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mercoledì 21 ottobre 2020

mao ~ vol.1

 una volta io sono morta.

gioia, gaudio e tripudio! è tornata rumiko takahashi!
il primo volume della sua nuova serie, mao (che è arrivato al sesto volumetto in giappone, quindi almeno per un po' possiamo evitarci lunghe attese tra un numero e l'altro), mi fa tornare in mente - cosa che rinne non era riuscito a fare - i tempi e sopratutto l'emozione dei primi volumetti di inuyasha.
per certi aspetti le due storie sono simili: nanoka, una studentessa dell'era moderna, attraversa fortuitamente un passaggio che la porta indietro all'era taisho, ma in un mondo in cui, oltre agli esseri umani, esistono creature sovrannaturali.
una di queste è mao, un onmyoji che da quasi un millennio è alla ricerca di un potentissimo spirito che lo ha maledetto e che forse è in qualche modo collegato anche a nanoka.

tornata nel suo mondo, nanoka si rende conto di avere dei poteri sovrumani, proprio lei che è sempre stata debole e scarsissima negli sport. oltretutto, nonostante la cosa le sia ancora incomprensibile, mao le ha detto che in realtà lei è un'ayakashi, e le somiglianze tra loro e i loro poteri sono molte più di quelle che nanoka si sarebbe immaginata. qualcosa, durante l'incidente che ha subito da bambina e nel quale sono morti i suoi genitori, sembra averla legata per sempre a questa dimensione.
in che modo e soprattutto perché è ancora da scoprire.


ragazza umana, ragazzo (almeno nell'aspetto) con poteri sovrannaturali, l'aiutante piccolo e buffo, creature da folklore tradizionale più o meno maligne, il cattivo di turno da sconfiggere, il passaggio in un epoca diversa, la scoperta della protagonista di avere un passato oscuro che la rende speciale: i tratti in comune con le opere precedenti della takahashi ci sono tutti, anche l'atmosfera e il ritmo serratissimo della narrazione riporta ai primi episodi di inuyasha eppure, nonostante il senso rassicurante di essere nella solita comfort zone a cui la takahashi ci ha abituato, mao sembra promettere qualcosa di diverso. e forse possiamo incrociare le dita e sperare di trovarci davanti a qualche sorpresa nei prossimi numeri.
i toni cambiano, distaccandosi tantissimo da rinne e in parte anche da inuyasha, si fanno più seri e compassati, l'aspetto horrorifico è più cupo e maturo, mancano i siparietti comici e gli screzi tra i protagonisti (dio ti ringrazio) che sono stati fino a ora uno degli elementi chiave delle opere della takahashi.

lo stile dei disegni è riconoscibilissimo e non è molto diverso, persino il character design dei personaggi non varia molto (i capelli di mao ricordano in modo imbarazzante quelli di inuyasha, e nanoka ricorda un po' akane) ma tutto sembra vagamente più armonioso ed elegante rispetto al tratto di qualche anno fa, probabilmente anche per adattarsi al tono più maturo dell'opera.
i due protagonisti sono ben caratterizzati già da subito e la storia potrebbe svilupparsi in modo interessante, senza che il senso di già visto diventi troppo pesante e resti invece come una sorta di marchio di fabbrica.

come tutte le opere della principessa dei manga, non c'è nulla di troppo sorprendente, ma credo che ai fan piaccia proprio questo (o almeno, a me!): ritrovarsi in situazioni già familiari, con personaggi che si ha già la sensazione di conoscere e lasciarsi condurre attraverso gli eventi, senza chiedere nulla di più di qualche piacevole ora di svago in compagnia di storie che - ripetitive quanto volete - funzionano.

leggiucchiando su siti vari ho visto che è stata presentata come una storia romantica tra due ragazzi appartenenti a mondi diversi, ma di romanticismo in questo numero nemmeno l'ombra. speriamo di evitarci l'abusatissimo cliché della coppia che non dichiara i propri sentimenti fino alla fine, forse il peggiore tra i leitmotiv della takahashi.

mercoledì 15 novembre 2017

commenti randomici a letture randomiche (46)

un sacco di randomicità a questo giro, nel disperato tentativo di darvi qualche consiglio sulla base delle millemila cose che ho letto ultimamente...

cominciamo da un libro che ho finito di leggere più di un mese fa, un romanzo che avevo desiderato tantissimo per anni e che poi, al finale, mi ha lasciata con un po' di amaro in bocca.
hugo e rose di bridget foley da all'inizio tutte le promesse per essere un folle viaggio in un mondo fantastico, lontano dalle noie della vita da cui rose, la protagonista, si sente sopraffatta.
da quando ha sei anni, dopo un incidente in bicicletta che la lascia in uno stato comatoso per diversi giorni, rose sogna ogni notte un'isola meravigliosa, dove la sabbia è rosa, dove vivono creature spaventose che solo lei è hugo - l'unico altro abitante umano dell'isola oltre a lei - possono sconfiggere, per liberare tutti gli altri, che sono prigionieri di un palazzo che rimane sempre fisso all'orizzonte, per quanto si provi a raggiungerlo.
sull'isola, rose è sempre giovane, bella, forte, coraggiosa: l'esatto contrario della donna un po' appesantita dall'età e da una vita di scarse soddisfazioni.
l'amore della sua vita, suo marito e padre dei suoi figli, con il passare del tempo, si è andato trasformando in un uomo più devoto alla carriera che alla passione, e l'arrivo di tre figli ha significato la necessità di una sicurezza economica da un lato, e dall'altro una presenza genitoriale fissa. rose ha dovuto rinunciare a qualsiasi ambizione nella sua vita per crescere i suoi figli, e la sua esistenza è un incubo fatto di routine da mamma e casalinga. l'unico momento in cui si sente felice, è con hugo, sull'isola dei suoi sogni.
ma un giorno, per puro caso, ecco che hugo si materializza davanti a lei in carne e ossa: più vecchio e meno atletico che nei suoi sogni, hugo è il solitario impiegato di un fast food, come lei imbottigliato in una vita che è l'opposto di quella che vive ogni notte sull'isola.
da questo momento, tutto prende a sconvolgersi per rose: la presenza reale di hugo rende i suoi sogni qualcosa di più di semplici sogni, e la sua vita qualcosa di molto più complesso di quella di una semplice casalinga che ama perdersi nelle sue fantasie.
senza spoilerare troppo, speravo che alla fine rose riuscisse a riscattarsi da quel ruolo che le va così stretto, riuscisse a trovare un posto suo, senza doversi intendere solo come mamma di o moglie di.
mi è parso che alla fine all'autrice mancasse il coraggio di dire che chiunque può prendersi spazio e tempo per sé, anche fuori dal mondo fantastico dell'immaginazione o dei sogni.
sicuramente però qualcuno con un'indole più realistica della mia saprà apprezzarlo di più...
insomma, poteva essere sicuramente meglio, ma merita una lettura, se vi capita di trovarlo in giro dategli una possibilità!

passando ai fumetti, ho continuato la lettura di moon girl e devil dinosaur, che si conferma una lettura carina, divertente, piacevole e un po' più infantile rispetto a ms. marvel (chiedo perdono, ma sono le uniche due serie marvel che seguo, non saprei fare altri paragoni).
in questo secondo volume (della ristampa in cartonato) la nostra giovanissima eroina si trasforma definitivamente come inumana ma... non è cambiato nulla rispetto a prima.
o almeno così sembra, fino a quando, senza che abbia modo di controllare nulla di tutto questo, non si ritrova nel corpo di devil dinosaur e viceversa.
se la sua vita sociale non era già il massimo, dopo aver cominciato a comportarsi come un lucertolone aggressivo e un po' scemo, per lunella sembra essere arrivata la fine.
a complicare le cose, arriva un giovane kree, mel-varr, dallo spazio che si è messo in testa di impressionare suo padre portandogli un inumano come prigioniero, a testimonianza del suo valore.
e qual è l'inumano in circolazione meno minaccioso e pericoloso? secondo il suo computer è proprio moon girl!
ma anche a quest'età cupido gioca brutti scherzi e mel-varr si prenderà una mega cotta proprio per quella che il destino le ha assegnato come acerrima nemica.
voi ve la immaginate lunella a fare li occhi dolci a un ragazzino venuto dallo spazio?
beh, neanche lei.
questo volume mi ha dato l'impressione di essere una lunga - per quanto divertente - digressione. spero che con il prossimo la storia si sviluppi un po' di più, ma in ogni caso se vi è piaciuto ms. marvel fossi in voi gli darei una possibilità.

se invece, come me, ve lo eravate persi la prima volta (e anche la seconda) adesso non avete proprio più scuse per non leggere ranma ½!
la storia - che è tipo una delle cose più folli e divertenti mai scritte - di ranma saotome, che si trasforma in ragazza quando si bagna di acqua fredda e torna ragazzo con l'acqua calda e del suo fidanzamento fuori da ogni canone con akane tendo e di tutti gli assurdi personaggi che ruotano attorno a loro, la conosciamo tutti, quindi spendo due parole sull'edizione, che credo sia assolutamente perfetta: il formato è quello dei manga un po' più grandicelli (è uguale ad arte), ma è cicciotto il doppio e costa poco più di un manga da libreria (sette eurozzi di copertina, che diventano meno se lo prendete online o se la vostra fumetteria fa sconti).
molto carino anche l'effetto di alternanza lucido/opaco sulla copertina: secondo me star comics qui ha fatto un lavoro con i controfiocchi.
io desideravo collezionare questa serie praticamente da quando andavo al liceo, e per un motivo o per un altro non ci sono mai riuscita, quindi questa nuova edizione mi ha resa iperfelice e mi ha regalato un paio di ore di matte risate.

altra novità (beh, questa volta nuova davvero) che vi straconsiglio di provare è arte, un seinen parecchio particolare, ambientato nella firenze rinascimentale, e che segue le vicende di una giovane nobile visceralmente innamorata della pittura e intenzionata a diventare un'artista.
arte (ok, davvero. si chiama arte. è una roba ridicola e assurda in una storia che per tutto il resto ha un buon livello di verosimiglianza e plausibilità) si ritrova però orfana del padre e alla mercé di una madre che più che insensibile potremmo definirla estremamente pratica: brucia tutti i suoi disegni e le ricorda che il destino di una donna si compie solo nel matrimonio.
furiosa e decisa a non arrendersi, arte chiede a tutte le botteghe di pittori della città di prenderla come apprendista, vedendosi rifiutata e sbeffeggiata proprio perché donna.
l'unico che la mette alla prova è un burbero e affascinante pittore di nome leo (leonardo? leone? leo e basta?), incuriosito da tanta caparbietà che spinge arte a tagliarsi di netto i capelli sulla pubblica piazza, circondata da gente che non la prende sul serio. e anche se riconosce qualche potenzialità nei disegni della giovane, persino leo inizialmente è tentato di vedere in lei solo i capricci di una viziatella che non ha mai dovuto faticare per ottenere qualcosa. ma per arte, dipingere non è solo una passione, ma il modo di affermarsi come essere umano e non sottostare a una cultura che la vuole silenziosa e sottomessa agli ordini di un marito che non ha neppure il diritto di scegliersi.
inizia così questa strana convivenza, tra un uomo amareggiato dalle fatiche della vita e una giovane ingenua piena di speranze, sullo sfondo di una firenze divisa tra la rigidezza delle regole e la voglia di essere curiosa, creativa e rivoluzionaria.
non so quanto possa essere storicamente attendibile, ma di certo questo primo numero è stato  parecchio appassionante e io non vedo già l'ora di continuare a seguire le vicende (che dureranno ancora un po', visto che la serie in giappone è arrivata al settimo volume ed è ancora in corso) di questa strana coppia.

e per chiudere in bellezza, c'è lo straconsigliatissimo magritte - questa non è una biografia, del duo campi e zabus, originariamente pubblicato in francia e portato qui in italia dai tipi di coconino press, dedicato ovviamente al pittore surrealista forse più famoso del mondo.
come dice il sottotitolo stesso, questa non è una biografia di magritte, ma un viaggio - ovviamente surreale - di un uomo intrappolato in un cappello attraverso i misteri dell'arte.
infatti, il buon charles singullier, uomo integerrimo, si è permesso il capriccio di comprare una bombetta, un po' vezzosa e fuori moda, al mercato delle pulci, ma una volta messa in testa non riesce più a togliersela.
ma non si tratta di un cappello qualsiasi, forse un po' troppo stretto: è proprio una delle bombette appartenute al celebre pittore belga, non solo caratteristico capo d'abbigliamento ma simbolo reiterato in molti dei suoi quadri.
ma di tutto questo al povero singullier poco importa, lui vuole solo togliersi quel buffo cappello e affrontare la sua imminente promozione: solo che per farlo dovrà svelare il mistero dell'arte di magritte, attraversando come in un sogno i mondi delle sue opere - di cui riviviamo alcune delle più famose e iconiche - e rubando qualche scena alla sua vita privata, mondi che giocano con charles e con noi distorcendo la realtà e annichilendo ogni certezza a beneficio di un mondo immaginifico in cui l'assurdo e la fantasia la fanno da padrone.

mercoledì 26 aprile 2017

commenti randomici a letture randomiche (33)

oggi, nella rubrichina più randomica del web, vi parlo di un sacco di cose bellissime, quindi pronti a riempire i carrelli di amazon (o a fare un giro in libreria).

cominciamo da yuri - asa nisi masa, edito qualche mese fa da coconino press, o meglio, si tratta di una riedizione, visto che per la prima volta era stato pubblicato nel 2003.
gran bella idea quella di ristamparlo, perché - almeno io - altrimenti me lo sarei perso e sarebbe stato un peccato.
yuri è un fumetto abbastanza atipico, anche nella sua storia editoriale: uno dei più grandi editori giapponesi, kodansha, decise di proporre al suo pubblico un manga realizzato da un autore occidentale. quell'autore è igort e yuri è il piccolo capolavoro che ha realizzato, tornato poi in italia grazie a quella che - all'epoca e fino a poco tempo fa - era la sua casa editrice.
abituati ai manga che leggiamo ogni giorno, yuri è qualcosa di completamente diverso: non solo una meraviglia visiva come se ne trovano raramente, ma è anche un perfetto esempio di come due modi di fare fumetto, a prima vista completamente diversi, come quello nipponico e quello italiano, se ben miscelati tra loro, riescono a dare vita a qualcosa di unico e bellissimo.
yuri è una favola cosmica, letteralmente: racconta i viaggi stellari a bordo dell'astronave green kangaroo del piccolo yuri, cosmonauta in cerca della sua mamma accompagnato e accudito da uba, una tata-robot di legno.
il piccolo astronauta esplora pianeti e mari alieni, incontra creature a volte spaventose, a volte gentili, a cui chiede aiuto per riuscire a ritrovare la madre.
i racconti sono brevi, introdotti da leggende spaziali e filastrocche, che aiutano a rendere al meglio il tono infantile e poetico delle storie, perfetto per il pubblico di riferimento, che è appunto quello dei bambini. le vignette sono molto grandi, spesso una sola scena occupa metà o tutta la tavola e l'azione non è molta, ma la bellezza della storia sta tutta nella dolcezza del giovanissimo protagonista e nel modo in cui si relaziona agli alieni che incontra, e sopratutto nel suo desiderio di riabbracciare sua madre, che è il vero motore dei suoi viaggi.
igort disegna scenari dettagliatissimi, colorando ogni tavola e rendendo yuri un po' un ibrido tra fumetto e libro di illustrazioni. consigliatissimo.

passando ad uscite più recenti, io spero che tutti abbiate preso il primo volume di our little sister di akimi yoshida (qualche millennio fa ho parlato del suo - bellissimo! - banana fish), uno di quei titoli che mai e poi mai mi sarei sognata di vedere in italiano e invece è in corso di pubblicazione per star comics.
se avete visto il film omonimo - little sister - ispirato al manga (ve lo consiglio, è molto carino e le attrici sono davvero bravissime), probabilmente conoscete già l'inizio della storia: yoshino, chika e sachi, le tre sorelle koda, abitano insieme in una grande casa e antica casa a kamakura. i genitori le hanno lasciate sole da parecchi anni, ma le tre sono riuscite sempre a vivere bene insieme, e adesso che sono adulte, vivono le loro vite senza sentire più di tanto la mancanza della madre e del padre. la loro vita continua tranquilla e serena, tra qualche battibecco, i fidanzati sbagliati e il lavoro, tra quelle mura piene dei ricordi della loro infanzia, fino al giorno in cui non arriva la notizia che il loro padre è morto.
nonostante non lo vedano da quindici anni, nonostante lui abbia sposato altre donne e avuto altri figli, decidono lo stesso di partecipare al funerale,
arrivate al paese in cui il padre, alla stazione conoscono suzu, la loro sorellastra, una ragazzina che fin da subito mostra un'indole dolce e decisamente più matura di quella che solitamente ha una ragazza della sua età. nonostante il soggiorno sia breve, le tre sorelle si affezionano subito a suzu e, considerato che ormai sia sua madre (la seconda delle tre mogli del padre) che suo padre non ci sono più, le chiedono se vorrebbe venire a kamakura con loro. suzu accetta senza pensarci troppo e dopo pochi giorni arriva nella grande casa delle koda.
inizia quindi questa nuova convivenza a quattro, e alla vita delle tre giovani donne si intreccia quella di un'adolescente alle prese con la scuola, la squadra sportiva, le amicizie, e insieme alle loro vicende e ai loro piccoli drammi, quelle degli altri abitanti del piccolo paese.
our little sister è un manga corale che parte benissimo, raccontando il presente e il passato di una famiglia, la vita di un piccolo paese sul mare, e sopratutto tratteggia senza troppi fronzoli la storia di quattro giovani donne. se proprio vogliamo trovargli una pecca, credo che lo stile di disegno non sarà troppo apprezzato dal grande pubblico, cosa che, in accordo con il suo essere uno slice of life, non mi fa pensare che possa diventare un best seller.
ma fidatevi di akimi yoshida e un po' anche di me, e provate a fare un giro anche voi a kamakura. vi assicuro che ne vale la pena!

un po' meno entusiasmo me l'ha regalato il primo numero della nuova edizione di lamù. in buona sostanza il punto è questo: il pregio e il difetto di questo esperimento (star comics ha proposto un'antologia in due volumi per valutare la reazione del pubblico prima di decidere se ristampare tutta la serie) coincidono. mi spiego meglio: bella l'idea di fare un'antologia, sopratutto considerando che si tratta di una storia ad episodi - tipico di rumiko takahashi - che funzionano anche autonomamente, e considerando pure che un gran numero di volumi tutti così probabilmente fanno più gola ai fan della vecchia generazione in preda alla nostalgia che ai lettori più giovani. ma il problema, a mio avviso, è stata la selezione delle storie. pensavo che almeno il primo capitolo ci fosse, o che avremmo trovato episodi completi, invece l'inizio manca e alcuni episodi sono capitoli di storie più lunghe.
quindi sì, bella l'edizione a colori e in grande formato, bella l'idea di riportare in libreria un titolo di tanti anni fa, bella anche l'idea dell'antologia, ma la selezione dei capitoli poteva essere diversa, sopratutto a beneficio di chi - come la sottoscritta - non ha ricordi del vecchio manga o dell'anime.
un buon prodotto per i fan e i nostalgici, ma se non conoscete almeno un po' la storia, è difficile capirci qualcosa. peccato, speravo in qualcosa di diverso e più leggibile per tutti.

penultimo volume per romantica clock, che mi sta mettendo addosso un'ansia tremenda e voglio assolutamente sapere come va a finire!
avevamo lasciato akane deboluccia ma in fase di ripresa, adesso è arrivato il momento dei tanto sospirati esami di ammissione e lei, nonostante tutto, si è impegnata come una pazza per riuscire a superarli, per poter frequentare la stessa scuola di suo fratello aoi.
ma tutto questo stress non le fa affatto bene, e subito dopo l'esame akane ha un altro malore, per cui finalmente decidono di sottoporla ad esami più approfonditi, per scoprire che ha una non meglio identificata malattia del sangue e che le servirà un non meglio specificato trapianto.
in ospedale akane fa amicizia con un sacco di bambini ricoverati con lei, mentre i suoi amici, che non possono entrare nemmeno per farle visita (si tratta pur sempre di ospedali pediatrici e di ragazzini troppo piccoli per poter essere ammessi nei vari reparti), cercano di farsi forza tra loro e di prepararsi al suo ritorno. solo shin, il più grande per età, riesce ad incontrarla e passare un po' di tempo con lei.
la guarigione di akane sembra possibile, perché aoi, in quanto gemello, è un donatore compatibile, ma in ogni caso richiede tempo, ma alla notizia che è stata ammessa alla scuola dei suoi sogni ogni dubbio e paura spariscono per far ritornare il suo ottimismo più forte che mai.
dubito che ci sarà un finale triste (già qui il momento lacrimuccia c'è stato e per quello che mi riguarda è stato anche troppo per una storia così), ma in ogni caso mi sento davvero in ansia per quale sarà l'esito della vicenda.
insomma, certe serie non dovrebbero essere bimestrali, o almeno non per tutta la durata della pubblicazione! datemi il finale adesso!!!

in ultimo la grande gioia di questo giro: il volume tre di himitsu! personalmente ci avevo già messo una croce sopra, visto che goen ci ha fatto aspettare quasi un anno per vederlo (e sì, c'è già chi ha letto il numero quattro, mannaggia!), e invece eccoci qui.
si accettano scommesse sulla data di uscita del quinto. se poi penso che sono d o d i c i volumi mi sento male...
ma dunque, dicevamo, himitsu!
in questo terzo volume continuano le (dis)avventure del nono, mettendo un po' da parte i due protagonisti, maki e aoki, lasciandoci concentrare del tutto sul caso in corso: il ritrovamento di un corpo completamente scuoiato, un omicidio ributtante e un cervello intatto, lasciato quasi apposta perché la polizia, in possesso della tecnologia capace di leggere i ricordi impressi nei cervelli anche dopo la morte, scoprisse il motivo di un tale delitto.
da qui prende le mosse un caso che risale in realtà a cinque anni prima e che coinvolge dei ragazzi allora appena diplomati, uno spietato assassino e delle vittime innocenti...
quasi tutto il volume è dedicato a questa storia, quindi non andrò oltre a svelarvi la trama, ma bisogna ammettere che reiko shimizu è davvero brava a mantenere alta la tensione fino alla fine.

domenica 2 novembre 2014

riassunto (scrematissimo) degli annunci di lucca 2014

e anche quest'anno, come d'abitudine, non potendo folleggiare per la fiera, me ne sto a seguire gli annunci di lucca dal pc.
poco fa ho urlato. no ma davvero.
perchè hanno annunciato himitsu. della shimizu.
tipo fine del mondo imminente.

in ogni caso, come ogni volta, non riporterò gli annunci completi - che tanto si trovano ovunque - ma semplicemente i titoli che mi son segnata da prendere.
sta volta poi la scrematura è proprio selvaggia, ho deciso di eliminare i forse e di buttarmi solo su lo voglio assolutamente. prima o poi si deve crescere e smettere di dilapidare patrimoni in fumetteria appresso a fuffa inutile. che il mondo è pieno di bei fumetti e bei libri e non posso perdermeli a favore della fuffa.

dunque:

himitsu di reiko shimizu - 12 volumi completa - goen (dal 2015 dicono loro...)
urla di gioia, gaudio e tripudio!!! ♥ ♥ ♥
speriamo che questa sia la volta buona della shimizu, perché io voglio assolutamente tsuki no ko e wild cats. e anche tutto il resto.

maison ikkoku perfect edition di rumiko takahashi - 10 volumi completa - star comics (da aprile, solo fumetteria)
e oserei dire che era anche ora!

questi due titoli da soli valgono tutto. potevano anche smetterla qui.


buffalo 5-nin musume di moyoco anno - volume unico - goen
vabbè. moyoco anno. volume unico. non ho altro da aggiungere.

gigantomakhia di kentaro miura - volume unico - planet manga
era anche abbastanza scontato che lo annunciassero... anche se dalla planet qualche cosina in più me l'aspettavo. deludenti ma almeno mi faranno risparmiare.

 

oltretutto j-pop e gp mi fanno l'enorme regalo di annunciare un sacco di roba assolutamente inutile... non hanno manco detto niente delle millemila serie lasciate in sospeso. e ci credo, cosa dovevano dire? siamo dei perfetti incapaci, non sappiamo gestire gli acquisti che facciamo, non sappiamo pubblicizzare i nostri fumetti, non abbiamo nessunissimo rispetto per chi ha iniziato una serie che è stata interrotta senza motivo e non sappiamo fare il nostro lavoro in modo decente. però vi portiamo pure la lista della spesa di go nagai, cazzo, go nagai è l'unica roba fiQa del mondo e ce l'abbiamo solo noi. credo che non smetterò mai di odiarli per robe come lindbergh, il mondo di ran, ciel eccetera eccetera...
qualsiasi cosa avessero annunciato o annunceranno, come già molti titoli in corso, se si rendessero conto che go nagai non è l'unico autore pubblicabile del mondo, proverò a recuperarli solo quando vedrò l'ultimo numero in fumetteria.

flashbook non fa conferenze, ma qualche tempo fa hanno annunciato orange ed è l'unico titolo che avrei preso da loro a parte altra roba della usami (anche se ormai manca poco, hanno pubblicato quasi tutto... insomma, potrebbero anche sforzarsi e portare le ultime cose, no? tipo è una vita che aspetto sekai wa happy de dekiteiru, sono due numeri, che ci voleva?).

ronin manga non esiste. chiaramente.

magic press, per quel poco che si trova su internet a proposito della loro conferenza, continua a dilettarsi di cazzitetteculi, mi pare impossibile pensare che hanno pubblicato hitsuji ai tempi che furono. praticamente è come se non ci fossero per me.

bao publishing promette roba interessante ma che non conosco (quindi che è interessante lo dico solo sulla base delle poche righe di presentazione che accompagnano gli annunci), come sempre tengo d'occhio e pian piano cerco di capirci qualcosa. tanto ho un fottilione di pubblicazioni loro per cui spasimo da secoli da recuperare.

in definitiva sono veramente contentissima! poca roba ma buona per me, spero di poter recuperare più tranquillamente le serie che ho in pausa da mesi senza dover correre dietro alle nuove uscite.

giovedì 14 novembre 2013

unmei no tori

è uscito già da un po' e plausibilmente ne avete sentito parlare abbondantemente in giro, ma volevo ugualmente darvi il mio parere su unmei no tori - gli uccelli del destino, l'ultimo (per ora si spera!) volume antologico di rumiko takahashi.

come storie, stile, tematiche eccetera mi ha ricordato molto il bouquet rosso. i personaggi delle storie sono tutti adulti e principalmente si ritrovano in incasinatissime situazioni familiari.

positive cooking
la storia, che parla di una casalinga e della sua passione per la cucina, viene raccontata dal marito di lei. iniziando con un semplice corso di cucina, haruyo pian piano comincia a dedicarsi alla cucina ottenendo risultati sorprendenti: alcune delle sue ricette vengono pubblicate su riviste, viene invitata in tv e mette in piedi un suo personale corso di cucina.
tutti questi impegni però, si lamenta il marito, la allontanano dalla famiglia, di cui lei non riesce più a prendersi cura come faceva una volta.
ma per haruyo è davvero importante la fama come chef o sta cercando di comunicare qualcosa alle persone che vivono con lei, in particolare a suo marito?

a me questa storia è piaciuta un sacco e ho adorato il personaggi di haruyo! sembrerebbe la tipica scialba donna cicciottella che ama spignattare, eppure è riuscita a dar via a una vera e propria "rivoluzione" all'interno del suo rapporto con il marito in modo dolce e decisamente funzionante! in fondo per farsi capire da chi non vuole capirci, non serve per forza alzare la voce, no?

alla tua età
un vecchietto che si innamora di una ragazza. il primo sembra un rimbambito ridicolo e la seconda un'approfittatrice. ecco cosa pensano kotaro e kaori quando il vecchio padre di kotaro dice loro che vorrebbe risposarsi. il signor hiroyuki è vedovo da tanto tempo, sua moglie è morta giovane e adesso sta con una ragazza molto appariscente alla quale fa un sacco di regali costosi.
ma presto si scoprirà che non si tratta solo di demenza senile...

anche questa storia mi è piaciuta un sacco, mette in luce l'errore che spesso si fa che gli anziani non abbiano bisogno di sentirsi amati, e che se vogliono di nuovo condividere la loro vita con qualcuno, sono dei rimbambiti. il vecchio hiroyuki è una persona dolcissima, molto più sveglio di quanto non sembri inizialmente, una persona generosa e desiderosa di rimediare ai suoi sbagli. e, non importa quanti anni si abbiano, c'è sempre tempo per farlo.

gli uccelli del destino
questa è la storia che da il titolo a tutto l'albo ed è anche l'unica ad avere qualche elemento sovrannaturale nella trama. il protagonista infatti, un uomo che gestisce il bar/ristorante il nido d'uccello, ha la capacità di vedere degli uccelli invisibili, che lui appunto chiama gli uccelli del destino, volare attorno a chi sta per cadere in disgrazia. beh, non necessariamente in modo tragico, ma ad esempio gli uccelli compaiono sulla testa di chi ha appena scommesso sul cavallo che non vince o su chi ha scelto un fidanzato poco raccomandabile.
ma come si fa ad andare dalla gente e dire che hanno sbagliato qualcosa nella loro vita parlando di uccelli invisibili? beh, in qualche modo si può...

una storia molto carina, dove l'elemento fantasy non pesa più di tanto sulla trama. mi è piaciuta anche questa! oddio, a pensarci bene, non ce n'è una che non mi sia piaciuta!

la lista delle felicità
in un tranquillo quartiere abitato da famiglie borghesi come tante altre, si scatena una vera e propria caccia al piromane. negli ultimi tempi infatti davanti alle abitazioni di alcune famiglie vengono dati alle fiamme foglie, carta e altra spazzatura, senza creare danni ma spaventando di abitanti.
mayuko, una giovane casalinga che abita in quel quartiere, comincia così con altri vicini di casa, a indagare sul colpevole. perché prende di mira le famiglie felici? non sarà magari una sorta di vendetta per la sua infelicità? i sospetti cadono subito su una coppia che litiga continuamente e che si barcamena tra i suoi problemi economici. ma come sempre, mai dare nulla per scontato...

una bella storia sul tema de "le apparenze ingannano", che in qualche modo fa riflettere su cosa vuol dire essere una famiglia felice. basta davvero essere benestanti e non litigare mai?

i dolori del vicino
il signor hazama è stato costretto a trasferirsi per lavoro in un appartamento della sua ditta, nello stesso condominio dove abita il suo capo. ma l'amministratrice lo avvisa già da subito: lui è un uomo solo, sua moglie, incinta di tre mesi, è lontana e le tentazioni... beh, è difficile resistere quando ci sono donne affascinanti che hanno l'abitudine di tradire il marito.
ma anche qui, non sempre tutto è come sembrerebbe e i pregiudizi... ah, che brutta cosa i pregiudizi!

questa storia è una delle più divertenti, insieme all'ultima, anche se si basa sul classico schema della commedia degli equivoci. però, per quanto la tematica possa essere strausata, la takahashi non è mica la prima che passa!

la scena del crimine
una cognata invadente può trasformare l'atmosfera pacifica e felice che regna in una normale tranquilla famiglia qualsiasi? ebbene sì, sopratutto se la cognata in questione pretende di cambiare le abitudini di tutti e di sostituirsi a quella che dovrebbe essere la padrona di casa, e se il marito/fratello non riesce a imporsi su nessuno e rimettere tutti a loro posto. e se, in sua assenza, le sue tre donne (sorella, madre e moglie) litigassero tanto ferocemente da arrivare a uccidersi?

gli uomini della takahashi sono spesso dei deboli, incapaci di mantenere le situazioni sotto controllo, anche quando basterebbe poco per farlo. in questa storia poi, tutto questo viene portato all'esasperazione fino ad arrivare a un risultato a dir poco assurdo! e in fondo, che lui ci sia o meno, non cambia proprio niente!

in definitiva è un albo piacevole, non un capolavoro, ma sicuramente consigliato a tutti i fan della takahashi!

approfitto del post per ringraziarvi tutti! il blog ha superato le centomila visualizzazioni ♥ ♥ ♥ grazie! (e prima o poi scriverò un post su ichigo mashimaro, l'anime stupendo a cui ho rubato due personaggi per il bannerino qui sotto!)

venerdì 25 ottobre 2013

la saga della sirena

il post di qualche giorno fa di yue, a proposito delle raccolte di storie brevi della takahashi (che potete, anzi dovete!, leggere qui) mi ha messo voglia di rileggere la vecchia cara saga della sirena di rumiko takahashi.
una serie/non-serie diversa dalle tipiche opere della takahashi eppure forse una delle meglio riuscite (anche se inuyasha rimane sempre al primo posto nel mio cuoricino )

la disney ci ha viziati e illusi da bambini, facendoci credere che le sirene fossero delle tipe carine e simpatiche con la coda di pesce e l'ugola d'oro, personcine di buon cuore che si invaghiscono di esseri umani e fanno di tutto per andare a vivere felici e contente con loro. ma ne loro né andersen tengono molto conto delle leggende più antiche, quelle che parlano delle sirene in modo decisamente diverso e sicuramente meno fiabesco.
la figura della sirena si perde tanto lontano nel tempo da essere ormai diventata un vero e proprio miscuglio di leggende: le prime di cui abbiamo notizia scritta sono quelle che tentano di far naufragare odisseo e compagni, ma sicuramente sono esseri conosciuti da molto prima, e forse per questo omero non si prende la briga di descriverle fisicamente. in generale sono figure mitologiche ibride, non sempre metà donna e metà pesce, alcune di loro ad esempio avevano metà corpo di uccello ed erano alate, come le arpie dell'odissea, altre sono delle vere e proprie chimere, formate da parti di esseri più disparati, ma sempre con il volto di donna.
l'iconografia della donna-pesce si fa sempre più presente nel medioevo, e sempre sono simbolo di seduzione che conduce al pericolo o alla morte. anche rifacendoci alla cultura classica greca, la loro parentela con le ondine e con le semidivinità marine le avvicina di molto alle gorgoni, cosa che di certo non ci rincuora affatto.

tutto questo cianciare per introdurre le sirene che popolano i racconti di rumiko takahashi. creature a volte bellissime a volte orribili la cui carne, se mangiata, può donare la morte, una vita da mostro oppure l'eterna giovinezza e l'invulnerabilità.
pochi sono quelli che riescono a sopravvivere dopo aver mangiato la carne di sirena, poiché in realtà è velenosa e modifica la struttura del corpo umano in modo così radicale che è difficile non impazzire o addirittura non morire tra atroci sofferenze.
yuta è uno dei pochi uomini che dopo aver mangiato la carne di una sirena è sopravvissuto e ha ottenuto l'eternità. in viaggio da cinquecento anni, sta cercando una sirena per poter tornare a essere un uomo normale. in uno dei primi racconti incontra mana, una ragazza che si è nutrita di carne di sirena ed è immortale come lui, e salvandola da un'orribile morte certa, la porta con se nel suo viaggio.
i racconti si situano in varie epoche storiche, prima e dopo l'incontro tra yuta e mana, e sempre il ragazzo si ritrova ad avere a che fare con persone che si sono nutrite di carne di sirena, alcune diventate immortali ma tutte, inesorabilmente, con un passato triste e crudele alle spalle.

cosa vuol dire essere immortali, eternamente giovani? può sembrare un sogno, ma è davvero così bello vedere tutti quelli che conosciamo, che amiamo, invecchiare e morire?
yuta non ha mai potuto stringere dei veri legami con le persone che ha incontrato, ha aspettato mezzo secolo prima di incontrare mana. ha visto le vite degli altri svanire in un soffio mentre la sua esistenza rimaneva bloccata in eterno ai suoi vent'anni. non gli è permesso di vivere una vita normale, di amare, di invecchiare e morire come ogni altro uomo al mondo.
alcuni dei personaggi che yuta e mana incontrano hanno mangiato la carne di sirena troppo presto o troppo tardi, rimanendo bloccati in corpi eternamente giovani o eternamente vecchi, altri hanno utilizzato quello che poteva essere un dono per fare del male, diventando vittime loro stessi di una vita assurda e impossibile.
per amore o per odio, si sono trascinate delle vite in un'eternità assurda, rendendosi conto ogni volta troppo tardi che l'ineluttabile destino che attende tutti in fin dei conti è il migliore di un'esistenza sempre uguale a se stessa.
tutti i racconti hanno tinte fosche, angoscianti e spesso horror, manca la vena umoristica delle serie più famose della takahashi, eppure l'autrice si è dimostrata più che capace di gestire delle storie così cupe, rendendo al meglio la psicologia dei personaggi, anche quelli che compaiono per poche pagine, sopratutto quelli femminili. le donne di questi racconti sono spesso mostri nati dall'esasperazione dei loro buoni sentimenti, donne che per il troppo amore si sono trasformate in creature orribili, in una spirale che mischia e confonde carnefici e vittime.
la saga della sirena non ha una vera e propria fine, ma per come è strutturata può terminare in qualsiasi momento oppure andare avanti all'infinito. la takahashi ha più volte dichiarato di non aver ancora messo la parola fine a questo suo lavoro, ma ancora dopo anni non ha ripreso a lavorarci.

il bosco della sirena, il segno della sirena e la maschera della sirena, sono tra i migliori lavori di rumiko takahashi e in generale tre dei volumi di racconti più belli usciti in italia tra i fumetti giapponesi. se non li avete ancora letti e vi capita di trovarli in giro - sopratutto adesso che si avvicina lucca - non lasciateveli scappare.

lunedì 3 giugno 2013

rinne 12 e hiyokoi 4 e 5

preparatevi al post-minestrone su un bel po' di roba letta ultimamente. sono in ritardissimo con queste recensioni, però vabbè. visto che di roba di cui parlare ce n'è tanta, divido in due post, domani trovate le recensioni di arrivare a te e tokyo alice!

cominciamo con rinne! lo sapete, ho scoperto questo manga da poco, un sacco di tempo dopo che hanno iniziato a pubblicarlo, ma mi sta piacendo tantissimo! e questo volumetto qui, il dodicesimo, mi ha fatto divertire tantissimo! la storia principale è quella dell'esame per il raggiungimento di un livello superiore per i gatti neri che accompagnano gli shinigami. rokumon decide di partecipare e rinne accetta, attirato dall'idea di poter usufruire di uno sconto per le attrezzature da shinigami che si può ottenere solo avendo un gatto nero che abbia almeno il livello di primo dan. inizia così una lunga serie di prove abbastanza assurde e spassose, nelle quali rokumon e gli altri gatti neri che abbiamo conosciuto nei volumetti precedenti, faranno di tutto per poter ottenere il tanto ambito riconoscimento. gli altri episodi seguono lo schema solito a cui la takahashi ci ha già abituati con rinne. tra parentesi, al momento rinne in giappone è arrivato al sedicesimo volumetto, quindi noi qui per più di un anno almeno possiamo continuare a goderci la lettura senza interruzioni.

passiamo alla tappetta più dolce degli shoujo attualmente in circolazione, la cara hiyorin, protagonista di hiyokoi! non succede nulla di eccezionalmente eclatante in questi ultimi due volumetti - il quarto e il quinto - ma state comunque *attenti agli spoiler!*. nel terzo volume avevamo lasciato tutta l'allegra compagnia al parco giochi, con hiyorin che rischiava l'infarto al solo pensiero dell'ottovolante. il buon yushin la consola con un giro sui cavallucci, dal quale ne esce anche fuori una bella foto che farà sfarfallare il cuore di hiyorin in modo davvero pericoloso!
ma foto e cavallucci a parte, il problema adesso è kisaki, la bellissima amica d'infanzia di yushin, innamorata di lui e decisissima a conquistarlo. l'ultima confessione a yushin sembra quasi che lui si sia deciso a ricambiare i suoi sentimenti, e hiyori è talmente depressa da rasentare lo stato ameboide.
nel frattempo il piccolo e asociale ko e ricchan si ritrovano a essere considerati una coppia senza potersi spiegare per bene con gli altri, e hiyori riesce finalmente a chiarire tutti i dubbi sui sentimenti di yushin a proposito della sua amica. ma allora di chi sarà innamorato? (non lo sospettate neanche, vero?). a complicare le cose, kisaki annuncia di dover lasciare il giappone e di doversi trasferire all'estero, ma dopo l'ennesimo rifiuto, non ha comunicato nulla di preciso a yushin, e pare proprio che i due vecchi amici non riusciranno a salutarsi prima della partenza. indovinate chi è che trascinerà lo spilungone all'aeroporto giusto in tempo?
la situazione con yushin si fa più distesa e i due sono buoni amici, ma hiyori non è per nulla convinta che l'amicizia basti. e proprio quando vuole cominciare a stringere di più il suo legame con yushin, provando a invitarlo a vedere insieme i fuochi d'artificio, ecco l'altra rivale, reina, a mettere i bastoni fra le ruote.
povera piccola hiyori! proprio adesso che è riuscita ad andare a studiare a casa del ragazzo che adora, vuole presentarsi a sua madre dando una buona impressione, invece viene spinta in una pozzanghera da un cane enorme e particolarmente affettuoso e reina le ha rubato l'idea dell'invito per lo spettacolo pirotecnico!
le cose vanno davvero maluccio, e l'umore crolla sempre di più...
dai hiyorin, io faccio il tifo per te! nonostante si tratti di un manghino senza troppe pretese, siamo già al quinto volumetto e a me continua a piacere, quindi il fatto che in giappone siamo arrivati al decimo volumetto e la serie sia ancora in corso non mi spaventa neanche un po'...

sabato 27 aprile 2013

inuyasha - o anche: d'amore e (altri) demoni

credo che marquez me l'avrebbe perdonata.
inuyasha è uno shounen la cui pubblicazione - in italia come in patria - è durata anni (dodici in giappone, nove  da noi), e a me mi c'è voluto molto molto più tempo per finire di leggerlo.
presa da un periodo di profondo scazzo verso i manga, li abbandonai per qualche anno, e inuyasha finì nel dimenticatoio fino a quando una rilettura e il preziosissimo aiuto di tammy, mi hanno convinta a leggerlo tutto quanto fino alla fine.

dunque dicevamo, inuyasha è uno shounen, un manga d'azione dove spade, tecniche di combattimento strane, mostri, demoni, spettri eccetera la fanno da padrone. ma in realtà quello che muove tutto è una storia d'amore. d'amore e demoni, per l'appunto.
io vi annuncio che, se non conoscete la storia, ci saranno spoiler, anche se penso che quasi tutti quelli che erano interessati a leggerlo l'avranno già fatto quindi... vabbè, decidete voi.

nell'epoca sengoku il mezzo spettro inuyasha e la sacerdotessa kikyo vengono spinti a odiarsi dall'inganno di naraku, un altro mezzo spettro nato da onigumo, un delinquente moribondo a lungo curato da kikyo, che nutriva tali sentimenti osceni e impuri per la sacerdotessa da farsi divorare dai demoni per acquisire potere e diventare uno spettro. rinato come naraku, ordisce un inganno per i due amanti e li spinge a uccidersi: inuyasha muore trafitto da una freccia di kikyo e kikyo stessa perde la vita in seguito alle ferite riportate durante scontro. il motivo della disputa tra i due, la sfera degli shikon, che da a chi la possiede un immenso potere, viene bruciata insieme al cadavere di kikyo.
una fine più triste a una storia d'amore la si deve ancora trovare.

giappone moderno: la giovane studentessa kagome, il giorno del suo compleanno, viene risucchiata dal pozzo di famiglia e trasportata da un demone millepiedi in un villaggio del giappone medievale. per sconfiggere lo spettro e salvare lei e tutto il villaggio, risveglia inuyasha, sigillato dai tempi della battaglia con kikyo. in un tentativo del mezzo spettro di prendere la sfera degli shikon, questa viene distrutta e le sue schegge si perdono per tutto il giappone. kagome e inuyasha, dopo un inizio alquanto burrascoso, uniscono le loro forze per trovare tutti i frammenti e ricomporre la sfera.


nel corso del viaggio ci saranno battaglie a non finire, ma sopratutto i due incontreranno man mano i loro compagni di avventura, ognuno dei quali è legato dal filo del destino a naraku:
il giovane monaco miroku, sempre a caccia di femmine e soldi, che possiede il foro del vento, una maledizione che però è anche un'arma, un vortice potentissimo nascosto nel palmo della sua mano che aspira ogni cosa, compresi i nemici, facendola sparire. la maledizione del foro si tramanda di padre in figlio, e come il padre di miroku è stato ucciso dal suo foro allargatosi fino al punto di risucchiare il suo stesso proprietario, così un giorno succederà a lui. la necessità di lasciare un erede a spezzare la maledizione e vendicarsi di naraku è il motivo per cui il monaco tenta di concupire qualsiasi fanciulla carina gli si pari davanti.
il piccolo shippo, dispettosissimo cucciolo di spettro volpe, che tenta di vendicare il padre ucciso anche lui per colpa di naraku, che passa il tempo a farsi picchiare da inuyasha e consolare da kagome, poi sango, cacciatrice di spettri che a causa di naraku ha perso in modo tragico tutta la famiglia. naraku infatti ha manovrato il suo fratellino kohaku facendogli uccidere tutti gli altri cacciatori di spettri, compreso il padre. nello scontro tra fratelli, kohaku è rimasto ucciso ed è tornato in vita grazie a una scheggia della sfera, mentre sango si è unita al gruppo di inuyasha.
kohaku, stravolto dal dolore di quello che ha fatto manovrato da naraku, è diventato un burattino vuoto nelle sue mani, ma più avanti nella storia riuscirà a acquisire di nuovo la sua coscienza e avrà una parte fondamentale negli eventi che segneranno la fine della vicenda. fedele compagna di viaggio e di battaglie di sango, è il demone gatto kirara.
gli altri personaggi che, anche se non fanno parte del gruppo di inuyasha, hanno come solo obbiettivo quello di uccidere naraku sono koga, il capo degli spettri lupo, che cerca vendetta per la sorte del suo villaggio sterminato dal solito mezzo spettro (quello cattivo!), innamorato di kagome, con la quale non perde occasione di fare il cascamorto, e in perenne lotta con inuyasha.
uno dei personaggi più affascinanti in assoluto è poi il fratello di inuyasha, sesshomaru, uno spettro completo (lui e inuyasha hanno madri diverse), inizialmente uno spocchioso arrogante che tentava di uccidere il fratellastro ogni volta che poteva, decisamente irritato dal fatto che il mezzo spettro di famiglia e non lui, il primogenito, avesse ereditato la tessaiga, la spada di suo padre. e irritato anche dalla natura stessa di mezzo spettro del fratello, insomma, quale che sia il motivo, far fuori inuyasha non è poi una cattiva idea...
anche sesshomaru sarà vittima della crudeltà di naraku, più e più volte verso la fine: verranno messi in gioco i suoi affetti, primo fra tutti quello verso rin, la bambina che sesshomaru stesso ha resuscitato con la tenseiga (la spada che non taglia le cose di questo mondo e che può riportare in vita i morti), e poi quello appena appena nato nei confronti di kagura.

nel corso delle vicende, naraku cercherà di diventare sempre più potente, cercando di liberarsi del cuore di onigumo, rigenerando, cambiando e aggiustando di volta in volta il suo corpo.
da naraku nasceranno tante creature, ognuna delle quali rappresenta uno dei suoi tanti aspetti, tra le quali spicca kagura, la parte femminile e passionale di naraku, fremente dal desiderio di libertà da quel naraku che l'ha creata e che tiene in pugno il suo cuore, disgustata dalla sua crudeltà immotivata, a volte fredda e calcolatrice ma in fondo piena di sentimenti e rabbia per il mondo assurdo che il suo creatore ha contribuito a plasmare. il suo amore per sesshomaru e la sua storia mi hanno davvero commossa. per quello che mi riguarda è uno dei personaggi che più preferisco in assoluto.

e ovviamente kikyo, la sacerdotessa che sigillò inuyasha, riportata per magia in vita. inizialmente voleva vendicarsi del suo vecchio amante e di kagome (ahhh, la gelosia), poi poco per volta capisce l'inganno che l'ha portata alla morte e rimane in vita con il suo corpo preso in prestito per combattere anche lei contro inuyasha. il suo rapporto con kagome sarà sempre di amore e odio perché colei che ha preso il suo posto nel cuore di inuyasha altri non è che la sua reincarnazione, una fanciulla pura che possiede un potere enorme in grado di mettere a repentaglio l'esistenza stessa di naraku e della sfera degli shikon.

inuyasha è quindi un manga d'azione, un manga comico (i siparietti di rumiko takahashi, anche se tutti uguali, sono sempre uno spasso) ma anche una storia piena di sentimenti. e al sentimento stesso viene data una forza incredibile: i desideri sporchi di onigumo lo trasformano in mostro, la purezza d'animo di kikyo e kagome può sconfiggere il male e addirittura guarire o mantenere in vita le persone, la rabbia di inuyasha lo trasforma in un demone completo mentre il suo amore per kagome calma il suo istinto omicida. i sentimenti non sono più solo parole ma vere e proprie forze magiche che plasmano la realtà, con la sola volontà si può indirizzare una freccia o raccogliere abbastanza forza da spazzare via un nemico. in inuyasha ci sono tutti gli elementi di una saga fantasy dal sapore epico, dall'eroe che cresce come persona e come guerriero, agli amori, le gelosie, gli inganni, nemici fortissimi e altri personaggi la cui amicizia e lealtà saranno indispensabili al protagonista per raggiungere il suo obbiettivo.
il bene trionfa sempre e alla fine... beh, ovviamente anche l'amore.
bellissima lettura, sono davvero contenta di essermi convinta a finire la serie, merita davvero tanto!

domenica 14 aprile 2013

rinne

aspettando gli ultimi numeri di inuyasha, mi sono pappata in due giorni tutti i primi undici numeri di rinne, la nuovissima serie di rumiko takahashi.
come direbbero i vogon resistere è inutile, nonostante ci abbia provato, non si può far finta di niente davanti a un bel ragazzo disegnato dalla signora dei manga, quindi alla fine ho ceduto.
rinne è un manga adorabile, divertente e godibilissimo, strutturato a episodi abbastanza indipendenti che delineano una trama tanto annacquata da promettere numeri infiniti e serializzazioni decennali. ma ad essere sincera non mi aspettavo altro, quindi sono felice così.


i paragoni con inuyasha sono tantissimi e decisamente molto evidenti, se conoscete la precedente opera della takahashi non avrete problemi a individuarli.

sakura mamiya
è la protagonista femminile del manga. da bambina si è inoltrata nella terra dei morti ed è riuscita a tornare solo grazie all'aiuto di una shinigami, la signorina tamako, nonna di rinne, che le evitò una reincarnazione prematura.
anche se non ricorda nulla di quello che è successo in quell'episodio, ha appreso l'abilità di vedere gli spiriti, ma ormai non ci fa più di tanto caso. da quando ha incontrato rinne ha recuperato i ricordi di quello strano viaggio. è una ragazza parecchio pragmatica, semplice al limite della tontaggine. non si è accorta dei sentimenti che rinne e tsubasa provano per lei (e quando mai, takahashi cara?) - come kagome fa amicizia con un ragazzo semiumano e ha capacità spirituali fuori dal comune.

rinne rokudo
il protagonista della storia. è per metà shinigami e per metà umano. pieno di debiti fino al collo, per colpa dell'insopportabile padre, conduce le anime che non riescono a reincarnarsi fino al nirvana.
vive nella povertà più ner
a con il fedele gatto nero rokumon, ma ha un animo nobile e generoso, non si lascia corrompere dal denaro e detesta il padre privo di scrupoli e dignità. eroe senza macchia e senza paura, svolge al meglio il suo lavoro, sopratutto quando può racimolare qualche soldino in più o far colpo su sakura. - inuyasha è un mezzo spettro e rinne è un mezzo shinigami: più debole di uno shinigami completo ma dotato di capacità sovrumane. il manto della terra dei morti mi ha fatto pensare subito all'armatura-corazza di inuyasha. a differenza del testardissimo cagnolino, rinne ha il cuore di burro ed è facilissimo capire i suoi sentimenti.

tsubasa jumonji
è un giovane esorcista con il vizio di sparare palline piene di cenere sacra ovunque. scoperta la capacità di sakura di vedere gli spiriti, comincia a credere che lei sia la sua metà, che la loro unione sia voluta dal destino e che rinne sia soltanto un ostacolo.
nonostante la sua marpionaggine spesso il suo aiuto è fondamentale per riuscire a risolvere i problemi di qualche anima legata ancora alla sua vita passata.
è un uomo molto fascinoso e decisamente elegante, sopratutto messo a confronto con il suo rivale in amore rinne. - ricorda sia koga che miroku nella serie di inuyasha, è un umano in grado di interagire con gli spettri come il monaco della vecchia serie della takahashi, ma il suo atteggiamento da rivale in amore del protagonista lo avvicina molto a koga, sopratutto per il modo di fare da sbruffone che non riesce ad evitarsi.

rokumon
è il gatto nero di rinne. ogni shinigami firma un contratto con un gatto nero il quale lo aiuta nel suo compito e riceve un compenso. nel caso di rokumon si tratta di riuscire a sopravvivere a stento, ma il gattino è leale e fedele al suo padrone nonostante la povertà in cui è costretto a vivere.
aiuta ogni volta rinne e i suoi amici nelle loro imprese e alla bisogna sa trasformarsi in uno spirito terrificante o in un adorabile gattino attiracoccole. - inevitabilmente paragonabile al piccolo shippo, sia nella versione "normale" che in quella trasformata (il grande gatto nero e il grande procione), oltre che graficamente, anche i caratteri dei due bimbi sono simili, entrambi buoni, onesti e pronti a impegnarsi al massimo per i loro amici.

masato
è un demone che odia a morte rinne per un torto subito quando erano bambini. per questo continua a tentare di trascinare rinne all'inferno con espedienti stupidi e sempre fallimentari.
non ha scrupoli di nessun tipo, né un briciolo di rispetto o compassione, neanche per le donne o i bambini. beh, d'altro canto è un demone...




ageha
un'altra shinigami, ma questa volta al 100%. è innamorata di rinne e necessariamente detesta sakura, la quale non si cura minimamente della sua presenza né delle sue insistenti avances verso il povero rinne. è ricca sfondata, capricciosa e infantile, più che delle anime che deve accompagnare tutto il suo impegno viene speso per tentare di conquistare rinne. ha un pessimo rapporto con il suo gatto nero e sua sorella è passata dalla parte dei cattivi diventando la segretaria/amante del padre di rinne.


molto più leggero di inuyasha - il quale già di certo non lo si riporrebbe nello scaffale dei libri di filosofia - rinne fino ad adesso è un manga leggero e divertente al quale manca davvero poco per diventare un manga epico con l'eroe figo che diventa sempre più figo.
ma ovviamente il spero che questa volta la signora takahashi dia un po' più di spazio all'aspetto sentimentale.

detto questo... dovrei proprio decidermi a recuperare ranma 1/2. e la star comics dovrebbe ristampare maison ikkoku!

domenica 19 febbraio 2012

30 giorni di manga - giorno 12

un manga che amavi e che ora non puoi vedere


INUYASHA di rumiko takahashi.
amore/odio. iniziai a leggere inuyasha con un entusiasmo fuori dal comune. ero esaltata quasi, mi piaceva da impazzire e aspettavo con trepidazione l'uscita del numero successivo. poi piano piano l'entusiasmo è morto, soffocato dalla noia dei volumetti praticamente privi di eventi e dalla noia dell'attesa di una fine, mentre tutto si riduceva a una giostrina dove ci si corre intorno senza arrivare mai a toccarsi. ho abbandonato la lettura stremata a pochi numeri dalla fine, ma ancora adesso quando passo in fumetteria e  lo vedo non so mai se decidermi a finirlo o se buttare tutto alle ortiche. quindi mi giro e passo avanti, prima o poi prenderò una decisione (avete consigli?).
un vero peccato però che la takahashi abbia allungato tanto il brodo, perché c'era tutto quello che poteva servire a farne una bella serie, per vendere qualcosa in più ha trasformato un gioiellino in una mezza ciofeca...