mercoledì 9 dicembre 2020

storia pittoresca, drammatica e caricaturale della santa russia

com'è nata la russia? la sua origine si perde (c'è bisogno di dirlo?) nella notte dei tempi.
soltanto verso il quarto secolo la sua storia inizia a delinearsi. le precedenti vicende di questa santa terra si sono perse tra la totale indifferenza (si suppone) degli indigeni dell'epoca.
i più antichi cronisti riferiscono che verso l'anno undici o undici e mezzo un bell'orso polare si lasciò sedurre dal languido sorriso di una giovane foca, e che da questa unione innaturale nacque il primo russo.
storia pittoresca, drammatica e caricaturale della santa russia, uscito qualche tempo fa per i tipi di eris edizioni, è una delle più divertenti follie difficili da definire che mi sia capitato di leggere negli ultimi tempi.

scritto e disegnato a metà dell'ottocento da gustave doré, questo strano oggetto sfugge a vari tentativi di catalogazione ma in definitiva può bastare il titolo a riassumere brevemente di cosa si tratti: dalla preistoria al momento in cui l'opera viene composta - gli anni della guerra di crimea che vedono russi e francesi, tra gli altri, sui due fronti opposti - doré racconta le vicende di un paese in cui la violenza e la sete di potere raggiungono un parossismo tale da sfociare nel grottesco, dove si succedono regnanti su regnanti (quasi tutti muoiono allo stesso modo - e credo di aver riso per questa cosa molto più del dovuto) ossessionati dall'idea di annettere altri territori - per lo più popolati da animali selvatici - e soprattutto di conquistare costantinopoli.


nella postfazione al volume c'è un'interessante riflessione su cosa la storia della santa russia in effetti sia che mi sento di condividere a pieno: considerare questo libro un antenato del fumetto sarebbe ridurlo alla stregua di quegli articoli da due soldi che tirano fuori la parola pompei davanti a ogni scavo archeologico, per il semplice fatto che prima di poter parlare di fumetto - se diamo per assunto che il primo sia stato yellow kid nel 1894 - bisogna che questo esista e che abbia un suo significato preciso e inconfondibile.

l'opera di doré non è un fumetto né un suo antenato per il semplice fatto che la combinazione tra immagini e parola ha qui una funzione e una struttura completamente diversa da quella che conosciamo come fumetto: qui le incisioni di doré - a volte elegantissime, altre grottesche, in certi momenti di una modernità quasi surreale - e i testi non danno vita a una scena dialogata o descritta né si articolano in una narrazione continua (nonostante la scansione della pagina ricordi molto quella di una tavola classica), anzi molto spesso cozzano tra loro o si completano in giochi di parole, illustrano - o celano - anche il disagio stesso del disegnatore alle prese con la difficoltà di dover parlare di argomenti tanto violenti e sgradevoli, generando appunto il senso di comico disorientamento che permea tutta l'opera.

storia della santa russia è più un racconto illustrato in cui le illustrazioni più che illustrare i fatti mettono in luce la satira asprissima dei testi, che invece mantengono un tono sempre calmo e compassato.
a un secolo e mezzo dalla sua creazione questo libro mantiene un tono divertente, brillante e dissacrante e fa scuola sulle infinite possibilità che parole e immagini possono trovare combinandosi insieme, generando narrazioni surreali, comiche, grottesche, drammatiche e caricaturali, scardinando le definizioni e distorcendo le regole stesse del racconto.

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