venerdì 18 maggio 2018

maria antonietta ~ la gioventù di una regina

maria antonietta è stata l'ultima regina di francia prima della rivoluzione, famosa per il suo carattere che si dice fu capriccioso e frivolo, per il suo totale sostegno alla monarchia fino all'ultimo momento e per il suo - probabilmente falso - mangino brioche.
fuyumi sōryō tralascia la parte della storia più cruenta, quella degli ultimi giorni di maria antonietta e racconta in questo volume soltanto la sua giovinezza, il matrimonio con luigi XVI e i primi mesi insieme allo sposo, la scoperta insomma della reggia di versailles, l'etichetta rigidissima e spesso assurda, gli intrighi e i pettegolezzi che si spandevano all'interno della corte come tela di ragno.


maria antonietta viene data in sposa al delfino di francia all'età di quattordici anni. è poco più di una bambina, una graziosa e preziosa pedina nelle mani dei diplomatici e dei sovrani di due paesi che con lei riuscirono, dopo anni, a trovare un accordo di pace.
certo, i matrimoni combinati, sopratutto tra membri di case reali, stupiscono poco, ma quello di maria antonietta venne celebrato per procura, come un qualsiasi trattato diplomatico, addirittura in assenza dello sposo. dopo un lungo viaggio dall'austria alla francia, antonia d'asburgo si ritrova ad essere maria antonietta delfina di francia e moglie del futuro re luigi senza neppure averlo visto se non nei ritratti.
giovanissima, lontana da casa, dai fratelli, dalla madre e dalle sue dame di compagnia: fuyumi sōryō riesce a cogliere tutto lo sgomento e lo spaesamento di questa bambina che non ha la più pallida idea di cosa la aspetti e che cerca immediatamente, senza cerimonie né imbarazzi, l'aiuto e il conforto nella sua nuova dama, atteggiamento che venne subito bollato come sconveniente e che fu uno dei primi segnali che per maria era giunto il momento di adattarsi ai nuovi costumi della corte di versailles.

nonostante la storia racconti che maria antonietta non ebbe né un matrimonio felice né vita facile a corte dove non venne mai completamente accettata in quanto austriaca, la sōryō ha messo più in luce l'aspetto più umano della sua storia, il suo carattere ancora infantile e ingenuo, l'affetto sincero per luigi (che qui, diversamente da quanto si dice, l'autrice disegna bellissimo, alto e magro, una sorta di rei kashino più giovane e timido), e l'altrettanto sincero tentativo di farsi rispettare e amare per rendere duraturo l'accordo tra i due paesi, e sopratutto la sua lontananza da quel mondo di ipocriti sorrisi di facciata che nascondevano commenti al vetriolo e cattiverie. con quella capacità che la contraddistingue da sempre, a fuyumi sōryō basta uno sguardo, un'espressione del viso per farci intuire come quella bambina solare, dolce e ingenua nasconda dentro di sé il germoglio della regina autoritaria e potente che diventerà qualche anno dopo, come se la corte di versailles non le lasciasse altra scelta, per sopravvivere, che adattare il suo carattere a quello dei nobili.

la figura di maria antonietta viene riscattata in qualche modo dai giudizi che l'accompagnano da circa tre secoli, ad esempio a proposito delle critiche che venivano mosse sul suo sfrenato amore per il lusso e i begli abiti, e, nella breve introduzione in cui compare da adulta, le viene riconosciuta la dolcezza che effettivamente provava per i suoi figli e quella - forse meno storicamente vera - per il marito.


ma la storia di maria antonietta, oltre che essere uno spaccato sulla giovinezza della regina, è sopratutto un modo per raccontare la corte francese di quel periodo, i lussi sfrenati voluti dalla corte per permettere un costante movimento di denaro e la conseguente crescita dell'economia, le lunghe cerimonie, la vita sempre pubblica dei sovrani, che quasi mai erano liberi di trascorrere del tempo da soli (cosa che sicuramente contribuì a rendere un fallimento il loro matrimonio almeno tanto quanto la costrizione di sposarsi in così giovane età), e poi gli intrighi e i pettegolezzi che erano occupazione principale - se non l'unica - delle donne che gravitavano attorno ai reali, a cominciare dalle zie di luigi e dal loro continuo infierire sull'amante del re e probabilmente anche sulla stessa regina.

lo stile di fuyumi sōryō, ne ho già accennato, è non solo potentemente espressivo, capace di delineare nella forma di uno sguardo le profondità psicologiche dei suoi personaggi, ma anche estremamente pulito, elegante, preciso: nulla di meglio per mostrarci al meglio gli ambienti, le architetture e gli incredibili abiti della corte, con una grandissima cura dei dettagli e dell'accuratezza dei riferimenti.


proprio per garantire la massima fedeltà storica del periodo in questione, il progetto è stato realizzato dalla collaborazione della casa editrice giapponese kodansha e della francese glénat, con il supporto dell'établissement public du musée et du domaine national de versailles, che ha fornito la sua supervisione per sopralluoghi, reperimento materiali e ha curato i dettagli di costumi, elementi architettonici e le complesse abitudini di corte rappresentate, cosa che lo rende qualcosa di più di una lettura di intrattenimento: maria antonietta è un breve racconto della vita di corte di una giovane regina, ma sopratutto un frammento di microstoria interessante che ci aiuta a delineare un mondo lontano e complesso, difficilissimo da immaginare nelle sue più piccole e concrete sfaccettature.


una nota merita anche l'edizione di star comics, che oltre a mantenere a colori le prime pagine, come nell'edizione originale, presenta un volume elegantissimo fin dalla copertina che ai colori tenui e acquerellati - che ricordano i ritratti del tempo, sopratutto quelli della regina e delle altre nobildonne della corte - accompagna quei festoni dorati che incorniciano il titolo e richiamano il lusso sontuoso e sovrabbondante del barocco francese.

2 commenti:

  1. Ho preso questo volume per mia sorella ma lo leggeró appena possibile perche mi incuriosisce molto e la cover è davvero elegante! Sarà anche interessante confrontare questa maria antonietta con quella sopra le righe di Innocent di Sakamoto :)

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    1. non seguo quella serie, ma me la immagino decisamente più creepy XD

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