mercoledì 23 febbraio 2022

le ragazze del pillar ~ vol. 2

"meglio regnare all'inferno che servire in paradiso."
(john milton, paradise lost)


tornano le ragazze del pillar di teresa radice e stefano turconi, personaggi secondari de il porto proibito, a cui i due autori hanno dedicato un'intera serie di spin-off.
ritorniamo a respirare l'aria familiare del pillar to post, con le sue stanze eleganti e i suoi corridoi in cui riecheggiano le risate e i sussurri delle ragazze di plymouth.
come nel primo volume, abbiamo due capitoli, due storie dedicate a due protagoniste: dopo june e lizzie - che abbiamo incontrato un paio di anni fa, ne abbiamo parlato qui - tocca a tess e cinnamon raccontare le loro vicende.

a tess è riservata la storia più lunga: se nel primo volume era apparsa quasi di sfuggita, qui è al centro della scena e la sua vicenda si intreccia con quella del capitano yasser della last chance e in qualche modo anche con nathan e le sue nuove figlie adottive.
tess è al momento il personaggio più complesso, quello in cui le doti di sceneggiatrice di teresa radice sono riuscite forse a emergere di più: è una ragazza misteriosa, che parla poco del proprio passato e ancor meno del futuro, ma che alle speranze di ciò che sarà di aggrappa con le unghie e con i denti, certa che la sua permanenza al pillar to post sarà solo temporanea, come un trampolino da cui poter finalmente spiccare il volo.
pescando a piene mani dalla storia reale, teresa radice mescola insieme le cronache dell'epoca con quelle immaginate dei suoi personaggi, li cala in mezzo alle dispute delle potenze di inghilterra e francia per il controllo delle colonie e carica la loro storia di realismo e un pizzico di amarezza.


la storia di cinnamon è stretta tra un numero minore di tavole ma non pare soffrirne, anzi, la più solare e maliziosa delle professioniste del pillar to post ci lascia finalmente conoscere la sua infanzia: la sua storia inizia dall'altra parte del mondo, nella lontana india, uno dei tanti fili inconsapevoli di far parte di un complesso ricamo, un arazzo di vicende di cui è stata l'ignara protagonista... almeno fino ad adesso, momento in cui il passato viene a bussarle alla porta e forse a stravolgere per sempre il suo presente.

se da un lato i disegni di stefano turconi continuano ad affascinarci con ragazze belle e sensuali e con una cura quasi maniacale per la ricostruzione minuziosissima del mondo marinaresco, militare e civile del XIX secolo, dall'altro teresa radice si conferma come quella che definirei la sceneggiatrice-poetessa del fumetto italiano.
le sue storie sono storie vere, sono vicende di personaggi reali: nonostante l'ambientazione - parliamo pur sempre di prostitute e marinai - non c'è mai nessuno scivolone su facili moralismi o pietismi di sorta e nemmeno l'abbandonarsi voyeristico alla descrizione meticolosa della vita in un bordello (anzi, le scene più pruriginose e quelle più cupe sono quasi sempre lasciate all'immaginazione del lettore, in un atteggiamento che sembra più voler proteggere la privacy dei personaggi che evitare potenziali critiche).
le ragazze del pillar to post e tutti i personaggi che ruotano nella loro orbita vivono le loro esistenze pagina dopo pagina cercando di raggiungere i propri obiettivi e seguire i propri sentimenti senza un qualche scudo magico che le protegga dal commettere errori come chiunque altro. sbagliano, riflettono, tornano indietro sui loro passi, correggono il tiro, vanno avanti, senza che nessun narratore esterno e onnisciente ci suggerisca cosa pensare di loro, lasciandoci semplicemente prendere parte, per qualche momento, delle loro vite.

speriamo di tornare presto alla baia di plymouth, magari dopo il prossimo viaggio che il due radice-turconi ci regalerà lontano dalle camere del pillar to post, perché è bello essere lettori e viaggiatori nelle loro storie, conoscere mondi nuovi, incontrare nuovi sguardi e poi tornare in quel posto in cui tutto è cominciato.