martedì 20 marzo 2018

indomite ~ vol. 1

negli ultimi anni stanno spopolando le biografie - che siano in prosa o a fumetti, illustrate o meno - dedicate alle donne che hanno in un modo o nell'altro rivoluzionato la storia, messo da parte il fardello di pregiudizi e discriminazioni che, in quanto donne, ci portiamo dietro da millenni.
qui sul blog ho già parlato di cattive ragazze e il più famoso storie della buonanotte per bambine ribelli, ma i titoli sono davvero tantissimi e se da un lato è facile cominciare con le lamentele sul fatto che sia in qualche modo un'operazione commerciale che sfrutta il risveglio del femminismo 2.0 - se mi passate il termine - dall'altro possiamo per una volta evitare le polemiche e vedere il lato positivo della cosa, ovvero che in mezzo ai tanti passi indietro che facciamo (senza dover per forza toccare il doloroso tasto delle tante vittime di femminicidio che di giorno in giorno aumentano il loro numero, basta pensare alle tremende idiozie sul gender, i tentativi di censura sui libri per bambini che insegnano qualcosa di diverso da bella principessa in pericolo salvata dal prode cavaliere o quelle dei decerebrati che sono finiti a parlare di caccia alle streghe) oggi è sicuramente più facile rispetto a qualche anno fa che le bambine crescano con modelli di riferimento che permettono loro di sognare qualcosa di più rispetto a vaporose gonne rosa o amori romantici che vivono per sempre felici e contenti (senza nulla togliere alle gonne vaporose e all'amore romantico, eh).


in questo filone che potremmo definire letteratura per l'infanzia femminista si inserisce anche bao publishing con il primo volume di indomite di pénélope bagieu, una raccolta di brevi biografie illustrate di donne che - come dice il titolo - non hanno vissuto la loro condizione di donna come una limitazione, nonostante le avversità della società, dei ruoli imposti e di quel cosa diranno i vicini che ci ha francamente stancate da molto più tempo di quanto non sappiamo credere.
l'autrice di joséphine dedica questa prima parte della sua opera a quindici donne più o meno famose, da clémentine delait, donna barbuta, gigantesca e forzuta, che non ebbe mai paura di mostrarsi così diversa dalla canonica pallida emaciata e delicata fanciulla bisognosa di attenzioni, a margaret hamilton, la spaventosa interprete della strega di oz, che riuscì a diventare attrice nonostante il suo aspetto non proprio avvenente e il suo naso gigantesco, o annette kellerman, che da gracile bambina costretta a camminare con dei pesantissimi sostegni per le gambe divenne letteralmente una sirena e inventò il primo costume da bagno per le donne che permettevano di muoversi agevolmente in acqua, o ancora la famosissima tove jansson, che oltre a creare i mumin - per la quale è conosciuta e amata in tutto il mondo - sfidò le leggi del suo paese amando un'altra donna, passando per la ginecologa agnodice, che nel IV sec a. c. ad atene si camuffava da uomo per esercitare la sua professione e riuscì non solo a salvare moltissime donne che, impaurite e imbarazzate all'idea di farsi visitare da dottori maschi, spesso morivano di parto, sdoganando la professione anche per le donne, le mariposas, le sorelle della repubblica dominicana che si opposero al regime dittatoriale del loro paese, che non si piegatono ai ricatti e alle ingiustizie e che furono barbaramente uccise per questo il 25 novembre del 1960, giorno che ancora oggi ricordiamo e celebriamo ogni anno per dire no alla violenza sulle donne, passando per regine, combattenti, stelle dello spettacolo, esploratrici, tutte donne che si sono caparbiamente opposte a un mondo assurdo che vuole limitare le loro vite e considerarle inferiori, sbagliate e inadatte solo per via di quello che hanno tra le gambe.

pénélope bagieu racconta le loro storie con delicatezza e ironia, disegna la loro bellezza senza concedersi a nessuno stereotipo, fa brillare la loro intelligenza, il loro coraggio, la loro tenacia nell'andare avanti anche nei momenti più difficili, e alla fine di ogni storia ci regala un'illustrazione che ritrae ogni suo personaggio nel momento più significativo della sua vita.

dettaglio dell'illustrazione dedicata alla storia di leymah gbowee, operatrice sociale,
che lottò per i diritti delle donne e vinse il premio nobel per la pace nel 2011

non sono una che di solito sviolina sugli effetti di stampa ma va detto che l'edizione bao è bellissima, la parte che nell'immagine della copertina vedete in rosso è in realtà realizzata con un effetto metallico a specchio, un bel dettaglio in una cover così minimale (e la carta ha un odore fantastico, so che ci sono un sacco di sniffatori di pagine seriali lì fuori), e a questo primo volume se ne aggiungerà presto un altro che non vedo l'ora di leggere!

2 commenti:

  1. Sembra molto carino. Ho anche dato un'occhiata all'estratto su amazon! Assolutamente da non perdere.

    RispondiElimina