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lunedì 14 marzo 2016

commenti randomici a letture randomiche (13)

giorni e giorni e giorni che mi sembra di non concludere nulla eppure non trovo il tempo per dedicarmi come vorrei al blog.
e neanche per finire di leggere tutto quello che vorrei (per dire: il misterioso recensore mi ha prestato equinozi, e sta lì in attesa. c'è in attesa ancora anche il mega-volumone di mickey mouse mystery magazine che ho recuperato a novembre e che sta veramente mettendo a dura prova la mia pazienza: è troppo grande e pesante per essere letto senza che mi venga il mal di schiena! sigh).
non so se lo sapevate, ma clacca oltre che leggere, ogni tanto si diletta a scarabocchiare cose. e siccome qualche tempo fa avevo iniziato a scarabocchiare sulla ceramica, ho poi deciso di prendere un forno serio, dei colori seri e mettermi a lavorare in modo serio.
quindi da circa una settimana a casa c'è un forno grosso quanto tre clacche e mezzo che attende che "sì, vengo tra qualche giorno a sistemare la presa" e "sì, ho scordato le piastre ma te le mando subito per posta" diventino realtà. e sopratutto aspetta che a me passi il panico da "ommioddio non ce la farò mai". se poi mi seguite anche su instagram, avrete notato che sto cercando di riprendere la mano con matita e pennelli... e avrete sicuramente notato anche che ultimamente mi sono passati tra le mani un sacco di titoli interessanti, quindi è giunto il momento di andare oltre le fotyne bimbominchiesche e spendere due paroline sulle ultime letture nella vostre (non)rubrica randomica preferita!

innanzitutto gioia, gaudio, letizia e felicità per il ritorno di aki irie e del suo bellissimo il mondo di ran. mancava da quanto? quasi tre anni? e io mi ero completamente dimenticata di alcuni particolari, anzi a dirla tutta, di un buon 80% della trama. così nelle ultime settimane, oltre a recuperare gli ultimi due volumi usciti, ho riletto anche quelli precedenti.
i volumi 4 e 5 sono il collegamento perfetto tra i primi, che ci erano serviti a introdurre i personaggi e il loro contesto, farci conoscere il loro carattere e farli legare per bene tra loro, e gli ultimi due, che non vedo l'ora di leggere, ma sono certa che concluderanno in modo eccellente la storia della streghetta e delle sue scarpe magiche.
senza fare troppi spoiler, dico solo che si capisce finalmente qualcosa di più su tutta la storia degli insetti e sul lavoro di shizuka e delle ali nere: la vicenda prosegue a ritmo serrato, ci si prepara a uno scontro importante, io prevedo lacrime come non mai, anche se non so se di gioia o di tristezza, e nel frattempo si tira un sospiro di sollievo e ci si rilassa un po' con gli extra tra un capitolo e l'altro: non si tratta però di storie slegate da quella principale, quindi non saltatele!
lacrime di tristezza per la copertina del quinto volume che cambia completamente stile rispetto alle prime quattro che erano davvero bellissime... perché signora irie? perché???

un'altra cosa che desideravo leggere tantissimo era il volumetto cartonato che raccoglie i primi sei capitoli di darth vader, un'altra serie marvel dedicata al mondo di star wars (ho parlato del primo volume skywalker colpisce qui). ero abbastanza entusiasta dopo la lettura di skywalker colpisce, adoro l'universo di star wars e darth vader è uno dei miei personaggi preferiti in assoluto, quindi l'hype per questo volumino, che è anche uscito in ritardo rispetto a quanto previsto era alle stelle. però devo ammettere che, forse proprio per colpa delle mie aspettative troppo alte, mi ha delusa un po': la storia si svolge proprio dopo la distruzione della morte nera ad opera di luke e ha ovviamente per protagonista il nostro caro signore oscuro, caduto in disgrazia agli occhi dell'imperatore che adesso lo manda a fare il galoppino in giro per l'universo. umiliato e per nulla convinto di farsi trattare a pesci in faccia, darth vader riesce a rintracciare e a mettersi in contatto con aphra, una giovane archeologa criminale che riesce a mettere in piedi, grazie agli inquietantissimi triplo zero e bt-1, copie "cattive" di c-3po e r2-d2, un esercito di droidi a servizio del fu skywalker. nel frattempo l'imperatore sta cercando un sostituto a vader stesso, qualcuno più "al passo con i tempi", che non confidi tutto nella forza, ritenuta - in modo insopportabilmente blasfemo - ormai obsoleta: per un buon numero di pagine vedremo darth vader sfidare una serie di mercenari pieni di innesti e modificazioni biologiche varie in una tornata di duelli a dir poco soporiferi.
il volume si chiude con un flashback in cui il nostro è ancora anakin skywalker e ha appena saputo dell'imminente nascita di un erede, mentre, nel presente, boba fett gli ha appena comunicato - e questa scena è la stessa che si trova alla fine di skywalker colpisce - che il responsabile della distruzione della morte nera è un tale skywalker...
insomma, si poteva fare di meglio, ma mi piace molto aphra, mi piacciono anche i due nuovi droidi anche se mi fanno davvero paura e sopratutto non vedo l'ora di leggere i prossimi episodi, perché per quanto possa essere stato un volume deludente, il fangirlismo è duro a morire.

e a proposito di ritorni inaspettati e fangirlismo, è tornata sugli scaffali delle fumetterie anche kei tome, ovviamente non c'entra niente l'ormai senza speranze canta "yesterday" per me, ma si tratta di mahoromi, primo di una serie di quattro volumi, che mi ha convinta a togliere l'embargo a goen, benché il mio timore che riescano a bloccare persino una miniserie di quattro volumi rimanga intatto. ma è la tome e quindi tocca rischiare.
in questo primo volume ci sono tutti gli elementi cari alla nostra autrice: ragazzi che studiano arte, i ricordi legati agli oggetti antichi, una bella e misteriosa ragazza con i lunghi capelli neri e un protagonista che si ritrova a vivere strane avventure e a sconvolgere la sua banale tranquilla vita di ogni giorno.
il protagonista della storia è niwa, uno studente di architettura che inizia a vivere nella casa del nonno defunto, anche lui a sua volta architetto. a casa, niwa si sente come un ospite indesiderato, come se qualcosa gli dicesse di andar via, o più probabilmente è l'imbarazzo di vivere a casa di un nonno che non ha mai avuto modo di conoscere quando era in vita, ma che parrebbe essere molto famoso e benvoluto da tutti. tra i ricordi del nonno appare anche una fotografia di una ragazza sconosciuta, che però non è la nonna di niwa. nel frattempo, coinvolto dalla collega e amica akira, scopre di avere un potere incredibile: toccando alcuni oggetti di antiche case abbandonate, ormai prossime alla demolizione, può vedere i ricordi delle case, di chi ci aveva vissuto, e grazie a mayuri, una ragazza dai lunghi capelli neri che somiglia alla foto misteriosa, scoprirà che le case possono avere rimpianti e desideri...
insomma, la solita meraviglia in perfetto stile kei tome. non so come possa non piacere, io adoro i suoi lavori, anche se spesso c'è così tanta malinconia!

per tirarci su di morale, due paroline veloci veloci anche su romantica clock, che arrivato al terzo volumetto, mi fa confermare la prima impressione che ho avuto per questa serie, ovvero che mi piace tantissimo! il rapporto tra i due gemelli si fa sempre più stretto e akane è tanto ingenua da risultare pericolosamente ambigua nei riguardi del fratello aoi.
intanto sembra che per shin si debba aprire una parentesi che spero non sia troppo lunga, mentre fa la sua entrata in scena un nuovo personaggio, ayumu, che sembra arrivare proprio per rompere le uova nel paniere a tutti quanti...
e poi ci sono i gattini! no, scherzi a parte, il pregio principale di questo manga è che nonostante sia una lettura molto mooolto leggera, non ha ancora calato il tono, rimane sempre allegro e divertente senza scadere nel ridicolo e ha dei personaggi ben caratterizzati ai quali ci si affeziona per forza.
continuo a pensare che, al momento, sia tra i migliori shoujo in circolazione.

ah, sto continuando il mio recupero spasmodico dei fumetti di arina tanemura. ormai sono solo alla ricerca di tre volumini di jeanne e poi posso dire di aver completato tutte le serie lunghe. spero di poter prenotare ogni nostro venerdì (l'ho sfogliato in fumetteria e mi è parso carino, ma sto cercando di non cominciare nuove serie perché ho un sacco di roba da recuperare!), quindi se conoscete qualcuno che lo venderebbe a serie conclusa fatemelo sapere! ho letto mistress fortune, che è stato carino, e adesso sono invischiata fino al collo in la spada incantata di sakura, che mi sta prendendo da matti e mi ha fatto tornare con la mente a quando avevo, boh, sedici anni?, e avevo scoperto il mio primo shoujo fantasy, fushigi yuugi, del quale mi sono innamorata perdutamente e che mi piace tantissimo anche adesso.
comunque, senza divagare troppo, la spada incantata di sakura mi sta piacendo da morire, molto più di alliance cross, sono davvero contenta di averlo recuperato e ve ne parlerò al più presto!

lunedì 19 agosto 2013

arrivare a te 11 e hitsuji no uta 7

l'avevo detto che il numero dieci si concludeva con la promessa di fiumi di sangue? ebbene, in realtà sono lacrime, ma sempre di fiumi si tratta. *attenzione agli spoiler*
l'undicesimo volumetto di arrivare a te ci mette davanti a un momento di infinita tristezza squisitamente nipponica: mezza scuola si sta chiedendo che tipo di sortilegio sawako abbia fatto a kazehaya per convincerlo a stare con lei.
le solite cose da acide stronze adolescenti giapponesi che odiano e disprezzano con un'intensità che solo i colonizzatori spagnoli ai tempi di colombo e delle americhe.
immancabile anche lo scontro finale con kurumi, il boss-stronza, quella a cui sawako, che è la solita idiota, va a dichiarare la propria vittoria ma nulla di personale, anzi, sei stata un'ottima rivale. bah.
personalmente ho trovato davvero carina la scena tra yano e il professore pin, secondo me sono una bella coppia, spero che le cose si sblocchino presto tra loro due, su su.
e immancabilmente si arriva al primo appuntamento, con relative tensioni sul cosa mi metto, batticuori da tachicardia, regalini consegnati in ritardo e tanta tanta tanta tenerezza.
leggere questo manga ogni volta e come mangiare una decina di cucchiaiate di nutella: mette in pace con il mondo e con se stessi!

niente pace invece per i poveri protagonisti di hitsuji no uta. anche se penso di essere stata l'ultima al *state attenti agli spoiler!*
mondo a leggere l'ultimo volumetto,
chizuna è sempre più debole e malata e ci vuole poco perché finisca ricoverata in ospedale. kazuna dal canto suo nonostante stia cercando di vivere in modo normale, viene assalito da attacchi sempre più gravi e incontrollabili, sopratutto alla presenza di yaegashi.
i flashback di chizuna sulla sua infanzia adesso finalmente le permettono di ricordare cosa era successo a sua madre e a lei. per non essere uccisa, chizuna ha ammazzato sua madre, che voleva porre fine alle sofferenze di entrambe. per tutta la vita il padre ha tentato di nascondere la verità alla figlia allora bambina e sotto shock, e così per tutto il tempo chizuna ha dimenticato di essere stata l'assassina sua madre.
dopo aver riscoperto la verità, e nelle condizioni di salute in cui si trova, chizuna piano piano si spegne, morendo infine tra le braccia del fratello.
kazuna si sveglierà da un lungo coma senza ricordare nulla dell'anno passato con la sorella, né della sua malattia, pronto a ricominciare la sua vita da dove aveva intrapreso una svolta così decisiva e drammatica, prima dell'incontro con chizuna.

è tutto così triste, sopratutto per chizuna. il tema del ricordo viene affrontato in maniera orribile sopratutto nella parte finale: il ricordo terribile, celato per tutta la vita, che torna in mente poco prima di morire, e quello cancellato dalla memoria dell'ultima persona che l'ha amata. chizuna è un personaggio bellissimo e drammatico, al confronto del quale kazuna è soltanto un'ombra sbiadita.
adesso che è terminata, posso dire che è stata una bellissima serie per quanto triste e spesso angosciante. recuperatela a qualsiasi costo e speriamo di rivedere kei tome in italia al più presto.

mercoledì 5 giugno 2013

hitsuji no uta 6 e little butterfly 1

hitsuji no uta si avvia alla conclusione con un penultimo volumetto denso come il barattolo della nutella a dicembre. *attenti agli spoiler!*
chizuna, dopo aver rifiutato minase, è tornata a casa, cercando di nascondere al fratello che le sue condizioni sono sempre più gravi e che continua a prendere di nascosto la fantomatica medicina contro i suoi attacchi. conosce kazami shinobu, l'infermiera che lavorava con suo padre fino a poco tempo prima che si suicidasse. dopo un lungo periodo vissuto in un'altra città, kazami è tornata alla clinica takashiro per salutare il suo vecchio datore di lavoro, per il quale aveva evidentemente un debole, e ha saputo della sua tragica morte. nessuno però sa spiegarle il perché di quel gesto, così kazami prova a chiedere alla figlia.
anche sulle tombe del padre e della madre dei due fratelli c'è una folta coltre di mistero, che si spera verrà svelata nel prossimo numero.
gli attacchi di chizuna sono accompagnati da frequenti incubi su sua madre, la bella dolce mamma che dovrebbe portarle serenità almeno in sogno e che invece le lascia sempre addosso un forte senso di ansia e malessere, come se avesse dimenticato qualcosa di importante e poco piacevole.
tra le indagini di kazami sulla malattia dei takashiro (è riuscita a trovare qualche documento nel vecchio laboratorio dove lavorava un tempo) e gli incubi di chizuna, solo kazuna sembra aver recuperato un po' di pace. grazie all'insistenza della sorella è tornato a scuola, dove ha in qualche modo spiegato la situazione al suo amico kinoshita.
incoraggiato dai miglioramenti e dal fatto che gli attacchi sono sempre più sporadici e controllabili, kazuna si sta pian piano convincendo che è possibile guarire. ma è davvero così? non ha ancora incontrato yaegashi e in fin dei conti è lei il suo punto debole...
chizuna alla fine è quella che più sta soffrendo in questo momento. una sconosciuta che viene a rispolverare il ricordo del suicidio di suo padre, gli incubi su sua madre e i dubbi sul perché non è mai stata portata alla sua tomba e nessuno sappia dove si trova, le insicurezze del fratello, il corpo che regge sempre meno proprio adesso che sta iniziando a riscoprire quanto è piacevole stare a scuola a chiacchierare con delle amiche...
sento che al prossimo numero piangerò.

e - come al mio solito - prima ancora di terminare una serie ne ho iniziata un'altra, ma questa volta sono giustificata, almeno con la mia coscienza, perché aspettavo di poter leggere questo manga da un bel po' di tempo. e l'attesa è stata ampiamente ripagata. sto parlando di little butterfly, della cara takanaga. se per ora non posso permettermi il tiranno e magari proverò a recuperarlo più in là contando su qualche sconto, mi consolo alla grande con questo manghino pucciosissimo, che ha risollevato il livello generale di gradimento del filone shounen-ai.
state anche qui *attenti agli spoiler!*
la trama è molto semplice e parte da uno dei soliti stereotipi da shoujo manga (anche se è uno shounen-ai, penso valga lo stesso, ma non ho troppa esperienza in merito, quindi tenetevi il mio parere  per quello che è e amen): kojima e il tipico ragazzo solare, amico di tutti, sempre buono e vagamente ingenuo. comincia a essere incuriosito da nakahara, un tipo che al contrario di lui è sempre solo e taciturno, isolato il più delle volte dai suoi compagni.
incapace di pensare che una persona possa starsene bene per fatti suoi, kojima cerca in tutti i modi di diventare amico di nakahara e di farlo integrare al gruppo dei compagni di classe.
quale migliore occasione di stringere amicizia che una gita scolastica? kojima inserisce a forza nakahara nel suo gruppo, con scarso entusiasmo di tutti. alla prima occasione nakahara si allontana dal gruppo senza avvisare nessuno e kojima non perde un attimo di tempo e corre a cercarlo. lo trova che sta per salire su un autobus e senza pensarci due volte sale con lui. ci mettono poco prima di farsi buttare a terra perché non hanno il biglietto e finalmente nakahara si confida con kojima: voleva scappare da casa, lontano dai suoi genitori con i quali da sempre ha un sacco di problemi, e questa volta aveva finalmente abbastanza soldi e una scusa (la gita scolastica) per portarsi dietro un borsone senza dare troppo nell'occhio.
i due, che durante il breve ma rocambolesco viaggio sono ormai diventati amici, al ritorno in albergo vengono felicemente cazziati dai professori, ma sono troppo divertiti per dar peso alla vicenda.
al ritorno a scuola però ricominciano i problemi: adesso che si è avvicinato a nakahara, anche kojima viene sempre più evitato dai suoi compagni, che in fondo sono gelosi del rapporto che si sta creando tra i due.
il modo in cui la vicenda si risolve e nakahara si fa accettare dal gruppo è talmente buffo che non ve lo racconto neanche, dovete leggerla questa cosa assurda e pensare che in fondo si tratta pur sempre di ragazzini in piena adolescenza!
il rapporto tra kojima e nakahara si fa pian piano sempre più stretto fino a quando nakahara si dichiara. kojima è abbastanza confuso dai sentimenti di nakahara, ma quando quest'ultimo gli mostra il liceo che vuole frequentare l'idea di una separazione gli schiarisce del tutto le idee.

insomma, non è che la trama sia il massimo dell'originalità, ma è una storia così dolce e carina che non importa proprio a nessuno quanto possa essere tutto prevedibile. non sto friggendo dalla voglia di leggere gli altri due volumi, ma di certo non me li faccio scappare!
c'è qualche altra serie breve/autoconclusivo della takanaga su questo genere che mi consigliate?

venerdì 1 giugno 2012

canta "yesterday" per me 3, supplement 2, macanudo 4

già dal titolo, ottime letture negli ultimi due giorni, il che mi ha aiutato a superare lo scazzo, la noia, la pesantezza e tutto il resto. per dirla in breve, non ne va bene una.
ma passiamo ad argomenti più piacevoli. (sempre attenti agli spoiler!)

canta "yesterday" per me 3 continua sulla scia dei primi due: rikuo conosce la sorellina del suo collega kinoshita, takako, che insieme ad alcuni compagni del liceo sta girando un film. il nostro scazzatissimo protagonista riscopre, grazie a questi sognatori adolescenti, la vecchia passione per la fotografia, si trova un nuovo lavoretto part time (è decisamente facile in giappone trovare lavori part time. quasi quasi mi trasferisco...) ed incontra minato, aspirante fotoreporter più giovane di lui, un tizio con la puzza sotto il naso che a quanto pare conosce haru e pare decisamente interessato a lei...
nel frattempo la professoressina santa, shinako, è tornata nella vecchia casa del suo ex, morto ormai da sei anni, e pare abbia idea di cominciare a staccarsi dal suo ricordo. ma non mi sembra che per rikuo ci sia qualche possibilità... staremo a vedere. le vicende tra i personaggi intanto si intrecciano sempre di più, senza sforzi né assurdità, kei tome riesce benissimo a mettere insieme tutte le tessere del puzzle, come sempre, con leggerezza e senza fretta, facendo di canta "yesterday" per me una bellissima commedia/slice-of-life piacevolissima e non banale. come tutti i lavori di questa autrice, anche questo è ultraconsigliato. ascoltate la zia clacca.

altrettanto bello, ma decisamente meno rilassante il secondo numero di supplement. a parte il fatto che i disegni della okazaki mi sembrano diventare più belli di tavola in tavola, la storia mi sta coinvolgendo oserei dire da un punto di vista quasi personale. supplement è la storia di qualsiasi donna arrivata a un punto particolare della sua vita: non più giovanissima, non ancora matura, muove da poco i suoi primi passi nel mondo del lavoro trovandosi accanto altre donne che le mettono paura o invidia. e necessariamente questa donna si porrà la domanda cosa ne sarà della mia vita? il lavoro mi basterà? sopratutto quando l'amore tarda ad arrivare e se arriva gioca i soliti brutti scherzi, sopratutto quando la femminilità e il fascino diventano armi indispensabili non per attirare l'oggetto dei nostri sentimenti, ma quando sono necessari per fare carriera. fujii si rende sempre più conto di quanto sia difficile lavorare per una donna, mantenere una certa posizione nella ditta senza per questo avere cori di cattiverie alle spalle, risultare sempre elegante, perfetta e impeccabile in qualsiasi occasione, essere al contempo un impiegato modello e una donna di classe esemplare, essere insomma maschio e femmina insieme. allo stress del lavoro che non da un attimo di tregua, si aggiungono i primi ticchettii udibili di quel famoso orologio biologico che solo noi donne abbiamo dentro, quella vocina terribile che già a venticinque anni ti sussurra all'orecchio attenta, stai diventando vecchia e peggio ancora i dubbi e le paranoie tardoadolescenziali su un amore che sembra un fallimento in partenza con il suo collega ogihara.
una storia femmina in ogni sua parte, dalla grafica elegantissima che fa molto "rivista di moda" fino al modo preciso e perfetto in cui viene raccontata la storia normalissima di una giovane donna che tenta di tenere a bada le mille imposizioni della società in cui vive. se è difficile vivere una vita in cui c'è solo il lavoro, figuriamoci una dove manca anche quello...

e per finire con una nota di poesia, oggi il corriere mi ha portato macanudo 4 (insieme all'ultimo cofanetto della limited edition di madoka, per il quale sinceramente mi scoccia un po' fare la solita foto, chiedo venia).
su macanudo è davvero difficile scrivere qualcosa. è come voler parlare di una poesia, si finisce sempre per farla sembrare stupida e banale. e macanudo è quanto di meno stupido e banale ci si possa aspettare da un libro.
anche questo quarto volume raccoglie le strisce dei soliti personaggi di liniers, dai folletti ai pinguini, passando per il misterioso uomo in nero e gli immancabili (e assolutamente adorabili) enriqueta e fellini, il robot sensibile, picasso eccetera. poesia, bellezza, cinismo, umorismo intelligente e sottile, grafica unica ed espressivissima. da leggere, rileggere e tenere sullo scaffale dei capolavori.

martedì 1 maggio 2012

gli ultimi annunci dal comicon...

buon primo maggio a tutti!!! giornata che per me è una meravigliosa occasione di stare a casina a imballare un po' di libri, che al più presto bisogna andare a ordinare i mobili nuovi per la stanzetta, ormai ci siamo quasi, non vedo l'ora di poter sistemare tutto!
il comicon oggi ci riserva l'infinita tristezza degli annunci gp. le solite promesse e poi tirano fuori un solo titolo talmente brutto che non voglio neanche menzionarlo qui, non vale la pena di fargli pubblicità. ci sarebbero anche titoli non manga, ma figuriamoci se qualcuno s'è preso la briga di riportarli da qualche parte (neanche l'editore su fb ha ancora detto nulla), quindi non ho idea di che roba si tratti... a quanto ho capito c'è a panda piace, ma non ho idea se la ristampa oppure un volumetto nuovo... aggiorno il post appena ne so qualche cosa in più (sempre che ne valga la pena)
pubblicizzo invece con tanto piacere goen che ha annunciato pin to kona di ako shimaki, manga che ha vinto lo shogakukan manga award nella categoria shoujo, ambientazione scolastica un po' meno banale del solito perché ai soliti amorazzi si aggiunge l'elemento teatro kabuki che lo rende abbastanza interessante.
i disegni sono bellissimi e c'è da sperare che la shimaki sappia farsi perdonare per la fine orribile di baci rubati. sicuramente mio!
poi c'è tsumi no batsu, ispirato a delitto e castigo di dostoevskij, sul quale c'è un attimino di fraintendimento, visto che esistono due manga con questo titolo, dei quali uno è un autoconclusivo di tezuka, che in caso sarebbe mio assolutamente, ma attendo conferme (anche loro però, che ci mettevano a specificare l'autore?). *edit* no, non si tratta di tezuka. amen. u_u
un po' di altri titoli che non conosco e che non mi ispirano almeno da quel poco che ho trovato su bakaupdates, anche qui, al massimo aggiorno poi il post se scovo altro di interessante, e, meraviglia delle meraviglie, nuova speranza per kei tome, di cui hanno annunciato mahoromi, su bakaupdates viene segnalato come seinen e supernatura, purtroppo con un solo volume pubblicato e ancora in corso... meglio che niente per un'artista del genere. non lo conosco affatto, ma sarà anche questo mio!


nel frattempo a casa son giunti questi due, il secondo cofanetto di mahou shoujo madoka magica e toradora ♥ ♥ ♥ sono immensamente felice! devo al più presto prenotare l'ultimo di madoka, non vedo l'ora di mettere le mani sulla figure di homura
vai con le foto!


madoka - del primo cofanetto - e mami! in attesa di homura e sopratutto di poter trovare loro un posticino adatto nella vetrinetta, non appena sistemo la stanza, insieme a tutti gli altri poveri pupini chiusi nelle scatole...


il contenuto del secondo cofanetto (e il mio letto come sempre scombinatissimo...)


e finalmente i dvd di toradora! voglio rivederlo tutto, così vi scrivo un bel post, questo anime l'ho adorato semplicemente

domenica 15 aprile 2012

hitsuji no uta 4, happiness, supplement 1

ah che bella la domenica! pigiama e niente da fare tutto il giorno! son cose che prima non apprezzavo, mi son bastati un paio di giorni di lavoro per cambiare punto di vista. sono una persona volubile? beh, di sicuro il mio parere su certe cose non cambia tanto facilmente. ho letto il quarto numero di hitsuji no uta ieri e non so più che voto dare a questo manga: è troppo bello, le stelline di anobii mi mettono in difficoltà.
ora dico, carissima kei tome, va bene fare una storia coinvolgente, ma non puoi farmi sbroccare ogni volta che finisce un volume!

*attenzione* spoiler! i nostri due poveri fratellini sono sempre più incasinati con questa strana malattia che li costringe all'autoisolamento, con il terrore di ferire gli altri, lei sempre incatenata all'ombra di un padre che la vedeva come un sostituto della madre e lui consapevole di essere per la sorella il surrogato del padre, con tutta la sequela di problemi che ne nascono: un'amore/odio anagraficamente incestuoso per una persona che dovrebbe essere la sorella ma che in realtà è un'estranea che da poco si è infilata nella sua vita assieme alla scoperta di non essere una persona normale. quanto ci metterà kazuna prima di impazzire del tutto? senza contare che, se prima gli "attacchi" lo coglievano solo in presenza di yaegashi, che dal canto suo non sa più che fare, lacerata tra l'affetto e la paura che prova per kazuna, adesso anche chizuna gli fa perdere il controllo. ma cos'è esattamente che lo trasforma in un mostro che desidera il sangue altrui? l'amore? la passione? il desiderio?  molto plausibilmente qualcosa del genere, e il fatto che la causa scatenante adesso sia la sorella è un bel problema. in ogni caso la situazione va degenerando sempre di più, il vortice di sentimenti tra i personaggi sta aumentando la sua intensità pagina dopo pagina e i due takashiro non mi sembrano affatto nell'occhio del ciclone, ma sono i primi a farsi trascinare portandosi dietro gli altri, che lo vogliano o meno. per il prossimo numero mi aspetto sangue e lacrime a fiumi.

altro bell'acquisto - che però non mi ha fatto gridare al miracolo come speravo - è stato happiness di usamaru furuya. fino ad adesso questo autore mi era piaciuto parecchio, grottesco in 51 modi per salvarla e visionario e surreale in genkaku picasso, mi aspettavo qualcosa di più in questa raccolta di storie. dalla quarta di copertina goen strilla di storie adulte, crude e drammatiche. nulla da dire sul crudo e volte anche sul drammatico... ma adulte? bah, valli a capire 'sti giapponesi...

*attenzione* mini-spoiler! le storie sono incentrate quasi tutte su ragazzine stramboiodi, per un motivo o per un altro. ragazze che si fanno usare come bambole o che sono disposte a qualsiasi cosa per l'uomo che amano, altre che vogliono diventare icone per l'uomo che le ama, chiunque esso sia, ragazze stupide abbandonate dalla società e dalla famiglia, incapaci di reagire al male che subiscono, ragazze che si svendono per niente con uomini orribili e privi di qualsiasi scrupolo, o che si ammazzano di allucinogeni inneggiando a satana (pensavo che il satanismo attecchisse di più nei paesi a maggioranza cristiana, giusto per spirito di contraddizione), ragazze che son poco più che bambine, vittime dei classici bulletti da manga che venerano idol da due soldi come nuovi messia (cosa che a furuya a quanto pare piace non poco). sarà forse perché ho letto tutte le storie una dopo l'altra, ma alla fine ho trovato tutto molto poco plausibile (davvero in giappone le liceali si comportano così? o lo fanno dappertutto e non mi sono mai resa conto di che razza di gente malsana esiste in questo mondo?) e molto poco adulto. però le tavole folli di furuya mi piacciono sempre tanto, ne la canzone del diavolo mi sono davvero rifatta gli occhi, anche se la storia che ho preferito è e se..., poche pagine in cui due ragazzine sul treno giocano appunto al "e se..." forse per il tempo di un viaggio oppure all'infinito.
insomma, se vi piacciono le storie un po' surreali e in fondo inconcludenti, bene, leggetevelo. altrimenti lasciate stare. personalmente lo classifico come un volume che supera la sufficienza ma che - come si diceva a scuola - poteva dare di più. in ogni caso, caro furuya, mi aspetto di meglio da te. e cari goen, mi aspetto altro di quest'omino da voi (marie, marie, marie!)

la soddisfazione massima però è arrivata con il primo volumetto di supplement di mari ozaki. non solo perché speravo di poterlo leggere da secoli, ma perché davvero ogni tavola è un capolavoro e perché mi è bastato arrivare a meno di metà per affezionarmi a tutti i personaggi.
*attenzione* spoiler anche qui! *♪siamo davvero nel futuro che immaginavamo allora?♪* ecco. uno arriva a superare il quarto di secolo e ripensa a quando stava al liceo a far progetti grandiosi sul futuro, si guarda allo specchio e capita che non si riconosce più. alzi la mano chi si trova in una situazione diversa, si faccia i complimenti da solo e sappia che ha tutta la mia invidia. diciamo che in una situazione simile ci si trova anche minami fujii, ventisettenne, lavoratrice feroce, impantanata in un rapporto che va a rotoli, in piena crisi: con il suo ragazzo va di schifo, il lavoro la distrugge ma non riesce ad allentare la presa, non vuole ritrovarsi a cinquant'anni come una zitellona acida tutta casa e ufficio, ma il come riuscire a scampare a tutto questo non le è chiaro. sopratutto visto che il ragazzo l'ha scaricata e ora è definitivamente e ufficialmente sola. le avances del collega (bellissimo!) ishida non tardano ad arrivare, ma arriva - puntuale come in ogni manga per fanciulle, adulte o meno che siano - il classico momento in cui lui fa una cretinata qualsiasi e lei si convince che gli piaccia un'altra. queste donnine del sol levante non riescono assolutamente a capire quanto animaleschi siano i maschi quando hanno intenzione di comunicare alla femmina che quello che desiderano è una buona sessione di capriole e rotolamenti sul materasso o da qualsiasi altra parte: cara la mia fujii, stava cercando di farti arrivare un messaggio, della tua bionda collega non gli importa di meno! mentre i due giocano a non capirsi e a non farsi capire, ecco arrivare il terzo incomodo che nel giro di poco, tra una figuraccia sul treno e un lavoro da sbrigare insieme, si conquista il cuore di fujii alla strafaccia di ishida.
un bellissimo primo volume che non fa che farmi ben sperare per tutto il resto. disegni straordinari, personaggi "veri", situazioni un po' più vicine a noi che il liceo l'abbiamo superato da un pezzo. se non l'avete già comprato non avete nessunissima scusa. alzate il culo dalla sedia (magari domani, che di domenica le fumetterie sono chiuse) e andate immediatamente a comprarlo.

giovedì 5 aprile 2012

kurogane e altre meravigliose avventure

c'era una volta un abile spadaccino di nome jintetsu. era un assassino spietato e imbattibile, ma purtroppo venne sbranato da un branco di cani e morì. fine della storia. e invece no! c'era una volta un abile spadaccino di nome jintetsu. era un assassino spietato e imbattibile, ma purtroppo venne sbranato da un branco di cani e morì. però mentre moriva c'era genkichi a guardarlo morire e a decidere che con quel corpo ci si poteva fare qualcosa. così, tre mesi dopo la ben poco gloriosa fine, jintetsu si risveglia con un nuovo corpo, fatto per metà di acciaio, che infatti gli varrà il nome di jintetsu d'acciaio. incapace di parlare, il buon genkichi (buono fino a un certo punto, visto che in ogni caso se ha "resuscitato" jintetsu l'ha fatto solo per motivi personali, però diamoglielo un po' di merito, su...) gli dona haganeamaru, una spada che ha l'incredibile capacità di parlare (e anche tanto!) e di poter leggere nel pensiero di jintetsu, così da poter diventare la sua voce.
jintetsu e haganemaru cominciano così la loro nuova vita da vagabondi, passando di paese in paese, di città in città e ritrovandosi puntualmente invischiati in qualche casino tra clan, ronin e altra gente che non sa fare altro che tessere trame complicate come ragnatele nelle quali si trova sempre, volente o nolente, a cadere il nostro semi-robottino. pentito però dei peccati compiuti in quella che definisce la sua vita precedente, jintetsu cerca di comportarsi nel modo più onorevole possibile per un vagabondo, senza accettare la protezione di nessun clan e difendendo ogni volta le vittime di qualche crimine che si svolge sotto ai suoi occhi.
manco a dirlo buona parte di queste saranno avvenenti fanciulle e neanche tanto spesso innocenti e indifese. tra un viaggio e l'altro, jintetsu rincontra un vecchio conoscente, un tempo amico e adesso una delle sue vittime (bisogna pur lavorare...), renji il camminatore sul fuoco. dopo vari incontri/scontri il buon renji viene ucciso (ma non da jintetsu!) e la sua adorata figliola adottiva, makoto, che ha  l'abitudine di vestirsi da uomo e di considerarsi un guerriero vagabondo anche lei, giura a jintetsu che prima o poi lo ucciderà per vendicare suo padre.
pare più una scusa per ronzargli intorno, visto che lo pedinerà durante tutto il suo viaggio e spesso i due nemici mortali si aiuteranno l'un l'altro senza mai ammettere la loro amicizia. ma si sa, le donne son difficili...
kurogane non ha una vera e propria storia, più che altro racconta di varie storie che si ritrovano in qualche modo collegate tra di loro, sopratutto perché vedono sempre lo stesso protagonista e spesso anche i personaggi secondari si rincontrano più volte. jintetsu viaggia e incontra uomini senza scrupoli, coppie di amanti disposti a tutto pur di vivere insieme, fratelli separati, figli che vogliono vendicare i propri genitori, bugiardi, imbroglioni, vittime e carnefici in un giappone rurale e medievale, dove a volte si devono mettere da parte i sentimenti per ridar lustro a un onore perduto o dove per gli stessi sentimenti si commettono follie.
il tratto di kei tome è più rozzo e sporco delle ultime opere che stanno arrivando qui da noi negli ultimi tempi, non mi fa esattamente impazzire ma di certo si adatta bene alla storia. anche se poi ci sono delle vignette che già da sole ripagano di tutto quanto e non si può far altro che amare questa donna, ora e sempre amen.
kurogane a quanto ho capito io, nasce da un episodio pilota abbastanza frettoloso, nel quale viene presentato il personaggio. lo stesso jintetsu cambierà un po' il suo aspetto rispetto ai primi episodi e le storie dal secondo volumetto in poi sono decisamente più articolate di quelle presentate nel primo.
la storia finisce e non finisce al quinto numero, chiudendosi con la scena che si trova quasi sempre a fine capitolo, ovvero il nostro jintetsu che cammina dandoci le spalle e parlottando con hanagemaru. non ho mai capito se la tome l'ha interrotto oppure se aveva davvero previsto questo tot di volumetti. beh, in ogni caso consiglierei il recupero (che non credo sia proprio facilissimo) soltanto ai fan dell'autrice. non è poi nulla di imperdibile, ma se vi piace la tome vi piacerà anche questo titolo...

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parliamo un po' dei cavoli miei (so che ne sentivate la mancanza...) finalmente ieri sono riuscita ad andare a un colloquio di lavoro decente. decente il colloquio, decente la proposta. decente perché si tratta di un call center che sembra un call center e non di uno scantinato con due computer vecchi. c'è un contratto, c'è uno stipendio fisso, non c'è gente che tenta soltanto di prenderti per il culo. insomma, credo di poter essere abbastanza rilassata. oltretutto ieri mi è stato chiesto di fare un altro lavoretto, nulla di troppo complicato, si tratta di scrivere delle robe, che dovrebbe farmi entrare qualche soldino in tasca. insomma, pare sia avvenuto il miracolo. da anni cercavo qualcosa, sopratutto da dopo quella cavolo di laurea, e adesso pare che ci siamo. lavorare per me in questo momento significa due cose: avere un po' di soldini in tasca (per andare dal mio ragazzo e per ridimensionare le mie infinite wishlist) e sopratutto non sentirmi un peso inutile che si trascina da una parte all'altra di casa senza avere niente da fare. martedì inizia il corso di formazione di tre giorni, alla fine ci sarà un test e poi il contratto. non canto vittoria, ma se sono riuscita a superare il liceo, l'accademia e a laurearmi penso proprio di poter superare un test sulle tariffe telefoniche. dunque vi terrò aggiornati anche su questo.
intanto qui a casa i lavori continuano, da tipo tre o quattro settimane, ho perso il conto. diciamo che la settimana dopo quella di pasqua dovrei finalmente riuscire ad andare a vedere i mobili della stanzetta. non vedo l'ora. anche perché ormai camera mia è un casino inimmaginabile come il resto della casa, vorrei un po' di ordine, i miei poveri fumettini ormai non sanno più dove stare! spero proprio che per maggio sia tutto a posto...

giovedì 22 marzo 2012

lunedì 19 marzo 2012

luno

ormai mi sono arresa all'evidenza che le possibilità di altre opere della toume in italia sono praticamente insperabili, o quantomeno, troppo lontane nel tempo. quindi mi sono decisa a regalarmi l'edizione francese di luno, che è davvero bellissima, sfido un qualsiasi editore di fumetti italiano a fare una cosa simile.


prime pagine a colori, copertina cartonata, sovracoperta morbida e vellutata... cosa volete di meglio? (sotto le cover giapponese e francese).
edizione a parte, questo volumetto è un altro gioiellino, da tenere accanto a fuguruma per intenderci. quando un autore è tanto bravo e sa gestirsi tanto bene gli spazi, anche un libretto di poche pagine come questo lascia un senso di soddisfazione e di completezza che non sempre si riesce ad ottenere dopo una serie di 20 volumi, anzi, molto spesso lì si arriva con infinita stanchezza.


andiamo alla storia (uso i nomi della traduzione francese, non so se saranno gli stessi usati nelle eventuali scansioni): tito è un ragazzino che trova la sua vita e il suo mondo noiosi. la scuola, i compagni con i quali non si trova molto bene, la casa che divide soltanto con sua mamma, i suoi libri. suo padre è morto in guerra e la sorella studia in un altro paese, questo è tutto. nella sua città vive sotto un ponte un ragazzo misterioso, arrivato da poco. si incontrano un giorno mentre tito è uscito a sbrigare le solite commissioni, e il ragazzino gli chiede da mangiare per il suo gattino, che sta male. il gatto però è stato avvelenato, e i due insieme andranno a seppellirlo. lì tito capisce che in realtà il giovane senza-tetto è una ragazza, zeta.
tito cerca in tutti i modi di aiutare la ragazza, persino lasciando credere a sua madre di aver trovato un cagnolino per avere la scusa di portarle del cibo. ma l'amicizia dura poco, zeta gli confessa che deve scappare perché c'è qualcuno che l'insegue e vuole ucciderla. consegna a tito un orologio e gli chiede di promettere di non darlo mai a nessuno, di non parlarne neppure e di custodirlo per lei, che sicuramente un giorno tornerà a riprenderselo. intanto, in queste prime pagine, tra le tavole che raccontano la storia di tito e zeta si vedono delle scene inquietanti e misteriose, una giovane donna tirata fuori dalla bara e portata poi in uno strano laboratorio, dove uomini con lunghe tuniche l'hanno collegata a un macchinario con chissà quale intento...
luno, in poche pagine, riesce a scuotere parecchio il lettore su un argomento che non smetterà mai di interessare: la vita eterna, la possibilità di vivere per sempre senza invecchiare e senza essere piegati dai bisogni più comuni e al contempo vedere le vite degli altri che scivolano via, non sentirsi più davvero umani. non posso dire altro perché vi rovinerei la lettura (se lo recuperate in francese, se trovate le scansioni, se qualcuno in italia da di matto e lo pubblica) però posso dire che dalla prima pagina all'ultima non c'è stato un solo attimo di noia o delusione. in poche parole bellissimo. e, manco a dirlo, consigliatissimo.

martedì 6 marzo 2012

canta "yesterday" per me 1 e 2, hitsuji no uta 3

ok che ieri in fumetteria mancava un pacco di roba, ma guardate che meraviglie ho trovato! kei tome day!
finalmente è arrivato canta "yesterday" per me, edizione davvero brutta che non vale proprio il prezzo di copertina devastante (ma potevo mai dire di no alla tome? forse però era meglio prenderlo in inglese o francese, ma ormai amen) e hitsuji no uta all'appello mancavano after the tempest, hokusai, noi x sempre (c'era solo il 5, ma non l'ho preso visto che mi manca il 4, idem per say "i love you", il fumettaro aveva il 7 ma non il 6... uff!)


cominciamo con le cose semplici. hitsuji no uta continua a essere una delle migliori letture del momento, storia e personaggi non hanno perso un briciolo di fascino, anzi! chizuna rapisce il mio cuoricino ogni volta che appare e quello sfigato di kazuna credo gli manchi davvero poco per esplodere: ha lasciato la sua casa e gli zii che lo hanno cresciuto fino a quel momento, ha lasciato la scuola e si è deciso del tutto a vivere con sua sorella, isolato nella vecchia casa di famiglia. l'atmosfera si va facendo sempre più cupa, il rapporto tra i due fratelli è sempre più morboso e la lentezza degli eventi non fa che aumentare l'ansia in attesa del finale. e ormai siamo quasi a metà della storia, io friggo letteralmente a ogni nuovo volumetto.
di quanto poi sia bella l'edizione ne avevo già parlato, ma messo accanto al sacrilegio fatto da ronin con yesterday no uatte (7,90€ per quella copertina!!! ma non si può dai, è brutto il design, è brutto il font, è brutta la carta, è brutto tutto!) diventa una lezione di eleganza.


canta "yesterday" per me invece è su toni completamente diversi. non lo conoscevo affatto e l'ho preso a scatola chiusa (ma non troppo, se c'è il nome di kei tome sopra vado tranquilla) ma dall'immagine della ragazzina con il corvo mi aspettavo qualcosa di cupo e sovrannaturale. mi sbagliavo di grosso!
canta "yesterday" per me è uno slice of life tranquillo e a suo modo divertente, e meno male, perché dopo hitsuji ci vuole qualcosa di un po' rilassante...
la storia ruota attorno a quattro personaggi: rikuo uozomi, un ragazzo che dopo la laurea ha deciso di non diventare un impiegato e continua a lavorare part-time in un piccolo negozio, senza grandi ambizioni e con una cotta per shinako, una ex-compagna di università che adesso fa l'insegnante al liceo e che è tornata per caso a far parte della vita di rikuo dopo mesi che i due non si vedevano. nel negozio di rikuo, oltre a shinako, si materializza (quasi-letteralmente!) una ragazza parecchio originale e misteriosa di nome haru nanoka, che vive sola con un corvo di nome kansuke, lavora in un night ed è una ex alunna di shinako (ex nel senso che ha mollato la scuola). e oltretutto ha un'ispiegabile cotta per rikuo. a complicare le cose si aggiunge ro, altro liceale che conosce shinako da sempre, fratello del ragazzo che lei amava da piccola e che è morto da qualche anno, che pare avere anche lui una mezza cotta per la professoressa. intrecciandosi in mezzo al casino sentimentale tra i quattro e le loro vicende quotidiane, la storia saltella qui e lì a raccontarci della strana situazione familiare di haru o del passato di shinako, le menate mentali di rikuo, che fino ad adesso non ha saputo far altro che ingarbugliare ancora più le cose rimanendo in una sorta di limbo tra le due donne (quella le ama e quello che lo ama) e i sogni di ro che vuole entrare in un'università di arte (la tome è fissata con questi personaggi artisti o quasi!).



bello e coinvolgente, haru e ro sono adorabili, ma non è riuscito ancora a catturarmi quanto hitsuji, plausibilmente proprio per il tono disteso della narrazione e le tematiche che sono decisamente più tranquille di quelle che sono costretti ad affrontare i nostri vampirelli. però, nonostante non mi piacciano affatto le edizioni della ronin, devo necessariamente consigliarlo a tutti. è un fumetto bello, con dei personaggi belli, dei disegni belli, una storia bella e tutto il resto.

domenica 4 marzo 2012

30 giorni di manga - giorno 26

il miglior volume unico



FUGURUMA MEMORIES di kei tome.
anche questo titolo è già stato menzionato in questo blog (qui) cosa posso aggiungere?
la bambina del disegno si chiama ian, e non è una bambina. è una bambola vivente costruita nel 1895, e attualmente lavora in uno speciale studio fotografico che si raggiunge attraversando un piccolo vicolo quasi invisibile. attraversando lo stretto passaggio non ci si sposta semplicemente dentro la città, ma si raggiunge una sorta di città nella città, un luogo speciale dove abitano i mononoke, gli oggetti dimenticati o perduti o rotti o che semplicemente hanno smesso di essere utili.
il proprietario di ian e dello studio fotografico fuguruma si chiama yoo ed è l'unico essere umano che abita in questo strano quartiere. è un fotografo speciale perché non ritrae i mononoke ma i loro ricordi. così ogni capitolo racconta la storia di questi spiriti, non più oggetti ma creature dotate di anima e di emozioni.
esclusa l'ultima storia, tutto il volume è a colori, ci sono delle bellissime illustrazioni e l'edizione è tanto curata da non sembrare neanche un fumetto della starcomics.
e poi è ovviamente bellissimo.
ricordo, per chi se lo fosse perso, che questo albo è uscito per festeggiare i 20 anni della casa editrice, nel 2006. che facciamo, aspettiamo altri quattro anni per vedere qualcosa di simile o i signori star riescono a tirare fuori altri capolavori del genere anche prima?

mercoledì 22 febbraio 2012

devil and love song 5 e 6, hitsuji no uta 2, frame of if

da dicembre ad adesso non sono ancora riuscita a trovare in fumetteria canta "yesterday" per me, lo chiedo al fumettaro ogni volta e ogni volta mi sento rispondere "la prossima settimana". anche oggi è andata così, e non c'era neanche the earl and the fairy, che mi incuriosisce tanto tanto e che ha dei disegni meravigliosi, e come mai arrossisci qui?, per il quale, ammetto, ho un interesse che sorprende anche me. ma almeno ho trovato gli ultimi due numeri di devil and love song e ho preso frame of if (hitsuji risale a qualche tempo fa...) ce la farà a farmi arrivare yesterday in negozio la prossima volta? e troverò tutto il resto? e il mio portafogli sarà in grado di farcela? a ogni domanda ci sarà risposta a tempo debito.
nel frattempo posso dire che queste ultime letture sono state molto soddisfacenti!

devil and love song 5 e 6

finalmente l'autrice mette da parte un po' il tema bullismo e la situazione prende una piega diversa: finito il concorso musicale, la classe di maria sembra essersi rilassata e la tortura un po' meno. meguro diventa sempre più figo pagina dopo pagina, e pare proprio che il rapporto tra lui e maria possa decollare, nonostante l'incapacità di entrambi di esprimersi in modo chiaro e non necessariamente fraintendibile.
un paio di tavole del numero 5 hanno davvero fatto venire un brufolo di godimento alla fangirl che è in me, un meraviglioso abbraccio tra maria e megu con tanto di faccia sconvolta di lui. grazie signora miyoshi tomori, in questi ultimi numeri ti stai dando alla pazza gioia, e io con te!
in ogni caso, visto che si tratta di uno shoujo manga arrivato neanche a metà del percorso, le cose non possono essere così semplici, quindi ecco tornare dal passato l'amica di maria, sua compagna di scuola al katria, la cara tenera dolce anna, una delle tante stronze che vengono fuori in questo manga come i funghi nel bosco in autunno. anna ha perso la voce e quando maria era nella sua stessa scuola, era, oltre che sua strettissima amica, anche una sorta di interprete tra anna e il resto dei compagni. è stato proprio per difendere anna dal bullismo degli altri che maria si è scagliata contro una suora ed è stata espulsa. anna sembra tanto amichevole e ben intenzionata nei confronti di maria, e va ogni giorno nella sua nuova scuola per mangiare con lei e i suoi amici, preoccupandosi persino di portarle il pranzo. ma è davvero maria il suo interesse principale? figuriamoci. ovvio che no. e (ripeto, siamo in uno shoujo, a neanche metà della storia!) indovinate un po' chi è l'oggetto reale delle attenzioni di anna?
insomma, messo da parte l'odio dei suoi compagni attuali, maria si ritrova appiccicata addosso una stronza tornata apposta dal katria per complicarle l'esistenza: proprio quando pare che con megu tutto stia per andare al meglio, la vipera dal faccino carino racconta a lui qualcosa di tanto spaventoso da convincerlo ad allontanarsi da maria. se volete sapere cosa, andatevi a comprare i volumetti! questa serie è davvero troppo bella!


hitsuji no uta 2
recuperato qualche tempo fa, aspettavo di accorpare i pareri di questo manga con qualche altra recensioncina. hitsuji no uta si conferma tra le migliori serie attualmente in corso tra le mie letture, anche in questo numero un po' meno denso di avvenimenti rispetto al primo, ma che sa molto di quiete prima della tempesta.
kazuna, vittima di questa malattia incontrollabile, ha deciso di allontanarsi dalle persone che ama per evitar di far loro del male. vuole andare a vivere con la sorella, per essere sicuro di non ferire i suoi zii e cerca di rendersi il più odioso possibile alla sua compagna yaegashi, per la quale nutre un sentimento di affetto da lei ricambiato apertamente, per essere sicuro di non ferirla. si rifugia dalla sorella chizuna, certo che ormai non potrà avere nulla di buono dalla vita, costretto da quest'orribile malattia ad allontanarsi proprio da coloro che ama.
il rapporto fratello/sorella sta iniziando a delinearsi, comincia a prendere i connotati strani e affascinanti della contraddizione amore/odio, necessità/repulsione. credo proprio che la consapevolezza di kazuna di essere dipendente da chizuna e al contempo necessario per lei, unito solo a lei per via del loro destino già segnato, sarà il leitmotiv della serie dal prossimo numero, insieme al rapporto, che di sicuro non può chiudersi così, con yaegashi, la quale è stata informata dal ragazzo della sua condizione.
in ogni caso, la figura del vampiro, per come kei tome ha deciso di tracciarla, in questa serie mi sta piacendo molto: niente roba soprannaturale, niente demoni, niente trasformazioni, niente di niente. tutto questo rende la trama più plausibile e allo stesso modo anche i fratelli takashiro sono personaggi più realistici di tanti altri succhiasangue che usano far strage di cuori ultimamente in libreria.

frame of if

piccola delusione invece per questo volumetto della ikeno. l'avevo preso più che altro per testare l'autrice, visto che da secoli voglio prendere ransie, ma spero proprio che quella lì sia un'opera migliore di questa, che raggiunge appena la sufficienza. la prima storia, quella che da il titolo al volumetto, in realtà si compone di cinque capitoletti strutturalmente simili: una donna entra per caso nell'atelier if e qui incontra quattro ragazzi, i cui nomi sono orride storpiature di nomi di ben noti pittori, che la condurranno a vedere i suoi possibili futuri all'interno di tele bianche.

idea di base affascinante, ma è tutto decisamente troppo veloce e non si riesce neanche a conoscere un po' uno dei personaggi e già c'è una nuova cliente. anche le storie di queste donne sono parecchio banali, la bimba che non vuole il divorzio dei suoi, la donna che pur di non sposarsi forzatamente sceglie di trovare un impiego senza tenere conto del suo vero sogno, un ragazzo che ha sempre desiderato essere donna... insomma, un bel trito di cliché e di già visto, una bozza per una buona storia, ma pur sempre una bozza. a questa seguono due spin off delle serie di ransie. ho provato a leggerle, ma senza conoscere la serie principale, è impossibile capirci qualcosa. per il momento lo accantono, con la certezza di aver speso male i miei soldini, vedrò poi se rivenderlo o se leggere ransie (e adesso ne ho davvero meno voglia)...

domenica 11 dicembre 2011

storie di vampiri

ah, quanto vanno di moda le bestie succhiasangue negli ultimi anni! mi ricordo ancora il profondo sdegno mentre leggevo il primo libro della serie twilight: lo presi dopo aver letto innumerevoli ed esaltati pareri che lo innalzavano al livello di romanzo di culto, consigliandolo a chi avesse amato i libri di anne rice. io personalmente ho adorato intervista col vampiro, e neanche la regina dei dannati (il film) per quanto trash oltre ogni limite mi aveva dispiaciuta. quindi comprai il bimbominkiesco libro senza sapere in realtà a cosa andavo in contro. ricordo che lo lessi in un pomeriggio chiedendomi a ogni pagina in quanti altri modi avrei potuto usare i soldi con cui l'avevo pagato. una schifezza incredibile, scritto malissimo e che distorceva la mia amata idea di vampiro. anne rice? ma l'avete mai letta anne rice? non che sia il massimo della profondità, ma lì almeno i vampiri non sbrilluccicano e hanno una vaga consapevolezza della loro sorte di maledetti (nel senso serio del termine, il che vorrei chiarire alle bimbette che urlano eduaaard sei bellissimo, non è affatto una bella cosa)
dopo quella cagata di twilight ho visto le librerie affollarsi di stronzate simili e me ne sono ben tenuta alla larga. il secondo errore lo feci con vampire knight, manga di matsuri hino, di cui ammetto che non mi dispiacciono affatto i disegni, ma la storia è di un idiota insopportabile. anche lì non c'è nessuna capacità di delineare i vampiri per quello che sono (almeno fino al terzo volume, ovvero fino a dove ho letto io. ma dubito che poi si assurga a elevate considerazioni di tipo morale e psicologico) e anche lì schiere di ragazzine urlanti. credo che quello che attiri queste masse di quindicenni in preda a crisi ormonali sia, oltre l'inevitabile presenza del bishounen (se posso rubare il termine) -ovvero del gnoccolone- di turno, rigorosamente bello, pallido, con un taglio di capelli figo, gentile eccetera, sopratutto la totale mancanza di spessore della figura stessa del vampiro. è decisamente più pulito e apprezzabile quello che non solo sa camuffare i suoi istinti bestiali, ma anche può tranquillamente stare al sole e illuminarsi come un catarifrangente, corre veloce e decide senza rimpianti di condannare la persona che ama. apprezzabile per le suddette quindicenni, intendo. credo sia questa la vera causa del successo di queste cagate scritte male: tizi più fighi del normale che si innamorano perdutamente di ragazzette inutili come ce ne sono a vagonate sulla faccia della terra e che con una smozzicata piazzata sapientemente rendono eterno il loro amore, mentre le lettrici inneggiano al goth (l'apoteosi del cattivo gusto, che non capisco bene cosa ha a che fare con il vero gotico, ma pazienza, non credo più all'idea che la gente voglia conoscere davvero quello di cui parla) trine e pizzi neri, qualche goccia di sangue della tonalità giusta, niente puzza, niente brutture, niente istinti.
questa roba a me fa cordialmente cagare.

fino ad adesso ho, come ho detto prima, evitato accuratamente qualsiasi libro o fumetto scritto sulla scia del successo meyeriano, essendo sicura di risparmiarmi solo carta straccia. ovviamente ci sono delle eccezioni, non tutti i libri che parlano di vampiri e sono stati scritti dopo twilight sono cagate. prendete il geniale suck di christopher moore. è abbastanza comico e demenziale, ma splatter in modo decisamente più accettabile e realistico del nostro cullen del cuore, con una sana dose di presa per il culo per le quindicenni blabla. che più delle quindicenni mi spaventano le ventenni o peggio le trentenni che... in ogni caso, se non conoscete moore, leggetevi suck (o meglio ancora, il vangelo secondo biff), ne vale davvero la pena, sopratutto se avete una buona dose di senso dell'umorismo e niente fette di salame sugli occhi.

ma lasciamo stare, questo immenso prologo che avrà sicuramente cacciato via i pochi che leggono questo blog (o magari mi ha fatto guadagnare qualche follower, non sono l'unica a pensarla così, per fortuna) in realtà voleva introdurre due titoli, due acquisti vampireschi, scritti e disegnati prima che il modello swarovski prendesse il sopravvento. due titoli che, a parte la figura vampiresca, non hanno un bel niente in comune: vampire princess miyu (edito da goen) e hitsuji no uta (bellissima edizione di magic press).


vampire princess miyu è stato pubblicato in giappone dalla fine degli anni '80 fino ai primi al 2002. oltre alla serie regolare, esistono new vampire princess miyu e lo spin-off vampire princess yui, disegnate sempre da narumi kakinouchi e anche queste serie saranno pubblicate da goen, alternandosi alla serie principale. dal 2009 la kakinouchi ha anche iniziato a lavorare alla nuova serie, vampire princess, ed è ancora all'opera. i quattro volumetti usciti fino ad adesso e quelli che usciranno saranno pubblicati da planet manga da febbraio. (qui potete trovare tutte le informazioni sulle edizioni, date di pubblicazione eccetera).
goen ha realizzato due versioni del primo numero, la versione regolare e la variant (che costa 1,95€ per chi la riuscisse ancora a trovare in fumetteria... io ci sono riuscita! notevole risparmio direi!)
anni fa playpress aveva pubblicato new vampire senza specificare che si trattava di un sequel,  lessi i primi tre numeri, ma erano incomprensibili, solo dopo ho scoperto che non si trattava della prima serie.
parliamo del fumetto: vampire princess miyu mi ha affascinata non poco. è un manga fuori dall'ordinario sopratutto per come è strutturato. le vicende di miyu non seguono una vera e propria trama, il racconto è più che altro episodico. l'atmosfera è sempre vaga e onirica, sogno e realtà non hanno confini precisi e anche il concetto di tempo non è definito per bene. potrebbe sembrare qualcosa di negativo, ma come possono questi concetti avere un senso per una creatura che ha davanti a sé solo l'eternità? è un tipo di narrazione che si adatta perfettamente al personaggio, la principessa vampiro che in cambio del sangue regala un sogno di infinita felicità, e che nel contempo deve tenere a bada i malvagi shinma, creature animalesche che uccido per la loro sopravvivenza. malinconico e sognante, miyu è sola e non può essere altrimenti, l'unico che le è vicino è larva, uno shinma anche lui ma -non ho capito bene come, spero sia più chiaro in seguito- diverso dagli altri, che aiuta la nostra vampira a rispedire nelle tenebre i cattivi della storia.
assolutamente non consigliato a chi si aspetta bamboline goth e spargimenti di sangue, né tanto meno a chi ricerca una storia articolata e piena di colpi di scena, o l'autocompiacimento dell'essere maledetto. in vampire princess miyu non c'è nulla di tutto questo. se invece volete leggere qualcosa di diverso e se sopratutto vi piacciono i disegni stile anni ottanta, bene, questo potrebbe piacervi.



completamente diverso il secondo titolo, hitsuji no uta di kei tome. aspettavo con ansia di poterlo leggere e non mi ha affatto delusa. kei tome è proprio brava, non capisco perché non fa che saltellare da una casa editrice all'altra senza il successo che merita. però sono contenta che questo titolo sia stato pubblicato da magic press, fino ad ora si è dimostrata una casa editrice seria e con un ottimo catalogo. (per la cronaca, era al secondo posto subito dopo la flashbook nella classifica, solo per una questione quantitativa). l'edizione è bellissima, sopratutto mi piace molto la carta usata per la sovracoperta, ho un debole per le carte opache e non ne potevo più di quelle sovracoperte lucide e attiraimpronte. bella anche la grafica del titolo e sopratutto la scenda di mantenere il titolo giapponese e rilegare la traduzione italiana a sottotitolo (non penso che ci sia bisogno del richiamo cinematografico per far incuriosire chi non conosce l'autrice. chi ha letto altro della tome l'avrà sicuramente preso a scatola chiusa).


takashiro ha sempre vissuto con i suoi zii da quando aveva tre anni. sua madre è morta e da allora il padre lo ha abbandonato, portando con se solo la sorellina. la piccola era sempre malata, e per quanto takashiro ricordi, non ha mai avuto modo di conoscerla, neanche la ricorda. adesso sembra che la sua vita abbia deciso di rivoluzionarsi senza che lui riesca a stargli dietro. deve decidere cosa fare dopo il liceo e i suoi zii gli propongono di adottarlo e di mantenerlo se deciderà di andare all'università. è innamorato di una ragazza che frequenta il club di pittura, a cui si è iscritto anche se non ha alcun interesse a dipingere solo per stare con lei. però un giorno, mentre si trova al club, comincia a sentirsi male, come se avesse un forte malore causato dall'anemia. ha anche degli strani e macabri ricordi che non riesce a ricollegare a fatti della sua infanzia che ricorda consciamente. decide qui, in qualche modo che non sa spiegarsi neanche lui, di andare a dare un'occhiata alla casa in cui abitava con la sua vera famiglia da bambino, sicuro di aspettarsi un edificio abbandonato con il giardino pieno di erbacce. invece la casa è curata ed è sicuro che lì ci abiti qualcuno. e questo qualcuno per la precisione è una bellissima ragazza dai capelli lunghi e neri e lo sguardo fiero e temibile. ma più temibili ancora sono le parole che gli rivolge, il segreto della morte di sua madre e in generale cosa c'è di strano nella sua famiglia. i malesseri aumentano e con loro la paura di diventare pericoloso per gli altri: non è anemia, è vera e propria sete di sangue. è per questo che è stato allontanato da quello che rimaneva della sua famiglia?
questo primo numero promette benissimo e io non vedo l'ora di leggere tutto il resto. complimentissimi a magic press per aver portato in italia, di nuovo, kei tome, sopratutto con questo titolo.