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lunedì 20 novembre 2017

commenti randomici a letture randomiche (47)

troppi ma davvero troppi manga che aspettano un commentino da troppo tempo (e io per non dimenticarli li lascio in giro per la stanza, immaginate il casino).
questo giro di commenti randomici sarà meno randomico del solito perché è pieno zeppo di solo shoujo manga. siete avvisati.

si è concluso rere hello! gioia, gaudio e tripudio!
queste serie bimestrali sembrano non finire mai, quindi ogni volta è una festa, sopratutto quando si tratta di una bella storia che finisce bene.
questo ultimo volume non ci riserva nessuna sorpresa, era abbastanza facile immaginare come sarebbe finita la storia: problemi che si risolvono, coppie che nascono tra i comprimari e un bel lieto fine per i nostri due piccioncini.
grazie al cielo, l'autrice non ce li fa vedere all'altare, quindi niente panico per i vestiti da sposi della copertina, a quanto pare era solo un suo sfizio: sono liberi di godersi la loro vita poco per volta senza questa roba assurda del matrimonio a diciotto anni (che io ho sempre trovato da incubo, altro che lieto fine).
adesso che è finito, posso confermare tutto quello che ho detto in ogni commento: rere hello è un titolo per nulla imperdibile o fondamentale, ma è una lettura piacevolissima, una storia normale di due ragazzi normali che si incontrano per caso, si innamorano e crescono insieme, senza ridicole scene di gelosia o abusi di sorta (sapete quanto odio quei personaggi che per tutta la serie alternano lacrime a litigi con relative urla tu sei mio/a per sempre non devi guardare nessun altra/o).
se ve lo siete perso e siete alla ricerca di una storia carina, divertente che racconti un amore adolescenziale normale e sano, questo potrebbe essere un buon titolo da recuperare!

amarsi, lasciarsi con il volume due entra un po' più nel vivo dell'assurdo quadrato sentimentale tra i quattro protagonisti: yuna e rio sono diventati amici, lui - totalmente inconsapevole dei sentimenti di lei - le confessa di essere innamorato della sua sorellastra (ovvero akari, l'amica di yuna), e lei, colpita dalla sincerità del ragazzo e dal suo coraggio nel rivelarle qualcosa di così intimo, si decide a svelargli i suoi sentimenti, dichiarandosi e beccandosi un rifiuto, seppur gentile e sinceramente sorpreso, ma subito dopo continua a chiacchierare con lei come se niente fosse, con il chiaro intento di voler mantenere vivo il loro rapporto di amicizia senza alcun imbarazzo.
colpita dal coraggio dell'amica, akari si decide ad andare da una sua ex compagna di scuola, kano, sopratutto per rivedere il fratello di lei, eiji, di cui è sempre stata segretamente innamorata: nonostante i suoi discorsi sull'amore e le relazioni, così lontani dal modo di pensare di yuna, anche lei ha sperimentato un amore impossibile. sparendo all'improvviso però mette tutti in allarme, facendo arrabbiare rio e confessando a yuna che - anche se questa volta non c'è riuscita - vorrebbe incontrare eiji per fare ordine tra i propri pensieri e sentimenti, arrabbiata anche per l'atmosfera che si respira a casa sua, con sua madre che teme che rio - di cui ha capito i sentimenti - possa fare qualcosa di compromettente con akari.
e alla fine, un incontro fortuito con inui, l'amico d'infanzia di yuna, aprirà ad akari nuove prospettive: incuriosita dal modo di fare schietto e senza mezzi termini di inui, si ritrova a essere parecchio confusa su quello che prova quando si ritrova con lui.

quello che mi piace un sacco di questo manga è che la sakisaka è riuscita a mettere in gioco quattro personaggi che sono dei modelli psicologici lontanissimi e diversissimi tra loro, si ritrovano insieme a mischiare le loro vite come in un esperimento chimico, scoprendo poco alla volta cosa nasce da ogni dialogo e da ogni confronto. non c'è ancora nulla di troppo scontato e non mi azzardo a fare nessuna previsione su come andrà avanti la storia, il modo di raccontare di questa autrice mi affascina troppo e preferisco farmi trasportare dagli eventi, scoprendo di volta in volta quello che succederà.

e poi è finalmente uscito il nuovo numero di una delle mie serie preferite del momento, il diciannovesimo volume di natsume degli spiriti, serie che nonostante sia praticamente infinita mi piace un sacco e mi auguro che continui per almeno altri 30 volumini, perché non potrei stancarmi mai di leggere queste storie.
dall'inizio delle vicende, natsume è cambiato tantissimo: la sua nuova vita con i fujiwara, che lo hanno sempre trattato come un figlio, senza mai rimproverarlo dei suoi atteggiamenti strani, e nella nuova scuola, dove è riuscito a farsi finalmente degli amici, hanno cambiato quel ragazzino timido, scontroso e isolato facendolo diventare finalmente più fiducioso e aperto verso gli altri. anche quando a volte non se rende conto, natsume è circondato da gente che gli vuole bene e non lo deride per la sua capacità di vedere  gli yokai e anzi questo è proprio il presupposto per la prima storia, che inizia con la telefonata di un suo ex compagno di scuola che vuole rivederlo e che poi, un po' per scherzo, gli racconta la storia di una casa infestata da degli spiriti che spaventano il vicinato. figurarsi se natsume si tira indietro!
quello che primo lo costringeva a una vita in solitudine adesso sembra essere diventato motivo di ammirazione da parte degli altri, e di comprensione. il suo modo di fare modesto e semplice e le sue capacità gli valgono la stima e l'amicizia di molti. forse semplicemente, non aveva mai incontrato le persone giuste...
la seconda storia è del tipo che preferisco: natsume si ritrova ad aiutare uno spirito nobilissimo e buono, un sacro lavapietre, un eremita capace di purificare le montagne e le rocce che, assorbendo le impurità degli altri per purificarli, a loro volta sono diventate impure e quindi incapaci di continuare il loro compito. questo adorabile vecchio spirito ha perso i contatti con il suo allievo e chiede aiuto a natsume per ritrovarlo.
è una storia dolcissima e molto poetica, praticamente da sola vale tutto il volumetto.
la terza storia ci riporta finalmente a reiko, la nonna di natsume, svelandoci il lato più buono e giusto del suo carattere: piano piano anche il suo personaggio cambia radicalmente, passando da quella che all'inizio sembrava solo una prepotente che si approfittava dell'ingenuità degli spiriti a una ragazza che, proprio come natsume adesso, sapeva anche dirimere con furbizia e senso di giustizia le contese tra yokai, aiutando i più deboli.
l'ultimo episodio è quello che ho preferito meno: l'incontro con matoba in una casa in cui è stato chiamato ad allontanare uno yokai molesto è una sorta di pretesto per svelarci qualcosa di più sul clan di esorcisti più antipatico del cast, ma sembra inevitabile che le loro vicende andranno a intrecciarsi sempre di più con quelle di natsume, quindi credo proprio che dovremo sopportarli ancora a lungo...


tsubaki-cho lonely planet è una serie che mi viene difficilissimo commentare.
il problema è che mi piace tantissimo, mi sono appassionata alle vicende di fumi e del suo scrittore bellissimo e quasi-sempre freddo come il polo nord, ma al contempo bisogna ammettere che la storia è taaanto lenta. e quindi è un po' (tanto) difficile scrivere qualcosa qui.
nel quarto numero però pare che le acque comincino un po' a smuoversi: un viaggio imprevisto fa rimanere fumi e akatsuki insieme da soli, in un'atmosfera innegabilmente romantica, e quindi addio ai tentativi di rinunciare alla tua cotta, cara fumi...
ma anche akatsuki sembra sempre più affezionato a lei, per quanto non sia ancora chiaro di che tipo di affetto si tratti fino a quando goro, editor e assistente dello scrittore, non si rende conto di questo cambiamento e cerchi di farlo ingelosire.
e quindi io ho bisogno immediatamente del quinto volume per sapere come andranno le cose, e ne ho bisogno tipo adesso! questa serie fa su di me l'effetto che il segreto fa alle casalinghe annoiate!

anche honey funziona un po' così: riassumerei ogni volume con una sequela di urletti stridoli e gridolini fangirlistici e ogni volta penso che stavo per perdermelo perché mi era sembrato stupido e inutile. ok, non è certo una roba fondamentale, chiaro, ma è adorabile e questo basta!
questo quarto volumino ha realizzato il mio sogno di vedere una coppia di uno shoujo manga affrontare con maturità, serietà e rispetto reciproco il problema della gelosia. era anche ora! non sarà la prima volta, ma quello che succede tra nao e onise è assolutamente da manuale, mi sono commossa e intenerita oltre ogni aspettativa.
vuoi vedere che questo manga diventa uno dei miei preferiti di quest'anno?
comunque buona parte della storia questa volta si focalizza su yashiro e misaki, la prima incasinata in una relazione che non la porterà a nulla di buono, il secondo - sotto la sua scorza di duro che non deve chiedere mai - innamorato di lei e furioso quando scopre che il suo fidanzato la tradisce abitualmente e che lei sopporta tutto senza lamentarsi.
adesso ho un'altra coppia per cui fare il tifo!

e per concludere, con il sesto volumino di hatsu haru kai riesce finalmente a dichiararsi come si deve e, gioia massima, rino ricambia i suoi sentimenti.
tutto perfetto, meraviglioso, felice, possiamo andare in pace adesso?
ovvio che no, perché se kai di esperienze amorose ne ha avute a bizzeffe, rino non ha la più pallida idea di come comportarsi, e così i fraintendimenti sono all'ordine del giorno.
ma sembra che i due stiano cominciando a capirsi... potremmo chiedere a nao e onise di aiutarli magari!
ma non finisce qui perché finalmente il misterioso takaya ci svela il suo segreto, storia trita e ritrita ma a quanto pare ai giapponesi questa cosa capita spesso o almeno gli piace leggerla negli shoujo manga: è innamorato segretamente della sua sorellastra da quando si sono incontrati la prima volta, e lei ricambia, o meglio, ha ricambiato fino a quando non si è trasferita per frequentare l'università e allora si è messa con un altro ragazzo...
takaya, un po' per ripicca un po' per non sentirsi troppo solo durante una cena di famiglia a cui è stato invitato anche il fidanzato della sorella, porta con sé ayumi, in veste di fidanzata di facciata.
la nostra reporter d'assalto non ci mette molto a scoprire come stanno le cose e cerca di consolarlo aiutandolo ad abbandonare i sentimenti per sua sorella, e non credo di essere stata la sola lì a sentire puzza di nuova coppietta in formazione!

e voi? quali di queste serie (o quali altre) state seguendo?

domenica 8 ottobre 2017

commenti randomici a letture randomiche (43)

scavando nell'immane casino della mia scrivania, completamente affastellata di cose da leggere, da recensire, quaderni di appunti e un sacco di altra roba, è venuta alla luce una pila di manga di cui avrei dovuto scrivere da circa un mese e di cui mi ero quasi dimenticata.
approfitto quindi di questa domenica di pausa per un recupero randomico e velocissimo che non dovrebbe togliere troppo tempo e spazio alle millemila cose recuperate al tcbf (e ad essere sinceri ho ancora roba presa all'arf che devo recensire... sigh!)

sicuramente conoscete bene la gioia che si prova a concludere una serie, anche quando sappiamo che quei personaggi ci mancheranno dopo. tra i manga di cui vi scrivo oggi ci sono due volumini che concludono le serie, ma di uno possiamo ben sperare nella pubblicazione del sequel, ed ovviamente sto parlando di amami lo stesso, di aya nakahara.
la più goffa e ingenua delle trentenni che possiamo trovare tra le pagine di un fumetto ha finalmente trovato l'amore, i suoi sentimenti per il capo si sono fatti più chiari e - cosa che inizialmente le sembrava più impossibile che imbattersi in un unicorno - lui ricambia in tutto e per tutto.
con che coraggio dirle che noi l'avevamo capito fin dalla prima pagina?
comunque, adesso i due sono i meno stereotipati piccioncini che anni di shoujo manga potevano farci immaginare, ma nonostante tutto, la loro storia sembra destinata ad andare a gonfie vele, e molti dei punti irrisolti del rapporto tra shibata e la sua famiglia vengono alla luce (svelandoci che la goffaggine emotiva può anche essere ereditaria).
cuori a carriolate a parte, come accennavo, la serie - che mi viene da definire come una delle migliori tra quelle (manga) che sto leggendo ultimamente - continua in un sequel attualmente in corso in giappone ma con due soli volumi in attivo, ed è facile immaginare che presto arriverà l'annuncio da planet manga, quindi nonostante la malinconia, possiamo sperare che non sia un addio ma solo un arrivederci.

salutiamo invece i due gemelli di romantica clock e tutti gli altri personaggi con il decimo volumetto della serie, in cui yoko maki dispensa lieto fine per tutti: tutte le coppie che avevamo shippato fin dall'inizio sono finite insieme o hanno consolidato il loro rapporto, ovviamente, e altrettanto ovviamente i problemi di salute di akane si sono risolto al meglio, così che tutti sono riusciti ad iscriversi nella nuova scuola tanto agognata, ma la vera sorpresa è che finalmente si è fatto vivo il padre dei fratelli kajiya è tornato, e invece di prendersi la padellata in faccia che meritava, dopo qualche lacrima è stato riaccolto dalla famiglia a braccia aperte.
sicuramente non troppo brillante - e di certo non divertente come amami lo stesso - in qualche modo però questa serie, che sprizza miele e stelline da tutti i pori, mi è piaciuta parecchio dal primo all'ultimo volume proprio per la sua dolcezza e quell'aria un po' ingenua e infantile che caratterizza tutta la storia. insomma, se non siete troppo allergici alle atmosfere zuccherose, recuperatela perché merita.

c'è poi un'altra serie che sta quasi per concludersi ed è rere hello, arrivata al volumetto numero 10 (l'ultimo, il prossimo, uscirà questo mese) e che infatti si sta preparando per uno di quei calmi e rassicuranti finali tipici del genere.
dopo essere stato costretto a partecipare a un incontro per un matrimonio forzato, minato scopre che la ragazza che doveva incontrare è aoi, la bella giovane di buona - ma decaduta e in miseria - famiglia, nipote di un vecchio amico di famiglia di minato.
ovviamente minato rifiuta di iniziare una relazione con aoi, e tutto potrebbe finire con un bel e vissero tutti felici e contenti (anche aoi, ché non è che se non ti fila il tipo che ti piace a quindici anni non hai più possibilità di essere felice per il resto della tua vita), e invece no, perché dobbiamo per forza renderci infelici e frustrati e nulla più al mondo ci distrugge quanto un amore andato male, così aoi continua con la sua fissazione, fino a quando non scopre che la misteriosa ragazza di minato è la sua amica ririko... e anche lì, invece di fare un passo indietro, continua imperterrita a tentare di rovinare ogni cosa.
e nel frattempo siamo all'inevitabile gita al mare! cliché e cuoricini come se non ci fosse un domani!
ormai manca pochissimo per sapere come finirà, facciamoci coraggio insieme!

lontanissimi dalla conclusione sono invece i prossimi tre titoli.
cominciamo con il grande ritorno di marmalade boy little, di cui ormai si può dire che mi ero dimenticata persino l'esistenza.
la yoshizumi è secondo me la maestra assoluta delle storie d'amore assurde, e qui, i due non-esattamente-fratelli finalmente si sono messi insieme, con tanto di approvazione dei genitori.
ma è la yoshizumi e non possiamo che fare spallucce e goderci la storia, che non prospetta grandi sorprese o colpi di scena. sul finire del volumetto - mentre rikka e saku si trovano a fare una gita improvvisata con yu e miki (i protagonisti del primo marmalade boy, fratellastri anche loro che hanno però coronato il loro sogno d'amore) - rikka incontra un ragazzo dall'apparenza gentile e disponibile. nulla di troppo rilevante se poi non se lo ritrovasse anche a scuola.
mi sa che abbiamo conosciuto il nuovo terzo incomodo...
marmalade boy little sembra solo un'altra versione di marmalade boy, ma io non so resistere proprio al tono da soap opera della yoshizumi, però sappiate che se non sopportate il genere, questo non fa affatto per voi.

altra roba che cola miele fin dal titolo ovviamente è honey di amu meguro, giunto al numero 3 (ma sta per uscire il 4...) che inizialmente non mi ispirava affatto, ma più va avanti più mi coinvolge.
onise, nonostante il suo aspetto poco rassicurante, è riuscito a farsi ricambiare da nao e anche se continua a non essere troppo popolare tra gli altri compagni, può dire di essere felice accanto alla sua ragazza.
presto però un suo compagno di classe, futami, il classico ragazzo bello e simpatico, inizia ad interessarsi a lui, a voler a ogni costo fare amicizia. sembra una bella cosa, ma manco a dirlo presto l'atteggiamento di futami cambia radicalmente, sopratutto nei confronti di nao.
ma in fondo, che shoujo sarebbe senza il tizio che si mette in mezzo dichiarando che porterà via a ogni costo la protagonista dal suo fidanzato?
grazie al cielo ci risparmiamo il quindicenne borioso che cerca di fare l'uomo forte, anzi onise è talmente tanto confuso che per amore di nao potrebbe combinare la peggiore delle scemenze...
niente, adoro questi due ragazzini nonostante siano dei tonti e mi sento sempre più in colpa per aver snobbato questo titolo all'inizio!

per finire, terzo volume di tsubaki-cho lonely planet (di cui credo di aver visto in edicola il quarto volume, ma non sono sicurissima, aggiornatemi se è già uscito!).
so che a molte non sta piacendo perché somiglia tanto a una stella cadente in pieno  giorno, però a me non da troppo fastidio che la storia sia simile... insomma, dopo aver letto shoujo per quindici anni credo di non poter sperare in chissà quali opere originali e innovative, quindi almeno preferisco leggere qualcosa di simile a titoli che mi sono piaciuti!
se questo manga ha un difetto è che è davvero leeento, ma mi piace il fatto che i fumi, la protagonista, si renda conto dei suoi sentimenti poco per volta.
il modo in cui i personaggi cambiano il loro modo di relazionarsi tra loro è perfettamente plausibile e rende la storia più verosimile e interessante. la trama di per sé e banale e questo volume serve solo a farci capire meglio cosa si agita dentro fumi e a lasciare in ombra - per il momento - i sentimenti degli altri personaggi.
praticamente, la parte più interessante della storia è quella psicologica e mika yamamori è bravissima a svelarci poco per volta quello che sentono e desiderano.
anche questo titolo però mi sento di continuare a consigliarlo solo ai fanatici delle love story.

lunedì 17 aprile 2017

commenti randomici a letture randomiche (32)

ok, lo so, è pasquetta e state tutti in gita, altro che leggere i miei post.
spero di essere in gita pure io. meno male che si possono programmare i post. almeno quelli!

dunque, anche se non c'è nessuno qui (oh andiamo, recupererete domani casomai), volevo ugualmente scrivere due parole su alcuni degli ultimi acquisti in fumetteria (la solita pila troppo alta di roba che chiede un commento che giace da giorni sulla scrivania mi impone di farlo).

cominciamo da rere hello. l'ho già detto che mi piace un sacco questo manga? tipo ogni volta che ne parlo? siamo a tre volumetti dalla conclusione e tutto sembra andare per il meglio per i nostri piccioncini. ririko, dopo un iniziale momento di impasse, è riuscita a tener testa alla governante di minato, etsuko, e alle sue preoccupazioni, dimostrando di essere in grado di studiare, svolgere il suo lavoro e cucinare per minato, anzi, dimostrandole che preparare il cibo per lui le da gioia.
dopodiché tocca al figlio di una famiglia per la quale i due lavorano dar fastidio con insistenza a ririko, fino a che minato non interviene. insomma, i due insieme sanno fare squadra, sono la coppia più naturale e spontanea che ricordo in un manga (almeno in questo momento!) ma appena provano a fare i fidanzatini al primo appuntamento, ecco che si scatena il panico!
ma in ogni caso, sono entrambi adorabili, la storia prosegue bene e ormai penso sarà difficile riuscire a rovinarla alla fine.
oh beh, lo so. mai dire mai. però...

serie per cui invece nutro decisamente più timori - oh ti prego non diventare un'idiozia senza motivo - è hatsu haru. ok, anche il quarto volumetto è andato giù bene, eppure non so perché man mano andavo avanti nella lettura, più pensavo ecco, tra un po' comincia a scadere. il problema è che più andiamo avanti con la lettura e più ho la sensazione che non succeda in effetti nulla. in realtà i rapporti tra i protagonisti si vanno sviluppando, ma con una lentezza esasperante, e, nel caso di kai e riko, vanno nella direzione sbagliata, passando tra fraintendimenti assurdi, sotto gli sguardi impassibili degli amici che non si decidono ancora ad aiutarli a capire come stanno davvero le cose.
ecco, il mio timore è che diventi una luuunga sequela di oh ma io non avevo mica capito come arrivare a te, una sfilza di volumetti fatti di i due si dicono tre parole, non capiscono nulla di cosa intendono dire e non sanno nemmeno spiegarsi, passano i giorni - e le pagine - successive a farsi pippe mentali assurde, si chiariscono - più o meno - e poi ricominciano da capo.
ecco, mi auguro che non diventi così.
per il momento è ancora una lettura piacevole, e io spero tantissimo di sbagliare le mie previsioni.

invece con amami lo stesso penso di poter andare sul sicuro. mi spiace per shizuki fujisawa, ma qui siamo a un altro livello, e si capisce subito.
per michiko, la più goffa trentenne in circolazione, sembra che finalmente vada tutto bene: ha un fidanzato e un lavoro dignitoso, non deve più dipendere dal suo capo e comincia finalmente a vedere all'orizzonte la possibilità di riuscire a sposarsi. tutto assolutamente perfetto.
ma allora perché continua a interessarsi a kurosawa? perché continua a parlare di lui ad akira? perché è arrivata al punto di attaccare bottone con haruko - la donna di cui kurosawa è innamorato - come se fosse in preda alla gelosia?
noi lo sappiamo benissimo, ma lei ovviamente non ha ancora capito niente.
e tra stupide liti, faccette improbabili e momenti imbarazzanti, la storia prosegue a ritmo sostenuto, senza mai calare e senza farci correre il rischio di annoiarci anche un solo momento.
siamo quasi a metà della serie e michiko continua a incasinare sempre di più la sua posizione, rischiando di sposare un uomo che non si è ancora resa conto di non amare solo per sentirsi tranquilla e normale, e sopratutto rischiando di perdere la persona che sembra essere perfetta per lei.
oltretutto, alla fine del volumetto arriva un nuovo personaggio, kadoma, una nuova collega superseria (e super alta!) che a me ha fatto simpatia fin da subito.
per fortuna mi manca pochissimo per leggere il prossimo volume, anzi, mi aspetta già in fumetteria... mi spiace sapere che questa serie terminerà così presto, ma mi auguro che planet annunci presto la pubblicazione del sequel.

le ultimissime righe le vorrei spendere a un titolo di qualche tempo fa, che io ho recuperato però da poco, the wedding eve, un volume unico che vi consiglio tantissimo.
raccoglie sei storie brevi che, ognuna a suo modo, raccontano l'amore da punti di vista diversi, con molta eleganza (e dopo la nakahara un po' ci vuole!) e un pizzico di nostalgia e amarezza.
un fratello che si prepara al matrimonio di sua sorella, un padre che passa un pomeriggio con la sua bambina dopo tanto tempo, due vecchi fratelli che, dopo anni, ricordano ancora l'amore per la stessa donna, una storia legata a uno strano spaventapasseri in mezzo al grano e all'affetto di due fratelli orfani, uno scrittore fallito che si ritrova a vivere una vicenda decisamente fuori dall'ordinario e infine la breve storia di un gatto che non sa rispondere al telefono.
sono tutte storie molto poetiche, con quel velo di tristezza squisitamente giapponese, disegnate con un tratto elegante, curato e privo di inutili fronzoli.
se, come me, l'avete snobbato quando uscì circa tre anni fa, e se amate gli slice of life, provate a recuperarlo e non ve ne pentirete.

mercoledì 9 novembre 2016

commenti randomici a letture randomiche (23)

è tornata la nakahara e finalmente, dopo due titoli un po' sottotono (nanako robin e berry dynamite), ha tirato fuori un primo volume che riporta agli entusiasmi di lovely complex.
amami lo stesso, oltre ad avere uno dei titoli più imbarazzanti della storia, è uno dei migliori numeri uno degli ultimi mesi, un inizio che lascia presagire una serie che non intende prendersi troppo sul serio e promette una buona dose di divertimento e di fangirlistico entusiasmo.

amami lo stesso è il primo josei (ovvero, un manga indirizzato a donne sopra i diciotto/vent'anni) della nakahara e per quanto la protagonista, michiko shibata, sia svampita e un po' stupida come risa di love*com, la situazione è forse ancora peggio, visto che lei ha 29 anni, è stata licenziata, ha un pessimo curriculum e non riesce a trovare un nuovo lavoro. l'unica cosa che riesce a tirarla su di morale è il sorriso del suo speriamo-che-prima-o-poi-lo-diventi-davvero fidanzato, il giovanissimo junta, uno studente universitario più giovane di lei, che, cosa evidente a chiunque ma non ha michiko, la sfrutta per regali, prestiti e pranzi offerti.
siccome si sa, piove sempre sul bagnato, persa l'occasione all'ennesimo colloquio di lavoro, michiko incontra per caso ayumu kurosawa, il suo ex capo durante l'ultimo impiego. un vero demone, a detta di michiko, sempre pronto a rimproverarla e renderle la vita un inferno.
eppure, nonostante michiko non provi nemmeno a nascondere l'antipatia che prova per lui, kurosawa si propone di aiutarla, prova ad aprirle gli occhi su junta e la mette a conoscenza del suo nuovo progetto: riaprire un vecchio locale di famiglia, il girasole, nel quale michiko potrà lavorare fino a che non riuscirà a trovare di meglio.
il lavoro non è certo dei più ambiziosi, visto che la nostra si ritrova a fare da mascotte per strada a distribuire volantini pubblicitari vestita da fiore gigante, e i suoi colleghi, tutti amici di kurosawa, sembrano dei veri delinquenti.
ma in ogni caso è un lavoro, e quando si è al verde non si può essere più di tanto schizzinosi. oltretutto, questa svolta improvvisa, da anche a michiko la possibilità di scoprire qualcosa di più di kurosawa, del suo passato e del suo presente, visto che ha appena lasciato la sua fidanzata...
adesso che ha finalmente capito che junta l'ha sempre sfruttata senza provare nulla per lei e adesso che il suo ex capo comincia a sembrare un po' più umano di quanto sembrasse, la ship è partita alla stragrande e veleggia felice verso il prossimo volume, che io non vedo l'ora di leggere!
lo stile è sempre quello a cui la nakahara ci ha abituati, per fortuna, nonostante il cambio di target, sono rimaste le sue faccine buffissime e il suo tratto pulito e molto personale.
informazione di servizio per chi vorrebbe iniziare la serie ma teme l'ennesimo polpettone infinito: tranquilli, amami lo stesso si è concluso da poco, dovrebbe contare in totale 10 volumi e l'autrice ha iniziato uno spin off (non so quanti volumi saranno né se si occuperà dei personaggi secondari, un po' come lovely complex two)

si va avanti anche con rere hello, che da noi è giunto al settimo volumetto, in giappone si è concluso con l'undicesimo (che ha una copertina bellissima! se non l'avete ancora vista cliccate qui!), e che a me continua a piacere veramente tantissimo.
di certo non si può dire che sia un titolo particolare per l'originalità dei contenuti o per i colpi di scena, anzi, la storia è abbastanza scontata, ma la narrazione procede sempre bene, senza intoppi, senza digressioni noiose e senza lasciare da parte nessuno dei personaggi. insomma, una storia d'amore come tante, ma molto, mooolto ben fatta.
in questo volume, mentre il rapporto con minato si va sempre più consolidando, a ririko rimangono i sensi di colpa per serina, che ha visto infrangersi il sogni di stare con il cugino.
testarda com'è, ririko farà di tutto per farsi accettare e dimostrare che è la ragazza giusta per minato, e nel frattempo, chiarirà con nanami, che continua il suo proposito di vendicarsi di minato.
ma a quanto pare, dopo serina e nanami, sembra che stia per arrivare un altro problema, ancora più grande, e sembra che riguardi la famiglia di minato...
mi sa che a ririko toccherà faticare per mantenere la felicità che sembra aver finalmente raggiunto, ma confido tantissimo nella sua forza d'animo. sono sicura che i prossimi volumi porteranno a un gran bel finale!

e in questi giorni è uscito anche un altro dei miei titoli preferiti tra quelli attualmente in corso, il fiore millenario, che si avvia ormai alla conclusione e che in questo volume, il dodicesimo, ci prepara a quello che sarà uno scontro tanto atteso quanto temuto, quello tra a-ki e l'usurpatrice del trono del regno di a, do-hi.
e ci prepara anche all'epilogo della vicenda sentimentale tra a-ki e il suo fedele hakusei.
la giovane principessa ne ha ormai passate veramente di tutti i colori, e adesso, con il sostegno di tan, ormai re di so, è pronta a riprendersi quello che è suo.
eppure è ovvio che il ruolo di regina le chiederà dei sacrifici: come potrà continuare a tenere accanto a sé quello che agli occhi di tutti è solo uno schiavo di una strana razza, una bizzarria della natura? per una regina è impossibile seguire i propri sentimenti, i matrimoni sono quasi sempre necessari per consolidare alleanze politiche, e a-ki sa che non potrà sottrarsi ai suoi doveri.
ottenere la vendetta su do-hi, che ha umiliato e ucciso sua madre, distrutto suo padre, usurpato il potere e adesso sta tentando di mettere sul trono un figlio inetto che non ambisce nemmeno al ruolo che lei sogna, ha un costo altissimo per a-ki: non solo dovrà rinunciare a essere una ragazza come qualsiasi altra per adempiere al suo ruolo, ma deve continuare a portare addosso il peso della colpa di tutta la sofferenza e la morte che è stata necessaria per portarla qui dove è arrivata.
in queste pagine si sente in modo fortissimo il lacerarsi interiore della giovane principessa: da un lato, il desiderio di vivere in pace, serenamente come una persona qualsiasi, libera di stare accanto all'uomo che ama, dall'altro, la consapevolezza di non potersi permettere di pensare a sé stessa e di dover agire per il bene di tutto il regno.
lo scontro si avvicina e dopo non ci sarà altro che un bivio: la morte davanti ai soldati di do-hi o la riconquista del regno di a, e l'inevitabile perdita di hakusei.
mancano circa tre volumi alla conclusione della storia e io non so se desiderare che finisca o se cercare di ritardare il più possibile il momento che mi sembra tristemente ineluttabile. nel dubbio, continuo a immaginare per a-ki e hakusei un futuro felice, per quanto improbabile, e continuo ad augurarmi che i miei presentimenti per la fine della storia siano sbagliati, perché una parte di me sa, fin dal primo volume, che ci saranno lacrime a fiumi.

venerdì 7 ottobre 2016

commenti randomici a letture randomiche (20)

mini episodio randomico questa volta, ne approfitto per chiacchierare un po' dei (pochi) fumettini recuperati ultimamente.

in primis il mio unico acquisto in fumetteria di tutto settembre, il secondo volume di ms. marvel, una serie che era partita benissimo (qui la recensione al primo numero) e che continua alla stragrande! non pensavo proprio che una roba marvel potesse appassionarmi così tanto.
in questo secondo volume si riprendono e si approfondiscono al meglio le questioni lasciate in sospeso nel primo volume, e credo di poter dire che si conclude un nucleo narrativo per lasciare spazio a qualcosa di nuovo che si preannuncia molto interessante.
i primi casi di ms. marvel riguardavano la sparizione di alcuni ragazzi in circostanze misteriose, e ci erano stati presentati nel primo albo, inframmezzati dal gran casino interiore di kamala, divisa tra i classici problemi adolescenziali e quelli ben meno comuni dell'essere, beh, ms. marvel.
adesso abbiamo modo di capire meglio di cosa effettivamente si trattasse: uno scienziato pazzo (ovviamente) clone di thomas edison, ibridato - per sbaglio - con un pappagallino (un quadretto che non promette nulla di buono), ha deciso di utilizzare una nuova forma di energia: sicuramente efficiente, ma anche moralmente inaccettabile. (no, non vi svelo altro).
la nostra kamala, nei panni di ms. marvel ovviamente, si ritroverà a combattere contro creature assurde per salvare le persone minacciate da questa chimera mezzo fisico e mezzo volatile, aiutata dal più figo dei supereroi di tutti i tempi (fangirla anche lei - ed è divertentissimo! - non sono la sola), wolverine, e dal cane più coccoloso di sempre (cori di awww) lockjaw, per approdare a un finale che, come accennavo, lascia le basi per un futuro, per kamala e per noi, davvero molto mooolto interessante.
come valeva già per il primo volume, anche qui i quintali di azione si mischiano perfettamente con quel qualcosa di più che rende questo fumetto così speciale: kamala/ms. marvel non è solo una supereroina che combatte il male blabla, è - sopratutto - un'adolescente che cerca di integrarsi in un mondo assurdo e che si ritrova a pensare la sua generazione come la sua stessa casa. è una sorta di portavoce, in un mondo fatto di gente che non ha nessuna voglia di ascoltare, di quel messaggio che un sacco di ragazzi cercano di urlare a pieni polmoni: la necessità, il diritto di esistere ed essere riconosciuti nel presente e di avere un posto, non troppo disastrato magari, nel futuro.

cambiando completamente genere, finalmente ho presto in edicola il sesto volumino di rere hello, che stava lì ad aspettarmi da agosto! il bello che qui i fumetti li letto solo io è proprio questo...
insomma, questo manga non sarà lo shoujo epocale e indimenticabile del decennio, però attualmente rientra tra le mie letture preferite, e questo volume poi, si becca - al momento - il primo posto tra quelli fino ad adesso pubblicati. (ah, e poi la copertina è adorabilissima e sopratutto non c'è disegnato nessun cibo strano e scacciafame).
praticamente questo è il volume in cui possiamo pensare di esserci tolte di mezzo buona parte di quei cliché che rendono certi shoujo noiosi e pesanti: i terzi incomodi sembra si siano fatti da parte completamente, lui si è dichiarato finalmente in modo chiaro e non fraintendibile, lei ha smesso di fraintendere, si è dichiarata a sua volta, i due piccioncini sono finiti insieme e tutto sembra essere bellissimo e dolcissimo e perfetto.
l'unica cosa che resta da sperare è che non si tratti solo di "sembra", che nei prossimi volumi la storia non continui sulla strada del creiamo situazioni problematiche per una neocoppietta e vediamo come se la cavano, perché sarebbe davvero una megadelusione.
anche se non ho idea di cosa ci aspetti in - ancora! - altri cinque volumi...

e per chiudere in bellezza, ho recuperato, grazie a bookmooch, cherish di wataru yoshizumi, un volumino uscito nel 2008 che contiene due storie brevi. ricordo che quando uscì, nel forum che frequentavo ai tempi, non se ne parlava molto bene, la critica che andava per la maggiore era che la yoshizumi non sapeva fare josei, faceva solo shoujo, blabla, e la cosa mi spinse a non acquistarlo.
quanto ne penso sulla questione shoujo vs. josei l'ho ampiamente esplicato in questo post, ma quello che mi chiedo ora, dopo aver letto cherish, è: esattamente, che tipo di storie vanno bene per un josei e cosa no? suppongo che nei josei sarebbe preferibile che l'età dei protagonisti sia intorno ai 20/30, cioè più o meno quella del target di riferimento. non credevo che ci fossero altri presupposti indispensabili. e a dirla tutta, non lo credo nemmeno adesso.
francamente, mentre leggevo mi domandavo quando sarebbe arrivata la parte delle immani puttanate. e il bello è che non è arrivata. non è chissà quale incredibile capolavoro del fumetto mondiale, ma si tratta di due storie carine, fatte anche abbastanza bene.
la prima è la storia di chihiro, una ragazza all'inizio dell'università che vive con due papà adottivi. la storia della sua infanzia è parecchio complicata, ma lei ha sempre considerato la coppia come i suoi veri genitori e, nonostante abbia perso sua mamma da piccola, ha vissuto serena e coccolata.
il primo giorno di università, finisce per iscriversi al club di cinema, una delle sue passioni fin da bambina, e qui trova il suo ex dei tempi delle medie, un ragazzo che aveva deciso di lasciarla quando aveva scoperto che i suoi genitori erano due gay che avevano deciso di adottarla dopo la morte della madre. l'imbarazzo di incontrarlo di nuovo è grande, sopratutto per il dispiacere che le aveva causato la sua risposta ma... sicuri che i due abbiano scelto il mezzo migliore per parlare di cose così importanti?
la seconda storia è un po' meno articolata e racconta l'amore di un giovane impiegato per una sua collega madre di un bimbo davvero adorabile. la trama va senza grosse sorprese ma in ogni caso risulta un racconto leggero e carino. 
una lettura piacevole e nulla di più, ok, ma di certo non lammerda.
chiedo perdono a wataru yoshizumi per averla snobbata, cercherò di recuperare altro.

giovedì 18 agosto 2016

commenti randomici a letture randomiche (19)

questi ultimi giorni d'estate sono la cosa più pesante e noiosa dell'anno. da un lato non vedo l'ora che finisca, che ritorni il fresco per riuscire di nuovo a riprendere un ritmo decente con il lavoro, con il blog e tutto il resto. dall'altro, vorrei andarmene a mare e non pensare a nient'altro.
praticamente sono costantemente in una specie di limbo mentale per cui non riesco a far nulla di concreto...
il massimo che riesco a tirar fuori è un nuovo post randomico, più che altro per sistemare sugli scaffali i quattro manghini (poca, pochissima roba per ora, che sfiga!) che sono riuscita a recuperare negli ultimi tempi tra fumetteria ed edicola, e che stazionano sulla scrivania come memento della mia pigrizia.

della serie via il dente, via il dolore, voglio iniziare parlando del venticinquesimo volumetto di arrivare a te. a dire il vero, vorrei iniziare con una piccola premessa: dunque, il punto è che a me questo manga piace, mi è piaciuto da matti all'inizio, ha dei personaggi interessanti, una trama semplicissima eppure accattivante, uno stile grafico piacevole, un giusto mix di melensa ingenuità e momenti di vera dolcezza, insomma, uno shoujo quasi da manuale. niente di imperdibile, nulla di indimenticabile, di certo non un capolavoro, ma una lettura piacevole quello sì.
il problema di questo titolo è, cosa che avviene per molti titoli di successo, che pur di tirare avanti la storia e sformare più volumetti possibili, la trama si è andata annacquando oltre ogni limite, regalandoci, negli ultimi volumi, un sacco di fuffa che non porta di un biz avanti la storia.
in questo numero, ad esempio, gli eventi narrati sono: una partita di baseball (e non è uno spokon, quindi chissene della partita), dialogo tra due personaggi fondamentali della storia che non aggiunge molto alla trama, dialogo tra personaggi non fondamentali della storia che non aggiunge molto alla trama, dialogo tra i protagonisti che non aggiunge molto alla trama.
a dirla in modo brutale, questo è un numero di pippe mentali, le stesse che potevano far sorridere all'inizio della storia, adesso stanno diventando insostenibili.
la questione della scelta dell'università, e di conseguenti allontanamenti geografici, va avanti da diversi volumi, ho perso il conto a dire il vero, il che significa parecchi mesi in cui a noi lettori tocca di sorbirci un problema che nella vita reale si risolverebbe consultando l'orario dei treni e organizzandosi per vedersi nonostante la distanza. ora, io capisco che l'autrice abbia voluto soffermarsi sul rispetto la tua scelta/voglio che rimani con me, però mobbastaveramente per fare una citazione non troppo colta.
se si volesse trovare una metafora per spiegare quanto siano stupide e inutili le problematiche adolescenziali quando poi ci ripensi quindici anni dopo, arrivare a te è assolutamente perfetto.
io continuerò eroicamente a seguirlo perché ormai non posso farne a meno e anche un po' perché il ritmo lentissimo delle uscite non lo rende una spesa impossibile da gestire, però sarebbe proprio il caso di darsi una smossa e finire questa serie prima che venga davvero a noia ai lettori.

altra roba che non mi ha entusiasmato troppo è stato l'ultimo volume de la collina dei pesci rossi. avevo deciso di parlarne una volta finita la serie, di scrivere un post dedicato solo a questo titolo, ma non c'è molto da dire, quindi ho preferito includerlo nel post polpettone pieno di roba random. è una storia abbastanza banale e dal finale scontato, resa piacevole solo dallo stile dei disegni, sopratutto quello di alcune illustrazioni veramente molto ben riuscite.
la protagonista della storia è una ragazza così tanto ingenua da rasentare la stupidità, accompagnata dall'immancabile coppia di rivali, due ragazzi che in qualche modo se la contendono: c'è l'amico d'infanzia che la protegge da sempre e l'ultimo arrivato, bello, fascinoso e misterioso.
lei ha un grave problema di memoria dovuto al trauma di un'incidente, l'amico cerca di aiutarla, il fascinoso cerca di approfittarne. indovinate come va a finire?
peccato per la banalità e per il finale un po' troppo affrettato.
non è una serie fondamentale, l'avevo recuperata usata e mi mancava solo l'ultimo volume. la consiglierei solo agli ultrappassionati di folklore giapponese, quelli che pur di vedere la maschera di una volpe si accollano anche un fumetto mediocre.

decisamente più apprezzabile il quinto volume di romantica clock, serie che continua a piacermi e con la quale siamo arrivati già a metà del totale dei volumini (si compone di dieci numeri in totale).
mentre akane sta finalmente imparando a essere un po' più responsabile, a studiare con più impegno per riuscire davvero a entrare seriamente in competizione con suo fratello aoi, lui fa strage di cuori. per una volta non è la protagonista a essere al centro di intricati grovigli sentimentali, ma proprio il suo fascinoso gemello e le sue amiche (e amici!)
questo manga, per quanto indubbiamente sia farcito dei soliti cliché da shoujo, ha sempre qualcosa che lo rende un po' diverso, più originale se vogliamo, nonostante sia comunque una lettura allegra, leggera e senza troppe pretese.
in questo momento, akane, la protagonista della storia, piuttosto che misurarsi, come si vorrebbe, con i primi batticuori, è realmente più preoccupata della felicità dei suoi amici e della realizzazione del suo obbiettivo personale: riuscire a battere il suo fratello, quello che da sempre è stato il genio di famiglia mentre lei faceva la parte della stupida. non ho idea di come andrà avanti la storia e non so nemmeno se pure per lei arriverà il momento di arrossire davanti al bishounen di turno, so solo che questo è uno dei migliori shoujo corali che sto leggendo per il momento. e so che, per una volta, non mi dispiace affatto che l'argomento principale non sia la storia d'amore tra la protagonista e il bello e impossibile della scuola, ma che ogni personaggio abbia il suo spazio, la sua storia, i suoi tormenti e le sue piccole (o grandi) felicità.
lo dico ormai da cinque mesi, questo titolo merita parecchio, recuperatelo! in questo numero poi, alla fine, c'è anche una storia extra, forse un po' banalotta ma in ogni caso carina e piacevole da leggere, dai toni un po' dark. mi piacerebbe che yoko maki disegnasse una storia più lunga con un'ambientazione simile a questa!

un'altra serie che mi sta piacendo parecchio è rere hello, giunta al quinto volumetto e - a quanto pare
- anche questa prossima alla conclusione, annunciata in patria con l'undicesimo numero (se posso dire una cosa che c'entra poco, sono felicissima che dal prossimo volume non ci siano più in copertina i disegni di cibo, mi fanno davvero un po' orrore. so che molti mangofili ritengono il cibo orientale buonissimo, ma a me non ispira particolarmente, anzi, spesso mi fa proprio passare la fame)
qui, a differenza di quanto si diceva sopra per akane, la storia di ririko, dopo un po' di tentennamenti, ha finalmente imboccato la strada per i patemi da primo amore: finalmente si è accorta che minato le piace davvero ma non ha capito che anche lei piace a lui.
insomma, io vorrei che i giapponesi trovassero un modo univoco per dichiararsi, così la finiremmo con tutte queste menate del ma non intendeva di certo "mi piaci" in quel senso che mi fanno diventare pazza. sì bellezza, intendeva proprio quello.
comunque, mentre loro due stanno a fare gli scemi senza riuscire a capirsi, l'odiosa cugina di minato, serina, continua a cercare di mettersi in mezzo perché, almeno lei!, ha capito che i due piccioncini sono a un passo dal e vissero per sempre felici e contenti. cosa che deve sembrare abbastanza chiara pure a kengo, un tale, compagno di scuola di ririko, che ha ben deciso di rubarla a minato, facendo circolare la voce che lui e ririko stanno insieme. il perché di tutto questo ve lo lascio scoprire leggendo il volume, ma di certo questa storia non finirà troppo presto... benedetta ingenuità! sigh!

mercoledì 4 maggio 2016

commenti randomici a letture randomiche (15)

nelle ultime settimane ho recuperato un po' di roba in fumetteria. era ora di scrivere qualche commento e sistemare il casino che avevo lasciato sulla scrivania, la famosa pila delle cose di cui scriverò presto sul blog.

il mondo di ran sta per concludersi e questo penultimo volume lascia intendere che il prossimo ci prosciugherà le ghiandole lacrimali.
*attenti agli spoiler!*
la lotta con gli insetti si è finalmente conclusa.
l'ultimo insetto è morto, l'affetto di ran per otaro è riuscito a cacciarlo fuori dal suo corpo, mentre shizuka l'ha distrutto definitivamente.
ma dopo tutto questo tempo, l'insetto ha completamente distrutto il corpo di otaro, che rimane in vita solo grazie alla magia di ran. quando lei si addormenterà per recuperare i suoi poteri, lui non avrà più il suo supporto, e di conseguenza...
già da un po' si era capito che non c'era molto da sperare per otaro, ma avevo continuato a credere che alla fine, in un modo o nell'altro, l'happy ending sarebbe arrivato.
e no, non intendo un happy ending amoroso, in fondo ran è una bambina e sarebbe abbastanza disgustoso se lui volesse stare con lei pur sapendolo.
ma mi aspettavo che otaro riuscisse a salvarsi...
beh, insomma, manca davvero poco alla fine, però per qualche giorno ancora posso continuare a sperare di vedere ran sorridere radiosa.
voi cosa vi aspettate dall'ultimo volumetto?

il secondo volume di liselotte e la foresta delle streghe mi ha molto sorpresa. sopratutto per il fatto che la storia ha accelerato parecchio, senza però risultare maldestramente affrettata.
insomma, parliamo di natsuki takaya!
*attenti agli spoiler!*
siamo solo al secondo volume e già si comincia a svelare il passato di liselotte e quello di engetsu: la loro storia inizia tanto tempo prima del loro ultimo incontro, quando liselotte viveva ancora insieme alla sua famiglia. il giorno in cui liselotte stava per essere uccisa da un killer assoldato, forse, proprio da suo fratello, enrich riuscì a permetterle di salvarsi, pagando il suo gesto con la vita. adesso è rinato come engetsu, grazie al potere della strega vertelinde, ma non è più un essere umano.
e questa volta tocca a liselotte salvarlo.

se già nel primo volume si intuiva un'atmosfera tetra, qui la takaya non si risparmia in nulla: uccisioni, tradimenti, rimpianti, perdite. si poteva pensare a un fantasy spensierato e dolce dando un'occhiata alla prima cover, invece il livello di angst è davvero altissimo. la trama sembra essere entrata nel vivo e plausibilmente ci sarà parecchia azione nel prossimo volume. se si continua con questo ritmo non dovrebbe volerci troppo tempo prima che la storia finisca, quindi se l'autrice decidesse di riprendere a disegnare non dovremmo patire troppo.
ma sono solo considerazioni assolutamente personali e basate su semplici impressioni.
in ogni caso, io non vedo l'ora di leggere gli altri tre volumi.

ho recuperato anche, in mega ritardissimo, il decimo volumetto de il fiore millenario. non ho letto moltissimi shoujo fantasy, ma questo sicuramente si gioca il posto d'onore sul podio insieme a fushigi yuugi e la spada incantata di sakura.
le vicende della principessa a-ki e del suo fedele hakusei non sono semplicemente appassionanti e coinvolgenti. in questo manga si mischiano elementi solitamente meno tipicamente shoujo, azione, guerra, addestramento militare, intrighi politici eccetera, a quelli a cui siamo più abituate. quello che però rende veramente notevole questo manga (per cui se ve lo siete perso dovete assolutamente rimediare) è la sua protagonista.
nonostante abbia vissuto una delle esistenze più difficili che si possano immaginare, a-ki è una ragazza intelligente, forte, ambiziosa. nonostante l'affetto che la lega ad hakusei e che prima la legava a seitestu, a-ki sa essere indipendente, sa salvarsi da sola, non ha bisogno del principe azzurro che venga a prendersi cura di lei mentre rimane ad aspettare con gli occhi colmi di lacrime. nonostante le sue debolezze, che sono più che altro la prova di un animo sensibile e vivo, a-ki sa governare sé stessa, il suo destino, i suoi sentimenti e il suo paese.
vorrei più protagoniste come lei nei fumetti...
ma intanto la nostra principessa si trova nei guai fino al collo, rapita dal principe di so e sempre sotto la costante minaccia di do-hi, lontana da hakusei e dall'oggetto che può darle il diritto di regnare, finalmente sul suo paese. ha solo le sue capacità a difenderla dai suoi carcerieri e la sua forza a evitarle di dare a do-hi una vittoria troppo comoda.
alla fine del volume c'è un gran colpo di scena e... beh, ho bisogno di andare avanti prima possibile. l'unica cosa che odio di questo titolo è la sua pubblicazione a singhiozzo. in giappone siamo arrivati al 13° volumetto e la serie è ancora in prosecuzione, ma credo proprio che non manchi moltissimo alla conclusione. sperando che si velocizzino i tempi della pubblicazione italiana!

un po' scialbino, dopo l'entusiasmo del terzo volumetto (ne avevo accennato direttamente sulla pagina fb, qui) il quarto numero di rere hello.
la storia è abbastanza semplice, si è capito da un pezzo dov'è che l'autrice vuole andare a parare e non si riesce a capire cosa diamine le impedisce di arrivare al quid del discorso.
in ogni caso, *attenti agli spoiler!*
apprendiamo con gioia (non è vero, non è che la cosa mi fregasse poi così tanto) che towa e hata, dopo la dichiarazione di lui e il rifiuto di lei, hanno fatto pace. towa non solo non è innamorata di hata, e mi piacerebbe parecchio che l'autrice non li facesse finire insieme solo per quieto vivere, ma direi che ha un debole per ririko. se questo aspetto della storia non venisse trascurato, accantonato e nascosto, potrei finalmente cominciare a interessarmi un po' di più a questa biondina sociopatica. ma al momento...
minato e ririko continuano a comportarsi da sposini novelli senza fare un solo passo avanti nella loro relazione, come se la cosa non fosse già abbastanza noiosa così, entra in scena un nuovo personaggio a complicare la faccenda, cioè a complicarla per quello che è l'assurdo comportamento dei protagonisti di buona parte degli shoujo manga. insomma, arriva, del tutto immotivatamente, serina, che ririko inizialmente scambia per la fidanzata di minato e che poi si scopre essere sua cugina (di secondo grado, cosa fondamentale). serina è la tipica ragazza carina, innamorata del protagonista maschile e che farà di tutto per allontanare da lui la protagonista femminile. giusto perché non ci bastano mai questi assurdi cliché in cui le donne competono per amore di un uomo, eh...
in ogni caso, sappiamo già adesso che, per ragioni di trama, il suo destino è segnato e che dovrà arrendersi all'evidenza di non essere lei il personaggio su cui è incentrata la vicenda. se nel frattempo riuscirà a far sbloccare minato e ririko, almeno avrà avuto una qualche utilità.
insomma, volumino un po' noioso, ci si aspetta di meglio nel prossimo numero...

invece il secondo volume di himitsu conferma tutto quello che si era già detto a proposito del primo: questo manga è un capolavoro.
cercherò di parlarne senza fare troppi spoiler, riassumere la trama sarebbe un lavoro inutilmente lungo e non riuscirei comunque a far emergere quello che rende così bello questo manga.
in questo numero i casi affrontati dalla nona sezione investigativa sono due. nel primo la shimizu si concentra sopratutto sul buon aoki, dandogli modo di gestire un'indagine per lui difficile ed emotivamente sfiancante, dato che la vittima è stata sua collega, affidata a lui direttamente da maki.
nonostante le sue capacità, aoki non riesce a mantenere la freddezza (apparente?) di maki, arrivando a rischiare persino la sua stessa vita.
anche nel secondo caso la sensibilità di aoki gioca a suo sfavore: poter scandagliare il cervello della vittima fino a vedere quello che ha visto e sopratutto il modo in cui lo ha visto, entrando in totale empatia con lei, non è facilmente sostenibile per il giovane investigatore, e l'intervento di maki è sempre fondamentale e decisivo, anche quando sembra fare poco.

in entrambe le storie, nonostante la spietatezza dei fatti narrati, nonostante le immagini spesso crude, quasi al limite dell'horror, la shimizu riesce sempre e comunque a far emergere l'aspetto più poetico della vicenda: dai bellissimi paesaggi sognati dalle vittime, fino alle loro speranze, i loro desideri, il modo incredibile in cui l'amore incondizionato riesce a mostrare il mondo esterno al nostro cervello.
ammetto che la parte finale della seconda storia mi ha davvero commossa, la shimizu ha davvero giocato sporco e ha vinto facile.
adesso che si è meglio affrontato l'argomento della risonanza tomografica e le eventuali conseguenze, mi aspetto un terzo numero che si focalizzi di più sui personaggi, sopratutto su maki.

mercoledì 30 dicembre 2015

commenti randomici a letture randomiche (10)


decima "puntata" della rubrica più randomica del web, tutta dedicata agli ultimi shoujo letti. una mega frittata tardoadolescenziale di amorazzi e altra fuffa.
certo, un po' in ritardo, ma questi giorni, tra feste e tutto il resto, non mi hanno lasciato molto tempo per il blog... ma recupererò tutto nei prossimi giorni!

dopo l'entusiasmo iniziale per rere helloshooting star lens, i secondi volumi di entrambi mi hanno lasciata un po' freddina e forse un pelino delusa. di certo mi aspettavo che certe situazioni si sviluppassero in altro modo, e pregavo che non ci toccasse fin da subito subire l'intrusione di terzi incomodi... però non dispero per i prossimi volumi!

*attenzione agli spoiler*

il secondo volume di rere hello è tutto incentrato su una situazione piuttosto imbarazzante per la nostra riri, che si ritrova praticamente vittima di una stalker. questa vicenda toglie spazio al rapporto tra i protagonisti, per cui siamo esattamente nella situazione del primo volume: minato sembra sempre più preso da ririko, è molto premuroso e attento, mentre lei ancora non si rende conto che il loro rapporto dovrà per forza di cose cambiare. anche gli amici di entrambi sembrano tutti essersi accorti dell'atmosfera che c'è tra i due...
insomma, mi aspettavo che l'abbraccio a fine del primo volume portasse a qualche altro sviluppo, invece mi sa che dobbiamo aspettare ancora prima che succeda qualcosa di un po' più sostanzioso.

in shooting star lens invece è arrivato un nuovo, inquietante quanto odioso, personaggio. si tratta di hachino, un compagno di classe di risa, il tipico stronzo che se vi capita di incontrare nella vita, fate meglio a mandarlo affanculo subito ed evitare di parlarci.
hachino sembra interessato a risa ma non nel senso romantico del termine: gli piace perché ha l'aria da ragazza dolce e obbediente... ecco, io lì avrei voluto prenderlo a schiaffi. ma è solo un fumetto, quindi non ho potuto. hachino sembra un pervertito sadico, uno che si diverte a distruggere gli altri, e so bene quanto questa tipologia di persone sia disgustosa e pericolosa.
invece di conquistare la nostra risa, principessa dell'ingenuità che scade nell'idiozia, hachino inizia a spalare merda su yugure, cercando di metterlo in cattiva luce agli occhi della sua ragazza e creando situazioni fraintendibili per rovinare il loro rapporto. ma hachino non ha in realtà nessun conto in sospeso con yugure né un reale motivo per odiarlo. il suo potrebbe - e pare sia così - essere solo odio dettato dalla gelosia e dall'invidia del tipo scialbo e ignorato da tutti verso un ragazzo pieno di ammiratori e amici.
purtroppo pare proprio che almeno per un altro volume ci toccherà sopportarlo.
carina ma un po' acerba la storia finale, candy cat, in cui c'è un buono spunto per una storia interessante ma che, forse per le poche pagine a disposizione, risulta un po' troppo frettolosa e superficiale.

un pelino deludente il secondo volumetto di rainbow days, non succede molto di rilevante ai fini
della storia e i personaggi continuano a interpretare i loro già troppo stereotipati ruoli.
la struttura ancora rimane molto episodica e ci si concentra sempre su un personaggio per volta: nacchan e anna, ancora all'inizio del loro rapporto, che ci vanno con i piedi di piombo e sembrano entrambi felici anche se praticamente la loro storia sembra lontana dal decollare, la passione per lo sport riscoperta da kei... insomma, episodi quotidiani e semplici, che per quanto siano carini e godibili, non hanno quel quid che fa la differenza tra cronaca di un gruppo di ragazzi qualsiasi e appassionante slice of life.
quella che proprio non posso tollerare poi è mari, ossessiva con anna e insopportabile con gli altri. davvero, è un personaggio troppo esagerato, quasi falso. spero che più in là si possa scoprire una motivazione seria a questo suo odio per gli uomini e più in generale per chiunque non sia anna.
invece mi piace tantissimo yukirin, la fidanzata di tsuyoshi. sembra un po' superficiale, ma è allegra, dolce e amichevole. credo che al momento sia il mio personaggio preferito.
con questo secondo volumino siamo un pelo sotto la sufficienza, ma non è poi tanto orribile da farsi troncare...

per fortuna c'è marmalade boy little! secondo volumetto che mi fa promuovere pienamente la serie (fino ad adesso, ovvio... wataru ti prego! non rovinare tutto!), pieno di nuove domande, di situazioni che si sbloccano e altre che si incasinano.
la yoshizumi avrà mille difetti, ma mi piace un sacco come riesce a rendere intricati e mai noiosi i rapporti sentimentali tra i personaggi.
rikka scopre che il suo amato aoi ha una fidanzata, e se questo non bastasse a turbarla e a farla sentire "indietro" rispetto ai suoi coetanei, ci si mette anche saku, che non solo non cede di un passo sui suoi sentimenti, ma comincia ad apparire diverso agli occhi di rikka: quando è cresciuto così tanto? quando il suo viso è diventato così maturo? da quanto tempo è così diverso dal fratellino che rikka ricorda? quando è successo? come è possibile che non se ne sia accorta?
e quando saku, per evitare che rena venga importunata da un altro ragazzo, si finge il suo fidanzato, rikka prova un'inspiegabile gelosia, e adesso un innocente bacio sulla guancia la turba profondamente... come stanno cambiando i suoi sentimenti per saku? e che conseguenze avrà tutto questo per il suo rapporto con rena? e adesso che aoi è stato lasciato dalla sua ragazza e confida a rikka di non voler avere nuove storie?
in mezzo a tutte le turbe adolescenziali di quello che potremmo definire il nuovo cast, vanno avanti anche le storie dei personaggi del vecchio marmalade boy: miki e yu sembra che abbiano finalmente deciso di fare il grande passo, lui le ha finalmente chiesto di sposarla! e ginta e arimi si sono finalmente rincontrati, e dopo un attimo di panico in cui sembrava che lei avesse un altro uomo, tutto si chiarisce, pace fatta e cuoricini in ogni dove.
potrei stare adesso ore ad ammorbarvi sulla condizione delle donne giapponesi (e non solo) costrette a scegliere ingiustamente tra lavoro e famiglia, ma me la evito. anche se certe cose mi danno ai nervi, per una volta forse è meglio concentrarsi sulla storia e non sulla politica...
comunque sia, questa serie a me sta piacendo parecchio, forse, insieme a romantica clock, è lo shoujo "nuovo" che mi sta prendendo di più!

immane vaccata (prima che mi accusiate di comprare fuffa: l'ho preso su bookmooch giusto perché mi piaceva la copertina) invece è the flower and the beast: trama che nemmeno una fanfiction di pessimo livello, disegni bruttini, situazioni imbarazzanti per la loro stupida assurdità e atteggiamenti al limite del passabile di denuncia per molestia sessuale.
in un solo volume lei incontra lui, lui la molesta - ma l'autrice fa passare la cosa per romantico corteggiamento - lei si innamora, lui dice di essere innamorato, la ragazza emarginata e fredda che non parla con nessuno diventa amica della protagonista, l'amico di lui diventa amico anche di lei, c'è già il terzo incomodo pronto all'attacco, scopriamo che lei e lui hanno avuto esperienze traumatiche durante l'infanzia... insomma, una marea di roba più che scontata e raccontata malissimo, il tutto immerso in una salsa disgustosa del tipo come sei carina, ti mangerei. io spero che in giappone - e nel resto del mondo, ovvio - le ragazze sappiano reagire nel modo giusto nel caso in cui un perfetto sconosciuto, bello o brutto che sia, le tratti in questo modo.

mi è sembrato molto simile a quegli smut che andavano forte anni fa (adesso no, vero?), quelli in cui dita polipose e abbracci da dietro andavano fortissimo, anche se qui grazie a dio ci si evitano i litri di bava e le palpate troppo esplicite. però il concetto rimane quello: rapporti basati non su un affetto reale, che sa crescere e maturare poco a poco, ma su quanto sei bello/bella, un inno alla superficialità.
non è decisamente il mio genere.

bah. se volete provarlo, io regalo volentieri la mia copia su bookmooch.

venerdì 9 ottobre 2015

rere hello 1 e shooting star lens 1

ma che cosina deliziosa che è questo manga! avevo voglia di uno shoujo carino, non eccessivamente smieloso e con una protagonista simpatica e... ta dah! questo primo numero di rere hello ha tutti i requisiti (e poi costa poco ed esce in edicola, cosa per me fondamentale, visto che odio follemente fare una sorta di viaggio della speranza per raggiungere la fumetteria e poi per lo più trovare poco e niente di quello che cerco).
ririko hayakawa è una liceale infaticabile e molto premurosa. avendo perso la madre quando era molto piccola, vive con il padre che lavora come "tuttofare" e i guai in casa non sono mai abbastanza. un giorno, nel sostituire il genitore nella sua attività, si ritrova alla porta di minato suo, un ragazzo ricco e viziato che ha appena cominciato a vivere da solo. non le sarà facile rassettare la sua casa e preparargli da mangiare... ma nonostante le premesse lui finirà per diventare una persona di cui non potrà più fare a meno!
dalla descrizione in quarta di copertina, mi aveva un po' ricordato toradora, ovviamente con un inversione dei ruoli maschile/femminile... ma in realtà la vicenda, anche se parte da spunti simili, si sviluppa subito in modo diverso.
ririko incontra in realtà minato prima dell'appuntamento di lavoro che il ragazzo aveva preso con suo padre: si accorge di lui mentre offre una caramella a una signora con la tosse in metropolitana. e ovviamente non può non far caso al suo atteggiamento gentile e cortese.
eppure, poche ore dopo, si ritrova davanti a qualcuno di completamente diverso: capriccioso, ricco, viziato, eppure lasciato solo dalla sua famiglia (si accenna a un padre e a un litigio) e incapace di badare a se stesso.
ovviamente a questo primo incontro ne seguiranno altri, casuali e non, e ci vorrà molto poco a creare un rapporto d'amicizia tra i due... anche se, siamo pur sempre tra le pagine di uno shoujo manga!, minato sembra abbastanza cotto! e la cara ririko non solo non se n'è accorta, ma l'ha pure preso come confidente per quella che sembrava una sbandata e invece... e alla fine del volume c'è una scena da urletto isterico che mi ha parecchio consolata della fine di a un passo da te!
non vi racconto altro, niente spoiler perché è davvero una lettura piacevole e consigliatissima!

shooting star lens invece è il titolo (tra quelli di cui avevo chiesto consiglio sulla pagina fb di claccalegge) più bistrattato, poverino. ma ho deciso di provarlo lo stesso (a parte che mi sembrava carino, ma poi sulla copertina ci sono praticamente tutti i miei colori preferiti... e quindi niente, non ce la facevo proprio a lasciarlo lì) e il mio sesto senso c'ha azzeccato in pieno, visto che è stata una lettura piacevole. non è il fumetto dell'anno, anzi, ma se siete appassionate/i del genere io vi direi di provarlo, già soltanto perché potete tranquillamente leggere solo questo primo volume ed essere più che soddisfatti... sembra quasi un autoconclusivo!
mettiamo subito le mani avanti: questa è la prima opera pubblicata in monografico dall'autrice, come dice lei stessa nei vari free talks, e si nota tutta la freschezza (per non dire l'acerbità!) e l'ingenuità di un'opera prima. di certo alcuni disegni sono un po'... noncuranti dell'anatomia (ma da qui a dire che son brutti ce ne vuole! a me personalmente piacciono, li trovo molto teneri) e la storia è abbastanza semplice e lineare. a me è piaciuto proprio per questo: è la tipica storia d'amore tra adolescenti, senza nulla di più che tutto il classico turbinare di sentimenti e sfarfalleggi nello stomaco del caso.
*attenzione agli spoiler!*
almeno in questo primo numero ci evitiamo triangoli e gelosie: la protagonista, risa, è una ragazzina incuriosita dall'amore, che guarda le sue amiche - tutte fidanzate - e desidera essere come loro, senza invidie o acidità varie. l'incontro/scontro con yugure, il tipico più bello della scuola, comincia a scatenare una serie di batticuori e da il via a una catena di eventi che nel giro di poco porteranno i due a innamorarsi e mettersi insieme. lui non è il classico bello-e-bastardo, personaggio che di solito mi sta un po' sulle scatole, e quello che succede a entrambi è davvero di una dolcezza disarmante. anche il rapporto di risa con le sue amiche mi è piaciuto, si vede che si vogliono bene davvero e che la loro amicizia è qualcosa di importante; dare spazio all'amicizia, oltre che all'amore, è una cosa che apprezzo tanto in uno shoujo.
non voglio dire troppo sulla storia, ma come accennavo prima, questo volumetto può tranquillamente essere letto da solo, per cui se vi incuriosisce ma non siete sicuri di voler continuare la storia, prendetelo lo stesso. arrivati alla fine non sentirete di certo il rosicamento di dover leggere immediatamente il secondo volume! però se si mantiene così, secondo me vale la pena andare avanti...