venerdì 6 aprile 2018

io sono un gatto

stare accanto al padrone mi consente, anche se sono solo un gatto dalla vita breve, di fare mille esperienze diverse. 
gliene sono molto grato.

erano i primi anni del secolo scorso quando natsume sōseki scriveva il suo romanzo io sono un gatto, giunto quasi un secolo dopo in italia prima nella sua versione originale in prosa e da qualche giorno nella nuova interpretazione manga di cobato tirol, edito da lindau (che per tutto aprile sarà in nostra compagnia come autore del mese per il book bloggers blabbering).

allontanato dalla mamma e dai fratellini quando era poco più di una palletta di pelo, il gatto si ritrova a casa del professor kushami, insegnante di inglese, di sua moglie e delle sue tre bambine.
il gatto non è esattamente ben accetto lì, nessuno si preoccupa troppo di lui - infatti nessuno si prende la briga di dargli un nome - e anzi la serva lo tratta davvero male, ma il professore ogni tanto gli da una carezza e gli lascia un po' di cibo, e questo basta per fare di un gatto il suo gatto.
accanto al professore il gatto scopre un mondo un po' assurdo ma sicuramente affascinante: kushami è il tipo di persona che accende e spegne passioni e interessi con la stessa velocità con cui passano le nuvole, e casa sua è frequentata spesso da amici, vecchi allievi e semplici rompiscatole: c'è il signor meitei che si diverte a raccontare storie assurde a cui kushami crede ogni volta, la signora kaneda, vicina di casa del professore, che cerca di combinare il matrimonio della bella figlia con il giovane kangetsu e kangetsu appunto, ex allievo del professore, nei guai con la sua tesi di dottorato.

le vicende degli umani si svolgono tutte sotto gli occhi del gatto che, probabilmente più con ironia che con reale ammirazione, ne loda la raffinatezza e l'importanza, mentre in realtà il professor kushami si ritrova coinvolto in beghe da pochi soldi, trascinato in una stupida situazione amorosa messa in piedi dal nulla e che ha poca attinenza con la realtà, mentre per il suo carattere irascibile si ritrova sempre più a dover sopportare prese in giro e piccole cattiverie.

oltre agli umani, altri due gatti riempiono le giornate del nostro protagonista, la bella mineko, che gli fa battere il cuore e illuminare lo sguardo, e il grosso e tronfio kuro, un gatto nero bravo a cacciare i topi che non perde occasione di prendersela con il suo più piccolo vicino di casa.


lo stile di cobato tirol è semplice e lineare, i personaggi sono graficamente ben caratterizzati ma è sicuramente nei disegni dei gatti che dà il meglio, rendendo perfettamente sopratutto la loro espressione spesso sibillina e misteriosa, sottolineando l'ambiguità del gatto nei confronti degli umani, dei quali apprezza sì la cultura ma sotto sotto considera inferiori ai gatti, che forse, nonostante a volte non abbiano nemmeno un nome, sono di certo più saggi e assennati.

gli umani si danno tante arie ma sono un po' tonti.

vanno in giro a dire di essere i padroni di tutto...
ma non sanno nemmeno quanto è lungo il loro naso.

1 commento:

  1. L'ho acquistato da poco, spero di leggerlo presto!
    Purtroppo non ho ancora preso il romanzo perchè so di non avere tempo di leggerlo al momento.. ^^

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