lunedì 2 agosto 2021

dentro una scatola di latta

si tratta di annullare la distanza tra esperienze umane, sensoriali, e esperienze metafisiche, capisci? devi mettere da parte la fiducia nella fisica conosciuta. io ti parlo di poter sovvertire lo spazio e il tempo! se non ne sei convinto, è meglio rinunciare.

un morto ammazzato e una famiglia sterminata da un virus misterioso.
l'anonima, squallida provincia innevata in cui si muove il commissario marte è tormentata da un serial killer brutale e da ondate di pandemia che terrorizzano i suoi abitanti, un pezzetto di mondo che, come tutti gli altri, è devastato dai cambiamenti climatici e da relazioni umane che scivolano dal grottesco al penoso.

marco galli ci mette davanti, fin da subito, a una serie di elementi che ci fanno pensare al più classico dei noir, a quei polizieschi in cui è fin troppo facile indovinare chi è l'assassino, quelli che ti fanno pensare che la vera sorpresa sarà scoprire il perché e non chi. ma poi, poco alla volta, la narrazione assume toni sempre più surreali e allucinati, le certezze vengono ribaltate in modo quasi disturbante e i particolari che avevamo inizialmente ignorato iniziano a saltare all'occhio, diventando ossessivi, prime tra tutti le tappezzerie opprimenti di ogni interno, stanze cupe e asfittiche che contrastano con il bianco e il grigio quasi bidimensionali degli esterni e con la luminosità irreale del finale.


se alle pandemie e alle tute anti-contagio ci siamo ormai abituati (anche se il fumetto è stato in realtà scritto e disegnato nel 2012, cosa che aggiunge un tocco di inquietudine ulteriore a tutta la storia), le tecniche che permettono un interrogatorio altrimenti impossibile cui si affida la polizia sono uno dei tanti aspetti perturbanti di questa storia.
quello che più disturba è l'impossibilità di comprendere fino in fondo tutto quello che succede. il ruolo della moglie e, ancor più, del figlio di marte nell'intera vicenda è assolutamente inspiegabile, per quanto fondamentale sia. e poi un paio di scelte stilistiche rendono ancora più complesso per il lettore riuscire a capire cosa stia succedendo: ad esempio non ci sono onomatopee, capiamo che c'è un rumore solo se qualcuno lo dice espressamente, e le luci cambiano solo in un paio di sequenze, due scene si illuminano di un rosso innaturale e ci lasciano col dubbio se abbiamo appena assistito a un sogno, un'allucinazione, un salto temporale, o vattelapesca. se a marte viene chiesto di accettare di mettere da parte la fisica conosciuta, ai lettori è imposto invece di rinunciare ad avere una visione chiara di quello che succede, di arrendersi all'idea di non avere molte risposte alle troppe domande che la lettura di dentro una scatola di latta pone pagina dopo pagina. un paio di sequenze - senza troppi spoiler, solo per chi l'ha letto, sto parlando del dialogo con il medico e della scena con la bacinella - sono assolutamente criptiche - oppure sono scema io e non sono riuscita a capirle nemmeno dopo averle lette e rilette e rilette - eppure sembrano essere i nodi centrali e fondamentali di tutta la vicenda.


questa resa all'incomprensione è - nonostante la crudezza di un paio di scene, nonostante i volti impietosamente segnati e ai corpi cascanti e insani, nonostante i colori spenti che danno a tutto il racconto un'atmosfera insalubre e asfissiante - la parte più crudele della storia.
se una soluzione difficile da trovare ma comunque presente poteva essere il punto di forza di una trama altrimenti banale, non avere alcuna risposta, trovarsi anzi con tantissime domande fino all'ultima pagina rischia di trasformarsi da stimolo di riflessione a motivo di frustrazione per il lettore. il troppo stroppia, per dirla brevemente.
insomma, la storia funziona, gli elementi misteriosi e disturbanti la rendono qualcosa in più di un normale poliziesco ma forse dare qualcosa in più al lettore, non lasciarlo completamente in balia delle sue interpretazioni sarebbe stata, almeno per quello che mi riguarda, una scelta migliore.
se però vi va di leggere un incubo che continuerà a rotolarvi in mente per giorni e giorni, allora avete trovato il libro perfetto.