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lunedì 20 giugno 2016

resoconto (e un po' di fuffa) di una marina di libri 2016

domenica scorsa si è conclusa la bellissima, riuscitissima, meravigliosa e chi più ne ha più ne metta una marina di libri. io non so se ero più felice o più orgogliosa, o semplicemente incredula, fatto sta che non mi era capitato di partecipare a un festival così qui nella mia città. a dirla tutta, non ho mai visto un festival così bello da nessuna parte.
città che, per quanto alcune piccole librerie si sforzino e per quando si tenti di spingere qualche iniziativa culturale, rimane, ai miei occhi, una fossa in cui prima dei libri e dei festival letterari, viene altro (sì, sto cercando di non essere troppo brutale, ma vorrei scrivere di peggio). eppure, per quattro giorni, l'ingresso dell'orto botanico sembrava un vero e proprio portale dimensionale, la porta per qualcosa altro dalla palermo di ogni giorno, quella città che, per volere di pochi, sembra condannata a rinunciare alla sua bellezza.

la copertina della pagina fb di una marina di libri dopo la conclusione del festival

che è stato un successo non lo dico solo io, fin dal primo giorno, girando tra gli stand, ci si rendeva conto che questa edizione non era affatto come le altre volte. molti più editori, moltissimi visitatori, più diecimila libri venduti (almeno secondo la repubblica, ma mi auguro che i dati siano reali), un'atmosfera bellissima di festa e sopratutto di amore per i libri.


il primo giorno siamo arrivati anche prima dell'orario ufficiale di apertura, per goderci il più possibile lo spettacolo prima che arrivasse la folla.
un giardino bellissimo e un sacco di libri. cosa volete di più?





tutti e quattro i giorni sono stati strapieni di eventi interessantissimi, anche se ammetto che non ho partecipato a molti e in alcuni di quelli a cui sono stata, non mi è riuscito di fare una foto decente.
in compenso, ho ascoltato smozzicate della presentazione del nuovo libro di simonetta agnello horbny, libro che desidero follemente ma non sono riuscita a prendere (e neanche a tirar fuori una foto decente), ho scoperto giuseppe culicchia, un autore geniale e divertentissimo di cui non ho mai letto niente, ma spero di rimediare, ho visto de gregori, beccato proprio fuori la porta del bagno mentre aspettava di salire sul palco (ale li ha fatto una foto uno po' sgranata ma bella, fingendosi sordo ai richiami della sicurezza. scusate eh, ma non è che lo incontro ogni giorno de gregori fuori dal bagno), imperdibile roberto lipari, che ha presentato il suo libro con simone riccobono facendo praticamente uno spettacolo che ha fatto ridere con le lacrime una marina di gente.
dulcis in fundo, ho finalmente conosciuto carlo sperduti, che non solo mi ha autografato l'autografabile e mi ha portato apposta uno dei suoi libri. memorabile il reading che, a voler giocare con le parole, suonava più o meno così: sperduti all'ombra del ficus. (da qualche parte sulla pagina facebook ho condiviso alcuni video del reading, se ve lo siete perso, dateci un'occhiata).
al reading è seguito momento alcolico allo stand gorillico.






vorrei ringraziare tanta gente, che non so nemmeno se passerà qui, ma io la mia buona intenzione ce la metto. innanzitutto grazie mille a valeria di gorilla edizioni, per la simpatia, la gentilezza e l'interpretazione dei sogni di fred astaire, e per aver accettato di buon grado che passassimo ore allo stand, e a carlo, per la simpatia, le dediche in dislessichese, le cose inutili, e le chiacchiere. a fabio, che sono stata felicissima di incontrare dopo tanto tempo, a chiara de l'orma, per l'altra figlia, l'entusiasmo e le indicazioni sugli eventi da non perderci. a anna e gli altri ragazzi di modus vivendi che gestivano i banchetto di e/o, nne e fazi, per le chiacchiere e i consigli libreschi, al ragazzo di cui non so il nome dello stand della sur per avermi suggerito santa evita e per la borsetta azzurra, alla ragazza - perdonate, la prossima volta vi chiedo il nome! - de la nuova frontiera, che ha coperto ale mentre tentava di farmi un regalo a sorpresa, ai ragazzi di clichy per i figli della polvere e i mega-sconti di fine fiera, alla signora dello stand di barta per i consigli e, anche qui, le chiacchiere, e a chiara per il bellissimo disegno sulla mia copia di proibito dormire.
insomma, va bene il posto fichissimo, va bene i libri meravigliosi, ma se non fosse stato per tutta questa bella gente sarebbe stata una mezza noia.


ammetto che quattro giorni in cui abbiamo macinato chilometri e chilometri, passando e ripassando da uno stand all'altro, approfittando per girellare un po' all'interno dell'orto botanico, sono stati stancanti, ma ci tornerei pure domani se potessi.

il mio augurio è che il prossimo anno gli organizzatori riescano di nuovo a far svolgere il festival all'orto botanico, non si poteva scegliere un posto migliore a palermo: parlando terra-terra, l'orto botanico è l'unico posto in cui, con tutte quelle piante, non si moriva dal caldo. e poi è bellissimo. ma l'ho detto tipo mille volte. e mi auguro che ci siano ancora più editori di quest anno (mancavano un po' i fumetti, praticamente c'era solo tunué).



se tutto questo non fosse stato abbastanza, il giorno dopo la chiusura del festival è arrivata una notizia fantastica: si realizzerà a palermo la prima biblioteca dell'editoria indipendente, gestita dal coworking neu [nòi] spazio al lavoro. per tutte le informazioni in merito, vi rimando qui.

e adesso... cominciamo a smaltire la pila di libri acquistati e regalati e a fare il countdown per la prossima estate! se avete in programma un viaggio in sicilia e vi piacciono i libri, io vi consiglio di tenere d'occhio il sito di una marina di libri (e ovviamente claccalegge e la pagina facebook!) per prenotare il volo nei giorni giusti.


venerdì 10 giugno 2016

kobane calling (e zerocalcare al tmo di palermo)

la settimana scorsa zerocalcare è tornato a palermo, sempre al tmo, a quasi un anno e mezzo dall'ultima volta in cui era venuto a presentare dimentica il mio nome (ne parlai a suo tempo qui).
questa volta ovviamente la presentazione riguardava kobane calling, il suo ultimo libro, uscito ad aprile per bao publishing. il libro raccoglie sia i reportage già pubblicati su internazionale (il primo a gennaio e il secondo a ottobre del 2015), oltre a materiale inedito.
il risultato è qualcosa di incredibilmente potente, importante, fondamentale.


zerocalcare è diventato un vero e proprio fenomeno, un autore di fumetti italiano che sta nei primi posti delle classifiche per settimane accanto a quei nomi che vendono più del pane, è conosciuto da tutti, anche chi non legge fumetti, anche chi non legge e basta ha sicuramente, almeno una volta, letto qualcosa di zerocalcare. te lo ritrovi dappertutto, ed è sempre un piacere.

io all'inizio lo vedevo un po' come l'ortolani del momento, quello che fa ridere ma che è bravo, è intelligente, sa dire la cosa giusta nel modo giusto, è giovane, sa cosa piace ai ragazzi della sua età, sa parlare del mondo di oggi, dei trentenni che entrano in crisi a sentirsi dare del lei, di quelli che stanno mentalmente ancora dentro fino al collo nell'adolescenza anche con quindici anni di ritardo, volenti ma sopratutto nolenti, per colpa di una società malata che ci ha tolto la possibilità di crescere ma non quella di ammazzarci di serie tv come se non ci fosse un domani (non sono sicura che ci sia un domani a dirla tutta).
poi ho letto dimentica il mio nome, e mi sono resa conto, del tutto inaspettatamente, che zerocalcare sapeva essere di più che lo specchio di una generazione. zerocalcare è un ottimo narratore, uno che sa scrivere oltre che fa ridere. altro che ortolani.

questo è il picco, mi ero detta. da adesso magari si ritorna alle storielle cazzone sul trauma dei duemila che tra poco prendono la maturità e noi ci sentiamo freschi di diploma, viviamo con la mamma e non ci accorgiamo dei capelli che imbiancano. oppure tira fuori un altro bel romanzo come questo, che sarebbe una gran cosa, eh.
e invece, ho dimostrato solo la mia scarsa capacità di immaginazione.

kobane calling è qualcosa di più che il prodotto dell'autore del momento, qualcosa di più del graphic novel che mi ci sparo venti euro perché faccio parte di quella minoranza di gente che in questo paese legge qualcosa, e ancor di più di quella minoranza che legge fumetti senza credere che sia roba per bambini o per chi non c'ha una vita.
kobane calling è, per quel che riguarda la mia esperienza ovviamente, al momento la migliore spiegazione di quello che diamine sta succedendo nel mondo. o almeno in suo pezzetto.

il terrorismo, questo cazzo di isis che sembra spuntato come un fungo durante la notte, i profughi e le teste di cazzo che gli urlano contro di tornare a casa, la turchia, gli attentati, l'islamofobia, la confusione, la gente che non sa nulla e parla, parla, parla, da opinioni che valgono meno della mia cacca, che pensa di poter risolvere tutto a suon di bombe e odio.
ma cosa sta succedendo davvero? perché tutto questo? quando è cominciato? chi è questa gente? e quell'altra? perché questa guerra? perché perché perché.

non so a voi, ma a me risuonava in testa da mesi. e puoi provare a cercare informazioni, ma o sei veramente molto ferrato in storia moderna, o è difficile capirci qualcosa, ti perdi tra un link e l'altro, fai fondere i server di wikipedia e alla fine sei più confuso di prima. o magari sono solo io idiota, chi lo sa. insomma, ho seguito la presentazione di zerocalcare, per quel poco che sono riuscita a capire ché l'acustica di quel posto - perdonatemi - fa schifo. una presentazione "alla zerocalcare", con qualche parolaccia e un po' di romanesco qui e lì, ma coinvolgente e interessante. anche chi non aveva letto il libro, e plausibilmente non aveva seguito la vicenda di kobane, si è ritrovata a interessarsi di quegli argomenti. più dell'altra volta, e forse proprio per le tematiche affrontate, zerocalcare è stato coinvolgente, ha raccontato, più che il viaggio in sé, com'è stato vivere quel viaggio. ho letto kobane calling tutto d'un fiato, in piena notte, con gli occhi che chiedevano pietà ma senza voler smettere di leggere, con la stessa sensazione di scoperta di quando ti svelano qual è il trucco dietro il giochino di magia. e qualcosa l'ho capita.


andiamo con ordine, tra quello che ricordo della presentazione (e quello che sono riuscita a sentire) e quello che il libro racconta.
il primo viaggio a kobane, o meglio, vicino a kobane, è del novembre 2014, insieme alla staffetta romana per kobane, un gruppo volontario di gente che cerca di portare medicinali, assistenza, cibo eccetera ai profughi e a chi fa resistenza contro l'isis. in questo primo viaggio, zerocalcare e compagni raccontano di non potere entrare a kobane, ancora sotto assedio dall'estate dello stesso anno. si ritroveranno dall'altra parte della frontiera, in un villaggio di nome mehser. da qui, la guerra non si vede, ma si sente. si sentono gli scoppi, le bombe, gli spari, ma sopratutto le testimonianze di chi sta vivendo il conflitto sulla propria pelle. kobane è il centro, il cuore di tutta la resistenza contro l'isis. è una guerra non solo di bombe e mortai, ma sopratutto di idee contro ideologie.
nel campo di mehser zerocalcare ci fa scoprire qualcosa che le tv e i giornali preferiscono non sottolineare troppo, se non omettere completamente. la resistenza lì è fatta da tutti, uomini e donne insieme, e il ruolo delle donne è più importante di quello che si può immaginare. le donne hanno svolto un enorme lavoro culturale, riprendendosi la loro dignità, la loro consapevolezza, la loro autonomia. le donne combattono, gestiscono i campi, aiutano chi ne ha bisogno, addestrano gli altri combattenti. non sono inferiori a nessuno.
qui si impara la totale differenza tra isis e musulmani, tra degli assassini senza nessun principio e tra la gente che rispetta la propria fede senza opprimere nessuno.
si intravede quello che poi verrà spiegato meglio più tardi: l'utopia che il rojava, di cui kobane è divenuta il simbolo, vuole realizzare, una convivenza pacifica tra popoli, culture, religioni diverse, l'uguaglianza tra uomini e donne, l'abolizione della pena capitale, il diritto al lavoro, allo studio e alla libertà. insieme. non con tolleranza, che è un modo per dire ti sopporto, anche se non mi vai bene, ma con un senso di fratellanza e convivenza.


il secondo viaggio è quello raccontato più nel dettaglio, avviene a luglio del 2015, mesi dopo che kobane era stata ripresa dai combattenti, da quelli che hanno cacciato isis a calci nel culo.
ci sono molte testimonianze, di chi ha combattuto per riprendersi la propria libertà, contro l'isis e contro un regime a cui fa comodo avere dei pazzi feroci da scagliare contro la popolazione e sopratutto contro i curdi, la minoranza che vive, o che meglio cerca di farlo, in turchia e nei paesi confinanti, un regime capace di colpire persino il suo popolo pur di continuare a mantenere il suo potere, basato su odio e paura (ve lo ricordate l'attentato a suruc? io sì. ne parla anche zerocalcare da qualche parte nel libro, poche parole, intensissime. che nessuno - forse qualche giornalistoide nostrano - c'ha bisogno di mettersi a far i sentimentalisti quando la gente muore così)
l'ingresso nel rojava, ora possibile, è un momento commovente. ci sono le macerie della guerra, il dolore di chi ha perso tutto, i cimiteri e le foto dei martiri, ma c'è la volontà, nata proprio da quel dolore, di costruire, insieme, una società più giusta, basata sul rispetto delle persone, della loro identità, e sul rispetto della terra, dell'ambiente. una volontà fortissima a cui è difficile credere, se si pensa alla guerra che quella gente ha combattuto e continua a combattere, contro un governo di regime oppressivo e tirannico e contro dei pazzi, spesso drogati e incoscienti, scatenati contro qualcosa che non sanno neppure cosa sia esattamente.
una guerra che noi conosciamo da qualche anno, ma che loro sperimentano da tutta una vita, in silenzio, senza l'attenzione dell'opinione pubblica, dei media, senza l'aiuto di nessuno.

kobane calling non è un reportage giornalistico, è molto di più. ci sono dentro tutte le domande, le paure, le emozioni di chiunque si ritrovi a vivere per qualche giorno la resistenza curda - e non solo - contro dei crimini che a noi fa comodo non vedere. non è il racconto distaccato e oggettivo degli eventi, no, grazie a dio, per quello potreste provare su wikipedia.
è inevitabile prendere una posizione in questi casi, chiunque abbia una coscienza, non per forza politica, ma anche solo morale, deve prendere una posizione. bisogna schierarsi, decidere chi sostenere, per quali idee lottare, ognuno a modo suo. davanti agli abusi, all'oppressione, all'orrore, non si può far spallucce e pensare agli affaracci propri.
zerocalcare l'ha fatto con le parole e i disegnetti, come li chiama lui. gli diamo ragione quando dice di non essere un poeta, ma l'umanità che ha raccontato in questo libro, la sete di giustizia che c'è in queste pagine, valgono come milioni di versi.
ognuno lotta a modo suo, raccontare come stanno davvero le cose è un bel modo di mettersi contro chi vuol tacere e far tacere.
scegliere il mezzo del fumetto, tanto bistrattato e relegato a lettura da ombrellone se non da cesso, è stato il modo migliore di far arrivare la consapevolezza di eventi terribili che si svolgono a pochi chilometri da noi, a chi non avrebbe avuto la possibilità di conoscere quella realtà.


c'è chi dice che questo libro andrebbe consigliato nelle scuole e io sono d'accordo. andrebbe consigliato a tutti, sopratutto agli sputasentenze dalla parola facile che si grattano la pancia davanti alle telecamere, ai politici complici, a chi quei politici li vota, a chi fino ad adesso ha fatto spallucce. ognuno lotta a modo suo, smettere di essere indifferenti, di fare il gioco di chi vuole il silenzio, sarebbe già un bel modo di cominciare.


lunedì 6 giugno 2016

una marina di libri ~ dal 9 al 12 giugno all'orto botanico di palermo

sta per tornare una marina di libri, il festival letterario giunto alla sua settima edizione che ogni anno, a inizio estate, si svolge nella città di palermo. quest'anno, dal 9 al 12 giugno, la cornice dell'evento sarà niente di meno che l'orto botanico.
durante i quattro giorni della manifestazione il gymnasium, il tepidarium, la sala lanza, il calidarium, il tineo o i vari spazi esterni ospiteranno più di 100 eventi, 80 editori, autori e, ovviamente, lettori.
ci saranno laboratori, anche per i più piccoli, incontri, presentazioni e reading.
sono parecchi gli ospiti noti che si alterneranno nel giardino palermitano per eccellenza, tra cui, francesco de gregori, marco mavaldi, simonetta agnello hornby eccetera.


michelangelo pavia, presidente del ccn piazza marina & dintorni, promotore del festival insieme alle case editrici navarra e sellerio, spiega:
"La settima edizione di Una marina di libri trasforma gli alberi nei protagonisti della manifestazione. Il complesso monumentale dell'Orto Botanico accoglie questa nuova edizione trasformando le presentazioni e gli incontri in un grande giardino letterario all'aperto. Un ambiente acustico completamente diverso, un paesaggio sonoro che è difficile da rappresentare ma che, nel momento in cui si vive, diventa subito indimenticabile. L'Orto Botanico di Palermo è un'oasi di pace nel tessuto urbano, un paradiso in cui immergersi per imparare e riflettere. Leggere circondati da un paesaggio naturale è un momento di evasione raro ed emozionante e allora quale luogo migliore di un Orto botanico per parlare di libri e di cultura? La natura è una compagna fedele della cultura, della riflessione, della creatività. E chi l'ha detto che con la cultura non si mangia? La natura è cultura e con la natura l'uomo si sfama. Non c'è Ministro che possa metterlo in discussione. Fare crescere la cultura significa coltivare l'ambiente che ci circonda"
ogni giorno, una marina di libri propone cinque appuntamenti fissi:
- l’edicola, una rassegna stampa ragionata delle pagine culturali curata dagli ospiti del festival.
- dalle 10.00 alle 13.30 un seminario al giorno dedicato a studenti universitari e operatori culturali sulle questioni editoriali,
- alle 18.00 un dibattito tematico,
- alle 20.00 il festival ricorda gli "scrittori che ci… mancano" con un omaggio a uno scrittore scomparso,
- e infine alle 21.00 un’intervista serale a un grande ospite per poi dare spazio alla musica: ogni sera, per chiudere in bellezza tra le piante secolari e a due passi dal mare, un concerto nello spirito di una marina di libri.

e possibile sostenere una marina di libri (l'ingresso al festival e la partecipazione agli eventi sono gratuiti) attraverso il crowdfunding.

iniziative come queste sono incredibilmente preziose, sopratutto se consideriamo che la sicilia è una delle regioni italiane in cui si legge meno e una di quelle in cui è più alto il tasso di povertà educativa infantile. quattro giorni non sono tantissimi e di certo non cambieranno le statistiche, ma è certo che un festival letterario come questo rappresenta la volontà, per palermo e per la sicilia, di crescere culturalmente, di avvicinare grandi e piccoli alla lettura e di dimostrare che l'amore per i libri non è, come purtroppo è parecchio diffuso credere qui, roba per pochi intellettuali o per quelli che non hanno una vita vera, ma è una passione che fa crescere e sopratutto divertire.

altre informazioni su www.unamarinadilibri.it e www.ortobotanico.unipa.it. potete scaricare il programma completo dell'evento qui.

venerdì 27 febbraio 2015

un giorno in cui è successo di tutto, ma tipo che c'era anche zerocalcare a palermo...

cose che uno passa mesi a lamentarsi dalla noia che non succede mai niente, e poi, bum, in un giorno capita di tutto! ora magari sembrano piccole cose per alcuni, ma mi hanno fatto passare una giornata bellissima ieri.
tipo.
ieri mattina finalmente, dopo vicissitudini al limite della fantascienza grazie all'incredibile inefficienza della posta, è arrivata la manticora che avevo cucito a casa dei manticorini.

©gruppo manticora

ora, per chi non sappia chi sono i ragazzi del gruppo manticora, evitiamo le 30 autoflagellazioni di scuse, però andate a vedere il loro blog e poi recuperatevi le recensioni dei loro libri che scrissi qui, qui e qui.
a loro è piaciuta tanto e io sono felicissima che sia così! andrà in giro con loro per le fiere di fumetto eccetera, quindi se la incontrate magari fatele una foto e mandatemela (o taggatemi su instagram) che mi fa piacere sempre! di pomeriggio sono andata con il mio amore al teatro mediterraneo occupato (si trova in un capannone di quella che una volta era la fiera del mediterraneo. un bel posto e sopratutto una bellissima idea quella di recuperare spazi che la nostra disgustosa amministrazione lascia marcire inutilmente) dove zerocalcare ha presentato dimentica il mio nome, il suo ultimo (per ora) fumetto e il primo che io ho letto (sempre grazie al meraviglioso uomo che me l'ha regalato per il compleanno qualche mese fa).


siamo arrivati prima possibile e ci siamo piazzati in prima fila tenendoci strette le sedie per più di un'ora prima che cominciasse la presentazione. e quindi sono riuscita a vedere e sentire qualcosa.
come si vede dalla foto qui sotto, anche se lo spazio è davvero grande, c'era tantissima gente, praticamente era davvero difficile riuscire a muoversi. per chi se lo stesse chiedendo, sì, io sono l'unica sfigata tagliata a metà sul margine destro della foto.

©tmo-teatro mediterraneo occupato

nonostante la febbre a 39, sostenuto, testuale, esclusivamente dal paracetamolo, zerocalcare ha parlato per circa un'ora di tutto: di dimentica il mio nome, inteso sia come storia personale, come racconto intimo di un momento importante della sua vita, sia come momento cruciale nel suo percorso da fumettista, una sorta di summa delle sue esperienze fino ad ora e anche il passo avanti rispetto a quelli che sono stati i suoi lavori precedenti (che io devo ancora leggere!); ha parlato ovviamente di kobane, della sua esperienza e del reportage che ha pubblicato qualche settimana fa con l'internazionale, e del desiderio di tornare lì e realizzare un altro reportage della situazione di kobane dopo la liberazione dall'occupazione. manco a dirlo, io ci spero parecchio, perché ho trovato davvero bello e delicato il racconto su kobane, nonostante la dose di ironia e parolacce tipiche di zerocalcare, e mi piacerebbe vedere, allo stesso modo, cosa sta succedendo adesso.


dopo la conferenza, zerocalcare, sergio algozzino e il collettivo peeshow hanno realizzato delle tele e dei dipinti. il nostro tentativo di fotografarli non è stato riuscitissimo, ma mentre eravamo in coda per le dediche il mio amore è riuscito a scattare questa foto qui. per vedere le altre, vi consiglio un giro sulla pagina facebook del tmo.
dicevo, la coda per le dediche. è stato un casino, siamo rimasti in piedi dalle 19 alle 22 in mezzo al casino, e non siamo neanche riusciti a goderci per bene il concerto organizzato dal gruppo fumusic (non riesco a trovare un link, ma in ogni caso è una bellissima sperimentazione tra musica e fumetto) anche se posso vantarmi di avere l'unico uomo che mi ha fatto ballare in mezzo a una folla incredibile tipo sardine dentro una scatola (noi siamo piccini e possiamo anche questo!)


con la schiena a pezzi, stanchi morti e con la batteria del cellulare all'un percento siamo riusciti a conquistare la tanto agognata dedica! e a immortalare il momento. non so se si vede bene, ma sì, c'è un mio disegnillo lì. il mio ragazzo mi ha convinta a farlo per riuscire a creare una sorta di dedica a due mani. avevo il timore di peccare di superbia, ma alla fine è riuscita una cosa carina.


ed eccola qui, in tutto il suo splendore! la storia dei tortellini crudi all'epoca mi fece ridere per ore, e fu una delle prime tavole che lessi sul suo blog, quindi dovevo per forza di cose fare questa scemenza.
e adesso posso bullarmi di avere un disegno più che unico?


se tutto questo non fosse stato abbastanza, tornata a casa ho trovato il pacchetto spedito dallo shop di paninicomics. dopo mesi e mesi di astinenza sono riuscita a recuperare un po' di arretrati, sopratutto gli ultimi tre volumi di jammin' apollon per i quali rosicavo da un po'.

spero che dopo tutto questo, il karma non mi si rivolti contro!


post originariamente pubblicato qui.

lunedì 1 dicembre 2014

promemoria! sabato 6 dicembre - alastor (palermo) - presentazione de "i guardiani della luce" di nino giordano

oh che bello, è dicembre!
ebbene sì, io faccio parte della categoria oh che bello, è natale! le lucine! gli alberi! i dolci! i regali! evviva evviva! che di tristezza in giro ce n'è davvero troppa per farsi venire le crisi da grinch, dicembre dura solo trentuno giorni e io sono intenzionata a godermeli tutti quanti.
e già da qualche giorno in agenda (non ce l'ho davvero un'agenda, ma sembra figo dirlo, quindi...) ho segnato la presentazione del romanzo di nino giordano, i guardiani della luce (che sto leggendo e mi sta piacendo tanto ) da alastor, sabato 6 dicembre, dalle ore 16,00.
quindi palermitani carissimi, mezza parola.
io ci vado, a salutare nino, a fare foto e tutto il resto.
mi raccomando!


domenica 8 giugno 2014

6 giugno - andrea camilleri a una marina di libri alla gam di palermo

dunque, è il momento di un piccolo resoconto di una marina di libri, il festival dell'editoria indipendente che da cinque anni si svolge qui a palermo. a dire il vero è la prima volta che partecipo, quindi direi che la gioia è stata doppia... e c'è stata anche qualche piccola delusione, devo ammetterlo.

insomma, vado a una fiera del libro, in un posto pieno zeppo di libri che le brave feltrinelli e mondadori varie neanche provano a tenere sugli scaffali e credevo che sarei uscita con lo zaino pieno di roba e il portafogli vuoto. e invece, miracoli dei miracoli, buona parte dei soldini sono rimasti lì dov'erano.






girellando tra i banchetti degli editori, ho trovato un sacco dei libri che stavano nella mia lista desideri, avrei voluto prenderne qualcuno ma, cosa che reputo assurda considerando la situazione, nessuna delle case editrici che mi interessavano faceva sconti.
niente sconti.
a una fiera.
ma perché? puntualmente ogni volta che chiedevo se sui libri che mi interessavano c'era uno sconto venivo accolta da sguardi sconvolti come se avessi chiesto se per caso mi potevano preparare un panino al prosciutto. insomma, dovreste darmi un buon motivo di comprare direttamente dall'editore e di portarmi i libri in giro nello zaino invece di ordinarli su amazon e ibs dove li pago meno e me li portano fin dentro casa, con tanto di corriere gentile che mi augura buona lettura (essì, ormai siamo amici io e i vari signori di sda e bartolini). niente sconti, neanche un centesimo, per iperborea, minimum fax, marcos y marcos, sellerio... insomma è stato veramente deludente. dovreste coccolarli un po' di più i vostri lettori, cari miei, invece di lamentarvi di amazon e compagnia bella. però c'erano un sacco di titoli belli sui banchetti, chi aveva il portafogli meno in crisi del mio di certo non poteva lamentarsi della qualità dei libri portati in fiera!
molte case editrici, che io purtroppo non conosco, invece gli sconti li facevano, ma il casino di gente incredibile che c'era lì per camilleri e che mi spintonava da una parte all'altra mi hanno impedito di curiosare tra titoli di cui non sapevo nulla e, insomma, alla fine mi sono arresa.

abbiamo approfittato del fatto che la galleria fosse aperta e abbiamo fatto un giretto, rinfrescandoci gli occhi con i quadri bellissimi di francesco lo jacono e poca altra roba che - lo so che sono una cazzo di snob o magari una che non ne capisce niente nonostante tutto - vale la pena di guardare alla gam, e siamo tornati giù al chiostro, dove si era scatenato l'inferno per un angolino di prato dove poggiare le terga, visto che di sedie manco a parlarne, erano già tutte più che occupate.
alla fine abbiamo trovato un posticino a lato del palco, dove si poteva intravedere abbastanza discretamente e sentire molto bene. di fare quel mezzo metro necessario a passare davanti al palco e fare due foto, neanche a parlarne, i palermitani sono molto gelosi dei posti che hanno conquistato e io non avevo voglia di farmi sbranare, oltretutto la mia cara carlotta ha deciso di abbandonarmi quasi sul finire della presentazione, e le foto con il cellulare che abbiamo provato a fare sono così inguardabili che lasciamo stare.


ora, io andrea camilleri l'ho sempre visto in tv, nella sua brava poltroncina, e il suo modo brillante di parlare non fanno più di tanto pensare che ci troviamo davanti a un signore che sfiora i novanta. quindi vederlo arrivare accompagnato e sostenuto a braccio è stata una scena davvero tenera e un po' insolita: insomma, dietro tutta quell'arguzia, quel senso dell'umorismo incredibile, la meravigliosa capacità di saper usare le parole e i tempi giusti, sempre, c'è un nonnino con il bastone. e, magari sono scema io, ma mi ha fatto un sacco di tenerezza.
camilleri è fantastico da leggere ma ancora di più sentirlo parlare. c'è da imparare molto dalla sua voce, dal modo in cui racconta, in cui sceglie con facilità e senza alcuna faciloneria le parole giuste per ogni cosa, la calma sopratutto, quella che ormai è così difficile da sentire. è sempre lui, fa ridere e fa riflettere, eleva la nostra lingua (del siciliano parlo, quello dei sudici, come dice lui contrapponendoci con tutt'altro che senso di inferiorità ai nordici) a quello che merita di essere non fossimo tanto sputtanati dai tanti e tristi luoghi comuni e sugli stupidi pregiudizi nei confronti del dialetto.


in un'ora il maestro ha raccontato un po' del suo nuovo libro, un altro che si aggiunge alla lunga lista dei romanzi di montalbano, qualche aneddoto che ci ha felicemente fatti sganasciare (le giustificatissime voglie omicide verso chi ora mettere il formaggio sulla pasta con le vongole, scrittori americani dai nomi impronunciabili che si scoprono di origini siciliane e che parlano un dialetto impeccabile) e l'immancabile filosofia del tampasiamento (o tambasiare come dice lui).
in una sola parola è stato meraviglioso. e adesso non vedo l'ora di sottrarre il suo nuovo romanzo a mamma e svaccarmi a leggerlo!

ah, poi sì, un paio di cosine però le ho comprate (l'entusiasmo per camilleri quasi mi stava facendo scordare) ovvero l'immancabile siculopedia, il libro tratto da siculopedia.it, una geniale raccolta di definizioni e delucidazioni sulla strana razza sicula e un piccolo libretto della dickinson, scelto, lo ammetto, più che altro per il packaging a forma di pacco postale.

lunedì 24 febbraio 2014

giulio macaione e ofelia da alastor!

sabato - come sa chi segue la pagina fb di claccalegge - c'è stato l'incontro con giulio macaione da alastor a palermo! che posso dire? è stato davvero bello potersi incontrare di persona, anche perché giulio, ma anche nino e fabio (i capi supremi di renbooks) sono dei ragazzi così carini e simpatici che sembrava davvero di conoscerli da sempre, quindi ci siamo risparmiati gli imbarazzi delle presentazioni e da bravi palermitani - adottivi e non - ci siamo buttati in baci&abbracci dopo un secondo.

luca, il bravissimo ed efficentissimo fumettaro di alastor (al quale bisogna riconoscere il merito di aver rinnovato completamente la libreria e di averla resa un posto - finalmente! - accogliente e piacevole da girellarci dentro) ci ha ospitati prima nel soppalco della libreria, dove abbiamo approfittato in tanti della bravura di giulio per farci fare qualche disegnino (io ci tengo così tanto a quello che ho sulla mia copia di ofelia che vi linko il post dove potete rivedere la foto!) e chiacchierare un po'...

la libreria vista dall'alto! con uno spazietto tutto dedicato a ofelia per l'occasione!
giulio all'opera!
ofelia fa capolino nelle tavole create per l'evento!
il mio disegnino in fase di realizzazione! emozione! ecco la nonnina che prende vita ♥ grazie mille giulio!
il mio meraviglioso disegno completato! è morbidissima questa nonna! ♥

non sono riuscita a ottenere una foto con giulio perché non volevo disturbarlo mentre lavorava, ma ovviamente ho ottenuto di posare con i due superfighissimi editori renbook! notare che nino si è persino inginocchiato mentre fabio, che è indicibilmente alto!, credo abbia rischiato il colpo della strega per arrivare alla mia altezza! grazie mille ragazzi, ammettiamo che siamo bellissimi! ♥

pausa foto fuori dalla libreria... si vede che sono nordici ormai senza giubbotto mentre io morivo di freddo!

e infine, facendo una pausa da dediche e disegni, giulio ha presentato il suo nuovo fumetto in uscita per renbooks, dal titolo i colori del vicino, uno spin off di ofelia dove incontriamo di nuovo il mitico orso, il cugino di ofelia, e conosceremo un micione grasso e dal brutto carattere, gustavo, che io già amo! mi ricorda anche un po' sfruscio (alzi la mano chi conosce sfruscio!)
tutti questi mici hanno valso a giulio il titolo di fumettista gattaro! eh beh, ma sono stupendi, ne voglio sempre di più!

giulio parla del prossimo fumetto in uscita per renbooks

oltre a i colori del vicino, che spero di poter vedere prestissimo!, giulio ha anticipato qualche informazione su un nuovo fumetto al quale sta lavorando e che sarà ambientato proprio a palermo! spero che questo ci riservi l'occasione per qualche altro incontro!

per finire: grazie mille a luca che ha organizzato questo bellissimo incontro, mettendoci tutto il pomeriggio la libreria a disposizione (e un grazie più personale per la pazienza di avermi tenuto i fumetti da parte per un sacco di tempo! ♥), grazie mille a giulio per la sua gentilezza e simpatia, per i disegni, per la chiacchierata e per l'entusiasmo ai miei scarabocchi (non voglio pubblicarlo qui, ma sul gruppo di ofelia ha caricato la foto del disegnino scemo che gli ho regalato, se vi va andate a cercarlo!), grazie mille a nino e fabio per la loro simpatia e la disponibilità nei miei confronti (nino, ho aggiunto alla preghierina serale che i giapponesi ti diano presto l'ok per aoi hana!) e per il loro lavoro! spero di rivedervi di nuovo tutti prestissimo!

martedì 16 aprile 2013

tante storie ~ libreria per piccoli (e) grandi lettori

sono abituata a pensare alla mia città come un posto noioso, dove non c'è mai niente di bello, dove gira e rigira è sempre la stessa tristezza ovunque e ormai conosco tutto.
e invece.

ieri per caso, passeggiando in una delle strade che anche se conosco tutto non mi capita spesso di vedere, ho trovato una libreria sconosciuta, con in vetrina un sacco di bellissimi libri illustrati, una bella insegna gialla, un bel nome - tante storie - e scaffali pieni di libri per bambini, dall'aria molto molto invitante.
risolti i miei personalissimi affaracci, mi ci sono intrufolata con mamma al seguito.
e beh, è stato amore a prima vista ♥



la libreria è dedicata ai piccoli lettori, non soltanto per la tipologia dei libri che si trovano, ma per come tutto il negozio è strutturato: scaffali a misura di bambino, spazi colorati e luminosi, libri che scendono dal soffitto...
ci si perde tra storie, colori e bei disegni, infatti il catalogo non si ferma soltanto ai libri di narrativa, ma la libreria ha una vastissima scelta di libri illustrati... ecco ondine di benjamin lacombe proprio davanti all'ingresso.


i titoli sono tantissimi, per bambini, adolescenti, ragazzi e adulti che non si sentono troppo vecchi, grigi e seriosi per rifiutarsi una bella storia. c'è anche uno scaffale dedicato ai neogenitori.
nella seconda stanzetta si passa dai bestseller ai classici, e la gentilissima proprietaria  mi ha spiegato che in questa zona organizzano letture ad alta voce per i bambini, una bella alternativa a tv, pc e altre amenità.


il posto è bellissimo sì, ma in realtà quello che mi ha spinto a scrivere questo post non è stato tanto l'ambiente quanto le persone che ci lavorano.
erano millenni che non trovavo un libraio che parlasse dei suoi libri e non per rimproverarti che li stavi sfogliando troppo o per chiederti che titolo cercavi.
una libraia che conosce le storie dei libri che vende, che sa parlarne con passione e amore, che mi ha fatto venire voglia di comprare un libro anche se non ne avevo letto prima le recensioni su anobii, blog e varie, anche se non c'era lo sconto o cose simili.
roba che non succedeva davvero da quanto? una quindicina di anni?
abbiamo parlato di illustratori, di libri, abbiamo sfogliato atlanti, toccato i tipi diversi di carta, annusato i libri. ma voi ce lo vedete un commesso della mondadori che vi fa notare quanto è buono il profumo di un certo libro piuttosto che un altro? uno di feltrinelli che si ferma a chiacchierare di quale illustratore preferite?


libri di favole, libri illustrati, libri da disegnare, colorare e scarabocchiare, libri per imparare a leggere le parole e libri per imparare ad amarle. che si abbiano più o meno degli anni indicati nelle fascette dei libri. e poi l'ordine non maniacale ma da scaffale di casa, niente polvere, niente libri buttati a casaccio. insomma, si è capito che mi è piaciuto tutto?

io da lì sarei uscita con ventimila pacchetti, ma mi sono accontentata di un solo libro, questo qui:


se siete di palermo, o se vi capita di venirci a fare le vacanze (anche se puntualmente tutti i tg italiani devono dire peste e corna della nostra città quando si avvicina l'estate, ché il sud deve morire per forza, ma non divaghiamo) passate da tante storie. si trova in via ludovico ariosto 27 a/b e ne vale proprio la pena.