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mercoledì 17 gennaio 2024

commenti randomici a letture randomiche (81)

un paio degli ultimi fumetti letti lo scorso anno - che mi hanno entusiasmata molto meno di quanto pensassi - e il primo libro del nuovo anno, consiglio apprezzatissimo della cara stella dello scartafaccio, tutto mischiato insieme nel disperato tentativo di sfoltire un po' la pila delle cose-che-ho-letto-e-di-cui-vorrei-parlarvi.

 kaina of the great snow sea ~ vol. 1 


due sono le cose che mi hanno convinta a provare il primo volume di kaina of the great snow sea: il nome di tsutomu nihei (prima o poi sarò ricca e recupererò tutto blame!) e l'idea di due mondi vicinissimi che però quasi si ignorano completamente.
non lo boccerei ma tocca ammettere che come inizio è un po' meno entusiasmante di quello che immaginavo - o forse, semplicemente, speravo - ma ha del potenziale, che spero venga fuori nel prossimo volume.
il pianeta in cui vive kaina - si tratta della terra? un futuro in cui i cambiamenti climatici hanno devastato il clima? - è praticamente sommerso dalla neve. l'unico posto in cui ci sono ancora esseri umani è la membrana celeste, la superficie che si estende sopra gli alberi orbitali, piante gigantesche che affondano le loro radici lì dove nessunə vive più ormai, un mondo disabitato di cui restano poche tracce di un passato lontano. o almeno, questo è quello che crede kaina, il più giovane, anzi, l'unico ragazzo in una comunità di vecchiettə, preoccupatə per il suo futuro quando loro non ci saranno più. tuttə loro si occupano di kaina, come in una grande, strana famiglia, mentre lui va a caccia (le uniche prede disponibili sono dei giganteschi e anche un po' orripilanti insetti - e le loro uova - che vivono tra gli alberi orbitali). l'umanità, insomma, sembra destinata a estinguersi a breve ma la quotidianità della membrana celeste viene scossa dall'incontro tra kaina e la principessa ririha, un'abitante del mondo di sotto. sfuggita all'esercito nemico, ririha racconta di un mondo ormai completamente soffocato dal mare di neve, in cui pochi villaggi e città sorgono tra le radici degli alberi orbitali.

nonostante l'umanità sia a un passo dall'estinzione per la mancanza di acqua e di sostentamento, il paese di valgia semina morte e terrore per derubare gli altri insediamenti. lo scopo del viaggio di ririha era quello di riuscire a incontrare il saggio della foresta, qualcuno sulla membrana che sapesse aiutarla a salvare il mondo. ririha sapeva che si trattava solo di una leggenda, ma a cosa altro affidarsi quando ogni possibilità di sopravvivenza sembra essere scomparsa?

la storia, fin qui, sembra interessante ma c'è qualcosa di non troppo definibile - o che comunque non riesco a individuare con precisione - che rende tutto meno appassionante di quanto potrebbe essere.
sono molto curiosa di leggere almeno un altro paio di volumi per sapere che piega prenderà la storia e capire se ne vale la pena o meno andare avanti.

 saga ~ vol. 11 


ogni volta che esce un numero di saga io sono ipermegaentusiasta. stavolta però mi sono quasi annoiata a leggere questo volume perché sembra che non succeda niente di che. o meglio, sembra che si stia preparando il terreno per un sacco di cose che succederanno dopo. il ricordo di marko continua a essere ossessionante e non soltanto per hazel e alana. se non si trattasse di saga, mi aspetterei che, in un modo o in un altro, tornerebbe, ma qui nessuna gioia è regalata a caso e mi sa che di miracoli non ne vedremo. e mentre alana cerca di sbarcare il lunario e offrire una vita dignitosa e sicura a hazel e a scudiero, non soltanto lə due bambinə sembrano avere quello di mettersi nei guai come obiettivo principale, ma il resto dell'universo pare non abbia alcuna voglia di dimenticarsi di loro e smettere di dargli la caccia.
il problema è che ormai ci sono in ballo troppə personaggə e troppe trame e sottotrame che si intrecciano e che, vista la cadenza delle uscite, si dimenticano almeno in parte.
penso che il prossimo volume sarà più interessante, intanto ci tengo a sottolineare che per me questa continua a essere una delle serie migliori degli ultimi anni. toccherà fare qualche rilettura e prendere appunti per non perdersi per strada...

 seppellitemi lassù in montagna 


seppellitemi lassù in montagna di francesca tacchi è stato il mio primo libro del 2024.
sono un po' scaramantica su questa cosa, quando inizio con un libro che mi piace molto poi, di solito, riesco a leggere cose belle per tutto l'anno, quindi sono stata contentissima di cominciare con una storia folle come questa, in cui magia e resistenza antifascista si fondono in modo totalmente inaspettato che però funziona benissimo.
c'ho messo un po' prima di leggerlo proprio perché mi faceva strano mettere insieme due elementi così diversi, avevo paura che mischiare fantastico e storia andasse a svilire la seconda (e, soprattutto perché si parla di un pezzo di storia così importante, ero parecchio spaventata). però ho dovuto ricredermi. se è vero che
ogni giorno è buono per ammazzare nazisti
è anche vero che ogni storia è buona per ammazzare nazisti. e fascisti. che poi sono la stessa cosa. insomma, mi piacciono molto le storie in cui lə partigianə fanno fuori lə nazistə, che si tratti di storia o di pura invenzione (è il motivo per cui mi piace tanto star wars), e in questo racconto non ci si risparmia di certo.
è il 1944 è veleno, nome di battaglia, vuole solo eliminare più feccia fascista/nazista dalla faccia della terra prima di morire. è sicuro che morirà a breve, è sicuro che non vedrà l'italia libera dal fascismo, che non sopravvivrà abbastanza da festeggiare la vittoria della resistenza ma a lui non importa. l'unica cosa che desidera è la vendetta.
diventato partigiano, veleno ha incontrato rame, compagno, amico e amante. rame è uno che ha lo sguardo lungo, capace di vedere oltre, di immaginare il suo paese libero, di sognare un futuro giusto ed equo per tuttə. e, se pure veleno continua ossessivamente a cercare la vendetta senza curarsi della sopravvivenza, forse rame è la sua ancora, è quello che in qualche modo lo tiene ancorato alla vita, un giorno alla volta.

insieme a rame, c'è angizia - l'antica dea etrusca dei veleni - a proteggerlo e a dargli il potere di curare le ferite, sue e dellə altrə. veleno è votato alla morte in combattimento ma ha la capacità di salvare la vita anche nei casi più disperati. l'anello che porta con sé, eredità della sua famiglia - una famiglia di serpari - guarisce ogni ferita, mentre le percezioni di veleno si alterano: avverte l'abbraccio di angizia, vede i suoi serpenti avvolgere tutto intorno a lui, sente la voce della dea e il sibilare degli animali che la accompagnano.
francesca tacchi riesce a raccontare questi momenti con così grande intensità che sembra di vederlo, questo ragazzo e il suo mondo che si immergono in un'altra realtà così straordinaria da non potercisi mai abituare davvero, un piano di esistenza in cui la dea svela che veleno e cura, morte e vita non sono che le due facce della stessa medaglia.
ed è proprio in virtù delle doti di veleno che lui e rame, insieme ad altre due partigiane, mosca e irma, vengono incaricatə di portare a termine una missione fondamentale per le sorti della guerra. una missione durante la quale veleno scoprirà di non essere l'unico ad avere un legame così stretto con le divinità, e che in fondo, di morire per mano di un nazista non ne vale poi così tanto la pena...

domenica 25 settembre 2022

saga 10

ecco come sopravvive un'idea.
cresce e cambia, spesso ben oltre le intenzioni dei suoi creatori.
e, se per essere considerata "buona", deve sopravvivere a chi l'ha avuta, allora direi che ero a metà dell'opera.


la pausa - che doveva durare un anno ma che si è allungata fino a quattro - è finalmente conclusa e possiamo di nuovo tornare a leggere una delle serie più appassionanti, originali e intricate di sempre.
le parole di hazel a inizio volume sembrano avere una doppia chiave di lettura: riprendere la narrazione qualche anno dopo che si era - in modo anche piuttosto sconvolgente (non faccio spoiler nel caso in cui qualcuno passasse da qui senza aver letto i precedenti nove volumi - fortuna sua, se vuole recuperare ora si eviterà quattro anni di astinenza) - interrotta e rincuorare noi lettori che saga continuerà e che brian k. vaughan ha le idee chiare circa la direzione da intraprendere.

sono, appunto, passati circa tre anni dall'ultimo episodio, hazel è cresciuta continuando a vagare per un universo sempre sconvolto dalla guerra e sempre intenzionato a ucciderla: figlia di una soldatessa landfalliana e di un soldato di wrath, entrambi disertori, hazel è l'incarnazione stessa della più pericolosa delle idee, quella che la guerra tra wrath e landfall non è che il motore primo economico e politico dell'intero universo, a beneficio di pochi governanti e - ovviamente - pagata dai mondi e dalle popolazioni più povere.

cover originale del capitolo 57

questa guerra tra due mondi - anzi un mondo, landfall, e la sua luna, wrath - ha trascinato nel conflitto tutto l'universo o quasi, costringendo chiunque a schierarsi da una parte o dall'altra, travolgendo altri pianeti e popolazioni più povere, nascondendo (neanche tanto) gli interessi di chi la guerra la fa dal suo comodo posticino di comando. è in questo universo che una soldatessa di landfall e un soldato di wrath, si conoscono, si innamorano, disertano e generano una figlia: una meraviglia per loro, un abominio per chiunque altro.
hazel, la bambina che potrebbe stravolgere l'assetto politico universale con la sua sola esistenza, è la prova tangibile e viva dell'assurdità di questa guerra. ha le ali di landfall e le corna di wrath, ma soprattutto è la prima a essere nata tra due "razze" che si sono sempre odiate, la testimonianza che l'unione e la pace potrebbe esserci e potrebbe portare a qualcosa di decisamente migliore della guerra. è ancora di più: l'idea - salvifica o oscena - che landfalliani e lunari sono uguali, fanno parte della stessa specie. accettare un'idea come questa significherebbe non semplicisticamente la pace nell'universo ma il crollo di un sistema immenso che collega interi sistemi solari e che trova nella guerra risorse economiche e motivazioni politiche necessarie a mantenersi.

alla storia di hazel e dei suoi genitori - alana e marko - si intrecciano quelle di mercenari assassini, giornalisti, scrittori, principi diseredati, amanti vendicative eccetera, una matassa ordinata di storie, una trama fino a ora gestita in modo brillante da brian k. vaughan e impreziosita dai disegni straordinari di fiona staples, entrambi tornati in questo decimo volume in splendida forma.

questi nuovi cinque capitoli non risentono affatto del salto temporale e anzi riescono a dare qualche risposta ad alcuni dei perché (molti anche abbastanza disperati) che più avevano affollato la mente dei lettori quattro anni fa, alla fine del nono volume, senza però mai scadere nel fanservice.
diceva cechov che se in scena si vede una pistola, allora prima o poi sparerà e vaughan lo sa bene, utilizzando il più macabro dei dettagli con cui poteva riprendere la storia per dare una nuova spinta alla trama e giustificare - da un punto di vista esclusivamente narrativo, perché noi lettori non gli perdoneremo mai quello che ha fatto - il finale del capitolo cinquantaquattro.

cover originale del capitolo 60

vecchie conoscenze e nuovi personaggi si alternano tra le pagine di questo decimo volume in cui neanche una vignetta è sprecata, il livello della narrazione - e quello dei disegni - è altissimo e non c'è nulla di cui unə lettorə portebbe lamentarsi (a esclusione, ovviamente, di quella porzione di fandom che pretende di essere in grado di sostituirsi agli sceneggiatori in ogni serie, semina lamentele in ogni dove e dei quali, personalmente, cerco di ignorare l'esistenza), anzi, il livello di tensione/emozione è quello a cui siamo ormai felicemente abituati e l'hype a fine volume resta altissimo.
anche se il tono della racconto di hazel ci rassicura che la vedremo crescere e che - almeno per quello che riguarda lei - non ci aspettano brutte sorprese e anche se siamo ufficialmente entrati nella seconda parte della storia (vaughan aveva detto che saga si sarebbe concluso con il capitolo 108, ovvero diciannove volumi in totale), questa è l'unica serie in cui mi vengono i brividi ogni volta che sto per girare pagina, un mix di ommioddiononvogliovedere e vogliosaperetuttoadesso.

mancano pochissimi giorni all'uscita del volume in libreria (il 30 settembre per la precisione) e se siete fan della serie vi consiglio di prenderlo immediatamente e di non cedere alla tentazione di sbirciare le ultime pagine! buona lettura!

lunedì 26 marzo 2018

commenti randomici a letture randomiche (53)

ragazzi, ma cosa non è saga? a ogni nuova uscita si conferma come una delle migliori serie in assoluto e questo meraviglioso numero otto mi ha regalato momenti di ansia, gioia, commozione, tristezza, terrore, tutto praticamente.
altro che disturbo bipolare.
il tremendo evento che ci aveva sconvolti nello scorso numero ha comportato la necessità di un viaggio verso uno dei luoghi più squallidi dell'universo, dove hazel, alana, marko e petrichor vivranno gli ennesimi momenti non del tutto piacevoli, faranno incontri non esattamente sperati, e ci faranno come al solito piangere ettolitri di lacrime mettendoci davanti agli occhi l'esistenza nuda e cruda, con tutta la bellezza e lo schifo che si porta addosso.
disturbantissimo il capitolo che ci mostra cosa è successo nel frattempo al volere, un po' meno quello su ghüs. fantastico il finale tanto quanto è straziante chiudere il volume e sapere di dover aspettare mesi prima di continuare.
in ogni caso, se non avete mai letto saga, fatelo. davvero, non c'è nessun motivo per perdersi questo capolavoro (e io infatti non vi dico praticamente nulla per non spoilerare, ma un po' devo sfogarlo tutto questo entusiasmo)

mentre vi disperate in attesa del prossimo volume di saga, andate a fare un giro in edicola e prendete le cronache del regno dei due laghi, firmato da quella meravigliosa coppia di autori che sono silvia ziche e tito faraci, così ridete un po' e non pensate a tutto il resto.
pubblicate su topolino tra il 2010 e il 2017 (io ad esempio ne avevo letti solo alcuni episodi), le storie di questa saga fantasy vedono i più famosi abitanti di topolinia destreggiarsi in un regno medievale un po' assurdo, tra draghetti-sveglia e muffe canterine (stonate), dove re topolino è costretto dal libro delle leggi a sorbirsi richieste e capricci del popolo in quanto padrone del regno e prova in ogni modo a perdere la corona (e le troppe, sfiancanti responsabilità), affidandosi a un improbabile generale dell'esercito - un pippo-soldato molto poco adatto alla battaglia - e a un aiutante, segretario, consigliere che certo non brilla per intelletto - manetta, ovviamente.
geniali le storie più lunghe (ma anche quelle più brevi, non ne hanno sbagliata una!), quella contro i barbari guidati da gambadilegno e quella in cui, per colpa di uno gnomo permaloso, re topolino finisce in un mondo strano in cui i carri si spostano senza cavalli e nessuno sa dove si trovi il suo castello...
geniali le mille gag con pippo, rock sassi, sgrinfia e tutti gli altri, ma d'altronde con quei due nomi lì in alto sulla copertina, cosa ci potevamo aspettare?

se invece preferite qualcosa di più romantico, c'è il quinto volume di amarsi, lasciarsi che propone situazioni da commedia degli equivoci a più non posso, in cui rio, in seguito a un sogno quanto mai imbarazzante, sta cominciando a rivalutare il suo comportamento nei confronti di yuna, yuna diventa sempre meno timida e introversa e comincia ad attirare le attenzioni del buon agatsuma, akari continua a scervellarsi su kazuomi cercando di decifrare ogni gesto, ogni tono di voce, ogni parola per capire se ha o no qualche possibilità (ma siamo proprio tutte così? non si smette mai di sezionare, analizzare, considerare, e ripensare più e più volte anche alle più enormi banalità, purché vengano fatte e dette dalla persona che ci piace), innamorata persa contro ogni sua teoria di razionalizzazione dell'amore e kazuomi si svela pian piano una persona completamente diversa da quello che sembrava, per nulla così immediato, schietto e sincero.
forse fino a ora il volumetto più appassionante, incasinato e in qualche modo divertente della serie. o forse sono io che lo dico di ogni roba che sforna io sakisaka, non saprei. però più questa serie va avanti, più mi piace!

ultimo consiglio (che aggrava la condizione randomica di questa non-rubrica) è adieu mon cœur di angelo calvisi, edito da casasirio in un formato che ho adorato (entra perfettamente nella tasca della mia giacca!) e che da nome alla collana dieciquindici.
la storia è semplicemente quella di un ragazzo qualsiasi con una abbastanza banale avversione per la scuola, la scontatissima voglia di limonare - i suoi amici l'hanno già fatto tutti! - e l'altrettanto ovvia vita familiare incasinata. o almeno così sembra all'inizio, in quell'inizio anni '80 fatto di pomeriggi di fancazzismo in oratorio, genitori che litigano, fratelli piccoli e rompipalle, feste da adolescenti sfigati e primi amori buttati alle ortiche, ma poi, saltando di dieci anni a ogni capitolo, la vita e la personalità di paolo ci appaiono improvvisamente più definiti, modellati, e naturalmente incasinati.
non sappiamo cosa succede tra un capitolo e l'altro, lo ritroviamo così ventenne con l'appendice spappolata, troppo alcool in corpo e l'amore per de gregori e la chitarra, e i ricordi di una vita in comunità e poi ancora più avanti già musicista affermato, e poi ancora uomo adulto alle prese con una vita traballante, come se viaggiasse su una strada piena di buchi in una macchina senza ammortizzatori, due figli mezzi francesi e un matrimonio mezzo sfasciato o forse finito del tutto, e un appuntamento fisso ogni anno a cui non può rinunciare per niente al mondo.
è nel non detto, in quegli anni muti tra una data e l'altra nei frontespizi che si raccoglie la vita di paolo, in quegli eventi tanto importanti che sembra siano scontati, come se paolo lo conoscessimo da sempre e sapessimo tutto di lui, come i suoi fan, come la gente con cui è cresciuto.
soltanto alla fine, dieci anni in poche frasi per dirla come uno bravo o trenta in poche pagine, riusciremo a mettere insieme tutti i pezzi e lasciarne uno nostro tra le pagine, come segnalibro o come grazie per una storia che sembrava banale ma che, come tutte le storie, banale non è.

mercoledì 19 luglio 2017

commenti randomici a letture randomiche (38)

un sacco di altre belle letture in casa claccalegge!

cominciamo con lumberjanes 5 che lascia intatto il mega-hype che si era creato alla fine del quarto volume, prendendosi una vera e proprio pausa dalla trama principale con due episodi autoconclusivi che comunque non fanno rimpiangere nulla se non l'attesa prima del prossimo volume (ché di lumberjanes non se ne ha mai abbastanza). 
il primo capitolo è un flashback sull'arrivo delle occupanti del capanno roanocke al campeggio, una storia breve che inizia seguendo il viaggio delle cinque ragazze e che ci svela qualche dettaglio in più sulle protagoniste: jo in una macchina superpazzesca con due papà adorabili e iperapprensivi per il futuro della loro bambina, che immaginano già iscritta in qualche prestigiosa università in notevole anticipo sui tempi convenzionali; ripley in un chiassoso pulmino guidano dai genitori e riempito fino allo sfinimento da otto fratelli di ogni età e l'immancabile nonna, alle prese con una gomma da masticare sui capelli che sarà il cupido che farà nascere l'amicizia tra lei e april, la solita rossa tutto pepe che da sfoggio di una forza spaventosa (e un'altrettanto spaventosa incapacità di organizzare un bagaglio con lo stretto indispensabile, si direbbe) fin dal primo momento, che in attesa di jo (le due sono le uniche che già si conoscono) ripara con prontezza al guaio di ripley, regalandole il ciuffo blu che ben conosciamo; e poi mal - arrivata in taxi senza i suoi genitori, che ci lascia intendere siano abbastanza disinteressati al suo campeggio - e molly (di lei non vediamo l'arrivo) al loro primo incontro e... colpo di fulmine!
alla prima riunione con jen sparisce mr. sparkles, l'animaletto di pezza di ripley ed è questa la prima avventura ufficiale delle lumberjanes, con buona pace delle regole infrante e delle urla di jen.
ah, e scopriamo pure come si sono conosciuto molly e bubbles (il suo non-cappello).

nei capitoli successivi (di cui sinceramente i disegni non mi hanno fatta impazzire di gioia, preferivo quelli in stile simil-stevenson) invece le nostre scoprono che nel lago vicino al campo abitano niente poco di meno che le sirene! e sì, sono davvero appassionate di musica, ma non quella roba soffiata dentro le conchiglie, sono delle vere rocker! e così quando una di loro racconta di come ha litigato con la sua migliore amica e coofondatrice della sua band, april decide di aiutarle a riappacificarsi e a suonare insieme, ma tutto questo si rivela più difficile del previsto e causa non pochi problemi con le altre ragazze. ovviamente, per un fumetto che grida amicizia al massimo, le cose andranno per il meglio, ma non vi racconto niente di più! buona lettura!

rimanendo sempre in casa bao publishing da qualche tempo è uscito anche il settimo volume dell'apprezzatissimo saga, uno dei migliori titoli in giro negli ultimi anni, di cui avevo già parlato qui quando ho recuperato i primi sei volumi.
questo è un volume che si può considerare un po' un autoconclusivo, un capitolo che inizia e finisce e ci lascia in un bagno di lacrime e completamente a pezzi. siete avvisati (gli inviti a gruppi di sostegno morale sono ben accettati).
la più odiata e temuta di tutte le famiglie dell'universo, l'emblema stesso di una pace possibile e non voluta, si è finalmente ricongiunta e sta anche per allargarsi: hazel - voce narrante, nonché abominevole frutto dell'amore proibito tra due rappresentanti di razze storicamente nemiche e in quanto tale ricercata da tutti i poteri alti che non vogliono altro che farla sparire per timore che possa diventare il simbolo della tanto agognata pace - alana e marko, insieme a sir robot - alla ricerca del figlio che gli è stato rapito da un ribelle - all'onnipresente isabel, babysitter fantasma, e petrichor, trans originaria di wreath che si è affezionata ad hazel e che le ha salvato la vita, continuano il loro viaggio e si ritrovano costretti a fermarsi per fare rifornimento su phang, una piccola cometa che, nonostante le sue modestissime dimensioni e la varietà di razze che la abitano, non è riuscita a sottrarsi alla guerra tra wreath e landfall, esattamente come il resto dell'universo.
qui su phang i nostri vedranno un altro aspetto della guerra, quello meno spettacolare e più triste, quello dei non combattenti, dei civili, dei rifugiati, della gente comune che risente dei giochi di potere di chi sta così in alto da non sapere nemmeno della loro esistenza.

perché uno dei punti di forza di questa storia, nonostante sia in tutto e per tutto avulsa dalla realtà con le sue razze aliene e l'ambientazione fantascientifiche/fantasy, è la capacità di parlare dell'umanità senza nemmeno farci vedere un essere umano, affrontando senza timori argomenti fondamentali del nostro tempo: amori proibiti, odio razziale, guerre, sfruttamento della prostituzione e ovviamente la questione - troppo sottovalutata nel nostro caro civilizzato e cristiano mondo - dei rifugiati e dei profughi di guerra.

anche se quasi tutta la storia è dedicata ad hazel e famiglia, gli autori non si dimenticano di sophie e gwendolin, accompagnate da gatto bugia, che nel frattempo stanno architettando qualcosa in modo decisamente poco ortodosso.
in ogni caso, quello che succede su phang, quella che doveva essere solo una breve sosta per il rifornimento dell'astronave, si trasforma in un lungo soggiorno, costellato di eventi traumatici per noi lettori e ovviamente per alana, marko e hazel.
non posso spoilerarvi niente, ma la quarta di copertina recita qualunque fan di game of thrones si sentirà immediatamente a casa, e in effetti in quanto a colpi di scena e momenti strazianti brian k. vaughan ha poco da invidiare al caro martin.

e per rilassarci un po' mentre aspettiamo di continuare a leggere le avventure di hazel vi stra-consiglio il nuovo volume di macanudo, sempre edito da nuova frontiera.
l'universo è misterioso o il mistero è universale? esce dopo circa un anno da una pioggia di idee (qui su claccalegge) e ci regala la solita dose di dolcezza, poesia e ironia senza mai tralasciare le riflessioni sociali o filosofiche (e i misteri misteriosi!) a cui i personaggi di liniers, tra folletti, pinguini, gatti e strani mostriciattoli, ci hanno abituati.



nel frattempo sto leggendo uno dei romanzi più divertenti che mi siano capitati sotto mano e non vedo l'ora di parlarvene non appena l'avrò finito, e dopo quello toccherà a una delle mie eroine preferite! tra qualche giorno andremo con lei in egitto! (indovinate di chi sto parlando?)

lunedì 20 febbraio 2017

saga ~ volumi 1/6

"è una storia d'amore! il mostro e la ragazza si incontrano ma, invece di uccidersi a vicenda, stanno insieme, fanno giochi da tavolo e ogni tanto lasciano l'appartamento per andare a mangiare panini al cinema."


so che può sembrarvi assurdo, ma saga, una delle più belle storie che potreste mai leggere prende il via proprio da... un romanzo rosa.
esattamente. uno di quei romanzi con le copertine orribili, titoli smielosi e font arricciolati.
eppure, in quel romanzetto c'è il messaggio più importante per alana e marko, un messaggio che parla della possibilità di amarsi anche quando si appartiene a due mondi diversi e in conflitto tra loro.


ed è proprio questa la realtà in cui i due si ritrovano loro malgrado a vivere: nati da due razze diverse, su due mondi diversi - wreath e landfall - in guerra tra loro da un periodo interminabile, si sono ritrovati insieme, innamorati e decisi ad ogni costo a riuscire a vivere una vita il più possibile normale insieme alla loro figlia, la piccola hazel, che ha preso le ali dalla mamma e le corna dal padre, unica meticcia tra due razze che si odiano e che immaginano l'unione tra loro come un imperdonabile abominio.
wreath e landfall: il primo è una luna del secondo, da secoli sono però in guerra tra loro, una guerra così lunga e stancante che si è dovuta spostare su altri pianeti dell'universo, che ha coinvolto altre razze, ha costretto tutti a schierarsi con una delle due fazioni, alimentando e fomentando l'odio, di generazione in generazione. marko è all'inizio prigioniero di alana. costretto ai lavori forzati mentre lei legge ad alta voce il romanzo che racconta di un amore - di una pace - neanche immaginabile, tra i due si crea un legame così forte da convincerli che possono mettersi da soli contro il resto dell'universo.
e così fanno, sposandosi e mettendo al mondo la prova vivente di una pace non solo auspicabile ma anche possibile, ossia hazel.

da quel momento i due non sono più solo colpevoli uno di evasione e l'altra di diserzione, ma sopratutto di aver generato una bambina la cui esistenza più sconvolgere tutto l'universo: mostrando possibile l'unione, l'amore tra i due popoli, a tutte le razze dell'universo non rimarrebbe che interrogarsi su quale sia stato il valore dei loro sacrifici, scoprendo facilmente che tutta la sofferenza si sarebbe potuta evitare.
braccati e costantemente in pericolo, alana marko e hazel iniziano un viaggio che li porterà a incontrare e a scontrarsi - sopratutto - con personaggi di un sacco di razze diverse, tutti in qualche modo coinvolti in questa assurda guerra, dal popolo robot, rigidamente divisi tra nobili e plebei, ai freelance, spietati killer assoldabili tramite una speciale agenzia, passando per giornalisti gay provenienti da un pianeta omofobo e interessati allo scoop del millennio, ad adorabili foche contadine.

saga, con le sue tante razze, le astronavi e i complessi legami tra i vari pianeti, è in qualche modo il perfetto punto di incontro tra fantascienza e fantasy, ma è anche il perfetto esempio di favola moderna, una favola che se da un lato racconta di un amore quasi shakespiriano tra due ragazzi appartenenti a mondi in lotta tra loro, di una bambina simbolo vivente di una pace agognata da troppo tempo, dall'altro mantiene toni decisamente più adulti: violenza, sesso, droga e parolacce a gogò così come le allusioni più o meno chiaramente esplicite a problematiche sociali e politiche, senza tralasciare momenti di grande dolcezza e tenerezza, e senza risparmiarsi un po' di ironia, creando un universo che - al di là delle apparenze - è un vastissimo e accurato specchio della condizione umana.

il risultato è una storia formidabile, appassionata e appassionante, che riesce a mantenere insieme diverse fila narrative, tutte abilmente intrecciate tra loro, creare personaggi che nelle loro assurde fisionomie risultano veri e vividi, e che, inevitabilmente, trascina il lettore e si lascia amare alla follia fin dalla prima pagina.


vorrei continuare a scrivere tantissimo su saga, mi ero ripromessa di leggere i primi tre volumi a febbraio (qui, vi ricordate?) e pensavo di riprendere poi a marzo, per riuscire a sopportare meglio l'attesa per il settimo (sì, la serie è ancora in corso, quindi, se volete cominciare - e so che volete farlo - a leggere questa meraviglia, mettetevi l'anima in pace e rassegnatevi alla sofferenza), e invece me li sono sciroppata tutti di fila, come se fossi una tossica. saga è veramente una serie immancabile nella libreria di qualsiasi appassionato di fumetto, ma non voglio spoilerare niente, perché è davvero una lettura imperdibile, che va goduta pagina per pagina - le sorprese e i colpi di scena saranno parecchi! - e perché se non siete ancora entrati nel tunnel non vi resta altro da fare che tuffarvici immediatamente e diventare dipendenti