lunedì 30 aprile 2018

tempo da cani ~ un'avventura rocambolesca di sigmund freud

- ho sentito dire che qui i concetti di giustizia, diritto e legge sono a dir poco vaghi... strapperò questo paese alla barbarie, igor, e non solo, perdinci!! vedrai!
solo una cosa mi preoccupa...
- i banditi? gli scorpioni? i nodi scorsoi?
- no. i divani... i cow-boys ce li hanno i divani?

dopo faremo senza ho deciso che non avrei più perso di vista manu larcenet, autore di cui basta leggere qualche pagina per rendersi conto dell'immenso valore, per cui ringrazio tantissimo coconino press per questo tempo da cani ~ un'avventura rocambolesca di sigmund freud, primo di cinque volumi dedicati alle biografie immaginate di personaggi famosi (i prossimi saranno vincent van gogh, attila, robin hood e il milite ignoto) calati in contesti non proprio ortodossi dal punto di vista storico per illustrare - come recita la quarta di copertina - la realtà contraddittoria che ci circonda.

larcenet immagina un sigmund freud stanco delle vecchie viennesi isteriche, morenti come l'antico continente, alla volta dell'america, il mondo quasi-nuovo e non ancora psicanalizzato nel quale -divani permettendo - potrà dare una svolta alla sua carriera e strabiliare i colleghi parrucconi e incipriati con la scoperta di qualche nuova esotica nevrosi, scovata in una terra selvaggia in cui regole e leggi non esistono mentre abbondano i pericoli in ogni angolo - cosa che non smette di fargli notare igor, corpulento e non sempre elegantissimo braccio destro.


e mentre freud cerca qualcuno con un trauma abbastanza grande da potergli svoltare la carriera, si consuma il dramma di spot, cane randagio costretto al canile proprio in virtù della sua condizione di cane libero, senza padroni a cui dover rendere conto e ragione delle sue giornate.
è qui che spot impara che agli uomini bianchi non va giù che i cani randagi esistano perché non hanno un'anima (se la cosa vi suona familiare tranquilli, avete ragione, è che lo dicevano anche dei neri per giustificare la schiavitù, e credo che sottolineare la metafora sia abbastanza superfluo) e decide quindi di fuggire e di andare in cerca di uno sciamano che sappia dargliene una.


le strade dei due si incontrano presto e freud si rende conto che difficilmente potrà trovare qualcosa di meglio di un cane randagio in cerca della sua anima a cui strizzare il cervello: decide così di seguire spot nel suo viaggio in questa terra per lui incomprensibile e lontana anni luce dal modus vivendi europeo.
tra piatti di cucina fusion dagli effetti indesiderati... inaspettati e psicologicamente pregnanti, crudeli cowboys, sciamani un po' strambi e la totale assenza di regole in cui l'unica legge valida è quella di chi imbraccia un fucile, larcenet costruisce un western sui generis, capace di alternare con una rapidità disarmante momenti intensamente drammatici ad attimi di pungente ironia e comicità, portandoci in pochissime pagine a ridere, rabbrividire e perfino commuoverci, senza tralasciare l'amara riflessione su quello che il predominio culturale imposto dai colonizzatori ha significato per il continente americano e per il mondo tutto negli ultimi secoli.

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