
la felicità dei due però non dura molto, e in breve si svela il segreto dei poe: sono dei vampiri, mostri immortali che si nutrono di altre vite.
ovviamente, anche i due fratelli vengono vampirizzati e successivamente adottati da una bellissima coppia di vampiri adulti.
il manga non segue nessuna linea temporale, ogni capitolo è un episodio a sé ma insieme compongono un'unica storia. quella di edgar, intrappolato per sempre nel tempo a quattordici anni, un adolescente che da due secoli intreccia la sua esistenza con quella degli esseri umani.
l'idea di raccontare alcuni eventi della vita di edgar in ordine non necessariamente cronologico sembra voler sottolineare al meglio la condizione stessa del vampiro: che senso avrebbe parlare di cronologia per una vita che si è cristallizzata in un attimo e che si è tirata fuori dal tic tac di qualsiasi orologio, che ha superato la debolezza del naturale indebolimento umano per diventare eterna?
l'atmosfera che si respira tra le pagine di edgar e allan poe non è di certo quella da manga horror, anzi. moto hagio riesce splendidamente a creare una storia romantica e sospesa nel tempo, preferisce lasciare riflettere i suoi vampiri sulla loro condizione maledetta piuttosto che lasciarli a divorare gente in giro.

alla faccia di chi pensa che i fumetti siano roba per bambini, il clan dei poe (questo è il titolo originale) è un'opera drammatica di rara bellezza e poesia, una decadente e gotica riflessione sull'immortalità e la solitudine, sulla condizione agghiacciante del vampiro: intrappolato in un unico momento eppure in grado di vivere per sempre e di veder scorrere il tempo fuori di sé, affascinante eppure costretto a fuggire qualsiasi legame troppo intenso.
graficamente parlando, certe tavole raggiungono quasi la perfezione, in generale tutto il manga si mantiene su un livello altissimo, tipicamente anni '70, con tavole decoratissime, sfondi spesso assenti, moltissima attenzione visiva ai personaggi e alla loro espressività.
un piccolo capolavoro che ha il solo difetto di essere stato pubblicato da ronin, casa editrice che continuo a detestare. l'edizione non è malvagissima, ma sono sicura che chiunque altro avrebbe fatto di meglio.
rimarrò con il dubbio.