lunedì 19 dicembre 2011

kiss & never cry

adoro quando leggo pareri di gente che giudica un manga così così e poi lo leggo e lo trovo bellissimo. forse pecco di ingenuità, forse c'ho capito più di voi. in ogni caso, a me kiss & never cry è piaciuto davvero tanto e non l'avrei cambiato di una virgola. una cosa è certa: è un manga scritto e disegnato da una persona più che capace, che sa caratterizzare i personaggi e usare i tempi nel modo corretto.
facciamo un esempio: dieci pagine di waki yamato fanno venire il mal di testa. troppe cose, decisamente troppi eventi in troppo poco tempo (nella narrazione) e spazio (nel volumetto fisico). il risultato, almeno per me, è che la lettura prosegue lenta, perché - paradossalmente - mi annoia.
qui invece non c'è nulla di superfluo e non manca nulla di che superi di poco l'essenziale. e i personaggi non sono affatto macchiette, ma delle persone ben caratterizzate, con un ottima storia personale alle spalle, con degli atteggiamenti coerenti, con delle espressioni vive e peculiari di ognuno di loro.
quello che meno mi ispirava, prima di iniziare la lettura, era sapere che si trattava di un manga sportivo, genere che personalmente non mi garba: non pratico sport, mi annoio a guardare le gare in tv, figuriamoci a leggere una serie incentrata  su qualche disciplina sportiva! è stato questo il motivo per cui non comprai la serie quando iniziò ad uscire, ma l'ho recuperata in blocco da poco... eh, bisogna dirlo, mi ero sbagliata. il fattore sport non è affatto pesante né troppo invadente, anzi, mi ha quasi appassionata. è reso in modo da risultare abbastanza comprensibile dai profani, e sopratutto da chi tale vuole rimanere (non sono andata su youtube a cercare video o su wikipedia a studiarmi i termini tecnici), ho felicemente accantonato quanto di troppo specifico e mi sono goduta la bellezza delle immagini che riguardano gli allenamenti e le gare. semplicemente bellissime!
cosa manca? quando c'è una bella storia, raccontata bene e con dei personaggi che si muovono con naturalezza tra le pagine, direi che si può essere più che felici di poter leggere i volumetti che si hanno tra le mani.


riassuntino per chi se lo fosse perso.
michiru e leon sono due bambini giapponesi trapiantati in america. il giorno in cui michiru festeggia il suo compleanno, si incontrano al palaghiaccio, dove la mamma di michiru da lezioni di pattinaggio. non sono i soli ragazzini asiatici, e lì, leon come gli altri, riescono a stringere forti legami di amicizia che li legheranno fino all'età adulta. tra leon e michiru in particolare, si sviluppa un affetto molto intenso, più che altro il primo amore (che sono carini i bimbi quando si innamorano!)
il sogno di michiru è di diventare una pattinatrice di danza sul ghiaccio, come un tempo erano sua mamma e il suo papà morto ormai da tempo. sogno che viene distrutto nel momento in cui sua mamma le comunica che torneranno in giappone e che lei, michiru, diventerà una pattinatrice individuale.
contrariata, annuncia a leon che scapperanno insieme. lui tenta di farla ragionare, ma niente: michiru scappa e viene ritrovata dopo un paio di giorni, al palaghiaccio, in visibile stato di shock, capace solo di ripetere i was lost, senza dare nessuna spiegazione di cosa sia successo in quei giorni. negli stessi giorni, il coach di michiru viene trovato ucciso da qualcuno nel suo appartamento. c'è un collegamento tra i due fatti? ovvio che sì! però mica posso dire tutto io...
michiru torna in giappone con sua madre e lì inizia la sua carriera di pattinatrice individuale, seguita da lontano da leon e dagli altri amici del palaghiaccio. diventa abbastanza famosa, ma per colpa di un infortunio non può più eseguire i salti richiesti dal pattinaggio individuale, così, finalmente, si può realizzare il suo sogno: fare danza sul ghiaccio. il suo partner (che a me piace tanto!!!) sarà hikaru, il fratello minore del sensei di michiru che è stato ucciso quando lei era bambina.
il resto della storia va avanti tra gare e allentamenti, casini amorosi e sopratutto ponendo domande e risolvendo dubbi su quanto sia successo a michiru in quei giorni e quale sia il collegamento con la morte del sensei.



io direi che c'è abbastanza per far appassionare chiunque, dalla classica lotta biondo/moro, allo sport, al love-love.
voi l'avete letto? vi è piaciuto? andrete a recuperarlo dopo aver letto questo post?

Nessun commento:

Posta un commento