mercoledì 27 febbraio 2019

days of hate ~ atto primo

ricordi l'odio online nel 2016? una "tempesta di fango".
e poi il 2017? e il 2018 e le elezioni?
nel 2022 non si odia più.
siamo tutti catatonici.

è il 2022, in america la destra continua a governare il paese diventando sempre più estremista e assoluta. i meno desiderabili della società, quando non muoiono in qualche "incidente", vengono spediti in campi di lavoro.
e come ogni volta che il potere finisce nelle mani sbagliate, nasce una qualche forma di resistenza.
amanda e arvid sono due terroristi l'opinione comune.
o se preferite, sono due tizi come tanti altri che hanno rinunciato alla loro vita per combattere contro il fascismo imperante. li conosciamo mentre sono sulle tracce di un gruppo di nazisti che ha commesso una strage durante una festa queer: giusto il tempo di fare saltare in aria la loro sede e sono di nuovo in viaggio.

nel frattempo huian xing - sinoamericana e lesbica, due cose che non fanno troppo piacere al governo - è stata appena intercettata dalla polizia. l'investigatore capo peter freeman (immagino che il nome non sia stato scelto a caso) vuole che lei gli dia ogni informazione su amanda, la sua ex moglie, nei confronti della quale huian nutre ancora risentimento per un grave incidente successo qualche tempo prima e che ha portato le due a separarsi.
adesso huian sembra intenzionata a vendere la sua ex alla polizia per tenere al sicuro la sua famiglia e lei stessa... oppure no?
in days of hate non tutto è come appare a prima vista, sopratutto i personaggi: freeman si direbbe il tipico poliziotto stronzo e insensibile, servo del governo e privo di un briciolo di empatia, eppure si svela un marito e sopratutto un padre dolce e attento, così come arvid, che ha deciso di abbandonare la sua famiglia non per mancanza di affetto ma per evitare di coinvolgere chi ama nella sua lotta.
ovviamente le due protagoniste, amanda e huian, sembrano quelle che riserveranno più sorprese nella parte conclusiva della storia (la seconda e ultima parte uscirà, sempre per eris edizioni, questo autunno. sarà una luuunga attesa...). fino a questo momento hanno mantenuto freddezza e lucidità per raggiungere i loro obiettivi, hanno trasformato il loro personale dolore in un arma contro l'odio istituzionalizzato che permea ogni cosa, sfondo onnipresente di ogni scena, ogni luogo, ogni dialogo.


ales kot tratteggia una distopia appena percepibile come diversa dal mondo reale e proprio per questa così spaventosa. mancano in fondo solo tre anni al 2022 e le sue intuizioni suonano più come una profezia che come pura invenzione.
non c'è nessuna volontà di giudicare, di definire il confine tra buoni e cattivi, tra giusto e sbagliato - per quanto sia abbastanza evidente da quale parte si schieri: huian, arvid, amanda non sono eroi senza macchia e senza paura tanto quanto freeman non è un bastardo bidimensionale capace solo di seguire gli ordini come una macchina.
in un paese che ha dimenticato il senso vero della democrazia (che non è e non deve mai diventare la prepotenza delle maggioranze), che abusa del potere in nome del suprematismo bianco, dell'eteronormativismo, del disprezzo e del rifiuto di tutto ciò che è diverso, tutto viene avvelenato e contaminato dalla violenza, anzi, la violenza stessa diventa la sola forma comunicativa valida.
l'odio, come dice amanda, non c'è più. o più semplicemente si è camuffato da qualcosa di ancora più spaventoso: è diventato un'abitudine.

nella storia di ales kot anche i momenti di silenzio, le pause, le lunghe inquadrature mute hanno un senso, e se questa cosa funziona lo si deve sopratutto alla sintonia con i disegni di danijel zezelj e i colori di jordie bellaire: i primi sono intensi, cupi, sporchi, rigidi e spigolosi pur mantenendo un grado di espressività enorme, la fotografia dà alle scene - insieme ai giochi di regia all'interno della tavola che velocizzano l'azione come un film action oppure dilatano il tempo per accrescere, quando serve, il livello di tensione - la giusta atmosfera, alternando colori tenui e brillanti, luci morbide o taglienti come lame.


abbiamo parecchi mesi per leggere e rileggere la prima parte di questa storia, per non perdere nessun dettaglio delle tante scene fondamentali ed emblematiche di cui è ricca, prima di scoprire come finirà.
intanto buona lettura!

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