perché l'inghilterra sopravviva il suo lavoro è vitale. ci si dedichi con vigore e senza indugio, che le ombre del secolo già si allungano e il suo cocchio è quasi giunto.
da un paio di mesi è disponibile la nuova edizione de la lega degli straordinari gentlemen, scritto da alan moore, disegnato da kevin o'neil e sempre pubblicata da bao publishing, ottima occasione per chi, come me, se lo fece scappare ai tempi della sua prima uscita.
(conforto subito chi invece ha i volumi della precedente edizione: l'ultimo volume, tempesta, uscirà in entrambi i formati, sia quello della prima edizione che di questa da poco iniziata, quindi non rischiate di ritrovarvi una collezione incompleta o con formati diversi)
dicevo, de la lega degli straordinari gentlemen ho sentito parlare tanto e con grande entusiasmo per anni, e leggendo il primo volume ho capito cosa rende questi racconti così amati da un pubblico di lettori tanto eterogeneo: da un lato è un libro che gronda avventura e azione, ricco di personaggi indimenticabili e pieno zeppo di momenti che lasciano col fiato sospeso, dall'altro è così ricco di citazioni letterarie che gli appassionati di classici d'avventura dovranno ingurgitare litri di camomilla per rilassarsi e riuscire a godersi la storia.
la signorina mina murray, ad esempio, ormai ex moglie di jonathan harker, l'abbiamo già incontrata in dracula di bram stoker, allan quatermair (io l'ho sentito nominare qui per la prima volta, e in effetti pare non sia molto conosciuto in italia) è il protagonista di una serie di romanzi dello scrittore inglese henry rider haggard, ormai invecchiato e consumato dall'oppio, il capitano nemo è ovviamente il comandante del nautilus di le 20.000 leghe sotto i mari di verne, il dottor jekyll e la sua controparte - mr. hyde - nati dalla penna di stevenson sono noti pure ai sassi, mentre io non sapevo che l'uomo invisibile si chiamasse hawley griffin e che fosse stato creato dallo scrittore herbert george wells.
ecco il nostro gruppo di protagonisti, loro malgrado insieme, chiamati a combattere contro un villain all'altezza dei loro nomi: chi meglio di james moriarty, l'acerrimo nemico di sherlock holmes?
a loro si aggiungono un sacco di personaggi minori e comprimari impossibili da riconoscere tutti (e francamente farlo sarebbe più un gioco che una vera necessità).
ora, nonostante la quantità spaventosa di citazioni le storie di questa strana squadra di supereroi - una sorta di avengers in salsa letteraria e steampunk - sono godibilissime anche se non avete mai letto nessuno dei romanzi di cui prima, anzi, non c'è alcun particolare rimando di trama ad altre opere, moore immagina i suoi personaggi fuori dai romanzi di origine, slegati dal loro contesto originale e inseriti completamente in questa nuova storia: qui, assoldati dai servizi segreti britannici, dovranno sventare un piano tremendo che mette in pericolo l'intera londra, sopravvivendo a una lunga serie di combattimenti e di intrighi.
di sicuro non è una lettura semplice e leggera: l'azione non si ferma un momento, i dialoghi sono serrati e i disegni di o'neill (perdonatemi, ma il suo stile a me non piace affatto) sono così ricchi che ci si stanca fisicamente a star dietro a tutto, per cui la scansione in capitoli funziona benissimo per non arrivare a fine volume stremati.
quanto all'edizione, non saprei fare un confronto con quella vecchia, ma questo volume è all'altezza degli standard qualitativi a cui bao ci ha abituati.