lunedì 23 febbraio 2015

viola giramondo

al destino uno può pure non crederci. io prima non ci credevo nemmeno un po', però poi negli ultimi mesi sono successe cose tanto incredibili e belle che, pure a voler mantenere tutta la razionalità da pensatori illuminati del ventunesimo secolo, non si può non cambiare idea. almeno un pochino.

questo post me lo trascino dietro da circa la fine di quest'estate. perché è difficile riuscire a scrivere così di questo libro (odio il termine graphic novel. fatemelo chiamare libro), che oltre a essere un libro bellissimo è stato anche un bellissimo regalo, arrivato assolutamente a sorpresa da un carissimo amico, una persona importante che a raccontare la storia non si finisce più. riassumendo al massimo, questo libro è arrivato a me attraverso una strada tortuosa e assai improbabile e che per me è una delle tante, piccole ma significative dimostrazioni che se non è il destino a esistere, allora non si possono negare i legami veri tra persone che nonostante tutto non possono mai separarsi davvero.
tutta questa solfa e non ho ancora neanche detto che questo libro, che è entrato nel mio scrigno dei tesori è viola giramondo, della tunué, casa editrice che dopo il mio primo approccio, nell'ormai lontano indimenticabile (beh, l'unico luccacomics della mia vita fino ad ora, concedetemelo) 2006, mi sembrava una fabbrica di roba inutile e che con questo libro, otto anni dopo, mi ha fatto ricredere parecchio (e c'ho anche sandoval da recuperare, mi ispira molto e voglio provare a leggere qualcosa, ma andiamoci piano...).


viola giramondo racconta in tre episodi la vita di una ragazzina e della sua strana, allargatissima e multietnica famiglia circense: il padre, entomologo - di necessità si fa virtù - divenuto domatore di insetti per amore della mamma di viola, una dolcissima (e golosissima) gigantesca donna cannone. poi lo zio che sembra cattivo ma è solo un burbero dal cuore tenero, il nonno saggio e silenzioso, i clown, l'amico acrobata samir...


insieme a loro, e agli incontri illustri e non che farà durante i suoi viaggi, viola imparerà a comprendere e apprezzare la bellezza e l'importanza di quello che la circonda e la meraviglia di esistere.


c'è henri toulouse lautrec entusiasta piccolo e buffo pittore, pieno di promesse non mantenute, qualche nemico e una bellissima fidanzata, che con i suoi dipinti pieni di entusiasmo per la vita e la bellezza, aiuterà viola a rendersi conto che quello che la rende diversa da tutti gli altri è anche il motivo della sua felicità...


dopo il frenetico incontro con il pittore parigino, viola conoscerà un maestro della musica classica e sinfonica, il compositore antonín dvořák, un amante della natura e della poesia tanto quanto della libertà, che nonostante le apparenze rotondette e paciose saprà correre dei rischi per difendere chi ha bisogno dei suo aiuto...
le sue parole nel fumetto sono un vero e proprio inno alla contemplazione e all'armonia tra noi stessi e la terra...


in questo capitolo ci sono tavole che sono dei piccoli capolavori, paesaggi infiniti di colori incredibili e spazi aperti. e parole bellissime che a pensare quanto sono vere il groppo in gola non ve lo toglie nessuno.
davvero poesia.


la terza e ultima storia è la più commovente e mi ha rubato un paio di lacrimucce. è qui che scopriamo la storia di viola... prima di viola, come i suoi genitori si sono conosciuti, com'era agli inizi il cirque de la lune... è la storia di un viaggio di trent'anni prima e di un viaggio, di ritorno, di oggi.
ed è una storie di storie, vissute, raccontate, ricordate, lette e scritte.
è un capitolo dolceamaro, con la malinconia delle cose che finiscono e la consolazione di ricordare tutti i momenti belli passati insieme, pieno di saggezza e di amore totale, senza se e senza ma, per la vita.


questo libro poi è arrivato in un momento in cui ho cominciato finalmente a vedere tutto in modo diverso. più bello, con più speranza e meraviglia. una cosa del tipo camminare per la città in cui vivi da sempre e sentirti in vacanza in un posto nuovo. certo, ci sono alti e bassi, ma quelli capitano per tutti, no? ma quello che conta è superare i momento difficili, magari concedendosi una coccola, e poi ricominciare. ed è perché ho accanto chi mi sostiene che tutto è possibile. e mi fa venire voglia di ringraziare, sempre, per ogni momento. e quando trovo letture che riflettono questo mio sentire, questa specie di nuova fiducia della vita e blabla, mi sento davvero felice. viola giramondo è un pezzettino di tutta questa felicità. ecco perché è un libro così importante per me.

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