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domenica 22 aprile 2018

commenti randomici a letture randomiche (54)

dunque, in qualche modo sono sopravvissuta anche alla sessione straordinaria d'esami e posso tornare più o meno stabilmente qui sul blog.
dico più o meno perché tanto a) devo ricominciare a studiare per la sessione estiva che sarà la più pesante dell'anno e b) perché tanto sono una cazzona che non riesce a fare niente con costanza, ma comunque cercate di apprezzare l'impegno.
per festeggiare il superamento dell'esame più ansiogeno dell'anno (almeno fino ad adesso, tra un mese ritorno in paranoia, tranquilli) ho fatto recuperone di roba tra fumetteria e spesa online, senza contare tutto il resto: praticamente c'ho un'inquietante pila di roba letta/da leggere che oscilla pericolosamente vicino al letto e mi sono detta che devo riuscire a raccontarvi di più cose possibile prima di tornare ad infognarmi e abbrutirmi per la questione esami.

il recuperone ha riguardato anche un po' di manga, roba che prima occupava 3/4 delle mie letture e che ora pian piano vado abbandonando tranne quando faccio sti recuperoni mensili, per cui non so mai nemmeno se sto a passo con le serie, se magari li avete già letti tutti eccetera, però mi piace stare qui a parlarne, questa cosa per me equivale un po' a spettegolare seduti al bar, come potrei privarmi di cotanto piacere?

partiamo con arrivare a te 28.
ecco, devo confessarvi che mi salgono i nervi ormai già quando guardo le copertine di questo manga. lo so che l'ho detto un sacco di volte, ma davvero: mi piaceva tanto all'inizio, ormai è diventata la fiera dell'idiozia e del continuo a fare questa roba perché in qualche modo continua a vendere. in qualche modo ci sono davvero troppo affezionata (magari non ve lo ricordate, ma il primo volumetto è di ottobre 2012! sono quasi sei anni!) e non riesco nemmeno a pensare di abbandonare la serie, però ringrazio il cielo che tra due volumi finalmente finirà tutto e saluterò per sempre quei due idioti di sawako e kazehaya.
non so quanti numeri è che va avanti la pippa del lei andrà in un'università in un'altra città, si separeranno, lacrime e dolore, però mi sembra siano più o meno tre lustri, davvero, abbiamo capito mobastaveramente.
i nostri piccioncini sono passati dall'essere dei teneri imbranati a farsi catalogare come idioti senza speranza: sono tipo due, tre anni che stanno insieme e stanno ancora ad arrossire se si sfiorano le mani.
ora, io capisco benissimo che magari i giapponesi c'hanno un concetto di effusioni diverso dal nostro, per carità, ma se questa cosa fosse anche solo lontanamente verosimile, si sarebbero estinti da un pezzo.
sono insopportabili, la peggiore coppia di tutta la storia degli shoujo manga.
in compenso i personaggi secondari sono sicuramente più accettabili, e ormai l'unica cosa che spinge a leggere davvero i volumetti prima di posarli sullo scaffale è che voglio sapere come andrà a finire la storia - che a dire il vero non è ancora cominciata - tra yano e pin: coppia che non mi piace per niente, ma magari sono meno dementi dei protagonisti.

sta per concludersi anche honey, siamo al numero 6 e ne mancano solo due alla fine, il che è un gran bene perché, per quanto questa serie sia carina e tenera, si sa come vanno le cose quando si allunga il brodo senza motivo.
cioè, anche nao e onise sono due tonti, ma sicuramente meno freddi e falsi di sawako e kazehaya, e anche se la storia si basa sui soliti cliché riesce ancora a farsi seguire senza la necessità di ingerire un paio di caffè per non addormentarsi nel frattempo.
per vivacizzare un po' il finale l'autrice ha deciso di inserire due personaggi abbastanza assurdi: un kohai di onise dei tempi delle medie, che lo adora in modo quasi imbarazzante e detesta nao, e la sua sorellina bellissima e sociopatica.
ovviamente sappiamo benissimo che in qualche modo causeranno i soliti problemi di gelosia e incomprensione alla coppietta e sappiamo altrettanto bene che in un modo o nell'altro tutto si risolverà per il meglio.
insomma niente sorprese e niente tensioni, ma comunque la serie continua a piacermi abbastanza e credo che due volumi siano davvero troppo pochi per rovinare tutto nel finale.
almeno spero.

molto più elettrizzante e movimentato continua a essere hatsu haru, che arrivato in patria al dodicesimo volumetto (da noi al nono) prosegue spedito e con delle copertine un po' spoilerose ma che mettono un sacco di voglia di andare avanti nella lettura.
sarà forse anche perché la storia da spazio non soltanto a kai e riko, veri protagonisti della storia, ma lascia spazio anche agli altri personaggi, facendo sì che siano qualcosa in più che macchiette e cactus sullo sfondo, e ai rapporti di amicizia tra di loro.
kai continua a combinare un casino dopo l'altro nei suoi tentativi di essere il ragazzo perfetto per riko, e se non vince il primo premio in tontaggine lo si deve solo a shimura, che continua a tirare pesci in faccia a quel poveraccio di takaya quasi senza rendersene conto.
all'orizzonte intanto si profila la prossima love story, quella tra kagura e taro, dei quali finalmente scopriamo qualcosa sul loro passato: al momento sono la mia ship preferita, vorrei uno spin-off su loro due!
alla fine kai riesce a ottenere il modo di portare riko in giro ma, tralasciando il modo forse un po' umiliante per lui (ma divertentissimo, questo bisogna ammetterlo!) adesso dovranno affrontare la loro prima notte insieme fuori casa! all'orizzonte si profilano nuovi livelli di imbranataggine che non vedo l'ora di scoprire! (prendi spunto karuo shiina!)

ma il più grande colpo al mio cuoricino di fangirl eternamente bloccato in fase adolescenziale me l'ha dato il sesto volumetto di tsubaki-cho lonely planet, che adesso diventa il primo in classifica tra le pubblicazioni in corso sopratutto grazie al maestro akatsuki, che quasi quasi me ne innamoro anche io.
insomma, dopo la dichiarazione inaspettata, fumi si ritrova ad essere la ragazza di akatsuki, che per quanto tonto e poco avvezzo alle smancerie (che poi è un po' il suo punto di forza, di robe smielate non ne possiamo francamente più!) è tanto figo che si rischia l'infarto a ogni pagina.
da quello che sappiamo, il suo passato è un po' un disastro dal punto di vista sentimentale, ma pare che adesso con fumi si stia impegnando davvero, ma...
poteva mai andare tutto liscio? ovvio che no!
e infatti, non ci ritroviamo il bel biondino fascinoso e gentile proprio alla fine del volume che lascia intendere la nascita di un fastidioso quanto interessante triangolo?
insomma, quale dei tanti cliché da shoujo manga è più interessante di un triangolo amoroso?

passando ad altro, finalmente è uscito anche il ventesimo volumetto di natsume degli spiriti, una di quelle serie che dimostra che non tutti gli shoujo devono necessariamente trattare di amorazzi e batticuore. yuki midorikawa per me è una vera e propria poetessa, maestra nel creare atmosfere rarefatte e malinconiche ma anche allegre e spensierate, e nel sapere parlare di sentimenti con una delicatezza unica.
dai primi episodi ad adesso natsume ha vissuto un cambiamento incredibile eppure coerente con quello che man mano è successo, ha degli amici fidati, qualcuno che accetta il suo dono senza paura ma anzi con comprensione, una famiglia affettuosa e dolce alle spalle, e anche il suo rapporto con gli yokai va sempre più equilibrandosi, superando l'iniziale paura e sconcerto, pian piano natsume impara a conoscerli e a capire le loro ragioni e i loro stessi sentimenti.
delle quattro storie di questo volumetto forse la più bella è proprio l'ultima, nella quale natsume dovrà aiutare degli spiriti a rimettere in sesto una villa che ospiterà la loro dea.

e per finire in bellezza passiamo ad arte, giunto al terzo volumetto, che continua a narrarci le (dis)avventure dell'omonima protagonista, aspirante artista nella firenze rinascimentale, impegnata non soltanto a imparare il difficile mestiere di pittrice ma sopratutto a farsi accettare, in quanto donna, all'interno della corporazione e di riuscire a dare il massimo per il suo scorbutico maestro, il signor leo.
bisogna riconoscere a kei ohkubo una buona preparazione nella materia, forse non una grandissima esattezza storica, ma sicuramente ha saputo rendere abbastanza bene l'ambiente e l'atmosfera dell'epoca, oltre che saper dare qualche idea su quello che era il difficilissimo lavoro dell'artista di quel periodo, qualcosa di molto lontano dalla stereotipata idea del pittore in camicia bianca e basco di traverso che dipinge immerso in un giardino fiorito: esemplare la scena della realizzazione di un affresco ad esempio, la prova che arte deve affrontare per farsi ammettere anche dai membri della corporazione più restii ad accettare una donna tra loro.
arte possiede, oltre al suo amore per la pittura e al suo talento, un'enorme voglia di superare le barriere dei pregiudizi e degli stereotipi, di mostrarsi capace e meritevole, di non essere diversa da nessun uomo nel suo lavoro.
ammetto che non mi è capitato spesso di trovare una vena così femminista in un manga e questo è forse uno dei motivi che più mi fanno apprezzare questa serie, che continua a mantenere alto il livello qualitativo.

e voi? state seguendo qualcuna di queste serie? ne avete altre da consigliarmi?

martedì 11 luglio 2017

commenti randomici a letture randomiche (37)

in questi mesi è assolutamente improponibile persino l'idea di andare in fumetteria, fa troppo caldo per arrivare fino in centro a palermo, per cui credo di essere in ritardo su un sacco di serie, o almeno su tutte quelle che non arrivano in edicola.
però in effetti qualcosina in edicola la riesco a trovare (e poi casomai c'è amazon), per cui penso sia arrivato il momento di fare il punto delle non-proprio-ultime uscite manga:

arrivare a te - che finalmente sta per concludersi, anche se ancora non si sa quanti numeri ci aspettino alla fine - continua con la lentezza esasperante che lo contraddistingue ormai da parecchio. in questo volume 27 non succede praticamente quasi nulla, i due protagonisti, kazehya e sawako, continuano a rimuginare su quello che sarà il loro futuro, pensando e ripensando mille volte a cosa comporterà stare lontani. ok, non è una scelta facile, ma da quanti volumi va avanti? da quanti mesi ci sorbiamo questa roba? nonostante ormai stiano insieme da parecchio continuano a comportarsi in un modo che ha poco della timidezza e molto dell'assurdo, il che risulta sempre più fastidioso e irreale.
le uniche due note positive - cose che in un altro qualsiasi manga si sarebbero risolte in due pagine e che qui invece si trascinano da secoli - sono: kazehaya "parla" (per karuho shiina "parlare" significa improvvisare un monologo degno di un melodramma per qualsiasi cosa, senza nessun confronto tra le due parti, una roba inverosimile quanto una telenovela spagnola) con suo padre, cercando per una volta di dar voce ai suoi desideri (e ovviamente scopriamo che quel padre scorbutico e freddo è in realtà un timidone affettuoso con gravi problemi relazionali); e il momento in cui ayane - che pure sembrava la più sveglia e spigliata in questo covo di decerebrati - si rende conto di quello che prova per una certa persona, cioè pin, dai, l'abbiamo capito da millenni!
sono stanca morta di questa serie che era iniziata in modo carino ma che da mesi e mesi arranca in modo spaventosamente lento, che ha perso ogni spunto e che, volume dopo volume, si ripete sempre uguale a se stessa, ma allo stesso tempo, dopo ventisette numeri e quasi cinque anni (!!!) di pubblicazione non ho nessuna voglia di interromperla.
però continuare a leggere è sempre più una fatica e una noia pazzesca.

una serie che invece non mi annoia mai, nonostante sia anche questa arrivata a un numero considerevole di uscite, è natsume degli spiriti. il diciottesimo volume è uscito a maggio e il prossimo ci aspetta a settembre per cui sono un po' fuori tempo a parlarne adesso, però due paroline vale sempre la pena di spenderle.
nonostante il tono e le atmosfere si mantengano quasi sempre invariate e nonostante non ci siano eventi epocali troppo di frequente, yuki midorikawa ha saputo creare una serie che può continuare ad affascinare all'infinito ed è riuscita a dar vita a personaggi che, seppur lentamente, crescono e cambiano (cosa che la signora shiina dovrebbe imparare a fare).
il primo e l'ultimo episodio dell'albo sono, come capita spesso, storie autoconclusive che non aggiungono molto alla trama ma che comunque rivelano sempre di più qualcosa delle personalità dei personaggi. nel primo, natsume si ritrova, come è già successo altre volte, ad aiutare un piccolo spirito in difficoltà, appianando una lite nata da una spiacevole incomprensione tra due yokai, entrambi intenzionati ad agire in buona fede, mentre l'ultimo vede protagonista una ragazza che inconsapevolmente si ritrova a fare amicizia con uno yokai.
oltre che sul rapporto di natsume con i suoi nuovi amici e la famiglia, buona parte degli episodi di questa serie si concentrano proprio sul rapporto tra gli yokai e gli umani, abitanti di due mondi lontanissimi, governati da regole inconciliabili tra i quali però spesso nascono comunque sentimenti di affetto sinceri.questa malinconia tipicamente giapponese legata alla bellezza delle cose effimere è una delle cose che più mi piace di natsume degli spiriti, oltre ovviamente nyanko-sensei ubriaco.
l'episodio centrale del volumetto invece da una spinta avanti molto importante alla trama principale, cioè quella legata al taccuino degli amici. non vi racconto molto, ma anche questa volta natsume si vede trascinato nel bel mezzo di una bega tra umani e yokai, gli viene chiesto di parteggiare per gli esorcisti che stanno tentando di trovare una camera di un vecchio esorcista, piena zeppa di incantesimi e altri veri e propri tesori per chi si ritrova a combattere gli yokai e ovviamente il nostro decide di risolvere la questione nel modo più pacifico possibile...
però questa volta il suo segreto non è più al sicuro, anzi è stato scoperto proprio da una di quelle persone che più di ogni altra natsume ha voluto tenere lontano dal taccuino di sua nonna...

continuando a parlare di yokai, ma decisamente meno carini e amichevoli di quelli che incontra natsume, passiamo a noragami, di cui, dall'ultima volta che ne ho parlato (qui), ho letto altri due volumi. ed effettivamente parlare del secondo numero senza aver letto il terzo sarebbe stato un po' inutile visto che si tratta di una sorta di lungo episodio che si conclude proprio nel terzo volume e che mi aveva lasciata un po' tipo meh alla fine del secondo.
nel primo numero yato, una divinità in cerca di fama e seguaci, sceglie un giovanissimo neo-defunto, yukine, come suo strumento divino.
ma yukine è un adolescente e come ogni adolescente fare il bastian contrario e vivere in una costante condizione di disagio è quasi un obbligo morale, figuriamoci per un ragazzino che ha perso letteralmente tutto: la sua vita, i ricordi, il futuro, gli amici, le speranze. letteralmente ogni cosa.
arrabbiato e frustrato per la sua attuale condizione, pieno di risentimento pure nei confronti di yato, che considera un dio debole e misero, yukine inizia a commettere furtarelli e scorrettezze varie, convinto di passare inosservato.
il legame che però lo lega a yato va oltre quello che lui immagina e le cattive azioni commesse da yukine iniziano a creare ripercussioni poco piacevoli sul suo padrone, che viene letteralmente corrotto per colpa del ragazzo.
nel frattempo entrano in scena nuovi personaggi - da uno shounen action non ci potevamo certo aspettare che tutto continuasse a ruotare attorno ai tre protagonisti - o meglio nuove divinità: bishamon, il dio della guerra (che è in realtà una gran gnocca con delle mega tette antigravità), che sembra avercela con yato con qualcosa successa in passato, tenjin, un dio delle lettere (un tipo un po' snob, bisogna dirlo) e la svampita bimbogami - dio della miseria - che per non farsi allontanare dagli altri usa come nome d'arte quello di una divinità della buona sorte (kofuku).
a loro si uniscono altre divinità con il loro seguito di strumenti divini e suppongo che saranno tutti molto importanti nei prossimi volumi, ma nel terzo tutta l'attenzione si sposta su yukine e yato e sulla corruzione che sta quasi per ucciderlo.
ovviamente la presenza di hiyori sarà fondamentale per la risoluzione della vicenda (non faccio spoiler, anche se era ovvio che lei c'entrasse in qualche modo) ma sembrerebbe che da adesso si cominci a entrare nel vivo della storia: si è accennato più volte al passato non proprio candido di yato, ai nemici che si è procurato e agli insospettabili alleati sui quali può contare.

quello che mi sta piacendo molto di questo manga è che, nonostante sia un action, si da molto peso all'aspetto che - se mi passate il termine - si potrebbe definire più filosofico: la condizione degli strumenti divini e il loro rapporto con le divinità, filtrati dallo sguardo umano di hiyori, è una tematica importante e in qualche modo anche un po' pesante.
il personaggio di nora, ad esempio, è veramente triste e malinconico, spero torni presto perché voglio conoscere meglio la sua storia.
insomma, non solo cazzotti e tipe con le tette esagerate, quindi sì, continuo a consigliarvelo.

due parole velocissime anche su due shoujo che mi stanno piacendo tanto, uno quasi giunto alla conclusione e uno appena cominciato: il numero nove di rere hello che è uscito il mese scorso e che ci ha permesso di conoscere qualcosa in più sul passato e sulla famiglia di minato, tutto grazie a una bottiglietta di profumo quasi dimenticata. lui e ririko continuano a essere una delle coppie più equilibrate e mentalmente sane della storia degli shoujo manga, e l'episodio del gatto smarrito ha dato al mio cuoricino il colpo di grazia, per cui non posso smettere di adorare questo manga anche se a conclusione di questo volume ci viene proposto il più scontato dei cliché: l'incontro combinato a sorpresa con una kohai bellissima e di buona famiglia (e ovviamente timida e senza amici) che ovviamente ha già una mezza cotta per il protagonista. ci aspetta un penultimo volume in cui sbrogliare la situazione e poi happy ending o rogo dell'intera serie.

e infine il secondo volume di tsubaki-cho lonely planet, che mantiene le promesse del primo numero: la storia di fumi va avanti tranquilla, così come prosegue il suo lavoro di domestica a casa dello scrittore kibikino. lei si va rendendo sempre più conto di avere una cotta ma ci risparmia tutte le idiozie pseudo sdolcinate da adolescente in piena crisi sentimentale che potremmo aspettarci da uno shoujo manga, lui ancora non svela niente di quello che sente e in qualche modo tutto questo ricorda molto una stella cadente in pieno giorno, cosa che comunque non mi dispiace anche se sa di già visto.
il giorno in cui fumi accetta di iniziare a lavorare in un locale un po' dubbio e decisamente non adatto alla sua giovane età per cercare di guadagnare qualche soldo extra e ripagare più velocemente i debiti di suo padre, si ritrova a farsi beccare sia da kibikino che da aioi, il ragazzo che aveva deciso di tormentarla per farle pagare uno sgarro di parecchi anni prima.
l'imbarazzo è tanto ma così scopriamo che kibikino è più premuroso di quanto (fumi) si aspettasse (noi lo avevamo capito subito) e che il passato di aioi non è stato esattamente quello dei bimbi della pubblicità della mulino bianco.
e se tutto questo - i debiti, il lavoro di domestica, una cotta per un uomo più grande che non sembra affatto interessato a lei e un ragazzo in cerca di vendetta - non fosse abbastanza, fumi scopre di avere anche una rivale in amore che sembra parecchio agguerrita.
l'avevo scritto anche l'altra volta, tsubaki-cho lonely planet non è il massimo dell'originalità ma i cliché - che sono tantissimi - sono gestiti tanto bene da renderlo comunque una lettura molto piacevole.

domenica 18 dicembre 2016

for whom the jingle bell tolls ~ il natale tra i cliché degli shoujo manga

il book bloggers blabbering torna all'attacco con una serie di post dedicati al natale... a modo nostro! vi faremo leggere una serie di articoli che vi faranno scoprire come si vive quel momento magico, fatto di dolci, regali, alberi addobbati e accrediti delle tredicesime, facendo un giro tra letteratura e fumetto.
per scoprire tutti i prossimi post date un'occhiata al calendario alla fine di questo post!


in giappone, vista la scarsa percentuale di fedeli cristiani, il natale non è una festa ufficiale, di quelle segnate in rosso sul calendario, i negozi, le scuole e gli uffici rimangono in funzione e ovviamente l'aspetto religioso è meno sentito che da noi, ma in ogni caso nemmeno i giapponesi sanno resistere alle lucine colorate, agli alberi addobbati e all'usanza di scambiarsi i doni.
però, in barba al christmas with the yours easter what you want, per i giapponesi il natale è una sorta di san valentino reprise, e sopratutto la vigilia è un momento da passare con la persona amata.

e ovviamente l'appuntamento sotto la neve del 24 dicembre è uno dei più inevitabili - e almeno per quello che mi riguarda, uno dei più amati - cliché da shoujo manga.
elementi imprescindibili sono, a parte i vari palpitamenti di cuoricino: la scena del ommioddio cosa mi metto, a cui segue quella in cui la nostra protagonista è vestita in modo a dir poco adorabile, l'incontro in un luogo pubblico, preferibilmente pieno di altre coppiette e alberi di natale scintillanti e luminosi, meglio ancora se sotto la neve, lo scambio dei regali (lui di solito ha sempre qualche accessorio ultracarino, tipo un fermaglio per capelli - in quel caso lo appunta direttamente sulla sua frangetta, una roba che se provate a farlo sembrate delle idiote, ma nei manga funziona benissimo - o uno strap per il cellulare, quello di lei per lo più è una sciarpa fatta a mano, magari  il  primo lavoro a maglia della vita ma è sempre bellissimo e io invece ancora non ho imparato a fare dritto e rovescio), e - quando a noi povere fangirl va bene - il bacio a stampo tutto timido con la faccia rossissima, preferibilmente su uno sfondo di fuochi d'artificio.
non vi viene voglia di tornare ad avere quattordici anni (magari in un posto dove c'è la neve e nonostante il freddo non vi si screpola il naso? non intendo il giappone, parlo proprio di trasformarsi in una protagonista di shoujo manga)

quale argomento migliore per il mio #bbbchristmas?


nina e koga da love button di maki usami. la regina dei cliché da shoujo manga, che io adoro nonostante le sue storie siano prevedibilissime, non poteva farsi mancare un appuntamento sotto la neve!


sawako e kazehaya da arrivare a te di karuho shiina. non credo esistano due tonti più tonti di sawako e kazehaya, sono di una dolcezza disarmante, ma dopo venticinque volumi di incomprensioni e guance arrossate viene proprio voglia di aspettarsi che questa serie finisca prima possibile.
intanto, ripassiamo il loro primo, un po' disastroso, natale insieme.


miki e yu da marmalade boy di wataru yoshizumi. questo titolo è uno dei must have per ogni appassionata del genere, praticamente un pezzo di storia degli shoujo, non poteva mancare nella lista! christmas date anche per due dolcissimi miki e yu!


sana e akito da il giocattolo dei bambini di miho obana. altra pietra miliare, direttamente dagli anni novanta (quanta nostalgia!), il giocattolo dei bambini, meglio noto nel nostro paese come rossana. qui, sana e akito festeggiano il loro compleanno di mezzo, che cade, pensa un po', proprio il 24 dicembre.
vi confido che, tra tutte, questa è la mia scena preferita!



kira e rei da mars di fuyumi soryo. e per finire una scena che non si svolge esattamente a natale, ma se rei kashino ti porta in moto a vedere uno squallidissimo agglomerato industriale in piena notte, e ti dice che quelle lucine ricordano un albero di natale, allora quello è un albero di natale.

ed eccovi il calendario di for whom the jingle bell tolls, con tutti gli appuntamenti!
we wish you a bbbeautiful christmas! 

martedì 13 dicembre 2016

commenti randomici a letture randomiche (25)

la più grande paura (mia) di quando si trova un bel primo volume è che poi il secondo deluda enormemente e cominci a trascinare la serie verso il tracollo.
invece hatsu haru con il secondo volume continua alla stragrande a darmi le stesse buone sensazioni che mi aveva regalato il primo.
kai ichinose si è finalmente arreso all'evidenza: per la prima volta in vita sua, per la prima volta dopo aver fatto strage di tanti cuori, si ritrova lui a essere innamorato. e per giunta innamorato di quel  tipo di ragazza che non avrebbe mai creduto potesse piacergli!
riko, che lui conosce fin da quando era bambina, non è infatti una bellezza straordinaria, anzi è una ragazza comune e che peraltro non sembra provare qualcosa per kai, mentre continua a crogiolarsi nel suo amore non corrisposto per il professor suwa.
avevamo lasciato, alla fine del primo volume, kai che tentava di emulare una delle più classiche situazioni da shoujo manga, il bacio-a-sorpresa ma la cosa non è andata poi tanto bene e riko ha completamente frainteso le sue intenzioni... no, a dirla tutta, riko a risposto nel migliore dei modi!
ma gli amici di kai si sono resi conto che il ragazzo sta vivendo la cosa veramente male, così decidono di organizzare una bella uscita di gruppo al luna park, che si trasforma in un mega appuntamento in cui si formano quattro coppie, tra le quali, kai e riko.
se ai suoi amici le cose sembrano essere più facili, kai si ritrova a scoprire che l'amore, quello vero, non ti permette di fare giochini facili per ottenere quello che vuoi, così quando arriva il momento in cui potrebbe far sì che riko rinunci a suwa, che si trova al luna park con la sua fidanzata, scopre di non essere in grado di far soffrire la ragazza che ama.
kai e riko iniziano a scoprire molto più uno dell'altra e lui si rende conto di cosa vuol dire essere davvero innamorati e questo numero è un tripudio di emozioni e fangirlismo.
i protagonisti sono semplicemente adorabili e la storia ha sempre un ritmo serratissimo. e io continuo a consigliarvi tantissimo questo shoujo manga!

ma la sorpresona è stata sopratutto il volume 26 di arrivare a te!
e finalmente, oserei dire: gli ultimi numeri erano così noiosi che quasi non mi ricordo cosa era successo (a dire il vero non è che sia successo poi molto eh...)
sawako e kazehaya riescono finalmente a chiarire quello che pensano circa le loro scelte per l'università, ma sopratutto a perdere un po' di quella loro innaturale rigidità che travalica i limiti dell'accettabile tontaggine e almeno un abbraccio riusciamo a vederlo. hanno capito che possono continuare a stare insieme anche se le loro scelte li divideranno, se poi sarà davvero così non so, ma davvero la distanza può influire su una coppia del genere? davvero a due che non riescono dopo tutto questo a darsi un bacio con naturalezza, può cambiare tanto se si trovano in posti diversi?
io non credo, ma staremo a vedere, sperando che la cosa porti uno scossone nella trama (e magari anche a loro due).
kurumi svela i suoi sentimenti a sawako e, dopo tanto tempo, finalmente (è tutto pieno di finalmente questo post) le due riescono a dirsi amiche davvero, in uno dei momenti più emotivamente sinceri da taaanto tempo.
nel frattempo yano sembra stia cominciando a rendersi conto che pin è molto più importante per lei di quanto non è riuscita ad ammettere a sé stessa. e nonostante il cliché dell'alunna innamorata del suo professore sia una delle cose che più odio in un manga, questa volta sono davvero curiosa di sapere come andrà  avanti.
e non vedo l'ora di rivedere ryu e chizu insieme! sono assolutamente la mia coppia preferita (e anche la più normale in questo manga!)

deludente invece il primo volume di faith.
avevo aspettative altissime su questa serie, la vedevo un po' come una ms. marvel bis. d'altro canto, le aspettative si erano gonfiate leggendo alcuni commenti su internet, che volevano zephyr, la supereroina protagonista, come una figura nuova, una vera e propria rivoluzione.
e da un certo punto lo è: zephyr è la prima supereroina obesa della storia - o almeno credo. di certo lo è da quando io ho memoria.
tutta un'altra cosa rispetto alle stragnocche con due metri e mezzo di stacco di coscia, vitino da vespa e tette antigravità.
il punto è che questo essere diversa di zephyr non cambia di mezza virgola nulla nella storia.
direte voi, e cosa dovrebbe cambiare? che la devono prendere in giro per la ciccia e lei si incazza e parte il pippone sul fat-shaming?
no no, per carità, niente pipponi, niente tentativi di educare le nuove generazioni al rispetto dell'altro con mezzucci tipo ehi, può piacerti una supereroina anche se è cicciona, quindi puoi piantarla di bullare chi è grasso. sarebbe stato un po' patetico.
ma, ed è qui che faccio il paragone con ms. marvel, in faith la vita personale della protagonista non è poi così importante. non c'è quasi nulla di lei di notevole se non il suo fisico e qualche battutina da wannabe nerd. praticamente non c'è molto sul suo carattere, sulla sua storia, sui suoi desideri, le sue paure, i suoi sogni. niente di niente, giusto qualche accenno al suo passato in una squadra di supereroi - storia finita non troppo bene - e alla sua voglia di lavorare da sola. e questo non fa di una macchietta un personaggio.
tutto questo mi ha delusa. faith è un fumetto di supereroi pieno di quella roba da supereroi (identità segrete, gente con capacità assurde, cattivi spietati, mondo in pericolo eccetera) e basta.
la diversità della protagonista, la sua tanto millantata originalità, si riduce tutta nell'elemento grafico, perché, ad essere sinceri, se faith fosse stata una stragnocca come tutte le altre, non sarebbe cambiato meno che niente.
e se il punto fosse proprio questo? anche se non sei uguale al canone imposto, non cambia nulla? bella idea, ma purtroppo non funziona così, non in questo mondo.
faith poteva essere un buon modo per parlare di qualcosa di importantissimo (il fat shaming, il bullismo, l'imposizione di un determinato canone estetico e le conseguenze di una mancata adeguazione) e poteva essere l'occasione per parlarne ai ragazzini che leggono fumetti di supereroi e bullano i loro compagni di classe troppo grassi o troppo magri o troppo qualsiasi cosa non sia abbastanza cool, si poteva veicolare il messaggio in modo meno noioso degli incontri con gli psicologi a scuola e provare comunque a trasmettere qualcosa, e invece qui c'è solo gente che vola e che picchia altra gente che vola, biondoni palestrati e alieni che vogliono far estinguere l'umanità.
peraltro lo stile dei disegni di francis portela è davvero pesante e - secondo il mio personalissimo gusto - davvero poco piacevole: sembra un tentativo non troppo riuscito di essere più realista possibile, senza riuscire a far sembrare le tavole né abbastanza fotografiche, né sufficientemente fumettose. i colori - come prima - tentano, anche loro, di dare un effetto realistico, esagerando con le sfumature e le lumeggiature, ma il risolutato è la sensazione che tutti i personaggi siano di plastica. insomma, graficamente non mi è piaciuto per nulla se non in alcune tavole disegnate da marguerite sauvage, più cartoonose e delicate. ma questo lo dico solo sulla base del mio gusto eh, lo ripeto perché non vorrei lo prendeste per oro colato. io ho sempre odiato questo genere di grafica, ma ciò non toglie che possa piacere molto ad altra gente.
in buona sostanza, se non fosse stato propinato come qualcosa di sensazionale, sarebbe anche stato carino (la storia è abbastanza avvincente e sopratutto la vicenda si conclude in questo primo volume, quindi ci si può fare un'idea abbastanza completa del valore di quest'opera) ma poteva essere veramente qualcosa di totalmente nuovo e innovativo e invece niente. banale. peccato, un'occasione sprecata.

giovedì 18 agosto 2016

commenti randomici a letture randomiche (19)

questi ultimi giorni d'estate sono la cosa più pesante e noiosa dell'anno. da un lato non vedo l'ora che finisca, che ritorni il fresco per riuscire di nuovo a riprendere un ritmo decente con il lavoro, con il blog e tutto il resto. dall'altro, vorrei andarmene a mare e non pensare a nient'altro.
praticamente sono costantemente in una specie di limbo mentale per cui non riesco a far nulla di concreto...
il massimo che riesco a tirar fuori è un nuovo post randomico, più che altro per sistemare sugli scaffali i quattro manghini (poca, pochissima roba per ora, che sfiga!) che sono riuscita a recuperare negli ultimi tempi tra fumetteria ed edicola, e che stazionano sulla scrivania come memento della mia pigrizia.

della serie via il dente, via il dolore, voglio iniziare parlando del venticinquesimo volumetto di arrivare a te. a dire il vero, vorrei iniziare con una piccola premessa: dunque, il punto è che a me questo manga piace, mi è piaciuto da matti all'inizio, ha dei personaggi interessanti, una trama semplicissima eppure accattivante, uno stile grafico piacevole, un giusto mix di melensa ingenuità e momenti di vera dolcezza, insomma, uno shoujo quasi da manuale. niente di imperdibile, nulla di indimenticabile, di certo non un capolavoro, ma una lettura piacevole quello sì.
il problema di questo titolo è, cosa che avviene per molti titoli di successo, che pur di tirare avanti la storia e sformare più volumetti possibili, la trama si è andata annacquando oltre ogni limite, regalandoci, negli ultimi volumi, un sacco di fuffa che non porta di un biz avanti la storia.
in questo numero, ad esempio, gli eventi narrati sono: una partita di baseball (e non è uno spokon, quindi chissene della partita), dialogo tra due personaggi fondamentali della storia che non aggiunge molto alla trama, dialogo tra personaggi non fondamentali della storia che non aggiunge molto alla trama, dialogo tra i protagonisti che non aggiunge molto alla trama.
a dirla in modo brutale, questo è un numero di pippe mentali, le stesse che potevano far sorridere all'inizio della storia, adesso stanno diventando insostenibili.
la questione della scelta dell'università, e di conseguenti allontanamenti geografici, va avanti da diversi volumi, ho perso il conto a dire il vero, il che significa parecchi mesi in cui a noi lettori tocca di sorbirci un problema che nella vita reale si risolverebbe consultando l'orario dei treni e organizzandosi per vedersi nonostante la distanza. ora, io capisco che l'autrice abbia voluto soffermarsi sul rispetto la tua scelta/voglio che rimani con me, però mobbastaveramente per fare una citazione non troppo colta.
se si volesse trovare una metafora per spiegare quanto siano stupide e inutili le problematiche adolescenziali quando poi ci ripensi quindici anni dopo, arrivare a te è assolutamente perfetto.
io continuerò eroicamente a seguirlo perché ormai non posso farne a meno e anche un po' perché il ritmo lentissimo delle uscite non lo rende una spesa impossibile da gestire, però sarebbe proprio il caso di darsi una smossa e finire questa serie prima che venga davvero a noia ai lettori.

altra roba che non mi ha entusiasmato troppo è stato l'ultimo volume de la collina dei pesci rossi. avevo deciso di parlarne una volta finita la serie, di scrivere un post dedicato solo a questo titolo, ma non c'è molto da dire, quindi ho preferito includerlo nel post polpettone pieno di roba random. è una storia abbastanza banale e dal finale scontato, resa piacevole solo dallo stile dei disegni, sopratutto quello di alcune illustrazioni veramente molto ben riuscite.
la protagonista della storia è una ragazza così tanto ingenua da rasentare la stupidità, accompagnata dall'immancabile coppia di rivali, due ragazzi che in qualche modo se la contendono: c'è l'amico d'infanzia che la protegge da sempre e l'ultimo arrivato, bello, fascinoso e misterioso.
lei ha un grave problema di memoria dovuto al trauma di un'incidente, l'amico cerca di aiutarla, il fascinoso cerca di approfittarne. indovinate come va a finire?
peccato per la banalità e per il finale un po' troppo affrettato.
non è una serie fondamentale, l'avevo recuperata usata e mi mancava solo l'ultimo volume. la consiglierei solo agli ultrappassionati di folklore giapponese, quelli che pur di vedere la maschera di una volpe si accollano anche un fumetto mediocre.

decisamente più apprezzabile il quinto volume di romantica clock, serie che continua a piacermi e con la quale siamo arrivati già a metà del totale dei volumini (si compone di dieci numeri in totale).
mentre akane sta finalmente imparando a essere un po' più responsabile, a studiare con più impegno per riuscire davvero a entrare seriamente in competizione con suo fratello aoi, lui fa strage di cuori. per una volta non è la protagonista a essere al centro di intricati grovigli sentimentali, ma proprio il suo fascinoso gemello e le sue amiche (e amici!)
questo manga, per quanto indubbiamente sia farcito dei soliti cliché da shoujo, ha sempre qualcosa che lo rende un po' diverso, più originale se vogliamo, nonostante sia comunque una lettura allegra, leggera e senza troppe pretese.
in questo momento, akane, la protagonista della storia, piuttosto che misurarsi, come si vorrebbe, con i primi batticuori, è realmente più preoccupata della felicità dei suoi amici e della realizzazione del suo obbiettivo personale: riuscire a battere il suo fratello, quello che da sempre è stato il genio di famiglia mentre lei faceva la parte della stupida. non ho idea di come andrà avanti la storia e non so nemmeno se pure per lei arriverà il momento di arrossire davanti al bishounen di turno, so solo che questo è uno dei migliori shoujo corali che sto leggendo per il momento. e so che, per una volta, non mi dispiace affatto che l'argomento principale non sia la storia d'amore tra la protagonista e il bello e impossibile della scuola, ma che ogni personaggio abbia il suo spazio, la sua storia, i suoi tormenti e le sue piccole (o grandi) felicità.
lo dico ormai da cinque mesi, questo titolo merita parecchio, recuperatelo! in questo numero poi, alla fine, c'è anche una storia extra, forse un po' banalotta ma in ogni caso carina e piacevole da leggere, dai toni un po' dark. mi piacerebbe che yoko maki disegnasse una storia più lunga con un'ambientazione simile a questa!

un'altra serie che mi sta piacendo parecchio è rere hello, giunta al quinto volumetto e - a quanto pare
- anche questa prossima alla conclusione, annunciata in patria con l'undicesimo numero (se posso dire una cosa che c'entra poco, sono felicissima che dal prossimo volume non ci siano più in copertina i disegni di cibo, mi fanno davvero un po' orrore. so che molti mangofili ritengono il cibo orientale buonissimo, ma a me non ispira particolarmente, anzi, spesso mi fa proprio passare la fame)
qui, a differenza di quanto si diceva sopra per akane, la storia di ririko, dopo un po' di tentennamenti, ha finalmente imboccato la strada per i patemi da primo amore: finalmente si è accorta che minato le piace davvero ma non ha capito che anche lei piace a lui.
insomma, io vorrei che i giapponesi trovassero un modo univoco per dichiararsi, così la finiremmo con tutte queste menate del ma non intendeva di certo "mi piaci" in quel senso che mi fanno diventare pazza. sì bellezza, intendeva proprio quello.
comunque, mentre loro due stanno a fare gli scemi senza riuscire a capirsi, l'odiosa cugina di minato, serina, continua a cercare di mettersi in mezzo perché, almeno lei!, ha capito che i due piccioncini sono a un passo dal e vissero per sempre felici e contenti. cosa che deve sembrare abbastanza chiara pure a kengo, un tale, compagno di scuola di ririko, che ha ben deciso di rubarla a minato, facendo circolare la voce che lui e ririko stanno insieme. il perché di tutto questo ve lo lascio scoprire leggendo il volume, ma di certo questa storia non finirà troppo presto... benedetta ingenuità! sigh!

sabato 30 gennaio 2016

commenti randomici a letture randomiche (12)

e finalmente riesco a riprendere il discorso da dove era stato interrotto.

a proposito delle ultime, randomicissime, letture. come sempre, se non avete letto ancora i volumetti, fate attenzione agli spoiler!

arrivare a te è giunto al ventiquattresimo volumetto, i nostri stanno insieme da un intero anno e le loro paranoie incredibili continuano imperterrite. giuro che mi fanno preoccupare.
tutti sono in fibrillazione per la decisione di cosa fare una volta finita la scuola. ayane e kanto hanno un rapporto molto maturo d'amicizia e rispetto, nonostante la loro storia ormai sia conclusa, chizu e ryu si sono finalmente messi insieme e si comportano come due normalissimi ragazzi innamorati.
solo sawako e kazehaya continuano con i loro non detto, con le loro paure, con i loro imbarazzi.
possibile che dopo un intero anno non abbiano acquisito un briciolo di confidenza? possibile che ancora entrino in crisi per un abbraccio?
sto cominciando a credere che questi due non stiano bene insieme... cioè, conoscete due persone che stanno insieme da un anno e non hanno ancora imparato a capirsi, a parlarsi, a essere sinceri una con l'altra?
in ogni caso, la narrazione si fa sempre più lenta, inizia a diventare noiosa. ovvio che un prodotto di successo come questo venga portato avanti più a lungo possibile, ma arrivare ad allungare il brodo così sta stemperando parecchio le emozioni che dava a inizio serie. spero che si metta presto un punto a questa storia, o che almeno sawako e kazehaya si diano una bella svegliata e comincino a comportarsi come una coppia normale.
perché ok la dolcezza e l'ingenuità del primo amore, ma qui è ormai da psicanalisi.

a tirarmi su di morale ci ha pensato invece il secondo volumetto di romantica clock. a quanto pare non ho esagerato a dire che sembrava uno dei titoli shoujo più interessanti del momento, lo è davvero!
finalmente scopriamo qual'era la promessa fatta da aoi ad akane. quando erano piccoli, akane aveva trovato un gattino del quale non era riuscita a prendersi cura ed era morto. adesso si ripropone la stessa situazione, e lei ha paura di sbagliare ancora, di non riuscire a prendersi cura del gattino che ha trovato. aoi la incoraggia e le assicura che l'aiuterà e che manterrà fede alla promessa di diventare un veterinario per aiutarla.
certo è un po' esagerato, ma di sicuro non si può più dubitare dell'affetto che lui nutre per lei, visto che da anni studia proprio per questo. conosciamo anche un nuovo personaggio a cui basta davvero poco per innamorarsi di akane: shin, un ragazzo più grande di un anno dei gemelli, che frequenta la loro stessa scuola e lavora nella pasticceria in cui i due gemelli si trovano a passare per acquistare la torta di natale.
shin approfitta della consegna della torta per aggiungere un bigliettino per akane in cui ha scritto "tu mi piaci". ovvio che la nostra ingenuissima protagonista non ha capito in che senso lui intendesse quelle parole, ma vista la scena finale del volumetto, forse non ci metterà troppo tempo a capirlo. e non ci vorrà molto tempo, secondo me, prima che la situazione tra aoi e karin si sblocchi.
carinissimo l'extra dedicato a ichika, la sorellina minore di aoi e akane, che vorrebbe che i due non litigassero più.
il punto di forza di questo manga è proprio la scelta di avere per protagonisti due gemelli e il loro rapporto, il che necessariamente crea una trama abbastanza fuori dai classici schemi degli shoujo scolastici, anche se ritroviamo tante situazioni tipiche del genere. l'attenzione si focalizza non solo sull'amore romantico, sui primi batticuori, sugli amici eccetera, ma sopratutto sulla famiglia, aspetto che  molto spesso non viene troppo preso in considerazione per non dire che è completamente annullato (pensate a quanti titoli hanno protagonisti che per un motivo o per l'altro vivono soli) o che assume connotazioni negative (classico il caso in cui i protagonisti hanno rapporti conflittuali con i familiari). molto carina anche la storia breve che conclude il volume, che racconta di una ragazza imbranata che ama leggere - e scrivere - romanzi. kazuki, questo il nome della protagonista, ha per vicino di banco kashino, il tipico ragazzo perfetto, bravo nello studio e nello sport e pieno di amici. che oltretutto sostiene di essere un mago. e a quanto pare lo è davvero, visto che riesce a rendere kazuki più carina e più sicura di sé stessa. ma davvero ci si può sentire felici se si cambia grazie alla magia? beh, decisamente no, ma in fondo è kazuki che ha ottenuto, da sola con le sue forze, sia un premio per il suo romanzo ispirato a kashino, sia l'amore. decisamente più interessante di quelle apparse su io ti salverò.
in conclusione: titolo stra-promosso! ho bisogno del terzo volumetto adesso!

qualche tempo fa ho recuperato il giardino delle parole, uscito da qualche mese.
è una storia carina, anche se tanto malinconica, mi ha lasciato un po' di tristezza addosso a fine lettura.
il giardino delle parole è il posto in cui takao, un liceale che sogna di poter diventare un designer di scarpe, incontra in una mattina piovosa, una giovane donna di nome yukino.
i due non si rivelano molto uno dell'altra, ma si crea subito un legame, una sorta di patto silenzioso per il quale si ritrovano sempre nello stesso posto ogni volta che piove.
entrambi vivono una situazione infelice, dettata dalle stupidissime regole che pare esistano solo in giappone: lui non si sente libero di portare avanti il suo sogno, dovrebbe studiare invece di dedicarsi a quella che è la sua passione (ma perché poi?) mentre lei si scoprirà poi essere un'insegnante della stessa scuola di takao, vittima dei suoi alunni che hanno fatto girare un sacco di calunnie sul suo conto, fino a ridurla a uno stato di angoscia tale per il quale non riesce più ad andare a scuola.
un rapporto tra i due sarebbe dunque impensabile, sia per la differenza d'età, sia perché entrambi, uno come alunno e l'altra come insegnante, frequentano la stessa scuola. oltretutto yukino ha deciso di trasferirsi in un'altra città.
così, nonostante si siano innamorati, si separano. anche se continuano a scriversi, anche se non si sono dimenticati. se si saranno poi incontrati di nuovo, questo rimane all'immaginazione del lettore.
in definitiva una storia carina ma non fondamentale, da recuperare solo se davvero non avete nulla di meglio da leggere.

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mercoledì 23 settembre 2015

commenti randomici a letture randomiche (7)

ritorna la rubrica più randomica della blogosfera!

dunque dunque... è finito a un passo da te, già da qualche tempo e... che dire? il mio spirito da fangirl ha gioito di ogni pagina di questa serie, il finale poi è stato davvero ipersoddisfacente. gli ultimi due volumi sono stati davvero bellissimi, se vi siete persi questa serie fatevi un regalo e recuperatela assolutamente. io sakisaka è - per quello che mi riguarda - il top delle storie d'amore adolescenziali, praticamente meglio di un manuale su come affrontare il primo amore e uscirne vivi nonostante tutto. inoltre è stata davvero una sorpresa leggere alla fine un capitolo speciale di strobe edge, ammetto che mi ha fatto venire le lacrime agli occhi! ahhh! beata gioventù!
inoltre la carissima sakisaka è al lavoro su un nuovo titolo omoi, omoware, furi, furare che ho avuto modo di leggere in scan (grazie ayumi!) e che promette davvero benissimo!
come fa questa donna a farmi appassionare così tanto alle vicende di ragazzini che hanno quasi la metà dei miei anni? boh, di certo è una delle migliori evasioni dal grigiore della vita reale che abbia mai sperimentato!
invece arrivare a te, con il numero 23, mi ha davvero annoiata tantissimo. la storia di yano e del suo fidanzato, del quale non ricordo il nome, è diventata davvero esasperante. insomma, ok, non era cosa che poteva funzionare. però che diamine, bisognava farci due volumi interi sopra? noooia... spero che si risollevi un po' nei prossimi volumi... e che non duri ancora altri dieci anni!
vero è che mi sono affezionata ai personaggi e tutto il resto, ma una serie così lunga, con uscite così dilazionate, non può permettersi tempi morti del genere!

cambiando completamente genere, se siete appassionati di storia delle religioni, vi consiglio un libro bellissimo di una studiosa che avevo già conosciuto con un altro titolo (colei che da la vita, anche questo consigliatissimo), ovvero oscure madri splendenti. parlando delle antiche religioni, appoggiandosi non solo su documentazioni letterarie e mitologiche, ma anche su studi di antropologhe famosissime come marja gimbutas, la percovich illustra come in un area tanto vasta da comprendere praticamente tutto il mondo, le credenze antiche si somiglino, rimandando a un'origine comune e di come i vecchi simboli legati a figure femminili e a culture matrilineari siano stati trasformati e invertiti per adattarsi alle nuove religioni patriarcali. argomento interessantissimo, affrontato in modo semplice, con uno stile diretto e incisivo, senza lungaggini noiose e senza però tralasciare nulla. interessante non solo dal punto di vista archeologico, antropologico, storico e mitologico, è un testo fondamentale secondo me per dare un qualche spiraglio alla possibilità di un ritorno alla spiritualità al femminile, più legata a un sentire istintivo che non a culti ormai svuotati del loro significato originario.

e in ultimo, tornando ad argomenti più leggeri, è uscito finalmente l'ultimo volume di topolino story, serie che nonostante tutto (31 uscite settimanali a 7 euro l'una non sono uno scherzo, sopratutto senza uno straccio di stipendio) sono riuscita a completare.
questa seconda parte (la prima, composta di 30 volumi, era uscita nel 2005 e raccoglie alcune storie pubblicate originariamente su topolino dal 1949 al 1978) si occupa delle storie di topolino del periodo che va dal 1979 al 2010, e personalmente l'ho apprezzata davvero molto di più rispetto alla prima. ci sono in questi volumi storie davvero bellissime, alcune che ricordavo dai tempi in cui leggevo topolino da bambina, altre che ho scoperto solo con questa ristampa, visto che per alcuni anni ho smesso di leggerlo, riprendendo negli ultimi tempi... posso dire che da quando la gestione è in mano a panini, mi sembra che il livello si sia alzato parecchio e ogni settimana topolino è tornato a essere la gioia che era taaanti anni fa!
e oltretutto devo dire che vado parecchio orgogliosa di questa collezione! però... grazie a dio è finita... il mio portafogli non avrebbe retto ancora a lungo!

martedì 14 gennaio 2014

my cup of tea 2013

eccomi di ritorno, dopo tanti, tantissimi giorni di latitanza! dove sono finita? beh, in realtà non mi sono allontanata (ancora, domani parto!) da casa, ma ho fatto una sorta di "fuga d'amore", lontana dal pc, dai libri e dai fumetti. ogni tanto cose così ci vogliono, mi sento una delle persone più felici sulla faccia della terra, e se per ottenere questo meraviglioso stato di grazia bastano una ventina di giorni con la persona giusta, beh, direi che pc, libri, fumetti e blog possono anche aspettare!


però questo posticino un po' mi mancava, quindi ho approfittato di un post di yue lung nel quale parla del my cup of tea, un premio da assegnare al fumetto pubblicato nel corso del 2013 che più ci è piaciuto. per essere più precisi cito letteralmente dal post di yue:
Questo premio, che ho chiamato simpaticamente "My Cup of Tea" non gratifica necessariamente il fumetto più bello del 2013 (o degli ultimi mesi del 2012 se è una serie lunga). Ma piuttosto, premia l'opera che non ti aspettavi. Quella che più ti ha sorpreso, contro ogni aspettativa, e ti ha fatto esclamare "Beh, questo fumetto fa decisamente per me!". C'è solamente una piccola limitazione: deve essere un fumetto edito in lingua italiana.
io quindi vado d'istinto, e appioppo il premio a due dei fumetti che più mi hanno appassionata nell'anno appena trascorso: strobe edge di io sakisaka e arrivare a te di karuho shiina.


ne ho parlato un sacco di volte di entrambi i titoli qui sul blog, e sapete bene quanto mi piacciano, sopratutto perché raccontano storie semplici in modo mai banale, perché riescono al meglio a lasciare intendere la dolcezza e i turbamenti del primo amore, che credo siano le stesse sensazioni di tutti gli amori, perché i personaggi sono veri tanto quando le loro emozioni, perché i ragazzini protagonisti di queste storie sanno crescere insieme, perché le vicende che vi sono narrate entrano nel cuore e richiamano i ricordi e i sogni di tutta l'adolescenza - che a volte credo per me non sia mai finita.
insomma, strobe edge e arrivare a te mi hanno coinvolta - e continuano a farlo! - emozionata e commossa, e anche se ci sono altri titoli che avrei potuto premiare per gli stessi motivi, in questi c'è quel qualcosa in più, una sorta di poesia e intensità trasmessa a volte anche soltanto dalle immagini, per entrambi direi che la regia è a dir poco perfetta!

~ ~

come accennavo sopra, domani parto, starò via sino a domenica e quindi salterò la prima tappa del gdl di proteggi la mia terra: chiedo immensamente perdono! recupererò in settimana per poi rimettermi al passo con voi, intanto la mia guestblogger può contattarmi quando vuole, così posso pubblicare il suo post! non posso portarmi dietro i volumetti di proteggi, ma potrò usare il pc e forse anche aggiornare il blog!
a presto!

venerdì 29 novembre 2013

arrivare a te 14, storia di un viaggio a parigi 2, alice academy 3 (e considerazioni vaghe su kuroko's basket)

quanti follower avrò perso con il mio post di ieri? non importa, voi che siete qui oggi, vi erano mancati i post-frullatoni? ho ripreso ad accumulare volumetti sulla scrivania per ricordarmi che devo scriverci sopra qualcosa, e adesso è il momento di farlo!

arrivare a te 14 è il 14° volumetto che mi fa adorare questa serie. l'ho già detto che è di una carineria devastante senza mai sbrodolamenti o mielosità gratuite?
*attenti agli spoiler!* anche se ormai il volumetto è uscito da un bel po'...
la gita a okinawa porta sconvolgimenti emotivi notevoli nei cuoricini palpitanti di sawako e kazehaya, mentre pin prova ad abbordare una guida turistica che lo snobba palesemente e ayane si rende conto vedendo i due pulcini pigolanti che il suo nuovo fidanzato è uno dei tanti, un ragazzo per il quale non prova niente di niente e che si bulla con gli amici di quello che fa con lei. ne vale davvero la pena? non sarebbe molto, molto meglio perdersi in quella sensazione che sawako e kazehaya provano ogni volta che i loro sguardi si incrociano, per non dire quando finalmente sono abbastanza vicini da potersi quasi dare un bacio!
non è forse quell'emozione l'essenza dell'amore stesso? forse, non so, ma io mi sono commossa anche più di ayane!
e ancora di più quando finalmente ryu dice a chizu che ama sempre e solo lei. ho avuto un tumtum da emozionamento tardoadolescenziale che è riecheggiato in tutta la casa.
io lo so che loro due sono la coppia perfetta, e non vedo l'ora che se ne rendano conto anche loro. in fondo anche chizu secondo me è innamorata in qualche modo di lui, manca solo la scintilla che le faccia rendere conto di quello che lei stessa prova!

altra dose di pucciosità ce la regala storia di un viaggio a parigi, il secondo volumetto che al momento è anche l'ultimo, fino a data da destinarsi. nessuna notizia neanche in giappone, nemmeno un'anteprimina sul terzo numero. gli episodi sono più o meno quelli visti già nell'anime, eppure, per quanto questo manga non sia esattamente classificabile come assoluto capolavoro, a me piace un sacco.
se volete approfondire, vi rimando al post sull'anime qui e a quello sul primo volumetto del manga qui.
adoro la piccola yune, la piccola giapponese che si ritrova a parigi, a barcamenarsi tra il caratteraccio di claude, il giovane gestore di una bottega di insegne, e le strane usanze parigine.
in questo volumetto conosciamo qualcosa in più sul passato di claude, del suo rapporto con camille, la sorella maggiore di alice, che è la ragazzina bionda che stravede per yune, e la storia dell'incidente in cui è morto suo padre. ma abbiamo anche un piccolo scorcio della vita passata di yune, il suo rapporto con l'amatissima sorella, ma ancora non è chiaro il motivo per cui yune è stata affidata al nonno di claude e portata dall'altra parte del mondo.
non lo consiglio a tutti, è carino, è puccioso, è piacevole, ma non è fondamentale. però magari se lo trovate, sfogliatelo, visivamente è davvero gradevole!

e finalmente goen ha partorito il terzo numero di alice academy. ogni numero che esce è un piccolo miracolo in mano a questa casa editrice. speriamo tiri fino alla fine! anche se al pensiero che mancano ventotto numeri...
sembra che ancora la storia non intenda decollare, anche se qualcosa in fondo si sta smuovendo. *attenti agli spoiler!*
il professor narumi sembra essere particolarmente interessato a mikan e alla sua famiglia perché parrebbe che la ragazzina somigli a qualcuno che lui conosce. di questa misteriosa persona sappiamo solo che è una donna. potrebbe avere lo stesso potere di mikan?
intanto nell'accademia arriva leo, un cantante famoso in tutto il mondo che in passato aveva frequentato nello stesso istituto. ufficialmente è venuto per una visita all'ospedale dell'accademia, ma in realtà rapisce natsume con i suoi scagnozzi e scappa via, facendosi però inseguire da mikan e shoda. perché natsume è stato rapito? perché lo accusano di essere addirittura un pluriomicida? e che cos'è l'organizzazione di cui parla? mentre la situazione si fa sempre più pericolosa, si susseguono flashback della vita di natsume abbastanza oscuri: cosa è successo a questo ragazzo per farlo diventare così burbero e asociale? cosa nasconde in realtà il suo potere?
le domande sono tantissime e spero che le risposte arrivino presto!

quanto a kuroko's basket, finalmente sono riuscita a rimettermi in pari con la lettura. mi sono sciroppata gli ultimi tre volumetti usciti e ho notato che la storia fino a qui copre quasi tutta la prima stagione dell'anime! quindi entro un paio, massimo tre volumi, dovrebbe arrivare in pari con l'anime - anche se la seconda stagione non la sto seguendo più, devo recuperare anche quella!
il manga mi sta piacendo molto, nonostante io non ami affatto le serie sportive, ma cosa ancora più strana è che lo trovo molto meno pesante e noioso dell'anime, almeno qui le partite durano meno!
bello, bello davvero, non mi sarei mai immaginata di aver fretta di continuare a leggerlo!

mercoledì 16 ottobre 2013

fables 1 e arrivare a te 13

qualche millennio fa ho comprato fables, nella sua nuova edizione scrausa da edicola, pagata un piffero e mezzo. e meno male. il fatto che ancora non ne abbia parlato dovrebbe lasciare intendere quanto mi abbia entusiasmata. praticamente nulla.
cioè, io mi auguro che sia l'effetto da primo volume, ma man mano leggevo, e anche adesso che ci ripenso, non rimpiango per nulla di non aver avuto i soldini per prendermi l'edizione figa a colori.
in buona sostanza si tratta di un numero uno introduttivo che vira sul giallo. nel senso di scopri l'assassino.
i personaggi sono quelli delle favole più famose del mondo: biancaneve, il lupo cattivo, la bella e la bestia, jack (il tipo dei fagioli magici), barbablù eccetera, ma costretti a vivere a new york perché il loro regno è stato invaso da misteriosi nemici che hanno portato morte e distruzione in ogni dove, e hanno costretto tutti gli abitanti di favolandia a nascondersi in mezzo agli umani, almeno quelli che meglio riescono a mimetizzarsi. niente di troppo favolistico, niente rose e fiori, niente felici e contenti. anzi, sembrano tutti abbastanza incazzati e molto diversi da quello che ci si potrebbe aspettare. biancaneve e il principe azzurro hanno divorziato, la bella e la bestia non vanno poi troppo d'accordo, jack e il lupo si odiano abbastanza da sembrare quasi amici.
in tutto questo è scomparsa rosa rossa, sorella di biancaneve, lasciando il suo appartamento in condizioni alquanto imbarazzanti: tutto è imbrattato di sangue, un vero e proprio macello, e il lupo cattivo, in veste di detective, sta indagando su chi potrebbe essere l'omicida, tra ex-fidanzati e amanti.
niente di male ma neanche niente di particolarmente memorabile.
proverò ad andare avanti, a questo prezzo, e con la frequenza di uscite di lion non è poi troppo difficile, ma spero che il resto sia più convincente.

continua poi il mio grande amore, arrivare a te! nel numero tredici sawako incontra i genitori di kazehaya e karuho shiina ne approfitta per deliziarci con una giornata al mare e una gita scolastica in cui inizia un nuovo amore per ayane.
insomma, come per ogni numero, gli eventi sono abbastanza ridotti, almeno come numero, ma ogni momento è talmente unico e irripetibile da rendere indimenticabile ogni cosa, persino un pomeriggio di studio in coppia.
ahhh, niente, più va avanti questo manga, più mi piace, e pensare che ero spaventata dalla lunghezza! adesso comincio ad avere il terrore che possa finire...

e a proposito di serie quasi terminate... in questi giorni è uscita la notizia della fine di love button, che si concluderà con il numero undici. ce ne mancano solo due! sigh! sono veramente triste...

sabato 5 ottobre 2013

hiyokoi 7, arrivare a te 12, alice academy 2, tora & ookami 3

vi erano mancati i post-frullato con gli aggiornamenti sulle letture in corso? beh, a me sì. sono il mio sfogo, il mio piccolo angolo di fangirleggiamento. tipo, io seriamente ogni volta che vedo la copertina di hiyokoi o di arrivare a te devo trattenermi dall'emettere urletti isterici di gioia e pucciosità. ma non è questo il punto. in ogni caso, state *attenti agli spoiler* se non avete ancora letto i volumetti in questione!

settimo volumetto di hiyokoi, ci si avvicina sempre di più alla pubblicazione giapponese (siamo arrivati al decimo numero) e io sto entrando in crisi da pre-interruzione-perché-non-ci-sono-altri-volumi-disponibili. ma anche qui non è questo il punto. hiyori e yushin sono una coppia tenerissima quanto goffa oltre ogni limite, anche se la loro situazione potrebbe migliorare se solo trovassero il tempo di stare un po' insieme... invece hiyori viene scelta come organizzatrice del festival culturale insieme a nitobe. quindi ciao ciao momenti romantici con yushin, non c'è tempo per queste cose! oltretutto la coppietta di organizzatori non scampa alla marea di pettegolezzi sul loro conto, cosa che rende yushin abbastanza geloso... ma se il rapporto tra i due piccioncini non fa che migliorare e crescere, anche in seguito a queste piccole incomprensioni, nitobe sembra davvero cotto di hiyori!
insomma, voglio il prossimo numero ora!

arrivare a te è un manga che potrebbe essere un concentrato di banalità e buonismo da due soldi, con situazioni al limite dello squallore, eppure rimane sempre una delle letture più piacevoli del mese: una storia ordinaria di due ragazzi qualunque che si innamorano come è successo a chiunque nella vita e che insieme imparano a conoscere l'amore e a crescere. eppure credo che ci voglia una sensibilità non da poco per rendere così delicata una storia qualsiasi e a far diventare unici dei personaggi che sono entrati nel cuore di lettori di un sacco di paesi. io lo adoro proprio per questo
nel dodicesimo volumetto kazehaya si ritrova a conoscere il papà di sawako, gonfio di un'antipatia a priori che pian piano svanirà cedendo il posto alla tranquillità e all'accettazione del nuovo uomo. davvero, troppo carino, non si può resistere dal rimbambirsi completamente a ogni lettura di questa serie!

miracolosamente il secondo volume di alice academy è uscito abbastanza puntuale. insomma, è uscito. non è che abbia poi tanta sicurezza che riuscirò ad avere la serie completa, ma boh, fingo di crederci. a parte queste amene considerazioni, ho confermato le mie prime impressioni. si intuisce che si tratta di una serie lunga, l'autrice se la prende con calma e continua a introdurci in questa strana scuola dove ragazzini di varie età e dotati di poteri speciali crescono e imparano a controllare e ad usare al meglio le loro capacità. cominciano ad emergere alcune tematiche che sembrano essere importanti per il resto della vicenda: la lontananza da casa e l'impossibilità di comunicare con la propria famiglia, la divisione in gruppi all'interno della scuola a secondo dell'alice degli studenti, la presenza di ragazzi considerati pericolosi, insomma la facilità con cui si creano gruppetti rivali e elementi emarginati. ancora la storia è molto indefinita, l'attenzione è tutta su mikan e ancora di più su natsume. non avendo mai visto l'anime né avendo letto scan o spoiler sono davvero curiosa di sapere cosa mi aspetta visto che in trentuno volumi, partendo da queste premesse, potrebbe davvero succedere di tutto!

e finalmente ho recuperato anche tora & ookami 3, serie che continua a stupirmi a ogni numero. insomma, mi piace! e non me l'aspettavo proprio! ad essere sincera preferirei che ristampassero hanayori dango, sono abbastanza curiosa di leggere questo titolo, è considerato uno degli shoujo manga imperdibili... torniamo al lupetto e al tigrotto. la cosa che più mi diverte è la rilettura kamiana (si può dire?) dei soliti cliché da shoujo: il brunetto e il moro che però non sono i due compagni/vicini di casa ma gli insegnanti, che peraltro hanno anche un atteggiamento abbastanza fraintendibile, il carattere un po' da tsundere di ookami e ancor di più la glacialità impensabile di tora.
in questo volume poi si propone la tipica situazione del genere, la gita scolastica in montagna con divisione a coppie. e mii si ritrova con kawada, il bulletto di turno adesso emarginato dagli stessi tipi che prima lo spalleggiavano. da brava protagonista non ha nessun rancore nei confronti del suo compagno, però dovrebbe averne almeno verso i deficienti che scambiano i segnali nel sentiero e li fanno uscire fuori percorso facendoli sperdere in montagna. tora si rivela una vera e propria tigre feroce aggredendo verbalmente e non i responsabili dello scherzo e al contempo fa l'eroe che va a salvare i due idioti spersi, beccandosi per tutto questo casino, addirittura gli arresti domiciliari.
e se lupi e tigri non bastassero, alla fine entra in scena un nuovo personaggio (molto figo, devo ammetterlo, anche se io spero che mii finisca con kawada, cosa che pare veramente difficile al momento): shishio, che questa volta significa leone. e adesso ho fisicamente bisogno del prossimo numero!