lunedì 21 settembre 2020

a panda piace l'avventura

"se nostalgia ti stringe un nodo alla gola al ricordo dei tuoi nonni, se ansia ti ha abbracciato tanto forte da impedirti di fare respiri profondi, se curiosità ti ha spinto a compiere gesti folli, se creatività e pigrizia si danno spesso battaglia nella tua testa, se i problemi si presentano sempre senza essere invitati, o se almeno una volta hai visto in faccia paura e panico, be', questa avventura non è solo la mia, ma anche la tua. quindi, per favore, dammi la mano e parti con me, che certi viaggi sono più belli se non si affrontano da soli, ma insieme." 
panda

il giorno del suo compleanno (il 22 maggio, lo dice bene anche il furgone-didascalia) panda riceve un pacco e l'informazione che è appena diventato adulto. la seconda è un po' uno schifo, ma il pacco contiene un pennino. beh, wow, direte voi, e invece.
con l'aiuto di curiosità e del dottor mano, si scopre presto che il pennino può trasformare la realtà e che è un regalo del nonno di panda, scomparso chissà dove.
insieme al pennino, il nonno ha lasciato a panda delle istruzioni molto chiare: disegna su un aeroplanino di carta una freccia, lancialo e seguilo, ti condurrà verso la più importante delle avventure.

bevilacqua inizia la storia in modo scanzonato (a volte ricorda l'umorismo facile alla rat-man) gioca col lettore rompendo la parete che divide chi legge e chi viene letto, con i personaggi che a volte sono consapevoli del loro essere parte di un fumetto, fa un mucchio di citazioni da nerd e quasi non si capisce dove voglia andare a parare, ma in realtà è tutto un costruire un mondo, il mondo di carta in cui vive panda, illustrarcelo, dare i riferimenti per il viaggio che sta per cominciare, cesellare i personaggi e il loro passato per farci comprendere meglio il loro ruolo nel presente, darci insomma le basi per riuscire a seguire le fila della trama che sta per prendere il via. ci sta un po' a decollare, ma quando parte...
d'altronde se la storia non segue un percorso semplice e lineare è perché in fondo nessuna storia, nessuna vita, è semplice e lineare: crescere - che è quello che il nonno sta cercando con questo viaggio di insegnare a panda - è la cosa più complicata, difficile e avventurosa possibile. e non è di certo né semplice né lineare.

nel mondo di carta le emozioni e le sensazioni sono entità vere e proprie: non solo curiosità e ansia, i primi due compagni di panda - oltre a godfrey, uccellino azzurro che ricorda tanto il logo di twitter, parla per hashtag e ha un'insana tendenza alla cleptomania - ma anche ozio e le sue figlie creatività e pigrizia, e poi panico, paura, idea, rabbia, tempo, sono tutti personaggi reali che panda incontrerà nel suo viaggio e che lo aiuteranno - o lo intralceranno - insieme ai suoi amici di sempre, a sconfiggere il cattivo della storia, mr. sicri, e a comprendere il perché della sua avventura, in una sequenza serratissima di scontri, quest da gdr, incontri inaspettati, rivelazioni, momenti comici e altri inaspettatamente drammatici.

con ironia e irriverenza giacomo bevilacqua scrive e disegna (con l'aiuto di fabiana mascolo ai colori, che ha fatto un lavorone, dando al mondo di panda delle atmosfere e dei paesaggi bellissimi - sopratutto nelle tavole dello scontro tra rabbia e pando, niente spoiler ma è stato uno dei momenti più belli e intensi e non riuscirei a immaginare un effetto simile senza quei colori) un racconto che è tutto una metafora, una sorta di mito nerd e citazionista sul crescere, sul superare le proprie paure, saper affrontare i problemi, imparare ad accettare il passato, a vivere nel presente e a guardare verso il futuro senza (troppa) paura e senza lasciarsi sopraffare dall'ansia (la sua migliore amica, e non solo la sua!). un racconto fantastico e metaforico in cui piano piano ci lascia scorgere la realtà, una realtà che, se sai raccontarla bene, riesce a sembrare meno terribile di quello che è.
perché in fondo, nonostante le scimmie erotomani e gli uccellini strafottenti, a me questo libro sembra dire una cosa semplicissima da capire e difficilissima da mettere in pratica: che se le cose brutte della vita le accetti invece di combatterci contro e nasconderle sotto il tappeto, ti sanno mostrare il loro lato più dolce e bello, che quello che ti capita può non piacerti ma non puoi evitarlo, e allora tanto vale cercare di capirlo e di tirarne fuori il meglio perché come dice il nonno - che è saggio come tutti i nonni - non esistono scorciatoie.

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