venerdì 16 maggio 2025

happy endings

se vuoi che questa cosa funzioni davvero, dovresti farti più coraggio. guarda dove siamo. potrebbe essere la tua ultima occasione.

una disegnatrice un po' fredda e un modello freddoloso.
due agenti spaziotemporali ligiə al dovere, un pericoloso gattino e un vecchio barbiere.
un giardiniere superstizioso e un piangitore di tombe (qualsiasi cosa sia, poi).
tre storie diverse e lontanissime tra loro che si sovrappongono perfettamente in un solo punto: quello in cui ci si fa coraggio e si decide di cogliere l'occasione perfetta e irripetibile per poter dire che vissero tuttə felici e contentə.

non conoscevo lucie bryon e non sapevo nulla di happy endings se non che mi piaceva un sacco la copertina (soprattutto per merito del gattino!), quindi ho iniziato a leggerlo senza nessun tipo di aspettative o di idee preconcette.
e mi ha stupita come pochissimi fumetti sono riusciti a fare nell'ultimo periodo!

happy endings raccoglie tre storie: buon anno, ocean (la mia preferita) e canzone di un giorno d’estate. nel primo racconto, il più breve dei tre, un ragazzo si ritrova mezzo nudo in un laboratorio artistico di una scuola di pittura a fare da modello per una ragazza quasi sconosciuta, che lo ha abbordato senza tergiversare e gli ha chiesto di posare per lei perché l'ha subito trovato bellissimo. a lui è bastata solo quella parola per sciogliersi e accettare l'invito, sicuro che dietro questa insolita richiesta ci fosse il tentativo di passare una serata romantica... ma di romantico sembra esserci ben poco nei progetti della disegnatrice che sembra quasi divertirsi a tormentarlo e a farlo congelare al freddo di una scuola vuota la notte di capodanno.
eppure, anche i cuori che appaiono di ghiaccio sanno quand'è il momento di sciogliersi...


con ocean cambiamo completamente registro, passando dal romance/slice of life puro della prima storia a un'atmosfera più da racconto sci-fi. protagonistə della storia sono tood e boots, due agenti incaricati di rilevare e risolvere le anomalie nel tessuto spaziotemporale. un'occupazione che si direbbe di tutto rispetto, non fosse che a entrambi sembra che il loro ruolo sia più che altro quello di tappabuchi, soprattutto dopo quest'ultima missione, che consisteva nel fermare un pericoloso micetto che non si sa in che modo avrebbe potuto stravolgere l'equilibrio dell'universo. fortuna vuole, però, che il loro comunicatore si guasti. e che un vecchio parrucchiere cerchi qualcuno a cui affidare il suo amato negozio. e, insomma, mentre aspettano di essere recuperatə, dovranno pur mangiare qualcosa e dormire da qualche parte, no?
inizia così una nuova fase della loro vita, in un tranquillo paesino francese, in cui la straordinaria ordinarietà di un'esistenza qualsiasi si rivela molto più entusiasmante e sorprendente di qualsiasi missione speciale.

infine, con canzone di un giorno d'estate bryon si immerge in una sorta di realismo magico. arthur trova un lavoretto come giardiniere in un cimitero e qui inizia ad incontrare un ragazzo misterioso e affascinante che ogni giorno piange su una tomba diversa. come può conoscere tuttə quellə defuntə? alcunə mortə sicuramente prima che lui nascesse, oltretutto! arthur si convince di aver a che fare con un fantasma ma la realtà è che anche vincent lavora al cimitero, per la precisione come piangitore di tombe, qualcosa di ancora più improbabile di un fantasma, probabilmente. eppure, nonostante i primi fraintendimenti, sembra che tra i due ragazzi stia sbocciando qualcosa...

con uno stile di disegno che si fa sempre più dettagliato, sicuro e morbido man mano si va avanti con la narrazione delle tre storie, lucie bryon racconta la bellezza delle piccole cose quotidiane, gli incontri, l'amore, la gioia del trovare il proprio posto se non nel mondo, almeno nella propria vita.

ho apprezzato tantissimo, inoltre, che ci siano coppie di ogni tipo: un ragazzo e una ragazza, due ragazze, due ragazzi. ma anche una famiglia fatta di amicə che vivono nella stessa casa e dormono nello stesso letto pur non avendo una relazione romantica/sessuale. così come mi è piaciuto che certi stereotipi vengano stravolti - nella prima storia abbiamo una ragazza sicura di sé e un po' maliziosa e un ragazzo timido e romantico, ad esempio - senza alcun didascalismo di sorta.

perché se c'è una cosa naturale, è che non esistono regole fisse in natura, se non quella che ognunə cerca di realizzare la propria felicità come meglio crede. ed ecco che l'amore qui è qualcosa che non si cura degli stereotipi e delle convenzioni, che non si dà etichette ma che, semplicemente, prende la forma che preferisce. ed è da questa libertà che germoglia il seme della felicità.
happy endings è un libro che racconta questa felicità come una cosa piccola e facile da sperimentare: basta avere coraggio e saper cogliere l'occasione giusta.

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