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sabato 17 marzo 2012

nuovo titolo per la asano collection

la planet ha annunciato per maggio (davvero? ma non dovrebbe esserci punpun 8 a maggio?) la ragazza in riva al mare, ovvero umibe no onnanoko, credo l'opera più recente di inio asano. dovrei essere felicissima e invece no, perché al 70% lo lascerò sullo scaffale. perché? vi incollo la presentazione dell'editore:
Lui usa lei. Lei… o si fa usare, o fraintende, e poi inizia a usare un altro. E quest’ultimo è consapevole. Dopo Solanin e Buonanotte, Punpun, la nuova serie a fumetti di Inio Asano. La ragazza in riva al mare è un manga su un ragazzo e una ragazza, sul sesso e la sessualità, sulla scoperta del corpo, di sé e degli altri. Ogni tipo di rapporto, anche quello all’apparenza meno rischioso, può nascondere una minaccia. Un accordo di reciproca convenienza destinato a trasformarsi in qualcosa di diverso. Le onde del mare scandiscono il tempo, e nelle acque profonde nuotano fantasmi…
per quello che ho visto dalle scansioni, quasi metà del volumetto sono scene di sesso. la storia non pare compiere grandi evoluzioni e non ci vedo la premessa per nulla di interessante (i due fanno sesso o si organizzano per fare sesso o parlano del sesso che fanno, hanno fatto o faranno, con in mezzo qualche altra minchiata giusto per non dire che si tratta di un pornello). oltretutto il materiale disponibile fino ad adesso è di solo un volumetto, ancora in corso di pubblicazione in patria. credo proprio che aspetterò qualche recensione e se non leggerò di almeno una decina di persone che urlano al miracolo, e sarebbe l'unica cosa che potrebbe farmi digerire tutti questi cazziculifighe, rimane lì dove sta e mi risparmio i soldini per altro. io speravo vivamente che pubblicassero ctrl+t (una specie di artbook con delle ministorie, disegni eccetera) decisamente più interessante di questa roba. forse dopo? amen.

venerdì 16 marzo 2012

la città della luce

sulla cima di una collina, a tokyo, sorge un quartiere residenziale con i suoi bei palazzoni di lusso. questo quartiere, baciato ogni giorno dal sole, si è guadagnato il nome di città della luce.


la città della luce è piena di storie comuni e ordinarie, storie di gente che ogni giorno vive la propria normale, assurda esistenza. tasuku è un ragazzino che abita con il padre quasi completamente fuori di testa. non va più a scuola ed ha trovato un lavoro su internet, fa da corriere per un circolo di aspiranti suicidi.
le storie, come accade ogni volta che si parla della vita di tutti i giorni della gente banale e ordinaria che vive sotto lo stesso cielo, si intrecciano in modo davvero impensabile. e ovviamente, così accade anche qui. l'amica di takasu, haruko, aspetta ogni giorno alla stessa fermata dell'autobus l'uomo da uccidere per poter finalmente ottenere la sua vendetta, mentre taiki, un bimbo che parla di cose strane, nasconde, insieme a un gatto, un segreto ancora più strano delle sue parole.
intorno a takasu, nella città della luce, la gente banale viene distrutta da una vita che non può e non sa reggere, parla con lui e decide di uccidersi, così, con leggerezza, senza drammi né consolazione.
un mangaka e la sua compagna girano per le strade della città della luce ingannandosi sulla vera natura di quel posto. certo, deve essere felice chi vive in un quartiere tanto bello e lussuoso. certo, non può essere felice chi si butta giù da un terrazzo. e non sono felici neanche due tizi che vivono insieme per caso o per disperazione, con i loro lavori assurdi e saltuari, con le loro dubbie compagnie e con una bambina di cui forse uno dei due è il padre. nessuno è felice in questi palazzi baciati dal sole, neanche le ragazze che sanno fare i salti mortali dall'altalena o quelle che odiano andare a scuola, odiano la loro famiglia e sognano di vivere sole ed essere indipendenti. nessuno sa essere felice ma in qualche modo bisogna trovare un senso all'esistenza. io non so se ci riusciranno, questo libro non risponde a nessuna domanda e non da nessuna lezione, è uno specchio, per tale va preso: guardando dentro i personaggi possiamo trovare il vuoto che abbiamo dentro noi. una bella casa, un lavoro (se c'è), una famiglia... e poi? cosa altro rimane? dove sono i sogni, la soddisfazione, gli affetti, dov'è questa incomprensibile felicità?

insomma, la città della luce è un'altra meravigliosa, sconcertante e veritiera prova di inio asano, pubblicata a suo tempo nella collana mangasan (a mio avviso l'edizione è esteticamente molto migliore di solanin o dei volumi unici di planet, sarà che io non amo molto le sovracoperte...), un po' amara - ma un po' tutti i manga di asano lo sono, dai - ma da leggere a qualsiasi costo. i disegni non sono all'altezza di quelli di solanin o di buonanotte punpun, ma sono belli sempre.

ultimamente, la mia mente è confusa, come avvolta nella nebbia. ma non importa. è la natura. dimentichiamo tante cose e alla fine moriamo... e poi, un giorno, il mondo finirà e niente avrà più importanza. 

domenica 4 marzo 2012

solanin


il futuro. bella domanda. cosa faremo del nostro futuro?
meiko e taneda vivono insieme da un anno, sono fidanzati da sei. si sono laureati, lei adesso lavora come impiegata in una ditta abbastanza anonima e lui fa il grafico part-time. a nessuno di loro due piace il loro lavoro, a nessuno di loro due va bene continuare a immaginarsi così per i prossimi anni.
davvero non c'è modo di scappare alla mediocrità di una vita così? e se si mettessero da parte maturità e responsabilità, se si mollasse tutto, se ci si buttasse a capofitto a correre dietro ai propri sogni?
così meiko abbandona il suo stupido lavoro, i suoi stupidi colleghi e il suo disgustoso capo per passare intere giornate a non far nulla, godendosi la sua libertà senza riuscire a mettere da parte le preoccupazioni e i pensieri, convince taneda a dedicarsi alla musica non più come a un hobby ma a pensarla come un lavoro vero.
una coppia di disoccupati, una coppia all'inseguimento feroce di un sogno. una corsa troppo veloce, una corsa ad occhi bendati dall'amore dai sogni dai pensieri dai progetti dalle promesse dalle lacrime dalle incomprensioni, una corsa che finisce male, che si ferma, che ricomincia.


parlare di solanin è difficile. solanin non è soltanto una storia. solanin è una ballata rock sulla giovinezza, su quegli anni, lunghi o forse troppo brevi, prima di diventare adulti e mandare a puttane tutti i sogni e le speranze. solanin è un racconto che strazia il cuore mettendoci davanti a quello che siamo, regalandoci momenti di poetica malinconia, spiegandoci il fallimento, l'ineluttabile sconfitta che con il tempo dobbiamo in qualche modo imparare a mandare giù. cosa faremo del nostro futuro? la vita sarà sempre così? vivremo sempre in questo stagno di abitudine e squallore? yes, my darling. pesciolino, puoi vedere il sole soltanto se salti fuori dall'acqua, ma non ci provare a lungo o morirai. rimani qui tranquillo a nuotare e non succederà niente. non succede niente. solanin è la storia di tutte le storie, un esempio per non parlare di me o di te. solanin siamo tutti, a correre con le mani protese per afferrare qualcosa per cui valga la pena di.


lo stile di asano è da trenta e lode. la narrazione fila liscia come una barchetta di carta su una pozza tranquilla, la regia è perfetta - scusate ma non ci capisco tantissimo, per quel che so io non riesco a trovargli un difetto - ma sopratutto dal punto di vista grafico è decisamente fuori dagli schemi. nonostante la stilizzazione molto marcata (anche nel senso di personalità del tratto) le figure sono estremamente realistiche, l'anatomia non è, come capita di solito, solo un ricordo lontano e gli sfondi sono realizzati con una precisione quasi fotogratica. alcune tavole sono stranianti e surreali, sopratutto quando tentano di rappresentare spazi e scene tra le più comuni e abituali. i contrasti tra le figure e gli spazi sono così evidenti da risultare inesistenti. tutto è visivamente perfetto. sono disegni che risucchiano dentro al punto che capita di chiedersi cosa cazzo ci facciano fuori tutti quei colori.
leggetelo. prendete fiato. e rileggetelo. ad libitum. riponetelo nello scaffale cose che fanno bene al cuore.
     

sabato 3 marzo 2012

30 giorni di manga - giorno 25

l'ultimo manga che hai letto


SOLANIN di inio asano.
che a dire il vero è una rilettura, oggi volevo andare in fumetteria, ma sono saltati tutti i piani, allora mi consolo con qualcosa che non leggevo da tanto. a presto la recensione!