gerundiopresente e invito le due categorie, quelli che io i manga non li leggo che mi fanno schifo e quelli che io leggo solo manga e preferibilmente solo quelli di successo, a dare un'opportunità a questo titolo, altrimenti sappiate che vi state perdendo una megacicciofigatissima immensa (vi invito anche a buttare nel cesso queste stupide idee che vi fanno discernere tra i fumetti a seconda della nazionalità del loro autore/editore; è una roba davvero insensata e veramente veramente veramente stupida).

tornando in tema.
himitsu - the top secret di reiko shimizu è uno shoujo manga, uno di quelli che fa crollare ogni luogo comune sugli shoujo: niente storie d'amore, niente occhioni né fiori in ogni dove. anzi, himitsu unisce tematiche fantascientifiche a tratti da poliziesco, con la solita attenzione dell'autrice per la psicologia dei personaggi.
il risultato è ambientato in un futuro non troppo lontano, nel quale si è riusciti, grazie a una particolare forma di risonanza magnetica e di elettrostimolazioni, a rivedere tutte le immagini viste dalla vittima fino ai due anni prima del momento della morte, a patto ovviamente di poter disporre entro le dieci ore dal decesso del cervello intatto.
una tecnologia del genere consente dunque di poter svelare anche i crimini più elaborati, gli omicidi perfetti, semplicemente guardando, come un film, quello che il cervello ha registrato.
ma se da un lato questo metodo di indagine permette soluzioni precise, veloci e senza possibilità di errore, dall'altro viola completamente la privacy della vittima, rendendo visibili non solo gli eventi registrati, ma anche le sue emozioni, sensazioni, paure: i ricordi infatti sono in qualche modo alterati da chi li ha registrati, come se si trattasse di una iper-soggettiva: ad esempio, una persona della quale la vittima era innamorata, apparirà più bella di quello che è in realtà, o al contrario, qualcuno di cui aveva paura, avrà un aspetto ancora più spaventoso. senza contare che allucinazioni, dovute o meno ad assunzioni di stupefacenti, fantasie eccetera, saranno registrati come se fossero reali.

trovato un modo per analizzare una fonte perfetta (o quasi) di informazioni come il cervello, tocca trovare anche chi riesca a portare avanti le indagini, basandosi sul materiale in possesso per ricostruire l'esatto corso degli eventi, senza tralasciare il fatto che questo tecnologia può mostrare le immagini, ma non i suoni o gli odori.

come per molte altre serie diventate poi famose ed apprezzatissime dal pubblico, anche himitsu è nato da un episodio pilota breve: nel 2055 in america viene per la prima volta utilizzata la tomografia del cervello per risolvere un caso molto controverso e che riguarda niente di meno che il presidente degli stati uniti, trovato morto in circostanze molto misteriose. kevin loomis si ritroverà a collaborare alle indagini in qualità di esperto della lettura delle labbra, ma, superato l'entusiasmo iniziale per quello che questa nuova tecnica investigativa comporta, kevin comincerà a porsi delle domande fondamentali per quello che riguarda i risvolti dal punto di vista etico e morale. su quale base, ad esempio, si deve decidere chi deve scandagliare la vita privata di un'altra persona? quali informazioni possono essere rese pubbliche e quali no? quanto è corretto violare fino a questo punto l'intimità di qualcuno senza il suo consenso?
dopo questo episodio pilota comincia la serie vera e propria. ci troviamo, cinque anni dopo gli eventi americani, in giappone, a seguire le indagini della nona sezione investigativa di tokyo insieme ad aoki, uno dei nuovi membri della squadra.
in effetti, tutto il personale è stato appena cambiato: i vecchi investigatori, dopo aver seguito il caso di un serial killer, sono tutti impazziti o si sono suicidati. solo il giovane vice commissario maki sembra non aver riportato nessun trauma dall'indagine precedente.
oltre a tutti i quesiti che loomis si era posto anni prima, adesso si aggiunge la domanda più spaventosa: è possibile rivivere le esperienze di alcune vittime di omicidi brutali senza esserne turbati in modo irreversibile?

il rapporto tra aoki e maki si sviluppa in pochissimo tempo senza per questo peccare per mancanza di
naturalezza: per quanto brillante, intelligente, dotato di una capacità di osservazione senza pari e con una capacità sovrumana di resistere allo stress psicologico delle indagini, maki nasconde più debolezze di quanto si potrebbe immaginare, mentre aoki è la spalla perfetta, pronto a sostenere maki senza nessuna esitazione.

personaggi affascinanti, casi misteriosi da risolvere, omicidi efferati, tecnologie futuristiche, ritmi serratissimi che non lasciano mai calare l'attenzione, senza contare l'eleganza e la pulizia che contraddistinguono le tavole di reiko shimizu. praticamente himitsu è il tipo di fumetto che potrebbe piacere a qualsiasi tipologia di lettore.
se proprio dobbiamo trovargli un difetto quello è il suo editore italiano. la goen è famosa per i suoi ritardi, rinvii infiniti delle uscite, blocchi, un'attenzione e una cura del cliente che vanno, in negativo, oltre ogni limite concepibile. la speranza è di riuscire a leggere tutti e 12 i volumi della serie principale senza diventare nonni nel frattempo, al momento neanche ci pensiamo ai vari prequel (sui quali non sono poi neanche tanto informata, quindi se qualcuno sa qualcosa mi farebbe piacere se lasciasse un commento), perché sarebbe veramente chiedere troppo a un editore simile.
per consolarvi posso dire che in ogni volume si conclude un caso investigativo, per cui le attese tra un numero e l'altro sono meno fastidiose rispetto ad altre serie. io, personalmente, avevo decretato blocco totale per goen, ma questo e mahoromi sono davvero imperdibili e quindi, amen, possiamo solo attendere e incrociare le dita. peraltro pare che in molte fumetterie (ovviamente non nella mia) sia già arrivato il secondo volume...

ps. non solo sono riuscita a scrivere di un fumetto che pensavo non sarebbe mai arrivato qui in italia, ma questo è il 650° post su claccalegge magari porta bene...

domenica 2 novembre 2014

riassunto (scrematissimo) degli annunci di lucca 2014

e anche quest'anno, come d'abitudine, non potendo folleggiare per la fiera, me ne sto a seguire gli annunci di lucca dal pc.
poco fa ho urlato. no ma davvero.
perchè hanno annunciato himitsu. della shimizu.
tipo fine del mondo imminente.

in ogni caso, come ogni volta, non riporterò gli annunci completi - che tanto si trovano ovunque - ma semplicemente i titoli che mi son segnata da prendere.
sta volta poi la scrematura è proprio selvaggia, ho deciso di eliminare i forse e di buttarmi solo su lo voglio assolutamente. prima o poi si deve crescere e smettere di dilapidare patrimoni in fumetteria appresso a fuffa inutile. che il mondo è pieno di bei fumetti e bei libri e non posso perdermeli a favore della fuffa.

dunque:

himitsu di reiko shimizu - 12 volumi completa - goen (dal 2015 dicono loro...)
urla di gioia, gaudio e tripudio!!! ♥ ♥ ♥
speriamo che questa sia la volta buona della shimizu, perché io voglio assolutamente tsuki no ko e wild cats. e anche tutto il resto.

maison ikkoku perfect edition di rumiko takahashi - 10 volumi completa - star comics (da aprile, solo fumetteria)
e oserei dire che era anche ora!

questi due titoli da soli valgono tutto. potevano anche smetterla qui.


buffalo 5-nin musume di moyoco anno - volume unico - goen
vabbè. moyoco anno. volume unico. non ho altro da aggiungere.

gigantomakhia di kentaro miura - volume unico - planet manga
era anche abbastanza scontato che lo annunciassero... anche se dalla planet qualche cosina in più me l'aspettavo. deludenti ma almeno mi faranno risparmiare.

 

oltretutto j-pop e gp mi fanno l'enorme regalo di annunciare un sacco di roba assolutamente inutile... non hanno manco detto niente delle millemila serie lasciate in sospeso. e ci credo, cosa dovevano dire? siamo dei perfetti incapaci, non sappiamo gestire gli acquisti che facciamo, non sappiamo pubblicizzare i nostri fumetti, non abbiamo nessunissimo rispetto per chi ha iniziato una serie che è stata interrotta senza motivo e non sappiamo fare il nostro lavoro in modo decente. però vi portiamo pure la lista della spesa di go nagai, cazzo, go nagai è l'unica roba fiQa del mondo e ce l'abbiamo solo noi. credo che non smetterò mai di odiarli per robe come lindbergh, il mondo di ran, ciel eccetera eccetera...
qualsiasi cosa avessero annunciato o annunceranno, come già molti titoli in corso, se si rendessero conto che go nagai non è l'unico autore pubblicabile del mondo, proverò a recuperarli solo quando vedrò l'ultimo numero in fumetteria.

flashbook non fa conferenze, ma qualche tempo fa hanno annunciato orange ed è l'unico titolo che avrei preso da loro a parte altra roba della usami (anche se ormai manca poco, hanno pubblicato quasi tutto... insomma, potrebbero anche sforzarsi e portare le ultime cose, no? tipo è una vita che aspetto sekai wa happy de dekiteiru, sono due numeri, che ci voleva?).

ronin manga non esiste. chiaramente.

magic press, per quel poco che si trova su internet a proposito della loro conferenza, continua a dilettarsi di cazzitetteculi, mi pare impossibile pensare che hanno pubblicato hitsuji ai tempi che furono. praticamente è come se non ci fossero per me.

bao publishing promette roba interessante ma che non conosco (quindi che è interessante lo dico solo sulla base delle poche righe di presentazione che accompagnano gli annunci), come sempre tengo d'occhio e pian piano cerco di capirci qualcosa. tanto ho un fottilione di pubblicazioni loro per cui spasimo da secoli da recuperare.

in definitiva sono veramente contentissima! poca roba ma buona per me, spero di poter recuperare più tranquillamente le serie che ho in pausa da mesi senza dover correre dietro alle nuove uscite.