Visualizzazione post con etichetta cliquot. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta cliquot. Mostra tutti i post

mercoledì 12 ottobre 2022

stranimondi 2022 ~ un racconto per immagini di un weekend... fantastico!

dopo il flush - festival di editoria femminista a bologna, che quest'anno era tutto incentrato su fantascienza/fantasy/weird (e che per me è stato un modo bellissimo di salutare bologna dopo quasi due anni - quelli forse più strani della mia vita fino ad adesso), lo scorso weekend sono andata a milano per il festival stranimondi, anche questo tutto incentrato sulla speculative fiction.
era da secoli che non preparavo la valigia (rigorosamente vuota almeno per metà per poterla caricare poi di libri al ritorno), mettevo lo zaino in spalla e partivo per andare a perdermi tra chilometri di libri e soprattutto a incontrare quella che ormai considero un po' la mia cerchia di libramici


è stato un weekend letteralmente fantastico, nonostante la pioggia e nonostante i chilometri macinati a piedi, zaino in spalla e acqua fin dentro i calzini (nota per la claudia del 2023: se torni a milano, mettiti gli anfibi, grazie).
STRANIMONDI non è l’ennesima convention, né l’ennesima fiera del fantastico. È una nuova occasione d'incontro tra lettori, autori ed editori. Due giorni per incontrare autori e editori, vedere, ascoltare, discutere di libri (strani) e letteratura.
ed è stato esattamente questo: due giorni (ok, in realtà un giorno e mezzo, visto che grazie alla puntualità di flixbus, al mio scarso senso d'orientamento e alle mie ancora più scarse energie fisiche sabato ho perso mezza giornata solo per arrivare da perugia alla sede del festival!) di chiacchiere, abbracci, storie, libri, soprattutto due giorni in cui incontrare tutte quelle persone con cui mi capita di interagire sui social per tutto l'anno - editorə, scrittorə, bookblogger, igers, appassionati, amicə - e che poi alle fiere diventano finalmente presenze tangibili e sopratutto abbracciabili! 

yeee!!! eccoci eccoci! ce l'abbiamo fatta!

la cosa che personalmente mi ha subito rincuorata all'ingresso è che stranimondi è un festival tutto sommato piccolino: non ci si perde tra migliaia di stand, non tocca trascinarsi per chilometri e chilometri di tavolini ricoperti di così tanti libri da sperimentare dopo i primi dieci minuti una crisi di agorafobia. entrare è stato sentirsi subito a casa, riconoscere facce, riconoscere i libri, individuare subito dove andare a fare shopping.
piccolo ma prezioso: niente fuffa, solo libri, editorə, autorə e un mucchio di presentazioni (a cui non sono andata perché, lo ammetto, essere piccolə in mezzo alla folla che si accalca per entrare in una sala è davvero troppo per me, ci riesco solo se qualcuno mi da una mano a non sentirmi naufraga in un mare di gente di cui riesco a vedere solo la schiena. se il prossimo anno qualcuno vuole farmi da guida però ne possiamo anche parlare!)

angolino privilegiato in cui dar riposo alla mia poco energica persona ♥

anche questa volta, il primissimo ringraziamento va a matilde di eris edizioni, da anni la mia ancora di salvezza ai festival che, oltre alla sua compagnia di cui potrei non stancarmi mai, mi riserva sempre una sediolina e un angolo in cui posare lo zaino. e poi ho potuto passare un sacco di tempo anche in compagnia (in qualche modo) del mio adorato guillem lópez (ero seduta proprio accanto a challenger!)

scatto rubato a sephira (una delle due autrici di "creature dell'assenza", le trovate nella loro pagina instagram @moedisia, mentre mi faccio dedicare la mia copia

i primi tardigradi, di chi parleremo prestissimo qui sul blog!

allo stand di eris ho finalmente rivisto anche valentina-gorilla1! anche con lei, non ci si incontrava dall'ultima fiera pre-pandemia e come sempre è stata una grande gioia, così come incontrare finalmente quel matto di alessandro sesto, che mi ha regalato negli anni un sacco di risate con i suoi libri (uno fra tutti l'occupazione, uno dei miei preferiti della mai troppo rimpianta gorilla sapiens edizioni) e adesso finalmente mi ha autografato un libro, ovviamente un allegro nichilismo cosmico, il tardigrado n° 2, e ho conosciuto gloria bernareggi e sephira riva, le autrici del primo volume della nuova collana fantastica (in tutti i sensi) di eris.

tappa allo stand di delos digital per cercare...

questo!

avevo iniziato a leggere notizie e comunicati stampa già da settimane e uno dei libri che volevo assolutamente recuperare era il mondo non è nostro di daniela piegai, che dovrebbe essere il primo di una nuova serie di edizioni dei lavori di questa autrice che non conosco, ma se nicoletta vallorani dice che merita di essere recuperata, io mi fiondo, senza se e senza ma.

lo stand di zona42, uno dei primi in cui mi sono lanciata!

alcune delle ultime novità dalla zona (indovinate chi li ha comprati entrambi?)

a proposito di rincontrare amici, dopo la bellissima presentazione di noi siamo campo di battaglia di nicoletta vallorani, fatta a inizio estate a perugia sul pianetino mannaggia, rivedere giorgio e chiara mi ha fatto un sacco di piacere. e poi zona42 è uno di quegli editori di cui mi fido totalmente e compro quasi a scatola chiusa. giorgio mi ha raccontato di questi due nuovi libri - unity e i corpi dell'estate - e, anche se mi ero ripromessa di sceglierne solo uno, alla fine ho ceduto e li ho presi entrambi, sembravano troppo fighi per lasciarne uno lì!

lo stand di alcatraz edizioni

ho conosciuto anche - finalmente! - i ragazzi di alcatraz edizioni, che stanno pubblicando un sacco di robe interessanti nella collana bizzarre, di cui io ho adorato lucifero e la bambina e che mi hanno consigliato malpertuis (che non si vede in foto perché ho scattato un po' a caso ma preferivo concentrarmi sulle nostre chiacchiere)

la dorsale allo stand di effequ!

allo stand di effequ ho finalmente conosciuto silvia e (grazie angela!) maria gaia belli, l'autrice de la dorsale con cui abbiamo chiacchierato un po' dei personaggi del mondo incredibile che ha creato (del primo libro ho parlato qui, del secondo ne parlerò presto, prima che esca, visto che grazie a silvia sono riuscita a leggerlo in anteprima)

rimpianti parte 1: cose che volevo prendere allo stand cliquot: il dottor nikola

visto lo zaino pesantissimo e i chilometri che mi toccava camminare, ho cercato di contenermi con gli acquisti per evitare di accasciarmi per strada. mi sono quasi sentita un po' in colpa perché il ragazzo dello stand cliquot è stato adorabile e io volevo davvero prendere il dottor nikola, mi ispirava tantissimo. lo recupererò prima possibile in libreria! scusami tanto amico mio (a cui, oltretutto, ho rotto le scatole mille volte per riuscire a infilarmi dietro lo stand), giuro che non l'ho fatto in cattiva fede!

rimpianti parte 2: cose che volevo prendere allo stand moscabianca: organica


avete visto maxtor?

anche allo stand di moscabianca, tante meravigliose chiacchiere e anche lì ho dovuto controllare la mia voglia di saccheggiare tutto sempre per evitare di distruggermi la schiena al ritorno. sicuramente avrei preso organica, titolo che avevo adocchiato già da un po' e che invece ho dovuto lasciare lì.
inoltre mi hanno spiegato la bellissima iniziativa per riuscire a trovare maxtor (qui trovate tutte le informazioni).

foto riepilogo di questo weekend milanese

e quindi: sono riuscita a farmi autografare due tardigradi su tre e i due volumi de la dorsale, ho finito di leggere storie della tua vita (che meraviglia!) durante l'infinito viaggio in pullman, ho trovato anche spine in edicola durante lo scalo a siena, che cercavo inutilmente da giorni, ho preso quattro libri bellissimi che non vedo l'ora di leggere (il mondo non è nostro, unity, corpi dell'estate e malpertius) e ho recuperato canti di un sognatore morto che cercavo da quasi due anni per dario (seguitelo sulla sua pagina instagram che ne vale davvero la pena, e non lo dico solo perché è uno dei miei migliori amici)

al ritorno joyce era molto contenta di poter finalmente rioccupare la mia valigia...


mentre io, da brava palermitana al nord, mi sono beccata litri di pioggia e una bella influenza spaccaossa

e e e niente. è stato tutto bellissimo, emozionante, sono felice dei libri e felicissima delle persone che ho incontrato (sperando di non aver dimenticato nessunə!), e sono altrettanto devastata dalla stanchezza che si è accumulata nel viaggio ma... ne è valsa la pena! spero di riuscire a tirare fuori un altro post-resoconto come questo al più presto!

venerdì 27 gennaio 2017

alla conquista della luna ~ book blog tour


siamo quasi alla fine del nostro viaggio con emilio salgari, alla conquista della luna, la penultima tappa tocca a me e... come al solito non so nemmeno da dove cominciare!
e dunque comincio con una confessione: io salgari non l'avevo mai letto. anzi l'avevo proprio snobbato e avevo anche un po' di paura quando ho deciso di acquistare questo libro - che è stato pubblicato da cliquot grazie al successo del crowdfunding che ha permesso di rendere possibile questa antologia - di trovarmi davanti qualcosa di troppo... antico, se non addirittura vecchio.
però i ragazzi di cliquot mi ispirano parecchia fiducia e visto l'entusiasmo con cui hanno puntato su alla conquista della luna ho deciso di provarci.

ve l'ho mai detto che sono bravissima anche nei ripensamenti?
non avrei potuto scegliere un libro che mi avrebbe sorpreso più di questo. (e giuro che non snobberò mai più salgari!)

copertina del libro e una foto che mi è stata ispirata da claudia di girodelmondoattraversoilibri
alla conquista della luna raccoglie alcuni racconti già editi di salgari tra il 1894 e il 1905, tra i quali anche ovviamente quello che da il titolo alla raccolta, ed è arricchito da una dettagliata e curata prefazione di felice pozzo, studioso dell'opera di salgari, fondamentale per chi, come me, si ritrova per la prima volta davanti a un'opera di proto-fantascienza.

una delle illustrazioni realizzate per l'edizione deluxe del libro

limiti da superare
nonostante i racconti abbiano ambientazioni e protagonisti differenti tra loro, in tutti e sei è possibile ritrovare due tematiche fondamentali e comuni: la prima, quella più lampante, è lo scontro tra l'uomo, desideroso di superare i propri limiti, di spingersi oltre, di dominare la natura e, di conseguenza, la natura che si impone come forza invincibile e indomabile, che seppure da ai coraggiosi che tentano di piegarla la parvenza di un successo, subito riconferma la propria superiorità.
rifacendomi a quanto dice pozzo nella prefazione, c'è, in questi racconti, da un lato una profonda sfiducia nelle capacità scientifiche umane e nel progresso tecnologico, ma dall'altro, quasi come una speranza celata più per buon senso che per rassegnazione, l'immaginazione che si fa scoperta, conquista, coraggioso e fiducioso innalzamento dell'uomo e delle sue capacità, volto a rendersi libero - un giorno forse troppo lontano nel tempo - dalle limitazioni fisiche naturalmente imposte.
salgari, se forse non si fida troppo della tecnologia del suo secolo, è un positivista illuminato che pone la scienza come unica risposta, rifuggendo da ogni forma di superstizione o di creduloneria.

lo scontro uomo-natura è quasi titanico: gli eroi dei racconti di salgari sono, metaforicamente, dei giganti, anzi dei titani in senso stretto, degli aspiranti prometeo che sognano la possibilità di aprire nuove strade al genere umano, di condurlo lungo il sentiero del progresso e di renderlo libero dalla piccolezza cui è costretto a soggiacere nei confronti delle leggi fisiche e della spaventosa, crudele grandezza del mondo e dei suoi misteri.

salgari ci pone però, dopo questo scontro, davanti alla seconda tematica presente pressoché in tutti i racconti, ovvero la follia: l'uomo che tenta la sfida, che si pone un passo otre al limite invalicabile, che va oltre il suo stesso essere uomo, esce dallo scontro non solo sconfitto, ma turbato e provato così fortemente nel profondo da aver perso la ragione, privo persino di quel bene, l'intelletto, che lo rendeva, se non pari alla natura, almeno superiore all'animale.
noi vogliamo tentare, con quella novella forza, d'innalzarci senza posa fino a uscire dall'orbita della terra e cadere sulla luna o su qualche altro astro, ciò che io e il mio amico crediamo possibile.
favole dal futuro
non avevo mai sentito parlare di proto-fantascienza prima di leggere alla conquista della luna, ma le fantasie salgariane mi hanno affascinata particolarmente, proprio per la loro doppia essenza di futuristiche e passate al contempo.
è trascorso più di un secolo da quando salgari immaginava la sua macchina volante che avrebbe permesso a due uomini di toccare il suolo lunare, e le descrizioni dei marchingegni inventati dai protagonisti di questi racconti ci strappano un sorriso per la loro ingenua semplicità, almeno quanto ci stupiscono per la straordinaria capacità di anticipare, seppur solo come frutti di fantasticherie letterarie, quei traguardi che sono ancora oggi considerati pietre miliari nella storia del progresso, come, appunto, la conquista della luna, di cui lui parla nel 1904, appena sessantacinque anni prima dell'allunaggio.
quella di salgari non si può che definire fantascienza, per quanto oggi ci appaiono infantilistiche alcune soluzioni da lui adottate e forse un po' sbrigative le sue spiegazioni, ma è una fantascienza che ha più il sapore delle favole, con quel gusto particolare per la narrazione, le emozioni e anche una sorta di messaggio morale, di insegnamento, se preferite.

ed è una fantascienza che a noi lettori dei non-più-primi anni duemila, abituati a un immaginario fantascientifico che si preoccupa di essere il più possibile verosimile e credibile,prendendo spesso spunto da ipotesi e fatti scientificamente accreditati, non può che costringerci alla sospensione dell'incredulità e ci risucchia all'interno di viaggi fantastici, narrati con emozione e passione, dagli abissi profondi fino agli spazi inesplorati.

il segnalibro creato per il crowdfunding con una bozza dell'illustrazione di copertina
il viaggio con salgari è iniziato su il giro del mondo attraverso i libri, una banda di cefali e si concluderà tra pochi giorni su il mondo urla attraverso la porta!