martedì 27 dicembre 2011

ciao!

un saluto veloce a chi di solito passa da qui! domattina parto, finalmente parigi *_* sono felice oltre ogni limite!
spero di tornare con un bel malloppo di fumettozzi, ho già pronta la lista della spesa (eh beh, il lupo perde il pelo...)
grazie per il sostegno che date al mio blog e tanti auguri di buon anno!
a presto! ^_^/


domenica 25 dicembre 2011

o sono stupida io...

non mi dovrei fidare dei giudizi della gente. lo dico ogni volta.
cronachette è una serie che viene definita geniale, poetica, brillante, imperdibile. per me è stata una lettura quasi gradevole e nulla più. mi ha messo molta malinconia addosso. non è una storia scritta bene né disegnata bene, e a conti fatti, salvando il salvabile ne esce sì e no un volume. leggevo leggevo, con i migliori propositi, e intanto mi chiedevo "ma che roba è?"


l'autore parla di ernestina, la gatta che ha tenuto per quasi quindici anni e che a quanto pare è morta per un problema ai reni. anzi, per la totale mancanza di attenzione del padrone. strafottenza, in termini tecnici. proprio quello che ci vuole per raccontare la storia di un gatto. sembra proprio che con questa gatta non ci abbia mai vissuto, perché di lei non racconta nulla. parla molto di se stesso e del brutto libro che sta scrivendo, ma che non sia un capolavoro ce ne rendiamo conto da soli. la parte dedicata ad ernestina è poca roba, ma l'unica che vale qualcosa.
sembra che ad ogni vignetta l'autore dica ernestina mia, io non ti ho mai capita. non ha molto senso, vero? poteva raccontare di altro, magari di qualcosa che l'abbia davvero un minimo interessato.

mi sono piaciuti i gatti di questa storia, non mi è piaciuta come questa storia è stata raccontata. non mi è piaciuto nulla di quello che riguarda l'autore, anzi, il suo alter-ego fumettistico mi è stato antipatico abbastanza.
non capisco seriamente il perché di questo successo.
mi è sembrato il tipico fumetto fiQo e alternativo. non lo rivendo solo perché mi piace la gatta. e perché non sono disperata abbastanza. e perché era il mio regalo di natale e me lo sono davvero bruciato. avrei potuto leggere di meglio. ci sono rimasta davvero tanto male, sopratutto visto che mi era stato consigliato eccetera.
se non ci fosse stato nessun elemento autobiografico mi sarebbe piaciuto. davvero, troppo egocentrismo.

mi dispiace più per ernestina che per me. troppa freddezza e incomprensione in queste pagine. povera micia. tre volumi e mai una coccola. cos'è, una cosa che fa fiQo e alternativo?
racconto le cose meglio io, ed è quanto dire.

acquisti bao 5/5 - bone



eccomi qui, il mitico pomeriggio di natale, momento per eccellenza di nullafacenza, con in braccio camillina e una sola mano per scrivere. ho finito di leggere bone! finalmente! più che ragazzi che lettura! l'espressione corretta sarebbe ragazzi che viaggio! bone è uno dei migliori fumetti che ho letto in quest'anno, anzi in generale una delle migliori storie lette negli ultimi anni.

è stata una sorpresa pagina dopo pagina. all'inizio non mi sarei mai aspettata quello che mi realtà mi aspettava nelle mille e più pagine di questo bel volumone (ma volumone proprio, è difficile leggerlo a letto o in bagno, ad essere sinceri).



i tre cugini bone, fone bone, phoney bone e smiley bone, stanno scappando da boneville, inseguiti da tutto il  paese per un qualche casino combinato da phoney (poi verrà spiegato anche quale). i tre si sono quasi persi nel deserto, quando trovano una vecchia mappa disegnata male che sembra proprio quella del luogo in cui si trovano. attaccati da un enorme sciame di locuste, i tre si perdono di vista ma riescono ad arrivare tutti nella stessa foresta. qui incontrano due nemici, buffi quanto pericolosi: due creature ratto che per qualche motivo vogliono catturare il bone che porta la stella (sulla maglietta di phoney è stampata una stella!).


uno dei pregi di bone è di riuscire a unire, senza sbagliare mai, il comico con il drammatico. ogni volta che appaiono le due stupide creature ratto potete prepararvi a farvi due risate.
fone bone nella foresta incontra ted l'insetto, un personaggio che dovreste evitare di sottovalutare, e il drago rosso, che lo tira spesso fuori dai guai quando sembra che le creature ratto stiano per trasformarlo in una quiche (sì, non è cibo per mostri, ma che ci possono fare se sono nati così?). ted suggerirà al nostro piccolo eroe di cercare thorn e di chiederle come fare a tornare a boneville.


thorn è una ragazza che farà battere il cuoricino di bone a velocità accelerata sin dal primo incontro, è bella, saggia, cortese e vive con una nonna fortissima, nonna ben, che alleva mucche e le allena per vincere ogni anno la corsa delle mucche che si tiene nella valle.
nella stessa valle arriveranno anche gli altri due cugini bone e nel giro di niente, grazie alle geniali idee di phoney, riusciranno a scatenare un vero e proprio putiferio.
ma nel frattempo si sta preparando qualcosa di grosso, sogni premonitori e creature ratto che non rispettano i patti, movimenti tra i draghi e una strana inquietudine aleggia nella valle, dove sempre più di frequente si comincia a parlare di locuste...
pian piano l'atmosfera comica comincia a diradarsi e gli eventi si fanno sempre più drammatici. quello che si prospettava come un fumettino divertente e nulla più, diventa una delle più belle epopee fantasy che mi sia capitato di leggere.


(quello qui sopra è bartleby. è una creatura ratto anche lui ma è carino, tanto tanto carino! è stato una sorpresa incontrarlo, ma in fondo l'avevo detto fin da subito che un po' i rattoni mi piacevano... )

bone è un fumetto che ha vinto valanghe di premi e di cui tutti aspettavamo la megaciccia edizione bao. e adesso ho pienamente capito perché. ha una storia bella e coinvolgente, è divertente tanto quanto drammatico, ha momenti teneri e altri in cui ci si scatena come nel migliore dei racconti di azione, ci sono i sentimenti e non i sentimentalismi. ha dei personaggi a cui è impossibile non affezionarsi e che non si scorderanno mai, primo fra tutti fone bone, tenero e morbido coso a metà tra casper e topolino, nonna ben che incontrerei volentieri dal vivo e a cui darei un mega abbraccio, thorn, che è un'eroina come dovrebbero essercene tante, cazzuta come poche ma fragile come ogni brava fanciulla che si rispetti, niente icone da femministe, solo una donna che merita davvero questo nome, phoney, che avrei strangolato più volte, alla fine mi è stato simpatico anche lui, il buon lucius, che gradirei tanto fosse mio amico, ted e tutti gli altri. mi è sembrato di lasciare una festa a cui mi ero divertita tanto quando ho chiuso il libro, ma davvero, penso che una storia così non me la dimenticherò mai e che tutti quanti rimarranno dentro di me (stupide creature ratto comprese).
non avete nessuna scusa per non leggerlo, nessuna.

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sabato 24 dicembre 2011

ofelia, ovvero: cose che scopro per caso cazzeggiando su facebook e siti vari

oggi la voglia di fare qualcosa è praticamente nulla. così è più o meno da quando mi sono alzata che sto a cazzeggiare davanti al pc. girellando qui e lì, mi sono ritrovata nella pagina facebook di renbooks e più precisamente davanti a quest'immagine


non era la prima volta che la vedevo, però questa volta mi sono detta, dai claudia, proviamo, i disegni sono carini, non puoi sempre continuare con questo pregiudizio del non leggo quello che non è stampato su carta...
e ho fatto bene ad ascoltarmi.
ofelia è un fumetto appena nato, ma promette bene. ci sono poche pagine a disposizione (qui) ma bastano per convincere chi le legge ad aspettare il prossimo capitolo.
da quanto tempo non leggevo un fumetto così leggero e carino disegnato da un italiano bravo? da troppo tempo. non fosse stato per questo, non avrei mica questo entusiasmo, ma davvero, è difficile - o forse sono io poco informata? - trovare dei fumetti italiani che non siano bonelloidi o robe forzatamente alternative e fiQe perché cioè io sono troppo alternativo (l'ho mai detto che odio la roba che cioè è troppo alternativa troppo?).



giulio macaione scrive disegna e colora ofelia. questo basta e avanza a giustificargli il tempo che passa tra un capitolo e l'altro (il prossimo arriverà a marzo), ma non è un lavoro da poco, anzi! ha tutti i miei complimenti per quello che fa e per come lo fa. ofelia è un fumetto di quelli che piacciono a me: semplice. il che non vuol dire "povero", vuol dire che sa essere bello e interessante anche senza infilarci in mezzo situazioni ridicole e personaggi assurdi. ofelia è una ragazza di 23 anni che studia pittura, ha mille complessi di quelli che ogni ragazza sogna di avere (del tipo sono troppo magra, sono troppo alta, i miei capelli sono troppo rossi... potessi lamentarmi anche io così!), è fidanzata con uno che mi sta un po' sulle palle, anche lui un mezzo artistoide, condivide la casa con il suo cugino gay più fidanzato e un ragazzo inglese appena arrivato.
abitano tutti nella vecchia casa della nonna, dove c'è l'immancabile porta segreta che non si deve aprire perché così ha detto la nonna, che anche lei amava disegnare e faceva l'illustratrice per bambini.
poi ci sta camaleonte che è un gatto che si mimetizza... come un camaleonte (ed è bellissimo!!!), l'ombra di ofelia, che sta a romperle le scatole e altra gente strana.
i disegni sono carini, molto amerimanga (cosa che non mi spiace affatto) o forse sarebbe meglio itamanga? boh! fa molto witch-lys-mad sonya insomma... robe che a me piacevano e poi...

di giulio macaione ci sono un paio di fumetti pubblicati su carta (the fag hag e innamorarsi a milano), che un po' mi ispirano, ma i commenti di anobii mi fanno sorgere dei dubbi. voi li avete letti? mi sapete dare un consiglio spassionato?
intanto spero proprio che ofelia prima o poi venga pubblicato su carta, magari quando sarà concluso... vero renbooks?


auguri! ♥


tanti auguri blabla buon natale!

mercoledì 21 dicembre 2011

chi's sweet home ♥

chi's sweet home è uno dei manga più teneri che mi siano passati sotto mano durante tutta la mia "carriera" di lettrice. i volumetti sono strutturati a episodi che raccontano le giornate di chi, una gattina trovatella. la piccolina si distrae mentre cammina per strada con la mamma e i fratellini e finisce tutta sola e sconsolata in un parco, dove incontra youhei, un bimbo di pochi anni, che sta giocando lì accompagnato dalla mamma. la gattina sembra spaesata, e poi è così piccola e carina! youhei e la mamma decidono di adottarla, ma non di possono tenere animali nel loro condominio! risolti i primi tentennamenti, l'affetto che si sviluppa tra la micina e gli umani convince mamma e papà a tenerla in casa, però bisogna star bene attenti che i vicini non se ne accorgano, altrimenti che fine farebbe chi? dovrebbero darla a qualcun'altro, non si potrebbe di certo abbandonarla...

tra giochi e poco piacevoli visite veterinarie, la palletta di pelo scopre ogni giorno qualcosa di nuovo dentro casa, impara qual'è il posto dove fare i bisognini e quanto sono divertenti le palline fatte con i fogli di carta arrotolati, gioca con youhei e si prende le coccole da tutta la famiglia.
gli episodi sono tutti molto ordinari, ma penso che strappino un sorriso a chiunque abbia in casa un gatto (anche da me è arrivata da poco una micina e in effetti leggendo le avventure di chi mi pare di vedere la mia camilla da quando sta qui in casa...)


chi è una micina buffa e incredibilmente espressiva, che passa da momenti di gioco sfrenato a quelli di nanna e coccole senza quasi accorgersene, che vede il mondo con gli occhi di un gattino e che non sempre capisce e accetta le regole che gli stupidi umani le impongono. nel secondo e nel terzo volume il suo compagno sarà blackie, un gattone nero che la accompagna nei suoi vagabondaggi. cosa succede nei volumi successivi? non so e non vedo l'ora di scoprirlo, le sue storie mi piacciono moltissimo e mi sto appassionando davvero tanto alle vicende di questa tigre in miniatura!
fino ad adesso ho avuto modo di leggere fino al terzo numero della serie, nel quale finalmente sembra che la famiglia di chi stia cercando di risolvere il problema di vivere con un gatto in un condominio dove vige la regola del non si possono tenere animali domestici. in fondo chi è parte della famiglia, non si può continuare a nasconderla sempre!

 

chi's sweet home è pubblicato in inglese (vertical) e in francese (glénat). ovviamente, di pubblicazioni italiane non se ne parla neanche, ma vi consiglio di leggerlo comunque in una di queste due lingue, i dialoghi sono molto semplici anche per chi non è ferratissimo in inglese (o francese) e poi perché è un manga tutt'altro che noioso o banale: ben organizzato, dolce e divertente, disegnato con cura e interamente a colori, non può esserci un amante dei gatti - o un appassionato del genere kawaii - che non conosca chi!
l'edizione della vertical (che è quella che posseggo) oltretutto è molto ben fatta e facilmente reperibile. esistono anche degli episodi animati, durano pochi minuti e credo siano facilmente trovabili su youtube.
attualmente in giappone sono stati pubblicati otto volumetti di questo manga (sette per ora in inglese, l'ottavo uscirà nei primi mesi del 2012), che è ancora in corso di serializzazione, e che spero duri ancora per tanto tempo se mantiene questo livello!

lunedì 19 dicembre 2011

lackadaisy ♣


non conoscevo assolutamente questo fumetto. per la precisione, lackadaisy è un web comic, e io odio profondamente leggere la roba al pc. quindi non seguo praticamente nessun web comic. ed è un peccato direi, se ci sono in giro perle come queste. dovrei rimediare, ma la pigrizia è tanta e forte...

in ogni caso, renoir si è premurata di stamparlo e io ringrazio e ringrazio sopratutto chi me lo ha consigliato.
la prima cosa che attira di lackadaisy sono i disegni. la prima cosa che ha attirato me di lackadaisy sono i gatti e lo stile belle époque.


la storia è ambientata nell'america degli anni '20 tra gangster e proibizionismo. il little daisy café nasconde un segreto. dal locale aperto a chiunque, si accede a un altro locale sotterraneo dove si può bere il miglior whisky di contrabbando di tutta la città.
rocky suona il violino per gli avventori del lackadaisy e nel contempo procura il whisky di contrabbando, condendolo con una notevole dose di casini. miss mitsy may è la proprietaria del locale, che gestisce con l'aiuto di victor, un energumeno che non promette mai nulla di buono, e della piccola ivy.
in ogni caso, il personaggio che ho più adorato, sopratutto nelle pagine extra è freckle, il cuginetto che rocky si diverte a tormentare e a trascinare in situazioni poco raccomandabili.
tra sparatorie e alcool, nessuno si risparmia mai qualche battutina pungente, sicuramente il senso dell'umorismo è il punto forte di questo fumetto (anche se non si tratta affatto di un fumetto comico), insieme all'incredibile cura dei disegni, colorati in monocromo come se ogni vignetta fosse un'antica fotografia.
per essere al suo primo fumetto, tracy j butler è davvero brava, i disegni sono puliti ed espressivissimi, anche la storia non è male, ma bisogna assolutamente leggere il resto per poterne dare un giudizio più preciso.
resto in attesa del secondo numero (che non mi rovinerò leggendo le tavole online, no no)


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rica'tte kanji?! e baciando il cielo


non sono una fan degli yaoi. ne ho letto qualcuno scansionato, ma non mi hanno mai appassionato. quasi sempre non mi piace lo stile dei disegni e poi, sia che si tratti di una coppia etero che di una omosessuale, quale che sia la storia, non sopporto l'indugiare voyeristico in certi particolari. insomma non mi piacciono i fumetti che hanno scene di sesso troppo esplicite. penso che quella sia roba che fa meglio a rimanere nelle camere da letto di ognuno, anche se l'ognuno in questione è di carta e inchiostro. altrimenti si scade nel porno, e allora non capisco più in cosa dovrebbe stare la differenza tra hentai e yaoi/yuri.

in ogni caso, dicevo, non mi sono mai più di tanto avvicinata al genere. ultimamente però ho trovato in giro dei fumetti a tematica gay (yaoi, yuri, bl, è abbastanza indifferente la cosa) che mi hanno incuriosito.
primi tra tutti questi due titoli della renbooks: rica'tte kanji?! e baciando il cielo (gli altri devo ancora recuperarli, ne parlerò quando avrò i volumetti tra le mani).
l'occhio vuole la sua parte si dice, e infatti la prima cosa che mi ha attirato sono state le copertine: finalmente dei bei disegni!!! a me buona parte degli yaoi che ho visto mi sono sembrati sempre degli abomini visivi: facce da cavallo, corpi orrendi a metà tra una femmina e un culturista, espressioni idiote che neanche una modella che tenta di far la sexy può arrivare a tanto. invece no, questa volta i disegni mi sono piaciuti! dieci punti per tutti e due gli albi. a leggiucchiare le preview e i commenti in rete poi, mi sono definitivamente convinta. qualche giorno fa (proprio per il mio compleanno tra l'altro!) è arrivato a casa il pacchetto con questi due fumettini... che poi fumettini! sono dei begli albi grandi, non avevo mica capito che avevano questo formato! molto bella l'edizione, curata e ben fatta, altri dieci punti!

rica'tte kanji?! di rica takashima era quello che mi aveva incuriosita di più. principalmente per lo stile dei disegni, e poi perché in ogni caso, preferisco le storie che abbiano protagoniste femminili.


anche di yuri ne so poco. anzi, direi quasi nulla. quello che mi spaventa principalmente del genere è l'idea di trovarmi storie lacrimose di fanciulle complessate per la loro omosessualità. qui, per fortuna, non c'è nulla di tutto questo, anzi! la storia è bella allegra e solare e i disegni sono fantastici! completamente diversi dal classico stile giapponese. rica è una ragazza appena trasferitasi a tokyo dalla periferia. nella sua cittadina si era a lungo documentata sulla comunità gay di tokyo e aveva deciso, con il suggerimento di sua mamma, di trasferirsi, con la speranza di trovare lì gente dalla mentalità più aperta. così il primo obbiettivo di rica, ormai studentessa universitaria, è ni-chome, il quartiere gay della città. lì finalmente riesce a fare amicizia e a trovare l'amore: miho diventerà presto la sua ragazza e finalmente la sua vita seguirà la strada che aveva sempre sognato. la storia di rica e miho, nonché l'integrazione di rica in questo nuovo ambiente, sono narrati con delicatezza e senza patetismi di sorta, le ragazze di ni-chome sono felici, innamorate, ricche di progetti, solari ed energiche. è bellissima la sensazione che lascia addosso una storia come questa, indipendentemente dal fatto che rica e miho siano due lesbiche, indipendentemente dal fatto che la storia venga letta da un'etero o meno, il vero protagonista della storia è l'amore delle due ragazze e tutta la felicità che questo sentimento riesce a generare. consigliatissimo a chiunque, gay o no! spero proprio che renbooks ci porti altri titoli di questo genere!

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baciando il cielo di kotaro takemoto invece all'inizio non mi aveva fatto venire molta voglia di leggerlo, me ne sono convinta in seguito leggendo alcuni commenti sul forum dello smo. e ho fatto bene.


in primis, anche qui, ho adorato i disegni. a me piacciono gli uomini grandi e grossi, quindi non potevano non piacermi i disegni di takemoto! finalmente un giapponese che disegna i maschi come dei maschi! che meraviglia! il segno è molto morbido, si riconosce facilmente che è la mano di un uomo a disegnare, ma ha una dolcezza abbastanza femminile (ho letto che l'autore ha disegnato anche degli shoujo, mi piacerebbe leggerli, è molto bravo!). baciando il cielo è una raccolta di storie brevi, di amori finiti, traditi, felici, in arrivo. amori tra ragazzi sinceri o no, tra codardi o tra uomini forti, ma ogni storia, anche se di poche pagine, arriva a colpire il bersaglio, senza sbagliare il centro quasi mai. è stata una bella sorpresa, sopratutto perché tra tanti bei tenebrosi che si trovano ogni due per tre nei fumetti per ragazzi, mi ci volevano proprio questi omaccioni grandi e grossi ma col cuore di burro. se vi piace il genere, o anche se - come ho fatto io - vi ci volete avvicinare avendo la certezza che leggerete qualcosa di bello, è assolutamente da provare!

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kiss & never cry

adoro quando leggo pareri di gente che giudica un manga così così e poi lo leggo e lo trovo bellissimo. forse pecco di ingenuità, forse c'ho capito più di voi. in ogni caso, a me kiss & never cry è piaciuto davvero tanto e non l'avrei cambiato di una virgola. una cosa è certa: è un manga scritto e disegnato da una persona più che capace, che sa caratterizzare i personaggi e usare i tempi nel modo corretto.
facciamo un esempio: dieci pagine di waki yamato fanno venire il mal di testa. troppe cose, decisamente troppi eventi in troppo poco tempo (nella narrazione) e spazio (nel volumetto fisico). il risultato, almeno per me, è che la lettura prosegue lenta, perché - paradossalmente - mi annoia.
qui invece non c'è nulla di superfluo e non manca nulla di che superi di poco l'essenziale. e i personaggi non sono affatto macchiette, ma delle persone ben caratterizzate, con un ottima storia personale alle spalle, con degli atteggiamenti coerenti, con delle espressioni vive e peculiari di ognuno di loro.
quello che meno mi ispirava, prima di iniziare la lettura, era sapere che si trattava di un manga sportivo, genere che personalmente non mi garba: non pratico sport, mi annoio a guardare le gare in tv, figuriamoci a leggere una serie incentrata  su qualche disciplina sportiva! è stato questo il motivo per cui non comprai la serie quando iniziò ad uscire, ma l'ho recuperata in blocco da poco... eh, bisogna dirlo, mi ero sbagliata. il fattore sport non è affatto pesante né troppo invadente, anzi, mi ha quasi appassionata. è reso in modo da risultare abbastanza comprensibile dai profani, e sopratutto da chi tale vuole rimanere (non sono andata su youtube a cercare video o su wikipedia a studiarmi i termini tecnici), ho felicemente accantonato quanto di troppo specifico e mi sono goduta la bellezza delle immagini che riguardano gli allenamenti e le gare. semplicemente bellissime!
cosa manca? quando c'è una bella storia, raccontata bene e con dei personaggi che si muovono con naturalezza tra le pagine, direi che si può essere più che felici di poter leggere i volumetti che si hanno tra le mani.


riassuntino per chi se lo fosse perso.
michiru e leon sono due bambini giapponesi trapiantati in america. il giorno in cui michiru festeggia il suo compleanno, si incontrano al palaghiaccio, dove la mamma di michiru da lezioni di pattinaggio. non sono i soli ragazzini asiatici, e lì, leon come gli altri, riescono a stringere forti legami di amicizia che li legheranno fino all'età adulta. tra leon e michiru in particolare, si sviluppa un affetto molto intenso, più che altro il primo amore (che sono carini i bimbi quando si innamorano!)
il sogno di michiru è di diventare una pattinatrice di danza sul ghiaccio, come un tempo erano sua mamma e il suo papà morto ormai da tempo. sogno che viene distrutto nel momento in cui sua mamma le comunica che torneranno in giappone e che lei, michiru, diventerà una pattinatrice individuale.
contrariata, annuncia a leon che scapperanno insieme. lui tenta di farla ragionare, ma niente: michiru scappa e viene ritrovata dopo un paio di giorni, al palaghiaccio, in visibile stato di shock, capace solo di ripetere i was lost, senza dare nessuna spiegazione di cosa sia successo in quei giorni. negli stessi giorni, il coach di michiru viene trovato ucciso da qualcuno nel suo appartamento. c'è un collegamento tra i due fatti? ovvio che sì! però mica posso dire tutto io...
michiru torna in giappone con sua madre e lì inizia la sua carriera di pattinatrice individuale, seguita da lontano da leon e dagli altri amici del palaghiaccio. diventa abbastanza famosa, ma per colpa di un infortunio non può più eseguire i salti richiesti dal pattinaggio individuale, così, finalmente, si può realizzare il suo sogno: fare danza sul ghiaccio. il suo partner (che a me piace tanto!!!) sarà hikaru, il fratello minore del sensei di michiru che è stato ucciso quando lei era bambina.
il resto della storia va avanti tra gare e allentamenti, casini amorosi e sopratutto ponendo domande e risolvendo dubbi su quanto sia successo a michiru in quei giorni e quale sia il collegamento con la morte del sensei.



io direi che c'è abbastanza per far appassionare chiunque, dalla classica lotta biondo/moro, allo sport, al love-love.
voi l'avete letto? vi è piaciuto? andrete a recuperarlo dopo aver letto questo post?

domenica 18 dicembre 2011

xadhoom!

c'era un tempo lontano e felice in cui ogni mese in edicola usciva un volumetto sottile, uno spillato tutto a colori che era la piccola gioia del mese. un tempo felice dove ti portavi con pochi spicci a casa un vero e proprio capolavoro. ogni mese, non ne saltava uno. in quel periodo felice io andavo alle medie e il capolavoro in questione di chiamava pk news adventures. e lo adoravo. e lo adoro ancora, pure tanto. il capolavoro era un capolavoro perché, oltre a raccontare storie sempre bellissime, aveva dei personaggi stupendi. molto più belli e profondi di quelle robe che si danno tante arie in libreria, con le sovracoperte e i formati esagerati. se ne stavano lì in edicola, nelle paginette colorate tra le copertine leggere e aspettavano di essere notati. quanti si sono persi questa serie che è in assoluto tra le più belle che abbia mai letto? mi sa tanti.
dunque, dicevano, ogni mese su pk c'era una storia-capolavoro, e dicevamo anche che i personaggi blabla. c'era da innamorarsene ogni volta: lyla o il razziatore, chi se li dimentica? ma più di tutti, IL PERSONAGGIO che va tutto maiuscolo perché se lo merita è xadhoom. me la ricordo dalla prima volta che è arrivata, era stupenda, magnifica. una mutante venuta da un pianeta lontano che perlustra da sola l'universo per un solo, unico motivo: vendetta. già questo può bastare a renderla adorabile.
xadhoom è folle di rabbia ma è anche lucida e fredda scienziata, impietosa con i nemici e dolce con gli alleati, persegue ferocemente il suo unico obbiettivo con una tenacia totale e quasi ingenua.
inizialmente appariva a lato di pk quando le loro missioni contro gli evroniani si "intersecavano", uno per difendere la terra, l'altra per vendicarsi. la storia di xadhoom era raccontata da lei stessa sommariamente a pk e la sua presenza nelle storie era per lo più di preludio a qualche incredibile esplosione o distruzione di massa dei vampiri alieni.
poi finalmente, gli autori di pkna decidono di dedicarle finalmente una bella fetta della storia, una trilogia che mi strappò le lacrime dagli occhi e che mi accese in mente l'idea di quanto possano essere incredibilmente belli, emozionanti e profondi i fumetti.
la trilogia dedicata a xadhoom racconta, finalmente, la storia dell'aliena mutante e del suo pianeta.

- clandestino a bordo

 

lo sport preferito di pk? mettersi nei guai, ovvio. ma la proverbiale sfortuna di paperino sembra dissolversi quando si trasforma nel piumato e altrettanto famoso supereroe. mentre si diverte a giocare a guardie e ladri con una banda di contrabbandieri, scatta l'ennesimo allarme evron, e ovviamente non può che esserci xadhoom a far ballare i vampirelli spaziali. l'idea - geniale! - di pk è di salire su una delle navi evroniane per sabotarla, rompendo un po' le scatole agli invasori. però la cosa non è semplice come sembra, e si ritrova isolato sulla nave, senza alcun contatto con uno. a quanto pare però il clandestino fa comodo ai comandanti evroniani, che sulla nave nascondono una trappola per xadhoom, una bella cameretta dove rinchiuderla e trasformarla in una bella scorta energetica per l'impero. pk, nel caso in cui venisse notato dalla vendicatrice, sarebbe un'ottima esca, e quindi viene lasciato abbastanza libero di gironzolare. fortuna vuole che riesca a sabotare la trappola, l'enthropion, e la nostra focosa bellezza riesce a salvarsi.
idea decisamente troppo sofisticata per le menti evroniane, questo simpatico scherzetto ai danni di xadhoom in realtà è stato preparato da una figura abbastanza inquietante: un collaboratore non evroniano, dai lineamenti familiari e con un nome che suggerisce qualcosa...: xari.

andiamo un attimino indietro a rinfrescarci le idee:

- evroniani e la fine del mondo

 

prime pagine nel numero zero: navi evroniane, un pianeta pacifico invaso e distrutto e una sola superstite... quello era xerba e l'ultima figura in basso era proprio xadhoom. le vicende precedenti a quelle poche pagine sono raccontate nello speciale 99: i pacifici xerbiani accettano l'atterraggio sul loro pianeta delle navi evroniane.
xerba è un pianeta pacifico e abitato da una razza particolarmente intelligente, non a caso tutti sono scienziati. l'unico problema di xerba è la produzione di energia. la dottoressa xado (non è difficile capire chi sia, no?) proprio mentre si discute di allacciare o meno i rapporti con evron sta lavorando a un progetto che potrebbe risolvere la questione delle provvigioni di energia, ma non è ovviamente questo al momento l'oggetto dell'interesse degli xerbiani, quanto l'atterraggio di navi evroniane sul loro pianeta. in realtà non tutti sono d'accordo, ed è sopratutto una coppia a dividersi davanti a questa decisione: xari è contrario e teme l'arrivo degli alieni, mentre xado appoggia l'apertura al nuovo popolo. il giorno dello sbarco xado è l'unica lontana dal pianeta, si trova, in segreto, vicino al loro sole per tentare di scoprire una nuova fonte di energia. al suo ritorno, non ci sarà la folla festante che si aspettava ad accoglierla, ma solo distruzione e il suo bruciante desiderio di vendetta.
il suo nuovo nome, xadhoom, infatti significa creditore. e non sarà un piacere doverle qualcosa...
benché lei non ne sia a conoscenza, un piccolo gruppo di xerbiani è riuscita a sfuggire al tradimento di evron, capeggiati da xari, e tenta adesso di costruire un nuovo futuro per la loro gente. di xado non si sa nulla. sparita completamente, xari non rinuncia a cercarla...


- lontano lontano

 

non è solo pk ad essere lontano da casa. aiutato dalla navetta con cui... ha stretto amicizia (eh beh... sì!), è riuscito ad atterrare su un pianeta vagamente ospitale. un pianeta abitato da xerbiani. a quanto pare sono riusciti a creare una nuova colonia, ma evron non sembra affatto intenzionato a dare loro un po' di tregua. hanno promesso a xari la libertà per lui e la sua gente se li avesse aiutati contro il loro nemico (manco a dirlo, xari non ha idea di chi sia in realtà xadhoom), ma non c'è mai da fidarsi di quei bestioni... e pk si ritrova per l'ennesima volta a menare gli evroniani mentre per i superstiti xerbiani, invasi anche nella loro nuova colonia, pare che sia giunta la disfatta definitiva.

- sotto un nuovo sole


con tutti i superstiti xerbiani in ostaggio, non è difficile convincere xadhoom alla resa, fino a farla entrare da sola nell'enthropion. nel frattempo, con l'aiuto di pk, i ribelli riescono a decoolflamizzare una buona parte di schiavi e a fare il culo a strisce agli evroniani, mentre xadhoom resiste con tranquillità alla trappola che avrebbe dovuto distruggerla.
un lieto fine che si rispetti avrebbe dovuto rivederla congiungersi con la sua gente, ma xadhoom non è più una xerbiana ormai. e l'unica cosa che manca ormai alla nuova xerba è un sole in grado di fornire abbastanza energia per poter finalmente vivere tranquilli lontani dalla minaccia evroniana (non hanno fatto una bella fine con xadhoom così incacchiata, eh).
l'ultimo regalo della dottoressa xado.


la storia di xadhoom è bellissima anche se triste. promettente giovane scienziata, si impegna giorno e notte per le sue teorie sperimentali circa la ricerca di una nuova fonte di energia per xerba. proprio quando sta per realizzare il suo progetto qualcosa va storto: lei diventa una mutante, una creatura fortissima, in grado di manipolare la materia e di immagazzinare e far esplodere quantitativi incredibili di energia.
nel contempo, il suo pianeta viene distrutto, la sua gente ridotta in schiavitù.
la vendetta è l'unica cosa che le rimane ormai.
xadhoom diventa la grande nemica di evron, perennemente in corsa per tutto l'universo nel tentativo di annientare l'impero che ha distrutto il suo mondo, trovando in pk un valido alleato, capace di tenere un po' a freno la sua ira e di riuscire a volte a stabilire delle strategie.
l'amore incondizionato per il suo pianeta la spingono prima ad arrendersi agli evroniani e poi a tramutarsi in un sole, riuscendo finalmente a realizzare l'unico suo obbiettivo: rendere migliore la vita degli xerbiani.
xadhoom è in definitiva uno dei personaggi più "forti" dell'universo di pkna, molto ben caratterizzato e con una bel background alle spalle. inevitabilmente, risulta un character molto affascinante e a lei sono dedicati parecchi episodi. purtroppo, in vista della conclusione della serie, xadhoom è la prima ad andarsene.
ricordo che mi dispiacque molto leggere la conclusione di sotto un nuovo sole, ma in ogni caso, anche senza di lei, che rimane il mio personaggio preferito della serie, pkna continuo a considerarlo una delle migliori serie mai lette. non mi dispiacerebbe che i nostri autori e disegnatori, anche indipendentemente da mamma disney, riuscissero a mettersi a lavoro su qualcosa di questo livello.
attendiamo con ansia (ma da parte mia senza troppe speranze...)

lunedì 12 dicembre 2011

cose che non pubblicheranno mai - hoshi no tokei no liddell

girellando su tumblr ho trovato questa meraviglia qui! hoshi no tokei no liddell - liddell dell'orologio delle stelle (cliccate per scaricare, anche se è tutto in giapponese) oltre a ringraziare yue di averla postata, volevo copiare la trama che ho trovato sullo smo:

Un'opera che gioca sulle differenze tra sogno e realtà, dalla grafica superba.
Nato a Vienna, Vladimir discende da un nobile russo fuggito dalla patria per evitare le agitazioni della Rivoluzione. Viaggia di continuo e non può fare a meno di sentirsi uno straniero in qualsiasi nazione egli si trovi.
Tornato in America dopo due anni, Vladimir ritrova il suo migliore amico Hugh, il quale conduce una vita più sedentaria.
Da molti anni Hugh ha un sogno ricorrente ed estremamente realistico. Nel sogno gli appare una casa vittoriana e viene avvicinato da una misteriosa fanciulla di nome Liddell (ricollegabile ad Alice Liddell, che ispirò la celebre opera di Lewis Carroll). Durante il sogno, il respiro di Hugh si interrompe e il suo corpo raggiunge lo stato di morte apparente. 
Dinanzi a queste stranezze, Vladimir non può fare a meno di preoccuparsi per Hugh, il quale è così immerso nel mondo onirico da non riuscire a comprendere quale dei due mondi sia quello reale. Hugh afferma che nel sogno avverte la richiesta d'aiuto da parte della fanciulla di nome Liddell, e desidera partire alla ricerca di quella casa vittoriana. Vladimir, che nutre un profondo affetto nei confronti di Hugh, cercherà di aiutarlo... 

se mai qualche casa editrice italiana (ahahah) inglese o francese dovesse pubblicare questi tre volumi, sarebbero sicuramente miei. i disegni sono superbi a dir poco e la storia sembra interessantissima. perché gli editori continuano a pubblicare stronzate su stronzate e non cose così? (ok, magari non ci sono solo stronzate, però quelle sono la parte predominante...)

c'è anche una bella one-shot della stessa autrice che potete scaricare sul sito dello smo project, almeno lei è in italiano e ne vale davvero la pena!

acquisti bao 4/5 - mia mamma è in america, ha conosciuto bufalo bill

dopo i kill giants, un altro fumetto incentrato su un'infanzia un po' difficile. jean è un bambino alle prese con l'inizio della scuola, con una maestra antipatica, un padre un po' distaccato, una baby sitter che cucina in modo un po'... strano e una vicina di casa adolescente che gli legge (lui non sa farlo ancora) le cartoline che gli spedisce la mamma. sì perché la mamma di jean è in giro per il mondo, ogni volta che va in un paese nuovo gli scrive. ma perché lui non riesce a ricordarla?


la storia, probabilmente biografica, è scritta da jean regnaud, i disegni sono del solito bravissimo émile bravo (perdonate lo stupido gioco di parole). mia mamma è in america, ha conosciuto bufalo bill non mi ha particolarmente esaltata, ammetto, ma è una lettura sicuramente godibile, sopratutto grazie al fatto che si risparmia qualsiasi sorta di patetismo. e poi, tra un capitolo e l'altro, ci sono degli interludi davvero divertenti!

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domenica 11 dicembre 2011

storie di vampiri

ah, quanto vanno di moda le bestie succhiasangue negli ultimi anni! mi ricordo ancora il profondo sdegno mentre leggevo il primo libro della serie twilight: lo presi dopo aver letto innumerevoli ed esaltati pareri che lo innalzavano al livello di romanzo di culto, consigliandolo a chi avesse amato i libri di anne rice. io personalmente ho adorato intervista col vampiro, e neanche la regina dei dannati (il film) per quanto trash oltre ogni limite mi aveva dispiaciuta. quindi comprai il bimbominkiesco libro senza sapere in realtà a cosa andavo in contro. ricordo che lo lessi in un pomeriggio chiedendomi a ogni pagina in quanti altri modi avrei potuto usare i soldi con cui l'avevo pagato. una schifezza incredibile, scritto malissimo e che distorceva la mia amata idea di vampiro. anne rice? ma l'avete mai letta anne rice? non che sia il massimo della profondità, ma lì almeno i vampiri non sbrilluccicano e hanno una vaga consapevolezza della loro sorte di maledetti (nel senso serio del termine, il che vorrei chiarire alle bimbette che urlano eduaaard sei bellissimo, non è affatto una bella cosa)
dopo quella cagata di twilight ho visto le librerie affollarsi di stronzate simili e me ne sono ben tenuta alla larga. il secondo errore lo feci con vampire knight, manga di matsuri hino, di cui ammetto che non mi dispiacciono affatto i disegni, ma la storia è di un idiota insopportabile. anche lì non c'è nessuna capacità di delineare i vampiri per quello che sono (almeno fino al terzo volume, ovvero fino a dove ho letto io. ma dubito che poi si assurga a elevate considerazioni di tipo morale e psicologico) e anche lì schiere di ragazzine urlanti. credo che quello che attiri queste masse di quindicenni in preda a crisi ormonali sia, oltre l'inevitabile presenza del bishounen (se posso rubare il termine) -ovvero del gnoccolone- di turno, rigorosamente bello, pallido, con un taglio di capelli figo, gentile eccetera, sopratutto la totale mancanza di spessore della figura stessa del vampiro. è decisamente più pulito e apprezzabile quello che non solo sa camuffare i suoi istinti bestiali, ma anche può tranquillamente stare al sole e illuminarsi come un catarifrangente, corre veloce e decide senza rimpianti di condannare la persona che ama. apprezzabile per le suddette quindicenni, intendo. credo sia questa la vera causa del successo di queste cagate scritte male: tizi più fighi del normale che si innamorano perdutamente di ragazzette inutili come ce ne sono a vagonate sulla faccia della terra e che con una smozzicata piazzata sapientemente rendono eterno il loro amore, mentre le lettrici inneggiano al goth (l'apoteosi del cattivo gusto, che non capisco bene cosa ha a che fare con il vero gotico, ma pazienza, non credo più all'idea che la gente voglia conoscere davvero quello di cui parla) trine e pizzi neri, qualche goccia di sangue della tonalità giusta, niente puzza, niente brutture, niente istinti.
questa roba a me fa cordialmente cagare.

fino ad adesso ho, come ho detto prima, evitato accuratamente qualsiasi libro o fumetto scritto sulla scia del successo meyeriano, essendo sicura di risparmiarmi solo carta straccia. ovviamente ci sono delle eccezioni, non tutti i libri che parlano di vampiri e sono stati scritti dopo twilight sono cagate. prendete il geniale suck di christopher moore. è abbastanza comico e demenziale, ma splatter in modo decisamente più accettabile e realistico del nostro cullen del cuore, con una sana dose di presa per il culo per le quindicenni blabla. che più delle quindicenni mi spaventano le ventenni o peggio le trentenni che... in ogni caso, se non conoscete moore, leggetevi suck (o meglio ancora, il vangelo secondo biff), ne vale davvero la pena, sopratutto se avete una buona dose di senso dell'umorismo e niente fette di salame sugli occhi.

ma lasciamo stare, questo immenso prologo che avrà sicuramente cacciato via i pochi che leggono questo blog (o magari mi ha fatto guadagnare qualche follower, non sono l'unica a pensarla così, per fortuna) in realtà voleva introdurre due titoli, due acquisti vampireschi, scritti e disegnati prima che il modello swarovski prendesse il sopravvento. due titoli che, a parte la figura vampiresca, non hanno un bel niente in comune: vampire princess miyu (edito da goen) e hitsuji no uta (bellissima edizione di magic press).


vampire princess miyu è stato pubblicato in giappone dalla fine degli anni '80 fino ai primi al 2002. oltre alla serie regolare, esistono new vampire princess miyu e lo spin-off vampire princess yui, disegnate sempre da narumi kakinouchi e anche queste serie saranno pubblicate da goen, alternandosi alla serie principale. dal 2009 la kakinouchi ha anche iniziato a lavorare alla nuova serie, vampire princess, ed è ancora all'opera. i quattro volumetti usciti fino ad adesso e quelli che usciranno saranno pubblicati da planet manga da febbraio. (qui potete trovare tutte le informazioni sulle edizioni, date di pubblicazione eccetera).
goen ha realizzato due versioni del primo numero, la versione regolare e la variant (che costa 1,95€ per chi la riuscisse ancora a trovare in fumetteria... io ci sono riuscita! notevole risparmio direi!)
anni fa playpress aveva pubblicato new vampire senza specificare che si trattava di un sequel,  lessi i primi tre numeri, ma erano incomprensibili, solo dopo ho scoperto che non si trattava della prima serie.
parliamo del fumetto: vampire princess miyu mi ha affascinata non poco. è un manga fuori dall'ordinario sopratutto per come è strutturato. le vicende di miyu non seguono una vera e propria trama, il racconto è più che altro episodico. l'atmosfera è sempre vaga e onirica, sogno e realtà non hanno confini precisi e anche il concetto di tempo non è definito per bene. potrebbe sembrare qualcosa di negativo, ma come possono questi concetti avere un senso per una creatura che ha davanti a sé solo l'eternità? è un tipo di narrazione che si adatta perfettamente al personaggio, la principessa vampiro che in cambio del sangue regala un sogno di infinita felicità, e che nel contempo deve tenere a bada i malvagi shinma, creature animalesche che uccido per la loro sopravvivenza. malinconico e sognante, miyu è sola e non può essere altrimenti, l'unico che le è vicino è larva, uno shinma anche lui ma -non ho capito bene come, spero sia più chiaro in seguito- diverso dagli altri, che aiuta la nostra vampira a rispedire nelle tenebre i cattivi della storia.
assolutamente non consigliato a chi si aspetta bamboline goth e spargimenti di sangue, né tanto meno a chi ricerca una storia articolata e piena di colpi di scena, o l'autocompiacimento dell'essere maledetto. in vampire princess miyu non c'è nulla di tutto questo. se invece volete leggere qualcosa di diverso e se sopratutto vi piacciono i disegni stile anni ottanta, bene, questo potrebbe piacervi.



completamente diverso il secondo titolo, hitsuji no uta di kei tome. aspettavo con ansia di poterlo leggere e non mi ha affatto delusa. kei tome è proprio brava, non capisco perché non fa che saltellare da una casa editrice all'altra senza il successo che merita. però sono contenta che questo titolo sia stato pubblicato da magic press, fino ad ora si è dimostrata una casa editrice seria e con un ottimo catalogo. (per la cronaca, era al secondo posto subito dopo la flashbook nella classifica, solo per una questione quantitativa). l'edizione è bellissima, sopratutto mi piace molto la carta usata per la sovracoperta, ho un debole per le carte opache e non ne potevo più di quelle sovracoperte lucide e attiraimpronte. bella anche la grafica del titolo e sopratutto la scenda di mantenere il titolo giapponese e rilegare la traduzione italiana a sottotitolo (non penso che ci sia bisogno del richiamo cinematografico per far incuriosire chi non conosce l'autrice. chi ha letto altro della tome l'avrà sicuramente preso a scatola chiusa).


takashiro ha sempre vissuto con i suoi zii da quando aveva tre anni. sua madre è morta e da allora il padre lo ha abbandonato, portando con se solo la sorellina. la piccola era sempre malata, e per quanto takashiro ricordi, non ha mai avuto modo di conoscerla, neanche la ricorda. adesso sembra che la sua vita abbia deciso di rivoluzionarsi senza che lui riesca a stargli dietro. deve decidere cosa fare dopo il liceo e i suoi zii gli propongono di adottarlo e di mantenerlo se deciderà di andare all'università. è innamorato di una ragazza che frequenta il club di pittura, a cui si è iscritto anche se non ha alcun interesse a dipingere solo per stare con lei. però un giorno, mentre si trova al club, comincia a sentirsi male, come se avesse un forte malore causato dall'anemia. ha anche degli strani e macabri ricordi che non riesce a ricollegare a fatti della sua infanzia che ricorda consciamente. decide qui, in qualche modo che non sa spiegarsi neanche lui, di andare a dare un'occhiata alla casa in cui abitava con la sua vera famiglia da bambino, sicuro di aspettarsi un edificio abbandonato con il giardino pieno di erbacce. invece la casa è curata ed è sicuro che lì ci abiti qualcuno. e questo qualcuno per la precisione è una bellissima ragazza dai capelli lunghi e neri e lo sguardo fiero e temibile. ma più temibili ancora sono le parole che gli rivolge, il segreto della morte di sua madre e in generale cosa c'è di strano nella sua famiglia. i malesseri aumentano e con loro la paura di diventare pericoloso per gli altri: non è anemia, è vera e propria sete di sangue. è per questo che è stato allontanato da quello che rimaneva della sua famiglia?
questo primo numero promette benissimo e io non vedo l'ora di leggere tutto il resto. complimentissimi a magic press per aver portato in italia, di nuovo, kei tome, sopratutto con questo titolo.



sabato 10 dicembre 2011

noi x sempre - devil and love song 3


sono principalmente due i generi che solitamente preferisco quando si tratta di manga: la commedia scolastica e lo slice of life. noi x sempre è, fino al numero due, una riuscita combinazione di entrambi e di conseguenza il mio giudizio non può che essere positivo. la storia è molto semplice e parte da schemi non esattamente originali: quattro amici, che hanno passato un breve periodo della loro infanzia insieme, dopo otto anni durante i quali uno di loro va via dalla piccola cittadina in cui vivono, si riuniscono. nel frattempo tutti e quattro sono diventati degli adolescenti con tutti i classici problemi di cuore adolescenziali. nori è rimasta infantile e ingenua come un tempo, saeka invece, un tempo una bimba cicciotta e dalla battuta pronta, adesso è una splendida e matura ragazza dall'aspetto elegante, innamorata di una persona lontana, kyo è il tipico ragazzo di buona famiglia, bello, atletico, l'amore di sempre di nori. e infine haruka, più piccolo di un anno rispetto agli altri, appena tornato dopo tanto tempo riesce già a scombussolare l'animo di kyo e di nori. ecco spiattellata qui l'adolescenza che in qualche modo ci siamo lasciati alle spalle, riviverla in queste storie mi emoziona sempre. i primi due numeri mi hanno dato un'ottima impressione e hanno lasciato un interrogativo (forse più di uno) aperto, sicuramente continuerò a leggere i prossimi numeri, anzi direi che sono abbastanza impaziente di poter avere il terzo tra le mani.
molto carini anche i disegni, nella media ma puliti e morbidi, precisamente come piacciono a me.
come sempre ottimo il lavoro della flashbook, l'edizione è davvero bella e adoro la grafica di copertina.



altro acquisto flashbook: devil and love song 3. sta volta faccio una cosa veloce. qualcuno mi chiarisce se maria si è iscritta in una scuola o è volontariamente entrata come capro espiatorio nel reparto sadici di un manicomio? sta circondata da gente schifosa, ipocrita all'inverosimile, stupida oltre ogni immaginazione e senso. davvero, mi auguro che non sia sempre così tutta la serie perché mi viene l'ansia ogni volta che leggo un numero... per il momento bello, toccante, personaggi vivissimi e particolari, maria è adorabile e megu è stupendo. però dai, mi sento davvero male, mi fa sentire impotente vederla torturata a quel modo senza poter fare nulla. mi auguro che prima che finisca tutte le sue compagne di classe vengano pressate sotto un camion, non credo che piangerebbero in molti...
in ogni caso, nel sondaggio indetto dallo smo sulle case editrici ho votato la flashbook come la migliore. ultimamente questa casa editrice sta proponendo degli shoujo davvero niente male (elettroshock daisybeast master e l'annuncio di love button), mi spiace solo che non abbiano loro strobe edge... spero che il prossimo anno porti delle belle nuove sorprese.