giovedì 21 novembre 2013

instrumenta, spine, tenebre

nel pacchetto di lucca c'erano anche i tre nuovi albi del gruppo manticora.
se ben vi ricordate, vi avevo parlato di loro quando era uscito il loro primo lavoro, sindrome. all'epoca ero rimasta molto colpita da questo gruppo di ragazzi che disegnava le loro storie e aveva deciso di farle conoscere a tutti attraverso l'autoproduzione. avevo scelto immediatamente di sostenerli acquistando il primo albo e sono stata premiata con una bellissima lettura.
adesso, a qualche mese di distanza, posso dire che il gruppo manticora è cresciuto tantissimo dalla sua prima produzione, tirando fuori tre albi bellissimi, che ancora più di sindrome hanno permesso a ciascuno di esprimere al meglio le proprie capacità.
che posso dire? bravissimi, davvero, e sopratutto, grazie mille per tutto!

instrumenta di lorenza de luca e lazarus.
creare strumenti è la peculiarità della specie umana. non a caso solitamente si classificano le popolazioni e il loro livello culturale ed evolutivo proprio sulla base degli strumenti che essi sono in grado di inventare, costruire ed utilizzare.
nel campo della letteratura/filmografia distopica già spesso si sono immaginati degli strumenti simili a quelli che le due autrici ci presentano in queste pagine, e quello che mi è più piaciuto di instrumenta è la capacità di inserirsi perfettamente in questo filone senza però sapere di già visto.

la prima storia, al-kaali, è disegnata e scritta da lazarus (che in sindrome aveva curato la copertina e le illustrazioni di apertura di ciascuna storia). in un immaginario futuro post-apocalittico, gli esseri umani superstiti, chiamati eukema, vivono in una città completamente isolata dall'ambiente esterno, ormai tossico, e hanno sviluppato una ricchissima conoscenza scientifica e sono riusciti a creare gli al-kaali, delle creature umanoidi dal cranio allungato, che rilasciano sostanza H (ovvero idrogeno) indispensabile per la sopravvivenza degli esseri umani. però la tecnologia per quanto evoluta non è riuscita a trovare un modo per lasciare gli al-kaali in vita dopo il processo di estrazione.
la vita di un al-kaali dunque è quella di un condannato a morte. il protagonista della storia, kal, è uno di loro. ogni notte, come gli altri della sua specie, sogna di morire annegato, perché questa è la sorte che aspetta ogni al-kaali. questa è la sua ultima notte, il giorno successivo verrà estratta la sostanza dal suo corpo. kal è triste e rassegnato, mentre gli esseri umani discutono la possibilità di un nuovo esperimento: l'estrazione doppia, ovvero con due al-kaali in contemporanea.
il giorno dopo kal incontra nel laboratorio dove sta per morire imrah, un'al-kaali che al contrario di lui lotta per la sua sopravvivenza. l'esperimento riuscirà? gli eukema saranno in grado di controllare il rilascio di una tale quantità di sostanza H? o vincerà la voglia di vivere di kal e imrah?

al-kaali è una storia che in poche pagine racchiude un intero mondo. la critica alla scelleratezza umana e il desiderio di vita sono lì, semplicemente, senza nessun moralismo o lezioncina di sorta. gli sguardi di kal e di imrah e l'atteggiamento beffardo degli scienziati eukema più giovani sono parlano da soli.
una storia veramente bella e toccante e piena di significati, sono davvero felice che lazarus abbia scritto un racconto interamente suo, sopratutto perché era l'unica che in sindrome non aveva disegnato una storia tutta sua, quindi nel suo caso è stata una scoperta assolutamente nuova.

la seconda storia, eikenai, è disegnata da lorenza cherry de luca, e anche qui troviamo degli strumenti, anche se cambiamo completamente ambientazione. in una russia di un indefinito passato, esistono degli esseri, chiamati eikon, che somigliano in tutto e per tutto a degli esseri umani, ma sono creature artificiali, delle bambole, se così si può dire, create per il puro gusto estetico o per dare compagnia alle persone che decidono di farsene fare una.
il giovane protagonista della storia è yuri, una sorta di arrampicatore sociale, che ha deciso di chiedere in sposa la figlia di una nobile signora, per assicurarsi un avvenire di benessere e tranquillità.
eppure durante le nozze qualcosa va storto, e chi voleva strumentalizzare qualcuno, finisce per essere usato a sua volta.

eikenai è una storia semplice eppure coinvolgente, che questa volta focalizza l'attenzione sulla svalutazione dei sentimenti umani: yuri, nonostante la sua giovane età, è in cerca di un matrimonio di interesse e non della felicità che solo un vero rapporto potrebbe dare, e l'anziana signora cerca, tramite la sua bellissima eikon, di gabbare quanti più giovanotti possibile.
il tratto di lorenza, che mi era già piaciuto moltissimo nella sua precedente storia henrì, qui sembra ancora più elegante e fluido. molto bella anche l'ambientazione, non troppo usuale.

interessanti (e utili al fine di una migliore comprensione delle storie) le note sia sui nomi scelti per i personaggi di al-kaali, sia sull'iconolatria in russia.

spine di ivan lodi, anna ferrari e francesca piscitelli.

questo volumetto mi ha un po' spiazzata. inizia allegro e irriverente, con un simpatico e cicciotto istrice che se ne va a passeggio per il bosco mentre incontra una pulce logorroica che gli si attacca al sedere e non vuole saperne di mollarlo. questo è solo il primo incontro, perché dopo poco si trova muso a muso con un lupo un po'... confuso (oddio, sono scoppiata a ridere come una pazza quando lo chiama mamma cerva!), al quale spiega di non essere esattamente un bocconcino prelibato, due gazze particolarmente ciarliere e appiccocose, un intero gruppo di animali "extracomunitari" che non si fanno scrupolo di insultarlo in più lingue, un cinghiale impazzito che lo usa come arma (!), una lumaca con evidenti problemi comunicativi e un camaleonte in preda a una crisi isterica.

ammetto che fino a qui la storia mi ha fatto veramente divertire, questo povero istrice ne passa di tutti i colori e prende botte a destra e a manca.
poi la pulce inizia a raccontare. perché il lupo sembra così confuso? perché le gazze hanno così tanta voglia di compagnia? perché quegli animali erano così scontrosi? perché il cinghiale tanto infuriato? e il camaleonte? che ci faceva lì il camaleonte? e qui mi sono sentita quasi in colpa per le risate di prima.
l'istrice alla fine l'ha presa un po' meglio di me, ma devo ammettere che, nonostante sia veramente divertente, questo spine fa riflettere. anche su cose già dette, già sentite, già scritte e già lette.
attraverso gli occhi degli animali che abitano un boschetto qualsiasi, vediamo la bestia più crudele e pericolosa di tutte. le spine sono quelle che pungono la coscienza.
questo albetto io lo consiglierei a tutti, sopratutto alle scuole, per insegnare senza retorica che cos'è che l'uomo fa agli animali.

funziona benissimo l'alternanza dei disegni (e dei testi!) di ivan lodi e quelli di anna ferrari, due stili diversissimi adatti ciascuno alla parte di storia che decidono di raccontare, ed è bellissima e curatissima la colorazione di francesca piscitelli, che si è occupada dei colori di tutto l'albo.

tenebre di francesco de stena e flavia biondi.
la ricerca della paura, la catarsi del terrore, alzi la mano chi non ha voluto sperimentare queste sensazioni almeno una volta nella vita. siamo circondati da libri, film, fumetti dell'orrore, creature fantastiche e terrificanti, ci trastulliamo con i più truculenti racconti di cronaca nera, vogliamo il brivido, l'ansia, per poi consolarci della nostra pacata quotidianità.
tenebre si ispira proprio a questo nostro amore per il lato oscuro (perdonatemi, non potevo non scriverlo!) e lo fa con due storie diversissime tra di loro.

la prima storia, patto col diavolo, è quella di francesco frankie de stena, che dopo la storia contenuta in sindrome, si conferma un vero maestro delle atmosfere cupe e orrorifiche. ispirandosi al racconto di jack o' lantern, frankie ci conduce in una cittadina ottocentesca buia e spaventosa, dentro la quale ogni ombra può nascondere qualcosa di mostruoso. e tra queste stradine che walter incontra dopo tanti anni il suo vecchio amico jack, che tanto tempo prima aveva truffato il diavolo in persona. adesso, dopo anni di sofferenze, jack è venuto a far pagare il suo debito a walter, che all'epoca era stato risparmiato per merito suo.

lo stile di disegno è quello che avevamo già visto in sindrome: realistico, crudo, grottesco, quasi barocco nei dettagli mostruosi delle creature che disegna. nonostante io non sia un'estimatrice del genere, non si può riconoscere la bravura di frankie. è proprio nei dettagli che l'orrore si manifesta nella sua essenza più spaventosa. però devo dire che rispetto alla precedente, questa storia mi è piaciuta di più, è decisamente meno splatter della prima che avevo letto.

la seconda storia, karma, è di flavia biondi (leggetevi anche la recensione di barba di perle qui!), autrice che, lo sapete bene, io adoro ormai da quando ho visto i suoi disegni la prima volta!
la protagonista di questa storia è stella, una scrittrice con la passione per i fatti di cronaca nera, che raccoglie e conserva in ordine i ritagli di giornale che parlano di omicidi.
da mesi, stella si sente vuota, quasi come se non fosse viva. collezionare articoli e poi scriverne su internet è una delle due cose che riesce a riempire le sue giornate. le notti invece le passa con ragazzi conosciuto in qualche locale, qualche ora insieme, un po' di sesso e poi via di nuovo, ogni volta la stessa storia.
ma se questa volta le cose andassero diversamente? se uno di quei pazzi psicopatici di cui si legge sui giornali fosse uno di quelli con cui ha trascorso la serata?
bisogna stare attenti quando si scherza con la morte...

questa storia mi è piaciuta tanto, anche se avrei voluto vedere di più. sapere qualche cosa in più su stella, sulla sua strana collezione, su tutto. è un bel personaggio, peccato abbia avuto così poche pagine a sua disposizione.
e poi, questa strana mania per l'interessamento morboso ai fatti di cronaca, è una cosa abbastanza comune, che negli ultimi tempi i giornali e la tv cercano in ogni modo di fomentare. dettagli, ricostruzioni, interviste, immagini del luogo del delitto, addirittura le famose gite organizzate dove qualcuno è stato brutalmente ucciso, sono qualcosa che mi ha sempre sconvolto. come si fa a lucrare così tanto sulle sventure, terribili, di gente ammazzata in modi così truci? come si fa a speculare sul dolore, sulla sofferenza, sull'orrore? fino a che punto può arrivare il cinismo prima di diventare una sorta di malattia mentale?
mi sarebbe piaciuto che flavia analizzasse di più questo assurdo fenomeno nella sua storia! e a dire il vero, è che ho voglia di leggere al più presto altre storie scritte da lei.
i disegni sono sempre bellissimi e particolarissimi e mi piacciono da impazzire ogni volta!

8 commenti:

  1. tengo d'occhio il collettivo manticora da un po' di tempo perchè i loro lavori mi ispirano un sacco! Poi ammiro tantissimo chi riesce a tirar fuori il meglio dalle sue passioni! ^^
    Devo dire che quelli che mi ispirano di più sono i primi due, perchè con l'horror ho qualche difficoltà. Allo stesso tempo sono curiosa di leggere un'altra storia di Flavia Biondi **
    Anche questi vanno dritti dritti nella lista a Babbo Natale! ;A* spero che la Renbooks faccia una delle sue famose offerte, così posso accaparrarmi qualcosa ^^"

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    1. neanche a me piace molto il genere horror, anzi... però tenebre è veramente bello e non particolarmente "spaventoso", quindi un pensierino faccelo ^^

      speriamo in bene per le offerte, tieni d'occhio anche il blog dei manticorini!

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  2. Avevo fatto anch'io una capatina al loro stand a Lucca con l'intenzione di comprare qualcosa, ma alla fine ho desistito causa... carenza fondi!!!
    A consolarmi, il sapere che è possibile acquistare questi volumi anche sul sito della Renbooks.
    Aspetto però ad ordinarli, perché ho avuto finora solo un'esperienza con lo shop on-line della Renbooks: volumi - tra cui Sorairo - ordinati ad inizio ottobre e di cui al momento non si vede neanche l'ombra T_T.
    Ormai aspetto di vedere se e come risolveranno il problema delle spedizioni che sono tornate indietro e poi deciderò.

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    1. uff mi spiace! spero che riuscirai a ricevere il pacchetto a casa, e magari al prossimo ordine ad aggiungere anche i volumetti dei manticorini!

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  3. Grazie Clacca! <3 Lieta che Instrumenta ti sia piaciuto, spero (speriamo) di tirare fuori tante altre storie coinvolgenti anche in futuro!

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    1. grazie a te! spero anche io! ♥ e faccio il tifo per voi ^_^/

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  4. Grazie Clacca! a nome di tutti i Manticora :D
    siamo stra-contentissimi! speriamo di trovarci il prossimo anno a Lucca!

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    1. ma grazie a voi XD siete troppo gentili!
      speriamo sì! mi farebbe un sacco di piacere! ♥

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