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martedì 16 agosto 2016

il labirinto dei libri sognanti

e ho fatto fuori anche il secondo libro ambientato a librandia (del primo, per chi se lo fosse perso, ho parlato qui), bellissimo, appassionante e... inconcludente.
già.
prima di iniziare il commentino vero e proprio vi avviso: il libro non finisce. o meglio, sì, finisce, ma il finale è talmente brusco che necessita, come spiega l'autore stesso a fine volume, di una continuazione.
moers, continuando a spacciarsi per il traduttore di ildefonso de sventramitis, afferma infatti di aver diviso in due parti, di cui il labirinto dei libri sognanti è il primo volume, l'opera originale.
come dicevo nel post dedicato a la città dei libri sognanti, in effetti pare (dico pare perché non so il tedesco e mi sono arrangiata con il traduttore online per capire cosa c'è scritto sul sito ufficiale dell'autore) che un terzo libro sia in lavorazione, ma non ho idea a quando risalga questa notizia né so adesso se il libro è stato veramente terminato (direi di no, visto che non esiste nemmeno in tedesco, a meno che io non sia riuscita a trovarlo e invece c'è eccome).
bisognerebbe chiedere delucidazioni direttamente all'editore, ma non conoscendo il tedesco blabla, manderò una mail a salani, l'editore italiano di moers, non appena finisco questo post.
se per caso qualcuno che parla tedesco passa da qui e si vuol prendere la briga di scrivere all'editore e/o all'autore e magari anche riferirci l'eventuale risposta, io ne sarei incredibilmente grata .


sono passati duecento anni circa da quando un ancora giovane e sconosciuto ildefonso de sventramitis lasciava librandia in preda a un incendio che l'avrebbe quasi completamente distrutta. nel corso di due secoli, dopo aver raggiunto il successo in tutta la zamonia, il nostro vermicchione si ritrova alle soglie della maturità: famosissimo e veneratissimo, allo sventramitis non resta che riconoscere che ormai, viziato dalla troppa gloria, ha perso l'unza, scrive roba che non arriva minimamente ai primi fasti e vive più di adulazioni per quello che è stato che di riconoscimenti per quello che è adesso.
come era successo duecento anni prima, anche adesso sarà una lettera a spingerlo a partire, ma questa volta non si tratta di un capolavoro di immane bellezza, bensì di uno scritto così noioso e illeggibile che... sembra proprio scritto da lui! finalmente consapevole di come sia riuscito ad arenarsi intellettualmente, ildefonso de sventramitis si prepara al suo ritorno a librandia, per ritrovare l'unza e sopratutto svelare il mistero dietro il piccolo, brevissimo e sibillino post scriptum: il re delle ombre è tornato.

come nel primo libro, il viaggio a librandia, vissuto insieme al protagonista, è avvincente e appassionante, ricco di scoperte a ogni angolo. non mancano nemmeno i momenti nostalgia, quelli in cui incontriamo di nuovo i personaggi che ildefoso, e noi con lui, aveva lasciato duecento anni prima: inazea, lo sbircio e il vermicchione che si è riscattato dal cimitero dei poeti, senza contare alcune... sorprese che non ho voglia di spoilerare!
la scoperta più interessante è sicuramente quella del pupazzismo, ovvero del teatro fatto con pupazzi, burattini e marionette. ma non aspettatevi il solito teatrino per bambini, siamo pur sempre a librandia, e ci sarà parecchio da stupirsi, da conoscere, da meravigliarsi... e ci saranno sempre abbastanza guai in cui cacciarsi.

però, per quanto il ritmo sia serrato come sempre, le vicende interessanti, lo stile avvincente, arrivare alla fine e non avere subito un terzo libro tra le mani è una vera e propria assoluta tragedia.
e quindi? che fare? leggerlo o non leggerlo?
io vi consiglierei di recuperare i romanzi di walter moers in ordine di pubblicazione, cominciando da le tredici vite e mezzo del capitano orso blu e di andare avanti seguendo la lista che ho scritto qui. già a metà del primo romanzo vi innamorerete tanto di questo scrittore da riuscire a superare lo scoglio dell'attesa di un nuovo capitolo dedicato a librandia, ve l'assicuro!
io di sicuro vi aggiornerò non appena (se) salani mi darà una risposta, intanto ho fatto qualche piccolo progresso e ho scoperto che in autunno uscirà un nuovo libro die insel der tausend leuchttürme, che dovrebbe tradursi con l'isola dei mille fari e che esiste - in tedesco - un librone tipo enciclopedia su zamonia (potete vederlo qui). salani ci dirà anche se arriveranno questi titoli in italiano? boh, speriamo.
in ogni caso, se non avete mai letto nulla di moers, avete davvero tanto da recuperare!

lunedì 8 agosto 2016

la città dei libri sognanti

sono più o meno miracolosamente riuscita a non sciogliermi.
questi giorni sono insopportabili e non solo per il caldo, sembra che l'universo cospiri contro di me per non farmi riuscire a fare nulla di costruttivo: non riesco a portare a termine nessun progetto, non riesco neanche a mettermi davanti al pc senza ridurmi a saltellare da una pagina all'altra senza un vero obiettivo e senza concludere nulla, ritrovandomi alle quattro del mattino a leggere trame di film o descrizioni di malattie su wikipedia. senza ovviamente ricordare come sia riuscita ad arrivarci.
l'unica cosa che mi riesce di fare è leggere. sto leggendo un sacco di libri in questi mesi, cosa che non facevo più da parecchio tempo. un mese fa - circa, ma non fidatevi, io non ho assolutamente il senso del tempo, non capisco quando passano dieci minuti o una settimana - ho comprato, tra gli altri, l'unico libro di walter moers che non avevo recuperato ancora.
sempre ricordandovi che non riesco a capire quanto tempo passi, penso di poter dire con buona certezza che ho letto i libri di moers durante il periodo del ginnasio/liceo, quindi i primi anni duemila. il libro che ho recuperato è il labirinto dei libri sognanti, sequel de la città dei libri sognanti.
manco a dirlo, appena ho iniziato a leggere le prime pagine mi sono resa conto che non mi ricordavo nulla del libro precedente. così l'ho tirato fuori dalla libreria e mi ci sono letteralmente tuffata dentro.


sì perché quando leggi un libro di walter moers non è che leggi un libro, ti ritrovi più che altro a compiere insieme ai suoi protagonisti viaggi incredibile nell'altrettanto incredibile - e meraviglioso - mondo di zamonia. il primo libro che lessi, le tredici vite e mezzo del capitano orso blu (che rileggerò perché qui non ne ho mai parlato e voglio farlo assolutamente), mi trascinò talmente tanto dentro la storia che finii di leggerlo tutto in una sola giornata, praticamente me lo portavo dietro pure quando andavo a fare pipì. non puoi staccare gli occhi una volta che cominci a leggere.

moers è un genio assoluto per quello che mi riguarda. ha creato zamonia, un mondo in cui tutto è possibile tranne la noia, ha dato vita a personaggi indimenticabili e tanto vero quanto improbabili, ha creato uno stile tutto suo, un modo di scrivere che rende la lettura dei suoi racconti un'esperienza unica. la scrittura di moers è un vero e proprio monumento alla fantasia e all'arte di raccontare storie.
è stato ghettizzato nel reparto letteratura per ragazzi ma, fatevi un favore, non fate caso alle etichettature, non perdetevelo.

la città dei libri sognanti è il quarto romanzo ambientato a zamonia, ma niente paura, anche se non avete letto i tre precedenti (le tredici vite e mezzo del capitano orso blu, ensel e krete e rumo e i prodigi dell'oscurità) non avrete comunque nessuna difficoltà a seguire la trama. anzi, forse la sorpresa di trovarvi a zamonia sarà ancora più grande.

in questo libro, moers si firma come traduttore dallo zamonico e illustratore dei primi due capitoli della biografia in venticinque volumi, diario di viaggio di un dinosauro sentimentale, di ildefonso de' sventramitis, autore e voce narrante - ovviamente - della storia.

ancora giovanissimo, ad appena settant'anni circa, ildefonso de' sventramitis si ritrova al capezzale del suo padrino poetico, danzelot lo spaccasillabe, ormai morente. il vecchio vermicchione lascia allo sventramitis un manoscritto di così rara bellezza da averlo indotto a fermarsi dopo il primo libro, sicuro di non poter scrivere abbastanza bene, e chiede al suo giovane pupillo di recarsi a libraria, dove lo stesso danzelot aveva mandato il talentuosissimo scrittore, per cercare quell'individuo di cui danzelot non conosce nemmeno il nome.
senza più il suo padrino poetico e con una disponibilità economica parecchio ridotta, ma con il più sensazionale manoscritto di tutti i tempi in tasca e con la voglia di realizzare l'ultimo desiderio di danzelot, il giovane e ancora sconosciuto (*) ildefonso parte da forte vermicchio, quella che fino ad adesso era stata la sua casa (forte vermicchio è la patria di tutti i vermicchioni, ovviamente) per recarsi a librandia.

librandia è la città più strana che possiate immaginare, il più pericoloso dei paradisi per chiunque ami la letteratura e i libri: tutto, a librandia, si basa sul mercato dei libri, sulla lettura, sulla scrittura, sull'editoria eccetera: la città è piena di botteghe di antiquariato libresco, di editori, di agenti letterari, ma anche di tipografie, di cartiere, e a essere più precisi anche i ristoranti, gli alberghi, le trattorie, tutto insomma, si presenta rimandando sempre al mondo dei libri.
spaesato e senza nessuna traccia da seguire, ildefonso conoscerà alcuni personaggi singolari, che saranno fondamentali per lo svolgersi della vicenda: giromilò lo sbircio e inazea anazazi, un tenebrone (i tenebroni sono creature intelligentissime dotate di più cervelli che pensano meglio immersi nell'oscurità) e una shokkia (una bruttissimissima razza di streghe capaci di fare predizioni, ma non sono mai prese troppo sul serio), entrambi antiquari ed entrambi per nulla interessati a dare una mano al nostro vermicchione. e poi claudio ariarpista, un cinghialoide che, nonostante non sappia valutare il valore di un'opera, fa l'agente letterario. e infine - almeno per il momento - phistomephel smeik, uno squalombrico, estimatore di libri e proprietario della più grande, ricca e preziosa biblioteca di librandia.
nonché la fonte di tutti i guai di ildefonso de' sventramitis: letto il manoscritto che il giovane vermicchione gli ha mostrato per cercare di rintracciarne l'autore, il perfido, viscido e odiosissimo smeik, dopo aver rivelato i suoi piani folli e malvagi (che prevedono un mercato libresco saturo di prodotti di bassa qualità e per questo vendibili. non so se vi ricorda qualcosa...), avvelena il nostro e lo sperde nelle profondità del terribile labirinto delle catacombe di librandia, un luogo pericolosissimo, pieno di mostri leggendari e creature abominevoli, regno dei cacciatori di libri, loschi figuri pronti a tutto pur di mettere le mani su qualche tomo raro e ben quotato.
se state pensando eh ma clacca sei una stronza, ci hai spoilerato tutto così, state tranquilli: questo è solo l'inizio! avrete modo di seguire il giovane sventramitis per il viaggio più assurdo e pieno di pericoli che possiate immaginare, un viaggio in cui incontrerete personaggi indimenticabili come i librovori tremendi e colofonio lucorumido, scoprirete leggende spaventose, come quella sul re delle ombre e imparerete che a zamonia i libri possono davvero essere pericolosi!
e, tranquilli, non vi ho spoilerato proprio nulla di più di quello che potete trovare in giro cercando qualche informazione sul libro (non andate su wikipedia che lì sì che è pieno di spoiler!)
insomma, in questo romanzo ci sono così tante idee, e tutte così geniali, che qualsiasi altro autore le avrebbe usate per scrivere almeno sei romanzi diversi. ma non moers. lui sembra avere la mente così piena da dover immediatamente buttarle sulla pagina. per dirla alla sventramitis, è davvero toccato dall'unza! e il lettore non può fare altro che rimanerne incantato e seguire la vicenda dalla prima all'ultima pagina.

meravigliose le illustrazioni (qui sotto un ritratto dello sventramitis duecento anni dopo l'avventura narrata ne la città dei libri sognanti), sempre opera dell'autore che in germania è famoso anche come autore di fumetti, mentre qui in italia non abbiamo mai visto nulla di questa parte della sua opera. ed è davvero un peccato!


(*) è noto a chiunque conosca i romanzi di moers che ildefonso de' sventramitis è uno dei più grandi, importanti, conosciuti e apprezzati - nonché prolifici - scrittori di tutta zamonia.

un piccolo ps: sul sito zamonien.de, il sito ufficiale dello scrittore dedicato ai romanzi ambientati a zamonia, mi sembra di capire (è tutto in tedesco, quindi mi affido a google translator, per quanto inaffidabile sia) che sia in corso d'opera un romanzo che potremmo tranquillamente collocare come terzo capitolo della saga di librandia, ovvero il castello dei libri sognanti.
girellando su internet ho trovato pochissime informazioni e tutte risalenti allo scorso anno, per cui credo ci sarà parecchio da aspettare prima di tornare a leggere qualcosa di nuovo.
nel frattempo, vi invito a recuperare i romanzi pubblicati in italia (tutti da salani), promettendomi di rileggerli tutti e parlarvene anche qui:
- le tredici vite e mezzo del capitano orso blu
- ensel e krete, una storia di zamonia
- rumo e i prodigi dell'oscurità
- la città dei libri sognanti
- l'accalappiastreghe
- il labirinto dei libri sognanti
e il libro non-zamonico, folle viaggio nella notte.