mercoledì 5 novembre 2025

fionna & cake ~ la prima stagione (e un pezzettino della seconda)

♪ i'm not really feeling like myself today ♪ hated every job i've had ♪ what's wrong with me? ♪ everyday's the same ♪ painfully mundane ♪ 'cause i'm running from my feelings ♪ and my fear of sudden change ♪ every time i leave my room i wanna die ♪ even when i'm with my friends ♪ i'm alone inside ♪ 'cause nothing really matters ♪ and i don't know what's sadder ♪ the fact i even try ♪ or that my hopes and dreams are shattered ♪
♪ i'm not really feeling like myself today ♪


è uscita la seconda stagione di fionna and cake, serie bellerrima, e io - che ho la memoria di un pesce rosso - ho avuto mega bisogno di fare rewatch della prima (mentre raccolgo le forze e mi dico che, prima o poi, dovrò fare anche un rewatch di adventure time. se qualcunə vuole unirsi mi faccia sapere, così ne parliamo!).

ora sono così in fissa che potrei andare a farmi tatuare fionna e cake (e finn e jake e bmo e bubblegum e marceline e simon e prismo eccetera) ma, ragionandoci un po' su, un post sul blog è meno drastico, e spero che sia un po' più utile a fare conoscere in giro questa meraviglia che, non so perché, nella mia bolla è praticamente inesistente.

fionna e cake nascono, in adventure time, come fanfiction scritta da re ghiaccio, sono la versione genderswapped di finn e jake, e "vivono" le loro avventure in una dimensione alternativa insieme alla regina ghiaccio, marshall lee, il principe gommarosa eccetera. un mondo fittizio, reale soltanto nella mente del fu simon petrikov e nel cuore di tuttə lə fan che, ormai un paio di anni fa, ha trovato finalmente un suo spazio autonomo - per quanto, ovviamente, sempre collegato all'universo di adventure time.

*ci sarà qualche inevitabile spoiler sulla prima stagione (vi avviso, anche se ormai sono passati due anni!)*

il mondo di fionna prende forma grazie a uno - nonché l'unico che avrebbe potuto farlo - dei più insospettabili fan delle opere di re ghiaccio, prismo the wishmaster. il loro è un universo scollegato da tutte le possibili realtà del multiverso, nascosto e lontano e... non-canonico.
nella loro realtà non c'è alcuna magia e tutto è tristemente simile a quella fatta di lavori orribili, affitti da pagare e crisi depressive che conosciamo molto bene. fionna è una ragazza come tante altre: saltella da un lavoro orribile all'altro per arrivare a fine mese, casa sua sembra essere stata sconvolta da un tornado, ha una gatta di nome cake, dellə amicə affettuosə e una voglia matta che la sua vita diventi qualcosa di meno noioso, magari più... magico.
a ooo, intanto, simon petrikov - una volta re ghiaccio, ora soltanto un umano pieno di ricordi e nostalgia - conduce una vita che magari a fionna sembrerebbe più magica ma che in fondo è altrettanto noiosa e deprimente, struggendosi nella mancanza della sua betty. quando cerca di aprire un portale per poterla finalmente incontrare almeno un'ultima volta... beh, le cose non vanno come sperate e cake lo attraversa.


attenzione a cosa desideri perché potresti ottenerlo e infatti la vita di fionna e di cake - ora finalmente (ora di nuovo?) un gatto magico parlante e mutaforma - prende una svolta inaspettata: devono salvare la loro realtà da scarab, che vuole cancellarla perché non-canonica e illegale, saltando da una dimensione all'altra, incontrando nuove versioni di vecchiə personaggiə di adventure time, alla ricerca della corona di re ghiaccio, così che simon possa canonizzare il loro mondo e renderlo (finalmente!) magico e avventuroso.

la serie è composta soltanto da dieci episodi quindi, per forza di cose, la narrazione è sempre spedita e non ci sono filler o momenti in cui l'attenzione cala. ad essere più precisi: fionna and cake è una di quelle serie che si fa divorare un episodio dietro l'altro mentre - ok, per chi ha amato adventure time vale di più, ma è così per tuttə - si piange, si ride e si abbracciano cuscini.

il merito è soprattutto quello di aver dato spazio allə personaggə secondariə più amatə della vecchia serie - fionna e cake, innanzitutto, ma non solo - e di aver espresso al meglio quellə principalə come finn, prismo e simon. e poi c'è da dire che fionna and cake può essere vista come serie autonoma, per quanto sicuramente aver visto adventure time regali un'esperienza più emozionante.


rispetto ad adventure time, soprattutto nelle prime stagioni, fionna and cake è un prodotto più adulto, che dietro alle rocambolesche avventure multidimensionali - che hanno più che qualche momento di amarezza - racconta di una ragazza in piena crisi che impara ad amare la sua vita di ogni giorno, a proteggere quanto di bello c'è e a fare qualcosa per migliorare il resto solo nel momento in cui rischia di perdere letteralmente tutto. fionna combatte per lə suə amicə e per quel mondo imperfetto, a volte lontano dai suoi desideri che però è casa.

lə fan hanno seguito adventure time e adesso adventure time segue lə suə fan, crescendo insieme a loro, adattandosi alla necessità di affrontare tematiche meno infantili - dalle relazioni lgbtqia+ al rapporto difficile che si può avere a volte con la propria famiglia alle nuove sfide che chi era bambinə ai tempi delle prima prima messa in onda sta affrontando oggi, ma anche a un modo nuovo e diverso di intendere le serie televisive, con una stagione breve ma densissima.


ma la notizia è che è iniziata finalmente la seconda stagione, di cui al momento sono usciti i primi due episodi. poco per poterne parlare approfonditamente ma.
ricollegandosi a uno dei primi episodi della prima stagione, vediamo finn - quello "originale" di ooo, adesso adulto e senza jake - ferito e bisognoso di qualcunə che vada a salvarlo. oltre a fionna e cake, protagonista di questa stagione sembra essere huntress wizard, personaggia secondaria in adventure time, di cui scopriamo il passato e, attraverso questo, qualcosa in più sulla terra di ooo...


le premesse sono ottime e le mie aspettative altissime! (e, chi lo sa, magari potrei tornare a parlarne a fine stagione).

lunedì 3 novembre 2025

viola

l'amore. l'amore è la ragione di tutto, dicono.
uhm, detta così è un po' esagerato, sembra una di quelle frasi fatte che mettono dei baci perugina. il fatto è che io all'amore ci credo, ci ho sempre creduto, anche se non nella modalità confettata che ci propinano. quella è solo una versione pezzotta, buona per vendere cioccolatini il giorno di san valentino, una roba inventata da scrittori e cineasti senza fantasia per sbarcare il lunario. [...]
solo che [...] il mondo ci tiene a farmi sapere che quella non è roba per me, e con la stessa insistenza di un rappresentante della folletto.

ve lo dico subito: io ho a-d-o-r-a-t-o questo libro, dalla prima all'ultima pagina, mi ha fatta sghignazzare senza ritegno in autobus e mi ha fatto piangere girando coltelli in piaghe mai chiuse e che forse non si chiuderanno mai ma-va-bene-così. e l'ho adorato non soltanto perché marina è un'amica ed è anche una delle persone più divertenti che conosca, ma perché quello che succede a viola, in questo libro, è un po' quello che è successo a me, tante volte.
quando trovi un libro che ti parla così, con tutto il cuore e sembra sapere chi sei, non puoi non adorarlo. e quindi, tutto quello che leggerete da adesso in poi è meno che mai un commento freddo e oggettivo (e dovreste esserne contentə perché quelli freddi e oggettivi sono i peggiori commenti ai libri che vi è capitato/capita/capiterà di leggere).

viola fa la biologa, lavora in un laboratorio con personaggi di simpatia discutibile, ha una migliore amica con cui condivide i suoi più “torbidi segreti” e che l’aiuta ad aggirare il soffocante sistema di sicurezza dei suoi genitori, adorabili ma ipermega protettivi nei suoi confronti. si definisce una “diversamente socievole” e la sua vita amorosa - fino ad adesso! - non è stata esattamente una roba da montagne russe.
ma - benedette siano le app di incontri! - sembra proprio che sia riuscita a incontrare un ragazzo per cui vale la pena stravolgere la sua quotidianità… o no?

grossomodo, eccovi la premessa a questo romanzo divertentissimo.
l’unica cosa che non ho scritto è che viola è una ragazza disabile, e così, quella che sarebbe una storia quasi banale, simile ad altre mille storie, diventa qualcosa di più unico che raro.
non perché viola sia un’eroina o una “persona speciale” o qualsiasi altra cazzata abilista vi stia venendo in mente leggendo queste righe ma perché, appunto, viola vive in un mondo in cui l’abilismo è talmente diffuso da permeare pensieri, giudizi e abitudini di chiunque, e così, vivere una vita normale - quasi banale! - diventa un’impresa davvero eroica: il mostro da combattere qui non è una qualche limitazione fisica ma l’imperante pietismo, infantilizzazione e l’inspiration porn che tuttə intorno a viola si sentono in dovere di esternare, quasi fosse una missione per conto di dio.

viola racconta una storia d’amore, ma soprattutto racconta cosa vuol dire crescere e diventare persone adulte in un mondo che annega nel suo pregiudizio qualsiasi identità non conforme. per viola la storia con marco è, in quest’ottica, una sorta di rivalsa, un modo per dimostrare quello che moltə non riescono (e non vogliono!) ad accettare, e cioè che anche le donne disabili sono adulte e hanno una vita sentimentale, relazionale e sessuale.

marina cuollo fa quello che quasi nessun altrə autorə fa: mette in scena una personaggia disabile senza ammorbarci con toni tragici e vittimistici, anzi! questo romanzo è un capolavoro di umorismo e tagliente ironia con cui viola e marina smontano pezzettino per pezzettino la mentalità chiusa, violenta e stigmatizzante delle persone cresciute a pane e abilismo, mostrandoci come l’idea che “la vita su una carrozzina non valga la pena di essere vissuta” nasce soltanto dalla paura meschina che la gente ha di perdere il suo privilegio di persona conforme.

e se non bastasse questo a farmi spellare le mani dagli applausi, da brava e coscienziosa femminista, marina cuollo racconta una storia d’amore che, finalmente!, sovverte questa benedetta gerarchia delle relazioni e dice ad alta voce che non per forza l’amore romantico e la “coppia” deve essere più importante degli altri legami e che sì, va bene pure vivere relazioni leggere e passeggere quando, come (e se) se ne ha voglia, lasciando più spazio alle amiche e alla propria crescita e realizzazione personale.

viola è un romanzo che finalmente - in un mondo di bruttine che bastano un paio di lenti a contatto e un giro dal parrucchiere per trasformarle in zooey deschanel - parla alle donne disabili e, in generale, ai corpi non-conformi, a chi si è sentitə ripetere che l’amore (o l’indipendenza, o il lavoro, o i viaggi, o quello che vi pare) “non fa per te”. è una storia che insegna che trasformarsi nella persona che sogniamo di diventare non significa passare per un restyling dell’armadio o per un matrimonio, non implica il dover piegare il proprio corpo al diktat degli standard, ma necessita - prima ancora che dell’amore per sé stessə e di altre robe motivazionali da posterino su canva - di consapevolezza politica. ed è per questo che per me viola non è soltanto un meraviglioso esempio di come la letteratura rosa possa essere molto più che roba da femmine (a proposito di pregiudizi da decostruire. che poi, sono sicura che quando i maschi inizieranno a leggere romance, il mondo diventerà un posto migliore), ma è uno dei migliori romanzi di lotta che abbia letto negli ultimi mesi.

mercoledì 22 ottobre 2025

la promessa della luna ~ genealogie di sailor moon

il 21 febbraio 1995 in italia, su canale 5, una scolaretta bionda e dagli occhi sognanti alzava per la prima volta la mano al cielo e invocava il potere del cristallo di luna. la sua sagoma si accendeva di una materia iridescente, si fasciava di nastri e fiocchi. volteggiava in un limbo di stelle e infine si stagliava contro una luna falcata, lo sguardo fiero e ancora un po' ingenuo.
quella ragazza, che non avremmo mai dimenticato, era sailor moon.

credo che tuttə quellə che sono statə bambinə/ragazzinə negli anni '90 abbiano dei ricordi legati a sailor moon. guardavamo i cartoni animati, avevamo bambole e modellini delle guerriere sailor, collezionavamo le figurine, disegnavamo le nostre eroine e sognavamo di incontrare gattine nere con un cerotto in fronte che ci stravolgesse la vita.
bunny - avremmo scoperto solo poi che si chiamava usagi - ci piaceva tantissimo perché non era perfetta, anzi! era pigra e goffa, passava un sacco di tempo in sala giochi, arrivava a scuola in ritardo e collezionava insufficienze. ci piaceva perché era infantile e buffa, perché era sincera, affettuosa, dolce e leale. ci piaceva un sacco lei e ci piacevano tantissimo le sue amiche, adoravamo le loro trasformazioni e le divise da sailor senshi (anche questo nome lo avremmo scoperto tempo dopo), il coraggio con cui combattevano il male e salvavano il mondo.

personalmente, all'epoca non avevo colto appieno la rivoluzione che sailor moon aveva innescato e meno che mai di quale rivoluzione era frutto.
ad essere sincera, il secondo punto è qualcosa che avevo ignorato fino a poco tempo fa e che ho scoperto e compreso leggendo la promessa della luna ~ genealogie di sailor moon, di angelo maria perongini e june scialpi. questo libro ha fatto felice la clacca-bambina-negli-anni-novanta che adorava sailor moon e la clacca-antropologa che adora scoprire come in ogni prodotto di una società riecheggino le trasformazioni storiche, politiche, economiche e culturali che l'hanno interessata.

l'anime degli anni '90 è meraviglioso e sailor moon crystal non esiste, è solo un brutto incubo

la promessa della luna, infatti, racconta non soltanto del manga - e poi anime - che vede protagoniste le belle guerriere che vestono alla marinara, ma anche e soprattutto il contesto in cui naoko takeuchi ha creato la storia del silver kingdom e delle guerriere che proteggono la terra e l'universo tutto.

l'analisi prende il via dal concetto di shōjo, cioè la ragazza non più bambina ma non ancora adulta (una figura che lə autorə definiscono, a ragione, liminale), che viene a crearsi dalla seconda metà dell'ottocento con la rivoluzione scolastica meiji che vede finalmente l'accesso agli studi superiori anche della parte femminile della popolazione. dalla fondazione delle prime riviste di racconti - prima in prosa e poi a fumetti - e di moda, alla nascita spontanea delle prime comunità di lettrici (da cui sarebbero emersi i primi, grandi nomi dello shōjo manga), alle prime serie majokko, ovvero quelle storie in cui le protagoniste, poco più che bambine, ottenevano poteri magici e la capacità di trasformarsi - di solito in versioni più adulte di sé: il terreno su cui mette le radici sailor moon è ricco di nuove idee e di una trasformazione sociale che vede la sua crisi - e, in qualche modo, il suo apice - negli anni '90 del secolo scorso, proprio quelli in cui usagi arriva a stravolgere tutto.

sailor moon rientra nel canone majokko e lo trasforma in qualcosa di nuovo, capace di parlare a un pubblico più vasto: non soltanto bambine che sognavano di diventare grandi e di risolvere con la magia i loro piccoli problemi quotidiani, ma giovani donne che, se pure non rinunciavano al loro lato più infantile, sapevano trasformarsi in guerriere che difendevano il mondo dal male, forti nella loro amicizia, ispirate a valori nobili di amore, lealtà, sacrificio e giustizia.

le sailor senshi al gran completo in un'illustrazione del manga

oggi icona femminista e delle rivendicazioni del mondo lgbtqia+, sailor moon è, come spiegano bene lə autorə, qualcosa di molto lontano - tanto geograficamente quanto temporalmente - dalle idee che oggi animano questi movimenti. se pure forse non si erano mai visti dei gruppi di combattenti donne così affiatate e leali - un'ottima alternativa alle dinamiche più classiche dei rapporti tra donne, spesso rivali per amore o legate da rapporti di amicizia tipicamente secondi a quelli romantici - i temi del matrimonio e della maternità tornano più e più volte durante il manga, così come una certa visione negativa della figura della donna che rinnega tali principi per perseguire i suoi obiettivi personali.

eppure, takeuchi osa lì dove nessun altrə era arrivatə: basti pensare al rapporto tra haruka/uranus e michiru/neptune - coppia lesbica che riesce a vivere la propria storia senza andarsi a schiantare contro un qualche finale tragico - o, meglio ancora, alla famiglia queer che le due costituiscono con setsuna/pluto e hotaru/saturn, appena rinata.

tra i tanti elementi oggetto di analisi di perongini e scialpi - di cui qui ho dato poco più che una rapida scorsa ma che, ovviamente, non ho esaurito per permettervi di godere pienamente del loro saggio - vale la pena accennare a quello che lega sailor moon al genere apocalittico. la magia e la dimensione extra-terrena si fanno per la prima volta (la prima per un manga di ragazzine che si trasformano grazie a dei poteri magici) strumento e scenario della lotta universale del bene contro il male.
ed è da questo momento che le maho shōjo seguiranno l'esempio di usagi e compagnia, lavorando in squadra per la salvezza del mondo.

tra le tante opere più o meno coeve che lə autorə accostano a sailor moon, l'ultima - quella forse più interessante, almeno dal punto di vista di chi scrive questo post - è puella magi madoka magica, l'ultima serie majokko (almeno nell'ambito del manga per ragazze) che disegna un punto di svolta per il canone praticamente irrisolvibile.

insomma, la promessa della luna ~ genealogie di sailor moon, è un saggio breve e agile, ma ricco di informazioni e spunti di riflessioni che cala l'opera di takeuchi in un contesto storico e culturale ben delineato, che mostra i legami con altri prodotti dell'epoca e con quelli più recenti e appartenenti allo stesso filone, e che approfondisce gli aspetti principali di una storia che rimarrà per sempre dentro di noi.

venerdì 17 ottobre 2025

doll's paradise

 benvenuta! ♥ posso aiutarti?

immaginatevi il negozio più puccioso, carino e coccoloso possibile, pieno di adorabili bamboline, figure, animaletti e creature kawaii di ogni tipo. il doll's paradise è esattamente questo, un meraviglioso paradiso ritagliato via dal grigiore quotidiano.
un negozio che non è solo un negozio, ma è anche la realizzazione dei sogni di chi l'ha prima immaginato e poi trasformato in realtà. una realizzazione che è costata - e che continua a costare - sacrifici, fatica e impegno.

la sua proprietaria - una gattara un po' nerd - è sempre gentile, tanto con le adorabili figure che vende, quanto con lə clienti, anche quando questə magari scambiano le sue statuette da collezione con dei banali giocattoli per bambinə. sorride, chiacchiera, dà consigli, registra gli ordini, crea tessere punti.
ogni giorno.

certo, scegliere di far diventare la propria passione un lavoro è gratificante ma spesso poco renumerativo, perché quellə che, oltre a chiacchierare e curiosare, acquistano qualcosa non sono tantissimə, ma ci sta, no? chi di noi non si è innamoratə di un negozio tanto da entrare ogni tanto a girellare pur sapendo di non poter acquistare nulla?

ma c'è chi girella in modo del tutto innocente e chi, invece, no.
c'è chi pensa che sia facilissimo farla sotto al naso di una ragazza così carina e sempre gentile e sorridente, magari un po' timida, persa nel suo mondo di bamboline e pupazzetti, forse un po' scollegata dalla realtà... una che figurati se si accorge di un accessorio in meno...
o forse sì?


in pochissime pagine - come da tradizione dei gatti sciolti, la collana in cui è pubblicato doll's paradise - lucia biagi riesce a raccontare il non detto della quotidianità di chi ha deciso di trasformare una passione in un lavoro e si ritrova però a dover condividere tutto il suo mondo con quel terribile mostro a mille facce che è la clientela: persone spesso incompetenti e superficiali che hanno diritto di accedere a quello che è quasi un piccolo santuario, ma che passano più tempo a dissacrarlo che a provare di cogliere e rispettare l'amore e la dedizione di chi l'ha costruito.
indispensabili perché un'attività commerciale vada avanti, basta pochissimo perché diventino un vero e proprio incubo, che mette a dura prova non soltanto la sopravvivenza dell'attività commerciale in sé, ma anche l'equilibrio mentale di chi dedica a quell'attività commerciale tuttə sé stessə.

il sorriso della proprietaria del doll's paradise si fa sempre più tirato, sempre più inquietante. la dolcezza iniziale inizia a incrinarsi sotto il peso delle giornate storte, del sapersi presa in giro e della stanchezza, e si trasforma in una maschera spaventosa... e quando la goccia fa traboccare il proverbiale vaso, anche la più gentile delle commesse può ricorrere a mezzi impensabili!

geniale e cattivissimo, doll's paradise è la storia di tuttə quellə che hanno visto calpestare i propri sogni e le proprie passioni e hanno sognato vendetta... e a volte sono riuscitə a ottenerla.
conoscete un lieto fine più dolce?

mercoledì 15 ottobre 2025

folklore vol. II ~ intervista a marga biazzi, annamaria di matteo e jacopo silvestre

torniamo, dopo più di due anni, a parlare di folklore, la collana di libri di rebelle edizioni dedicata alla fiabe e leggende di tutto il mondo. anche questa volta, con noi ci sono marga biazzi aka blackbanshee, illustratrice e jacopo silvestre, autore. ci fa compagnia anche annamaria di matteo, editrice di rebelle edizioni.

buona lettura!


► ciao marga, ciao jacopo, ciao annamaria e benvenutə su claccalegge! grazie mille per il vostro tempo! parliamo di folklore, la serie di libri scritti da jacopo, illustrati da marga ed editi da rebelle edizioni: come è stato accolto il primo volume?
Marga - Grazie a te per l'invito! Direi molto bene, come poi confermerà Annamaria, c'è già stata la ristampa, ed è il secondo libro più venduto alle fiere!

Jacopo - Ah! Questa è sicuramente una domanda a cui saprà rispondere meglio Annamaria, ma nel complesso mi sembra molto bene! Nonostante gli anni passati pare che stia ancora godendo di un buon passaparola e continui a riscuotere un discreto successo!

Annalisa - Ciao Claudia, grazie a te per averci invitati! Confermo: Folklore è diventato velocemente uno dei titoli iconici del nostro catalogo, riscuotendo un ottimo riscontro tra gli appassionati di miti e leggende, sia alle fiere di settore che in libreria. I diritti di pubblicazione sono stato venduti anche in Russia! Questo secondo volume è attesissimo!

► il vostro libro - per il momento parliamo al singolare ma presto uscirà il secondo volume, ci arriviamo tra pochissimo - è un prodotto diverso sia dalle raccolte di favole e fiabe, sia dai testi di folklore tradizionali e più accademici. che tipo di ricerca c'è dietro ogni volume, e in generale dietro tutti i volumi di questa serie, sia dal punto di vista delle storie da rielaborare, sia da quello delle iconografie da reinventare?
Marga - Il grosso del lavoro lo fa Jacopo, io una volta che ho i testi faccio una rapida ricerca iconografica delle creature e dei miti da rappresentare, e da lì vado a costruire le illustrazioni. Per creature più conosciute come sirene o keplie, la ricerca quasi non c'è, ma per creature dalle descrizioni più vaghe, invece, è un po' più meticolosa. A volte vado anche di immaginazione pura, tipo per Cariddi (oh era Scilla, me le confondo sempre) che non ha una vera e propria forma, se non quella di un vortice con dentoni: per renderla più interessante ho aggiunto la figura femminile sotto il vortice.

Jacopo - Le leggende, i miti, i mostri e tutto ciò di cui parla il libro è frutto di una sorta di fusione di idee tra Annamaria e me. Lei mi comunica diversi spunti che ritiene interessanti, e io ne aggiungo altri, ne elimino alcuni. Insomma, taglio e cucio gli argomenti fino a che non siamo soddisfatti.
Poi a quel punto entro in maniera più approfondita all'interno delle ricerche di ogni argomento.
Talvolta ci sono anche delle aggiunte che arrivano successivamente. Per esempio nel prossimo volume sarà presente una storia che inizialmente avevo scartato, ma che Marga ha proposto di reinserire, visto che ci teneva moltissimo a illustrarla.
Mi ricollego a Marga: Cariddi credo sia il cruccio di diversi illustratori. Visto che Omero non parla in maniera precisa del suo aspetto e lascia quasi tutto all'immaginazione del lettore. Però questo è il bello del folklore, alla fine l'immaginazione e la fantasia sono proprio ciò che rende il tutto tremendamente affascinante!

Marga - Esatto, è una storia che ho rivisitato anche nelle Ballate di Mezza estate, nonché una figura femminile acquatica che secondo me non si può tralasciare in un libro di questo tipo!

Annalisa - Lavoriamo come una piccola, grande catena di montaggio. Io e la redazione stiliamo e proponiamo un primo “timone” più generale e pieno di idee, poi Jacopo lo perfeziona e lo snellisce, elimina argomenti troppo simili o ridondanti, propone storie particolari o leggende che nemmeno noi della redazione conoscevamo, gli da il ritmo giusto. Ci riconfrontiamo e poi lui si “chiude” nella fase grossa di ricerca e scrittura. Man mano che termina i capitoli ce li rigira per l’editing e intanto li passiamo “grezzi” a Marga che può cominciare con la sua parte.

► il primo volume della collana è dedicato a boschi e foreste, questo secondo invece parla del mare e, in generale, delle storie legate all'acqua, come avete accennato fino a ora. ovviamente sono curiosissima di sapere quali altri "ambiti" avete scelto di esplorare, ma intanto: quali sono state le storie che avete preferito di più? quali i personaggi che avete scelto di illustrare?
Marga - Per me sono le storie con le figure femminile le preferite in assoluto. Già di mio sono affascinata da quello che c'è sotto la superficie dell'acqua, se poi quello che vi abita è seducente e letale, mi piace ancora di più. Quindi sirene e ninfe e fate, più, ma soprattutto meno, amichevoli, sono in assoluto le mie preferite! Con una piccola aggiunta del kelpie, da brava appassionata di cavalli!

Jacopo - Personalmente ho sempre adorato il mare, sia dal punto di vista fisico -nuotando ed esplorando fondali- che mentale -leggendo libri e ascoltando storie sull'argomento.
Sono un fan sfegatato dell'Odissea sin da piccolino, e ci sono un sacco di storie che mi è piaciuto un sacco rispolverare e riscrivere. Tra le varie, probabilmente Sindbad il Marinaio, una fiaba araba, è stata quella che mi ha divertito di più in assoluto scrivere. Un po' per il personaggio e un po' per le sventure che gli capitano.
► quali sono le maggiori difficoltà nell'adattare delle storie a volte molto antiche - e i personaggi da un punto di vista grafico - al gusto dei lettori di oggi? ci sono stati dei casi in cui il messaggio era troppo controverso e avete scelto di scartare qualcosa?
Marga - Nel mio caso no, penso che quando si parla di folklore, siamo noi a doverci adattare ai tempi delle storie e a tutte le loro sfumature. Non sono fan delle edulcorazioni in stile Disney delle fiabe. Il folklore incarna il suo tempo, lo si può poi adattare e rivisitare in chiave moderna, ma se parliamo delle storie originali, quelle sono.

Jacopo - Sono perfettamente d'accordo. Edulcorare è qualcosa che non faccio mai all'interno di questo progetto.
Io sono un grande sostenitore del fatto che le storie nelle epoche subiscano delle mutazioni… e credo sia giusto così! Questa cosa è sempre avvenuta nella storia umana, da quando la prima persona ha raccontato per due volte la stessa storia. Alcuni de racconti presenti nel libro sono storie che sono state riscritte più di venti volte da venti persone diverse!
Concetti come la "fedeltà" o la "canonicità" diventano un po' labili dunque. Ma, da parte mia, c'è stato un forte interesse nel non tradire mai le storie originali.
Talvolta ho mischiato diverse versioni e in altre ho modificato alcuni dettagli, ma sempre senza perdere la bussola e ponderando ogni scelta. Inoltre, in questo libro, sono presenti anche dei corposi approfondimenti che raccontano proprio delle diverse versioni che ho analizzato e studiato per creare il mio adattamento. Penso potranno essere dei piatti succulenti per i "nerd del Folklore" -come sono anche io, d'altronde.

► sì, infatti le storie cambiano col cambiare di chi le racconta e di chi le ascolta - e, in fondo, anche le versioni "originali" sono spesso rimaneggiamenti di storie precedenti o versioni scelte arbitrariamente tra tutte quelle disponibili… ma, secondo voi, qual è l'importanza delle fiabe oggi? e a chi si rivolge idealmente questa serie di libri che state realizzando?
Marga - Le fiabe nascono con un intento propedeutico all'età adulta ed educativo, ma oggi questo aspetto si è un po' perso, a meno che non si sia dei genitori che non si limitano a mostrare ai propri figli un mondo solo di arcobaleni. Al momento, per i più, sono solo una forma di intrattenimento, il loro vero significato viene ricercato da persone appassionate dell'argomento, come me e Jacopo, ad esempio. Direi quindi che il nostro target sono adulti e giovani adulti che amano scoprire storie e non hanno paura dei retroscena più cupi!

Jacopo - Viviamo in tempi molto razionali, o meglio, che credono di essere molto razionali.
Purtroppo molte delle feste che un tempo erano protagoniste della tradizione e portavano con loro una forte carica spirituale e sociale, oggi sono state del tutto corrotte dal commercio. La maggior parte delle persone crede che Halloween nasca come una stupida festa dove ti guardi una maratona di film horror e vai in giro vestito da vampiro. Non che in questo ci sia niente di male, ma non conoscere le origini delle feste vuol dire non conoscere le radici delle proprie radici e quindi perdere sensibilità.
Il Folklore è un mondo incredibile, che è stato utilizzato nelle maniere più disparate e studiarlo vuol dire studiare la nostra storia. La storia di noi esseri umani.
Quando penso al nostro libro credo che questo sia uno dei punti fondamentali. Raggiungere più persone possibile -sia adulti che bambini- e cercare, per quanto possibile, di far riscoprire loro il piacere delle storie.

Annamaria - Le fiabe, oggi come ieri, restano strumenti preziosi per esplorare il mondo e noi stessi. Non sono solo racconti di fantasia: custodiscono paure, desideri, valori e insegnamenti che attraversano generazioni. In un’epoca di informazioni veloci e immagini fugaci, le fiabe ci ricordano l’importanza di fermarci, ascoltare e sognare.
La serie I misteri del folklore nasce proprio con questo spirito. Si rivolge a chiunque ami perdersi tra storie e leggende, dai lettori giovani agli adulti curiosi, dagli appassionati di mitologia e natura ai semplici amanti del bello e del misterioso.

► quando uscirà il libro? e ci sarà di nuovo una rebelle-box ad accompagnarlo?
Annamaria - I misteri del folklore: Mari, fiumi e laghi sarà disponibile in anteprima durante il Lucca Comics & Games 2025 e arriverà nelle librerie a novembre. A differenza del primo volume, questa volta il libro non sarà accompagnato da una Rebelle Box, ma sarà venduto direttamente come volume singolo, permettendo ai lettori di scoprirlo liberamente e immergersi subito nelle storie che celebra.
► ho una domanda specifica per annamaria: rebelle, sia nei libri sia nelle box, ha sempre manifestato un forte interesse per il mondo delle fiabe, del mito e delle creature fatate: da dove nasce questa passione?
Annamaria - Nel catalogo Rebelle si riflette la mia passione per fiabe, fumetti e leggende, che mi accompagna da sempre. Sono cresciuta in una famiglia molto creativa, circondata da storie che parlavano di boschi incantati, eroi imperfetti e creature misteriose, e credo che proprio da lì sia nato il desiderio di portare quella stessa meraviglia anche nei libri Rebelle.
Attraverso il mito e il fantastico cerchiamo di unire immaginazione e conoscenza, invitando chi legge a guardare il mondo con occhi nuovi, curiosi e pieni di stupore. Ogni progetto nasce da quella scintilla: la convinzione che le storie abbiano davvero il potere di aprire mondi, e che dentro quei mondi ci sia sempre un po’ di noi.
► avete già un calendario di incontri e presentazioni a cui potremo incontrarvi?
Marga - A Lucca sicuramente, ma Il calendario di incontri si aggiorna di mese in mese, state sintonizzati sui nostri social per conoscerlo!

Annamaria - La prima occasione per incontrarci sarà naturalmente Lucca Comics & Games 2025, dove Jacopo e Marga saranno presenti per dedicare il libro ai lettori. Seguirà poi la Milano Games Week, e stiamo già organizzando un piccolo tour di librerie per raggiungere quante più città possibile. Vogliamo creare momenti di incontro diretti con chi ama le nostre storie e rendere l’esperienza di lettura ancora più viva e partecipata.

► ci regalereste un piccolo spoiler sui prossimi capitoli di questo viaggio nelle tradizioni?
Jacopo - Diciamo che ora come ora l'intenzione potrebbe concentrarsi su un mega-argomento che coinvolge un po' tutti noi, e che spesso viene bistrattato. Ma io non dirò altro, oh-oh-oh!

Marga - Io li so tutti, ma mi rimetto ad Annamaria per quello che si può svelare, è lei la boss! (Uuuh, Jacopo ha dato un indizione con quel "oh-oh-oh", e questo tema mi piace tantissimo, e non vedo l'ora di illustrarlo, anche perché immagino sarà molto diverso dall'immaginario commerciale che ci viene propinato una volta all'anno… chissà se così si capisce)

Annamaria - Jacopo ha lasciato già intuire che il nostro viaggio nel folklore non si fermerà qui. Possiamo anticipare che alcune delle prossime storie avranno a che fare con le festività, ma non solo. Per il resto, lasciamo ai lettori il piacere di scoprire, capitolo dopo capitolo, quali nuovi mondi e leggende li attendono.

► io l'ho capito! ma non dico nulla! vi ringrazio per averci fatto compagnia e vi faccio un megaimboccallupo per l'uscita del libro! e... vi invito già adesso a parlare insieme del prossimo!
Marga - Grazie mille Clacca, e sempre W il lupo!

Jacopo - E io ringrazio te per averci invitato! Sperando che il mare possa essere vettore di speranza, in questo mondo che sembra così crudelmente immaturo.
Grazie ancora!

Annamaria - Grazie a te per averci accompagnato in questo piccolo viaggio tra miti e leggende! Non vediamo l’ora di incontrare i lettori con il nuovo libro e, certamente, sarà un piacere tornare a parlare insieme del prossimo capitolo di questo viaggio nel folklore.