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venerdì 12 aprile 2019

commenti randomici a letture randomiche (65)


ero convinta che dio li avrebbe puniti con la morte. ma venne il giorno, il sole sorse, e manson era ancora lì... coperto dalle ceneri bianche delle forche incendiate.

come ho potuto aspettare così tanto tempo prima di recuperare rachel rising? come???
con il secondo volume si entra ancora di più nel vivo della storia, si scopre finalmente il segreto dietro la non-morte di rachel, il perché del bisogno di uccidere di zoe, il passato di manson.
un passato terribile di cui nessuno ormai ha memoria.
nessuno tranne lilith. lei era lì, lei ricorda ogni cosa.
sa cosa è stato fatto in quel paese trecento anni fa e per trecento anni ha aspettato di potersi vendicare e adesso è decisa a farlo, facendo risorgere le tre streghe che, insieme a tutte le altre donne del paese, innocenti, furono uccise.
o almeno provarono a ucciderle tutte ma non ci riuscirono, perché a lilith non è concesso di poter morire.
per potersi vendicare di manson, lilith ha fatto un patto con un demone, malus, ma le cose non stanno andando esattamente come aveva immaginato...
e niente, so che è una serie vecchia e che quindi teoricamente non sarebbe spoiler dire più di così, ma non voglio rovinare la sorpresa a chi, come me, la sta recuperando adesso o magari conta di farlo. posso dire solamente che questa roba è assolutamente pazzesca!
ah, se ve lo siete persi, qui parlavo del primo volume.

la verità sugli assidi prima di al-hillah deve essere dimenticata.

sono riuscita anche a leggere ombre d'acqua, il secondo capitolo di haxa, saga fantasy scritta e disegnata da nicolò pellizzon.
la storia ricomincia dopo due anni dal finale del primo volume, dopo il disastro di jelgava: sophie, claire, aiko e le altre sono ora ufficialmente un gruppo di ricercate e la necessità di mettere in salvo la pelle è ancora più pressante di prima, ma non è il loro solo obiettivo.
il mondo sembra essere molto più complesso di come è stato raccontato, sembra esserci molto di più delle due vie - elementalisti e goetiani - proprio come hanno dimostrato aiko e le altre, capaci di controllare entrambi i tipi di magia.
ma tutto questo deve rimanere segreto, la guerra ai goetiani è sempre più feroce e aiko, più che tutte le altre, è determinata a portare alla luce la verità.

più va avanti il racconto, più i rapporti tra i personaggi si fanno importanti e difficili da gestire: amore, amicizia, fiducia, tradimenti, pellizzon mette in scena tutto il repertorio emotivo legando sempre di più le ragazze della gyangu, sopratutto da quando entra nella loro vita tsisia, ambasciatrice del consorzio dei goetiani, interessati ad avere il gruppo di aiko dalla loro parte in cambio di protezione.

il ritmo narrativo è ancora più frenetico che nel primo volume, pieno di avvenimenti di ogni tipo (alcuni anche abbastanza shockanti di cui non dirò nulla!) e i disegni e i colori di pellizzon sono in grado di farvi colare il cervello fuori dalle orecchie tra creature, architetture, macchinari e vestiti tutti stramegacuratissimi in ogni dettaglio.

ammetto che non è sempre facilissimo seguire il corso degli eventi e spesso sono dovuta tornare indietro di qualche pagina per cercare di capire cosa stava succedendo, ma haxa è così bello dal punto di vista grafico che soltanto a sfogliarne le pagine si viene ripagati dalla frustrazione di una narrazione non troppo lineare.
spero che con i prossimi due numeri si possa avere risposta a tutte le domande su questa terra futura dominata dalla magia, intanto cerco di resistere alla tentazione di strappare le pagine, incorniciarle e appendere in giro per casa.

le ragazze sono forti. ma hanno bisogno di supporto. e per tutte quelle che non hanno nessuno... bé, per loro ci sarò io.
il secondo volume di indomite, di pénélope bagieu è uscito già da un po' più di un mese, ma anche per questo ho dovuto pazientare un po' prima di riuscire a leggerlo tutto (ormai con questa storia degli esami vi sto ammorbando da tanto, lo so...), ma la struttura antologica di questo libro è perfetta per una lettura centellinata.
anche questa volta la bagieu racconta con ironia ma senza indorare nessuna pillola, le vite di donne straordinarie che hanno cambiato la storia, che si sono ribellate e sono uscite dallo spazietto che la società aveva ritagliato per loro.

ogni rivoluzione, così come ogni vita, è diversa dall'altra: c'è chi ha dovuto conquistarsi la fiducia degli altri per veder riconosciuto il proprio lavoro di studiosa o di artista ad esempio, e chi ha dovuto letteralmente combattere con le armi in mano contro la mostruosità di chi vede le donne come oggetti e basta. certo, non è facile mettere sullo stesso piano la violenza fisica o le battute sarcastiche sull'essere nata femmina, eppure tutto è riconducibile alla stessa cultura maschilista e patriarcale dalla quale tutte - ognuna a suo modo, nel suo paese, nel suo tempo e contro le leggi con le quali ha dovuto scendere a patti - sono riuscite a liberarsi per portare avanti i propri sogni e le proprie battaglie, quei sogni e quelle battaglie che sembrava dovessero rimanere progetti irrealizzabili solo perché sognati e combattuti da donne.

tutte hanno dimostrato che il pregiudizio questa non è roma da femmine è sempre e comunque una delle più grandi cazzate della storia, che privare una donna delle possibilità che ha qualsiasi uomo non fa che negare all'umanità la possibilità di crescere attraverso le esperienze e le idee di menti grandiose e volontà indomabili.
tutte hanno dimostrato che nessuna regola, nessuna legge, nessun pregiudizio possono fermare l'unica verità che conta, quella che nessuna donna al mondo, in quanto donna, vale meno di un uomo e che spesso è nel sesso debole che si nasconde forza, determinazione, coraggio e fierezza.

spero tantissimo che pénélope bagieu continui a raccontare la storia di queste donne spesso dimenticate dai libri di storia, quella con la s maiuscola, quella che si racconta nelle scuole, quella dei film, quella dell'immaginario comune, e che non sia la sola a farlo: abbiamo sempre più bisogno di conoscere il nostro passato per poter costruire un futuro libero dalla discriminazione, dalla violenza e dai pregiudizi.
(se ve l'eravate perso, qui trovate due parole sul primo volume)

martedì 20 marzo 2018

indomite ~ vol. 1

negli ultimi anni stanno spopolando le biografie - che siano in prosa o a fumetti, illustrate o meno - dedicate alle donne che hanno in un modo o nell'altro rivoluzionato la storia, messo da parte il fardello di pregiudizi e discriminazioni che, in quanto donne, ci portiamo dietro da millenni.
qui sul blog ho già parlato di cattive ragazze e il più famoso storie della buonanotte per bambine ribelli, ma i titoli sono davvero tantissimi e se da un lato è facile cominciare con le lamentele sul fatto che sia in qualche modo un'operazione commerciale che sfrutta il risveglio del femminismo 2.0 - se mi passate il termine - dall'altro possiamo per una volta evitare le polemiche e vedere il lato positivo della cosa, ovvero che in mezzo ai tanti passi indietro che facciamo (senza dover per forza toccare il doloroso tasto delle tante vittime di femminicidio che di giorno in giorno aumentano il loro numero, basta pensare alle tremende idiozie sul gender, i tentativi di censura sui libri per bambini che insegnano qualcosa di diverso da bella principessa in pericolo salvata dal prode cavaliere o quelle dei decerebrati che sono finiti a parlare di caccia alle streghe) oggi è sicuramente più facile rispetto a qualche anno fa che le bambine crescano con modelli di riferimento che permettono loro di sognare qualcosa di più rispetto a vaporose gonne rosa o amori romantici che vivono per sempre felici e contenti (senza nulla togliere alle gonne vaporose e all'amore romantico, eh).


in questo filone che potremmo definire letteratura per l'infanzia femminista si inserisce anche bao publishing con il primo volume di indomite di pénélope bagieu, una raccolta di brevi biografie illustrate di donne che - come dice il titolo - non hanno vissuto la loro condizione di donna come una limitazione, nonostante le avversità della società, dei ruoli imposti e di quel cosa diranno i vicini che ci ha francamente stancate da molto più tempo di quanto non sappiamo credere.
l'autrice di joséphine dedica questa prima parte della sua opera a quindici donne più o meno famose, da clémentine delait, donna barbuta, gigantesca e forzuta, che non ebbe mai paura di mostrarsi così diversa dalla canonica pallida emaciata e delicata fanciulla bisognosa di attenzioni, a margaret hamilton, la spaventosa interprete della strega di oz, che riuscì a diventare attrice nonostante il suo aspetto non proprio avvenente e il suo naso gigantesco, o annette kellerman, che da gracile bambina costretta a camminare con dei pesantissimi sostegni per le gambe divenne letteralmente una sirena e inventò il primo costume da bagno per le donne che permettevano di muoversi agevolmente in acqua, o ancora la famosissima tove jansson, che oltre a creare i mumin - per la quale è conosciuta e amata in tutto il mondo - sfidò le leggi del suo paese amando un'altra donna, passando per la ginecologa agnodice, che nel IV sec a. c. ad atene si camuffava da uomo per esercitare la sua professione e riuscì non solo a salvare moltissime donne che, impaurite e imbarazzate all'idea di farsi visitare da dottori maschi, spesso morivano di parto, sdoganando la professione anche per le donne, le mariposas, le sorelle della repubblica dominicana che si opposero al regime dittatoriale del loro paese, che non si piegatono ai ricatti e alle ingiustizie e che furono barbaramente uccise per questo il 25 novembre del 1960, giorno che ancora oggi ricordiamo e celebriamo ogni anno per dire no alla violenza sulle donne, passando per regine, combattenti, stelle dello spettacolo, esploratrici, tutte donne che si sono caparbiamente opposte a un mondo assurdo che vuole limitare le loro vite e considerarle inferiori, sbagliate e inadatte solo per via di quello che hanno tra le gambe.

pénélope bagieu racconta le loro storie con delicatezza e ironia, disegna la loro bellezza senza concedersi a nessuno stereotipo, fa brillare la loro intelligenza, il loro coraggio, la loro tenacia nell'andare avanti anche nei momenti più difficili, e alla fine di ogni storia ci regala un'illustrazione che ritrae ogni suo personaggio nel momento più significativo della sua vita.

dettaglio dell'illustrazione dedicata alla storia di leymah gbowee, operatrice sociale,
che lottò per i diritti delle donne e vinse il premio nobel per la pace nel 2011

non sono una che di solito sviolina sugli effetti di stampa ma va detto che l'edizione bao è bellissima, la parte che nell'immagine della copertina vedete in rosso è in realtà realizzata con un effetto metallico a specchio, un bel dettaglio in una cover così minimale (e la carta ha un odore fantastico, so che ci sono un sacco di sniffatori di pagine seriali lì fuori), e a questo primo volume se ne aggiungerà presto un altro che non vedo l'ora di leggere!

venerdì 17 marzo 2017

commenti randomici a letture randomiche (31)

marzo 2017 sarà ricordato come il mese della sfiga, dell'influenza e dei malesseri. anzi, ad essere precisi, credo proprio che qualcuno mi abbia fatto una macumba, perché ok i malesseri stagionali, ma non ho mai avuto un'influenza così infame e duratura.
ma siccome si sa, io sono una personcina ottimista, ho approfittato di questi giorni di solitudine (stai lontana che mi contagi!) e noia per lavoricchiare e leggere tutto quello che il mal di testa semiperenne mi ha consentito di leggere, ovvero non tutto quello che avrei voluto ma abbastanza da poter tornare a fare un post di randomica fuffosità.

il più fuffoso e adorabile dei libri letti di recente è ovviamente la seconda raccolta di vignette di sarah anderson, un grosso morbidoso bozzolo felice, dove continuano le avventure dell'alter-sarah tra paranoie, scazzi sovrumani, maglioni rubati, lotte senza speranza con il proprio utero e sociopatia portata fino al limite massimo.
come nel primo volume, si tratta di episodi brevissimi, in media di quattro/cinque vignette ciascuno, che raccontano momenti quotidiani della vita da tutto-vi-prego-ma-non-chiedetemi-di-essere-davvero-un'adulta, filtrati dallo sguardo della protagonista/autrice, capace di rendere le situazioni più banali un capolavoro di comicità tragica.
le vignette di sarah anderson, quando non ti piegano in due dalle risate, ti fanno inevitabilmente esclamare ehi, ma quella sono io! e se non vi è mai capitato di pensare questa cosa nemmeno una volta, allora molto probabilmente non conoscete nemmeno sarah anderson, né il suo libro, né la sua pagina facebook (e sicuramente non siete qui a leggere questo post) perché siete troppo impegnati da cose tipo - ugh! - vivere la vita vera.
mollate tutto, recuperate questo libro (e anche crescere che palle!), raggomitolatevi sotto una coperta con una mega felpa addosso e una pizza accanto ed eccovi risolti tutti i problemi, anche quelli a cui non avete ancora pensato.

ma in realtà noi millennials (ho scoperto l'esistenza di questa definizione da poco e mi ha gasato, era da tanto che non trovavo un gruppo in cui inserirmi, e qui, per forza di cose, ci rientro appieno, quindi ora faccio come i bambini che imparano parole nuove e le usano ogni volta che possono farlo) abbiamo tanti modi di convivere con la vita, l'universo e tutto quanto (cit.), cosa che diventa incredibilmente più complessa se vi capita di nascere femmine.
pénélope bagieu ci racconta in una sorta di diario a fumetti - la mia vita è assolutamente affascinante - la sua storia che, anche qui, è un po' lo specchio di una generazione, una generazione che davanti al no future dei punk degli anni ottanta si fa matte risate mentre cerca di sopravvivere tra stage, contratti a tempo determinato, le aspettative su cosa dovrebbe essere/fare/dire una ragazza perbene, lo shopping compulsivo (è uno dei mali più diffusi a quanto pare, consolatevi), famiglia, fidanzato, amiche, colleghi e incontri fortuiti per strada.
un po' come in joséphine, pénélope bagieu disegna piccoli momenti quotidiani per mostrare le contraddizioni, le assurdità e le isteriche convenzioni di una società tutta basata sulla forma più che sulla sostanza.
e vi ricordo che lo trovate nel pack promo sul sito di hop edizioni (qui), quindi proprio non avete scuse per rimandare ancora l'appuntamento con questa autrice!

in ultimo due parole le voglio spendere per il trentunesimo episodio di monster allergy, domulacrum, che poi sarebbe il primo della nuova serie.
da un lato mi ha entusiasmata rivedere i vecchi personaggi di una serie di quando ero ragazzina, ritrovarli cresciuti e però di nuovo alle prese con quel mondo fatto di mostri, domatori, rifugiatori e misteri, di nuovo in missione, insieme zick ed elena, proprio come ai vecchi tempi.
dall'altro lato mi è sembrato che tutto spingesse un po' troppo sul tasto nostalgia, che fosse tutta una bella, affascinante, ben strutturata trappola per i vecchi lettori che non volevano lasciar andare i personaggi di una serie amata, che però, in fondo, non sono più quelli di un tempo: mi sono chiesta parecchie volte, durante la lettura, ma se io non fossi stata una fan della vecchia serie, questa storia qui mi sarebbe piaciuta lo stesso? e boh, mi sa proprio di no.

va bene che è il primo episodio di una nuova serie, che in qualche modo doveva collegare quello che è stato fino ad ora con quello che sarà, va bene che è scontato che i primi episodi sono sempre un po' introduttivi e quindi ci sta che non appassionino poi più di tanto, va bene che io ormai non sono più quella che ero quando leggevo monster allergy (che però i vecchi volumi mi gasano ancora come ai tempi), però questo mi è sembrato un po' moscio rispetto a prima, e i nuovi zick e elena, così cresciuti, mi stanno meno simpatici di quello che erano all'inizio, quando erano solo due bimbetti casinisti e buffi.
è stato un po' come se quello fosse andato via per sempre, rimpiazzato da qualcosa che - magari perché i cambiamenti all'inizio non piacciono mai a nessuno - non riesce a reggere il confronto.
non so esattamente cosa, forse semplicemente non è stato abbastanza divertente e un po' troppo affrettato: in effetti, a fine lettura, la sensazione è che questo primo episodio può tranquillamente anche essere l'ultimo, non mette nessuna voglia di sapere cosa succederà dopo, e non mi sembra proprio il massimo per iniziare.
come se questo domulacrum fosse un modo molto garbato e anche un po' timido di dire a noi trentenni allora che si fa? volete continuare a leggere le storie di zick ed elena? pensateci con calma, eh, ormai non è più il tempo di passare ogni giorno in edicola a chiedere se è uscito il nuovo numero.
e d'altra parte, un volumino che costa un accidenti perché wow è cartonato! e wow lo trovi solo in libreria, mica in edicola come ai vecchi tempi quando eri ancora un bimbetto! a chi dovrebbe essere destinato se non ai vecchi nostalgici?

e quindi sì, sono una vecchia nostalgica che voleva tornare ai bei tempi andati in cui leggevo le storie di un ragazzino allergico ai mostri e della sua amica buffa e simpatica e che per farlo è dovuta scendere a patti, accollandosi un ragazzino che non tiene più l'inalatore in mano una vignetta sì e una no, l'amica buffa che ora è una strafiga, i mostri che quasi non ci sono, niente sfruscio, i cattivi che dove diamine sono finiti i pirati fantasmi e tutte quelle altre cose spaventosamente fighe? e un volumino cartonato che costa quasi quindici euro perché ormai gli spillatini sono da sfigati e noi vogliamo solo i graphic novel in bella mostra alla feltrinelli.
delusa? beh, mentirei se dicessi di no. ma mentirei pure se dicessi che non mi frega niente di sapere come andrà avanti la storia (ma con calma, e sopratutto che mai e poi mai zick ed elena finiscano insieme o ritorno a credere che la serie sia finita con il ventinovesimo episodio, altro che la nuova trilogia non esiste), so che al prossimo numero cincischierò un po' e poi cederò di nuovo, anche se per me questa roba non è - almeno non è ancora - monster allergy.
consigliato? solo se vi avanzano quindici euro e volete soffrire un po' anche voi.

mercoledì 15 marzo 2017

joséphine

è pallida, ha i fianchi troppo larghi e il seno troppo piccolo, ha un gatto di nome bradpitt, amici senza troppi peli sulla lingua ed è disperatamente single: joséphine, nata dalla matita di pénélope bagieu, è la cugina parigina di bridget jones (quella dei film, ché il libro non mi è piaciuto per niente) e di lucrezia.


joséphine è l'esempio perfetto della trentenne single di oggi: stressata da un lavoro poco soddisfacente, ossessionata dallo shopping compulsivo, tampinata da chi non fa che ricordarle che alla sua età non ha uno straccio di uomo, disperata dentro jeans troppo stretti, con un pessimo rapporto con l'abbonamento della palestra e con la famiglia, che non smette un attimo di paragonarla alla sorella, moglie di un ricco chirurgo, mamma di due adorabili pargoli (alla tua età non hai ancora figli?) e con un lavoro molto più serio del suo.

all'inizio la storia di joséphine è raccontata in episodi brevi - anche di solo una pagina - slegati tra loro, squarci di - tragicomica - vita quotidiana in cui, ammettiamolo, non è poi così difficile ritrovare qualcosa di proprio, ma sono episodi che, pian piano, iniziano a formare un quadro unico, una sola storia fatta sfighe e piccole frustrazioni fino a che non si compie il più agognato dei miracoli e... arriva un fidanzato! e adesso che si fa?

ecco, lì allora bisogna cominciare con quelle piccole paranoie, che diventano man mano sempre più esasperanti, che i luoghi comuni - ai quali joséphine si attiene con millimetrica precisione - vogliono tipiche delle donne: e quindi gelosie per nulla, dialogo zero, pianti di nascosto e mille e mille dubbi.
e sappiamo benissimo come va a finire poi un rapporto basato sul sospetto, vero?


nel secondo volume dedicato alle sue avventure joséphine (joséphine 2 - va tutto bene) torna più matura e arrabbiata, come leggiamo in quarta di copertina, ok, ma di certo non ha perso la sua capacità di cacciarsi in situazioni imbarazzanti e disastri cosmici, questa volta - tra le vaschette di sushi dimenticate mezze piene nei cassetti della scrivania mentre è in vacanza e le crisi per colpa di una nuova, giovanissima, carinissima, dolce e gentile collega - arrivando a trovare il peggiore degli uomini possibili: quello già sposato!
insomma, non c'è pace per joséphine, e mentre la sua vita continua ad andare a rotoli a tutto gas e canticchiando allegra, il suo ex si sposa e la invita al matrimonio, le sue amiche hanno adorabili rosei e morbidi bambini e traslocare in un nuovo appartamento diventa indispensabile (leggendo capirete perché). insomma, nessuna buona nuova?
no, in realtà qualcosa di incredibilmente positivo sembra profilarsi all'orizzonte, proprio all'ultima pagina di questo volume... e io non ho ancora il terzo!!! sigh! devo recuperarlo al più presto perché ora sono davvero curiosa di sapere come andrà a finire...

le amanti di bridjet jones - già detto - o dei romanzi di sophie kinsella non possono assolutamente perdersi questa trilogia: joséphine è la rappresentazione del quotidiano imbarazzo nello scontrarsi ripetutamente con una società in cui l'apparenza e gli obblighi imposti contano più di ogni altra cosa e forse, rispecchiandoci in questa ragazza dai fianchi larghi e dalla lingua tagliente, possiamo ritrovarci e darci una mano a uscire dal tunnel delle nostre paranoie, o almeno continuare a percorrerlo facendoci una risata quando serve!


ah, vi segnalo che in questi giorni, sul sito di hop edizioni, trovate il pack con i primi due volumi di joséphine e la mia vita è assolutamente affascinante, della stessa autrice, a un prezzo scontatissimo!

martedì 14 febbraio 2012

due nuovi titoli da aggiungere alla wishlist

bao publishing ha annunciato un altro libro per la serie di bone!

Avvicinatevi! Smiley Bone e Bartleby hanno delle storie da raccontarvi. Siete mai stati a Boneville? No? Be’, questa è la storia del suo fondatore, Big Johnson Bone, e di come è nata la leggenda più amata e famosa da tutti i Bone. Lo sapevate che ancor prima di aver imparato a camminare aveva già sconfitto un ferocissimo orso? E che è stato il primo a domare due strane creature simili a giganteschi ratti, che sembravano intenzionate a prendere il controllo della foresta? Jeff Smith, assistito ai testi da Tom Sniegoski, ci racconta qualcosa sul retaggio dei Bone in questo delizioso volume a colori che non può mancare nella vostra collezione di BONE!
e anche rizzoli lizard ha una bella novità in uscita domani:

Una deliziosa commedia romantica che unisce l’irriverenza di Woody Allen alla sensualità pasticciona di Bridget Jones, dall’autrice di fumetti che sta facendo impazzire il pubblico francese della chick-lit.
Ah, Paris! Città dall’intramontabile charme, patria di inguaribili tombeur de femmes, scenario perfetto per romantici tête à tête… Esiste forse un posto migliore per immergersi nella vie en rose? Chiedetelo a Zoe, hostess precaria al Salone del formaggio o dell’automobile, otto ore al giorno su decolleté con tacco dodici ai piedi e fiancé troglodita sul divano di casa. Finché non incontra lui, l’autentico colpo di fulmine: cuoco provetto e amante focoso tra le lenzuola. A volte, però, dietro l’aura da uomo perfetto si cela l’ennesimo, infantile, egoista e insopportabile Narciso.
Dall’irriverente penna di Pénélope Bagieu, un incontenibile graphic novel tutto al femminile, dedicato a donne capaci di riderci su, ma che – all’occorrenza – sanno vestire i panni della perfetta femme fatale.

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io li metto tutti e due in wishlist e spero di poterli leggere e recensire il prima possibile... e vado a rincretinirmi di cartoni animati che ho una serie di cui parlarvi appena finisco di vedere la prima stagione!