domenica 3 marzo 2013

tokyo blues - norwegian wood


chissà perché il fatto che naoko avesse vent'anni mi diede una strana sensazione. a me sarebbe sembrato normale oscillare all'infinito tra i diciotto e i diciannove anni. passare dai diciotto ai diciannove, e dai diciannove di nuovo ai diciotto... quello sì, l'avrei capito. invece lei aveva compiuto vent'anni, e anch'io avrei avuto vent'anni quell'autunno. solo chi era morto aveva per sempre diciassette anni.
toru watanabe ha trentasette anni, e, appena atterrato ad amburgo, sente sull'aereo norwegian wood dei beatles. sconvolto come ogni volta da questa canzone, inizia un lunghissimo flashback, partendo dai suoi diciasette anni ci parla della storia della sua adolescenza, il periodo vissuto quasi vent'anni prima. racconta se stesso attraverso le storie delle persone che ha conosciuto e che ha avuto accanto. la sua storia è un mazzo di fiori e ogni fiore è un'altra esistenza. senza quelle persone lui non esisterebbe neanche.

"vorrei che ti ricordassi di me. ti ricorderai sempre della mia esistenza, e che sono stata accanto a te come in questo momento?""certo che me ricorderò per sempre" risposi.
watanabe va all'università e non ha amici. è la fine degli anni sessanta, e il suo unico amico, kizuki, si è suicidato qualche anno fa, dopo una partita a biliardo. senza lasciare una lettera, senza spiegare il perché.
naoko era la sua ragazza e adesso lei e watanabe sono legati da quell'assenza come prima erano legati dalle chiacchiere e dal buonumore di kizuki.
si vedono la domenica, passeggiano, mangiano qualcosa e a volte si tengono per mano. parlano poco perché era kizuki quello che tra loro tre parlava di più, ma ora che non c'è lui stare in silenzio diventa normale.
poi c'è la vita al collegio, nelle camere abitate solo da ragazzi, con lo strano rito dell'alzabandiera alla mattina, la puzza e la sporcizia tipica dei maschi ventenni che devono occuparsi da soli di tutto, ci sono le lezioni universitarie, c'è nagasawa che va a letto con chiunque e tradisce la sua bellissima ragazza senza darsene troppo pensiero. ci sono i giorni di pioggia e i compleanni, quel numero venti che arriva a tradimento e scombussola tutta la vita quando lui e naoko si rendono conto che forse si amano, forse no, forse quello non è amore ma è solo uno strano stordimento dell'animo che porterà naoko lontana, in un posto fuori dal mondo dove spazzolare la mente e rimetterla in ordine.
c'è midori che appare per caso in un bar, inizia a parlare ed esplode di vita dentro la vita calma di watanabe, midori che cucina benissimo e che ha una famiglia devastata alle spalle, più piena di funerali che di carezze.
e watanabe, che di amore non capisce niente, si ritrova legato a due ragazze, la sua naoko lontana che non vuole essere dimenticata, che è bella e misteriosa come la luna, che soffre e ha l'animo stravolto da troppi morti e midori che di morti ne ha visti abbastanza da vivere la vita come una forza dirompente, che ama senza paura di farsi troppo male, midori che è carne viva, naoko che è silenzio e pensieri da capire.

è la storia di più malinconie, di più storie, di vite e di morti e di momenti che sommati prendono tutto il tempo possibile senza che neanche uno abbia il tempo di capire o almeno rendersene conto.
watanabe vive la sua vita circondato da donne che in qualche modo lo amano, che hanno bisogno di lui e si rende conto che ha bisogno di loro, in qualche modo.
e la sua vita sono quelle donne e quei morti e le persone andate via e il loro dolore o la loro gioia.
la malinconia fortissima che toglie il fiato come una secchiata d'acqua in piena faccia, improvvisa, del rendersi conto che non si è più ragazzi, che è arrivata l'età adulta, che è arrivato l'amore, quello vero forse, che bisogna in qualche modo vivere anche quando non si capisce bene che senso ha farlo.
il momento in cui bisogna scegliere se andare avanti con i compleanni o se fermarsi a diciasette anni per sempre.
non riuscivo a vedere niente né davanti né dietro di me: solo quella buia palude che si estendeva a perdita d'occhio. gli altri andavano avanti, li guardavo avanzare spediti mentre mi trascinavo faticosamente attraverso il fango.
la storia di watanabe, le storie di watanabe, ci mettono un po' a ingranare, come se all'inizio guardassimo tutto da un obiettivo che non mette ancora a fuoco, come se non riuscissimo a capire perché ci stai raccontando tutto questo?
poi, senza che si possa capire quando, la storia di watanabe inizia a entrare sotto la pelle e non si ferma, non si può arrestare e bisogna sapere e andare avanti e ogni sentimento di quei personaggi è nostro, e la loro vita la viviamo noi, pagina dopo pagina, ogni ora può essere un attimo o un giorno perché il solo tempo che passa è quello della loro crescita, delle loro storie.
è un libro che cattura e che ci sbatte a forza in quel giappone dei primi anni settanta, tra ragazzi di vent'anni che non sanno ancora bene cosa fare della loro esistenza e come pettinarsi il cuore e mettere a posto i sentimenti.

quando lessi la prima volta questo libro lo votai tre stelline su quattro su anobii. non so perché. adesso si prende voto pieno. di certo ora il fattore malinconia è prepotente e forte, leggere di ragazzi di neanche vent'anni è diverso quando lo fai dopo averli superati piuttosto che quando ancora ti sembrano lontanissimi. capisco molto meglio come ci si sente a pensare a quel periodo, anche se non mi occorre tornare indietro di vent'anni per farlo.
pensavo fosse un romanzo che si poteva godere al meglio se letto durante l'adolescenza, ma mi sbagliavo. o almeno va riletto qualche anno dopo, con le dovute precauzioni, perché il cuore ne esce strattonato e confuso e graffiato, l'anima ha i vestiti spiegazzati dopo e alla fine del libro bisogna tornare, in qualche modo, fuori dalla loro vita. e non è per niente facile.

sabato 2 marzo 2013

momo

momo è una serie shoujo di mayu sakai, uscita in italia a partire dal 2010, che ho letto qualche tempo fa. è una serie abbastanza carina che sicuramente colpisce moltissimo per i disegni e in particolar modo per le copertine. nulla di trascendentale, ma se la trovate usata a un buon prezzo ne vale la pena.

la storia prende il via con l'elenco delle sfighe di yume odagiri, sedicenne che non brilla a scuola, ha una famiglia devastata (e devastante) alle spalle, non ha un fidanzato e ha una buona dose di problemi economici a cui far fronte da sola. che cosa ci può essere di buono in un mondo del genere?
è quello che dovrà dimostrare a momo, all'apparenza un'adorabile bimba vestita di pizzi e merletti che però è in realtà un demone venuto per distruggere la terra.
in un anno yume dovrà fornire a momo sette motivi per farle risparmiare il pianeta, sette cose che ha rendano felice e la soddisfino.

inevitabilmente si verranno a creare situazioni più o meno romanticheggianti con nanagi, uno dei servitori di momo, e con kanaka, il migliore amico di yume da sempre.

la storia non è poi nulla di troppo originale, una rivisitazione del tema vedi il mondo con occhi nuovi e le cose non vanno poi sempre di merda come credi, ma il punto di forza di questa storia sono i personaggi, per nulla piatti e stereotipati come si poteva intendere alle prime pagine.

momo è molto infantile e il suo aspetto terrestre si adatta perfettamente al suo carattere: ingenua e buona, ha una passione matta per i dolci e a quanto pare non disdegna il kawaii in più o meno tutte le sue espressioni, ma è pur sempre un demone che distrugge pianeti. questo a quanto pare l'ha segnata molto più profondamente di quanto non si creda, e i suoi rapporti con gli altri, sopratutto quello con yume, sono molto difficili quando riflette sulla sua vera natura. è un bel personaggio, va decisamente oltre l'idea di puccioso e frivolo che si vuole dare all'inizio.
yume ha una carica e un'energia invidiabili, nonostante la sua situazione sia disastrosa, riesce comunque ad andare avanti senza mai demoralizzarsi. deve essere una prerogativa delle adolescenti giapponese di ribon. per una volta (magari ce ne sono altre, ma non me ne ricordo al momento) c'è un'eroina di uno shoujo manga che non si innamora solo una volta nella vita e poi convola a nozze prima dei vent'anni con il figo di turno, ma dopo una cotta sbagliata, provvisoria e consolatoria per nagami, rivela i suoi veri sentimenti per kanaka, che dal canto suo è da sempre innamorato di lei, e affronta la famiglia di lui che sogna una nuora di buona famiglia, o almeno di famiglia normale. inutile dire che l'happy ending c'è eccome.
i personaggi maschili sono un po' posti in secondo piano, se si esclude la storia di nagami, che in realtà è il principe di un mondo ormai scomparso e del quale ci viene raccontata la storia, davvero triste poi.
poverino, non trova consolazione neanche tra le braccia di yume nonostante sia il più figo. beh, in amore non vince sempre quello più figo a quanto pare, stavolta neanche negli shoujo manga.

per il resto abbiamo il dio annoiato e cinico, il demone minore con complessi di inferiorità e la biondina cocca di papà piena di soldi con manie di protagonismo.

in fondo non è un manga fondamentale, ripeto, ma è una buona lettura e ci sono dei colpi di scena abbastanza inaspettati. uno shoujo manga da sette e mezzo, con dei bellissimi disegni e tanti buoni sentimenti, arricchito da una trama che trascina e non annoia.
vi ho convinti?

intanto gustatevi questa mini mini gallery di roba sfiziosa trovata in giro:





nuovi annunci bao publishing: vincent e andiamo a tokyo charlie brown!

bao publishing continua a farmi disperare con i suoi annunci bellissimi.
oltre all'integrale di echo, di terry moore (del quale spero di riuscire a recuperare anche rachel rising, ma. vabbé la sapete la tiritera sul portafogli vacante), sono stati annunciati altri due titoli che segno subito e prego che qualcuno me li regali: il primo è vincent, una biografia a fumetti su van gogh, che uscirà a fine anno, il secondo è il nuovo romanzo dei peanuts, andiamo a tokyo charlie brown, data di uscita non pervenuta.

che vi devo dire? segnateveli perché son cose belle.



venerdì 1 marzo 2013

cosa indossare con un cuore spezzato


questo commento lo scrivo di getto subito dopo aver chiuso il libro, ma voi lo leggere tra qualche giorno.

in ogni caso, parto da una considerazione che dovrebbe farvi capire fin da subito se può piacervi o no: non mi è piaciuto abbastanza fino a che non l'ho finito.

*attenzione agli spoiler!*
con cosa indossare con un cuore spezzato siamo abbastanza dentro al genere rosa, con una protagonista, keeley, abbastanza banale e comune: dopo una laurea in moda ha abbandonato l'idea di mettersi a disegnare e si è convinta che fare la stylist sia più semplice e più remunerativo. vive a londra a casa di un amico perché non ha abbastanza soldi da pagarsi un affitto intero, le sue amiche e la sua famiglia stanno a edimburgo, si sente sola e ha perso il grande amore della sua vita, gray, il ragazzo che ha amato da quando erano bambini, per colpa di stupide paranoie basate sul nulla.
adesso però, per puro caso, incontra dana, una ex modella che le chiede di lavorare per lei e contemporaneamente viene assunta come stylist per una trasmissione televisiva che racconta la storia di alcune star attraverso i loro vestiti.
una bella botta di fortuna, ma grazie a dio, o purtroppo, il libro non si limita solo a parlare della carriera di keeley.
i cuori spezzati di questo libro sono innumerevoli, da quello della nostra protagonista, a quello di sua sorella, liza, legata a un uomo idiota e inutile che l'ha praticamente abbandonata con un figlio adorabile, quello di jolith, che è da sempre innamorato di liza, quello di dana, la ex modella rimasta vedova che vuole dimenticare la sua vita e annullarsi un nuovo guardaroba.
l'amore gioca brutti scherzi a tutti, eppure, nonostante il dolore ancora impossibile da cancellare per la separazione da gray, keeley riesce a trasformare la sua esistenza grazie sopratutto a dana che le concede una fiducia spropositata e le da la giusta spinta per iniziare la sua carriera di stilista.
tra feste, amori fugaci - e spesso sbagliati - viaggi, vestiti vestiti e vestiti, keeley vede comporsi sotto i suoi occhi un puzzle fatto di ricordi e occasioni da prendere al volo che la porterà di nuovo, dritta tra le braccia di gray, questa volta sperando che riesca a evitare gli errori del passato, sopratutto la sua maniacale ricerca di perfezione in tutto, persino in quel grandissimo casino di imperfezioni che è il rapporto tra due persone.
non dite che questo è spoiler, perché c'era da aspettarselo più o meno dalla seconda pagina.

se non ho capito male, questo è il primo romanzo di samia murphy, e se è così gli perdoniamo il fatto di aver scritto un libro che poteva essere bello ma che si limita ad essere carino ed emotivamente coinvolgente.
quello che manca è una buona focalizzazione, sia sul lavoro di keeley - che sarebbe interessantissimo capire per bene! io a dire il vero ero attirata sopratutto dall'idea di poter conoscere meglio il modo di lavorare di una stylist/fashion designer! - sia sulle storie d'amore dei vari personaggi, sopratutto qualche cosina in più su gray poteva sprecarcela, perché torna in scena un po' tipo deus ex machina/principe azzurro della situazione a coronare un momento già di per sé perfetto.
se l'autrice si fosse concentrata un po' di più sull'aspetto modaiolo della storia, magari sarebbe stato un po' più kinselloso, ma l'avrei preferito!
la psicologia dei personaggi è un po' deboluccia, sopratutto keeley che dovrebbe svelarsi a noi completamente rimane un po' circoscritta a pochi aspetti: è meticolosa, è fissata con la perfezione, ama il suo lavoro, ama gray. amen.
voglio dire, date questa storia in mano alla kinsella e ne uscirebbe un gioiellino.
peccato.

mi aspettavo qualcosa in più, ma devo ammettere che come libro mi ha catturata abbastanza, non tanto per il voglio sapere come finisce, che è tutto abbastanza scontato, ma perché è una storia abbastanza coinvolgente e il mondo in cui veniamo catapultate non è affatto privo di fascino, anzi! direi che gli do un sette, però spero che questa autrice riesca a fare di meglio la prossima volta!

giovedì 28 febbraio 2013

vinland saga 10 e 11

finalmente mi sono messa in pari con vinland saga! yeeeh!

sono riuscita a recuperare gli ultimi due volumi che mi mancavano nell'ultimo ordine amazon, era ora!
bando alle ciance, qui le cose si fanno serie!
anche se li avete sicuramente letti già *attenzione agli spoiler*.

dunque, pare che finalmente ci siamo allontanati dal momento di battaglie e uccisioni incontrollate a ogni riga, ma io aspetterei a cantar vittoria, perché la tensione in questi due volumi sale di pagina in pagina e il prossimo promette veramente molto bene!

il caro thorfinn è ormai un perfetto contadino, e insieme a einar è ormai prossimo a pagarsi la libertà e smettere finalmente di essere uno schiavo. ma basta poco, un brutto dispetto (chiamalo dispetto, gli hanno rovinato il lavoro di mesi!), e la sua indole combattiva torna a galla. è arrivato il momento di affrontare il suo passato, quella che è stata tutta la sua vita fino ad adesso: uccidere e desiderare di uccidere. questo è stato tutto per thorfinn fino a questo momento, e i fantasmi del suo passato non tarderanno a iniziare a tormentarlo, esseri mostruosi che lui stesso ha creato, persone a cui ha tolto la vita senza che in realtà gli avessero mai fatto nulla di personale.
thorfinn si promette, e promette a einar - il quale ha sempre sostenuto di disprezzare i guerrieri ma non rinuncia a una bella scazzottata quando ci sta - che non ucciderà mai più nessuno.
io personalmente non ci credo tantissimo, ma vedremo.

intanto torna sulla scena canuto, che, con il fratello maggiore morente, sta per diventare unico sovrano di danimarca e inghilterra. se thorfinn si vede divorato da una torre di cadaveri animati, canuto affronta con assoluta tranquillità la testa mozzata del padre, chiaro segno di uno squilibrio mentale che non lo porterà a nulla di buono. il buon principino dal cuore d'oro sembra morto insieme al vecchio re, e adesso canuto è uno che sa quello che vuole, che desidera essere un sovrano forte e che ha le idee chiare su come finanziare il suo esercito: meglio distruggere pochi che far patire la fame a molti. e pare proprio che uno dei suoi obbiettivi siano i fattori che stanno a capo di thorfinn.

torna in scena anche il vecchio leif, che a quanto si riesce a intuire dalla sua breve apparizione, cerca thorfinn da quando se l'è visto sfuggire sotto gli occhi appena infante, il giorno in cui thors venne ucciso. è accompagnato da un altro thorfinn, un ragazzetto che con il nostro protagonista pare avere in comune soltanto il nome e il colore dei capelli.
se tutto questo non bastasse, mentre sulla fattoria dove thorfinn cerca di riguadagnarsi la libertà e lotta a mani nude contro la vacuità della sua intera esistenza, inizia a diffondersi il panico per uno schiavo fuggito che pare molto più aggressivo e pericoloso di quanto si possa immaginare. e su thorfinn aleggia l'ombra di canuto.

devo specificarlo che non vedo l'ora di leggere il dodicesimo (chi mi diceva che dovrebbe uscire in italia a giugno? nouvellewave? ma speriamo anche prima! già dalla cover sto impazzendo di curiosità!)

siamo sempre a livelli altissimi, grafici e narrativi, e adesso che si aperta questa nuova parte della storia il lettore è sempre più trascinato nel turbine degli eventi che sconvolgono la vita di thorfinn: il suo destino alla fattoria e il legame indissolubile che sembra legarlo a canuto, un tempo quasi un amico e adesso il suo probabile distruttore. e leif? lo raggiungerà in tempo? riuscirà a ricondurlo a casa?
e in ogni caso, cosa rimane a un uomo che non ha mai avuto altro obbiettivo in tutta la vita che la vendetta, adesso che il suo più odiato nemico è morto e va trasformandosi, nella sua mente, in una guida, un amico, una mancanza, forse la cosa più simile a un padre che thorfinn abbia mai conosciuto.