
saltellando da un funerale all'altro, con sangue freddo e un'abilità che nasce dall'esperienza, fleur incanta l'inconsolabile di turno affascinandolo con la sua bellezza e i suoi modi da donna perfetta. ovviamente, la nostra cara non si dedica a tutti i poverini che hanno perso la moglie, ma solo a chi le consente, in pochi mesi di fatica, sorrisi e smancerie, di potersi permettere una gold card dalla quale attingere più denaro possibile prima di scappare, lasciando il vedovo di turno come uno scemo, incapace persino di denunciarla pur di non ammettere la propria idiozia.
la musica inizia a cambiare quando fleur va al funerale di emily per conquistare il cuore e il portafogli di richard favour, distrutto e inconsolabile senza l'amata moglie accanto. fleur riesce a farsi invitare fuori a cena prima ancora di quanto sperato, toccando - senza neanche saperlo - il punto debole di richard: il suo rimpianto di non aver conosciuto emily fino in fondo e quello di non poterlo fare più.
man mano che gli eventi si susseguono, si scoprono le crepe enormi e i rapporti malati di una famiglia che all'esterno sembra perfetta e felice. e a farli venire alla luce sarà proprio la presenza di fleur.
come andranno a finire le cose non ve lo dico, però il mio apprezzamento va alla capacità della kinsella/wickham di non cadere in un finale banale e prevedibile.
anche se è completamente su un altro tono rispetto ai romanzi firmati con il suo pseudonimo, la signora dei funerali è brillante e coinvolgente come gli altri libri più famosi di questa autrice, con meno humor ma sicuramente una più forte critica all'assurda società "bene" dell'inghilterra dei nostri giorni.