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mercoledì 13 aprile 2016

commenti randomici a letture randomiche (14)

tantissima bella roba di cui parlare, ergo tantissima felicità & profonda disperazione per lo spazio in libreria che sta sparendo non so come e peggio ancora non so come fare.

in primo luogo a pasqua ho ricevuto (beh sì, sono una donna fortunata io! ) il desideratissimo crescere, che palle!, la prima raccolta pubblicata in italiano di sarah andersen.
seguivo già da tempo la sua pagina fb e quella di una fan italiana che si occupa di tradurre le vignette, quindi conoscevo già buona parte del materiale presente nel libro, ecco perché lo desideravo tanto!
sarah andersen ha centrato in pieno il bersaglio: la sua protagonista è l'immagine perfetta della ragazza un po' nerd, non troppo bella, agli antipodi dello stereotipo della giovane donna femminile e sensuale, incasinata, pigra, con un pessimo gusto per i vestiti e un coniglio per amico.
è impossibile non riconoscersi in lei almeno in una delle vignette, praticamente si può dire che la anderson ha colto un mondo completamente diverso, e forse finora nascosto, intenzionalmente o meno, della realtà delle ragazze di oggi: la timidezza cronica, la scarsissima voglia di far vita sociale, la passione per telefilm, fumetti, film e tutto quello che fino ad adesso era stato di proprietà dei nerd occhialuti e rigorosamente maschi, il disinteresse per la moda e la totale mancanza di pudore - ed era ora! - quando si parla di mestruazioni, chili di troppo e peli superflui.
finalmente una serie di vignette sulle giovani donne divertente ma mai stupida, in cui è facile riconoscersi ma senza luoghi comuni offensivi, volgari e/o sessisti. le scenette fanno ridere, sono brillanti, forse esagerate ma senza ombra di dubbio veritiere!
consigliato, sopratutto alle ragazze. intanto io ho bisogno di un'altra decina di raccolte così!

dal megaordine su libraccio di pochi giorni fa ho già dato fondo a due desideratissimi titoli, il primo è un ottantaduenne, un gatto e una fantastica vacanza, il sequel di la fantastica storia dell'ottantunenne investito dal camioncino del latte. nel primo romanzo mi ero così tanto affezionata a frank e a bibì che ero davvero felicissima di aver scoperto che la loro storia continuava in un altro libro. perché di certo qui non si parla di alta letteratura e non è certo il romanzo della vita di nessuno.
ma j.b. morrison ha creato un personaggio tanto realistico e comune che non si può non sentirlo vicino in qualche modo, come se fosse il nonno un po' strambo a cui fare una telefonata al giorno per essere sicuri che non abbia combinato nulla di pericoloso.
dopo l'incidente con il lattaio e la conseguente rinascita di frank a opera - inconsapevole - di kelly natale, altri incredibili sconvolgimenti stanno per segnare la vita dell'ormai ottantaduenne e del suo fedele quanto scurrile gatto.
dalla piovosa inghilterra, frank volerà fino a los angeles da beth, sua figlia, alla quale il destino ha giocato il brutto scherzo di mandargli la vita in frantumi, regalandole una separazione e una brutta malattia proprio nello stesso momento.
da bravo padre, frank la raggiungerà non appena possibile, portandosi dietro bibì e rinunciando alla sua vecchia casa da pensionato solitario.
in america, insieme a beth e laura, vivrà giorni da padre e nonno, finalmente con la sua famiglia, con le persone che ama di più al mondo... non senza cacciarsi nei guai!
ne avevo letto pareri abbastanza negativi, invece questo romanzo mi è piaciuto parecchio, forse più del primo. mi ha lasciato la voglia di continuare a leggere le avventure di frank, di accompagnarlo ancora per tanti anni e tanti romanzi!

il secondo libro recuperato sul libraccio ha lavato una macchia enorme nella mia storia di lettrice, che quasi mi duole ammettere: ho recuperato adesso, dopo e anni e anni, le fiabe di beda il bardo. l'ho cercato per un po', poi mi ero arresa visti i prezzi della vecchia edizione, tutti, ovviamente maggiorati, e vista l'orribile copertina della nuova edizione. adesso posso dire che a completare la mia collezione di harry potter mancano solo gli illustrati!
non c'è moltissimo da dire su questo libro in effetti.
sono favole sul modello di quelle dei fratelli grimm o altre favole popolari, rivisitate però in chiave magica, ovvero, là dove solitamente maghi e streghe erano antagoniste di eroi e eroine umane (o babbane), qui sono i protagonisti, e la magia non è solo fonte di malefici e incantesimi di cui liberarsi, ma diventa, se ben usata, un mezzo per aiutare, curare, guarire gli altri.
insomma, cambiano i personaggi e cambia il ruolo della magia, ma non cambiano quelli che sono sempre stati gli insegnamenti delle favole: l'altruismo, la bontà d'animo, la generosità, la modestia e la lealtà vincono; gli arroganti, cattivi e superbi finiscono sempre con il vedersela brutta.
molto carina l'idea di aggiungere i commenti di silente e le note dell'autrice per spiegare al meglio a noi poveri babbani parole, modi di dire eccetera.
insomma, fondamentale per i fan di harry potter (e chi non lo è?), ma come libro in sé se ne può tranquillamente fare a meno.

martedì 9 febbraio 2016

la fantastica storia dell'ottantunenne investito dal camioncino del latte

ammetto fin da subito che la prima cosa che mi ha fatto avvicinare al libro è stata la copertina. so benissimo che, da lettrice consumata, le copertine sono spesso e volentieri specchietti per le allodole, ti attirano, ti seducono e poi puntualmente ti costringono ad abbandonare il libro perché ti aspettavi qualcosa di meglio.
però qui c'era un gatto. un gatto su un vecchietto.
e io sono fin troppo cuoricino di panna quando si parla di vecchietti e gatti. non vi dico se poi accanto al vecchietto e al gatto c'è un adesivo con la scritta -25%.


la fantastica storia dell'ottantunenne investito dal camioncino del latte, ovviamente, non ha proprio niente di fantastico. ed è fantastica per questo. no, non sto facendo giochini di parole da due soldi, giuro che è davvero così. ora vi spiego per benino.

il signor frank derrick, la mattina del suo ottantunesimo compleanno, viene investito dal camioncino del lattaio, un catorcio che grazie a dio non superava i dieci chilometri orari, e del quale comunque il conducente riesce a perderne il controllo.
uno quando compie ottantun'anni si aspetta regali strambi, certo, ma di certo non un camioncino addosso. e invece. ma, è il pensiero quello che conta, basta prenderla con filosofia.
dopo qualche giorno in ospedale, e un insopportabile questionario per verificare le sue condizioni mentali, frank può tornare a casa. come il dovere gli impone, declina la proposta della figlia, che dall'inghilterra si è trasferita in america e vive lì da tempo, di andare da lui a dargli assistenza fin che non toglierà tutte le ingessature, ma non riesce a impedirle di assumere un'infermiera a domicilio che l'assisterà per i prossimi tre mesi, un'ora a settimana.
convinto di dover affrontare un'antipatica despotica brutta e insopportabile infermierona che gli scombussoli la vita e lo tratti come un vecchio demente, frank cerca di dare il peggio di sé durante la prima visita di kelly, la sua infermiera.
ma qualcosa non va secondo i suoi piani - le cose non vanno mai come ce le aspettiamo, frank, dovresti saperlo bene alla tua veneranda età - e scoprirà che in realtà kelly è un'adorabile, gentile e premurosa bella ragazza. certo che frank non se ne innamora, ma per un vecchio che vive solo, che divide le sue giornate tra la tv e le spese inutili al negozio dell'usato, senza più moglie, con una figlia in un altro continente, un amico affetto da sclerosi che vive in una casa di cura, e la sola compagnia del suo gatto bibì - non particolarmente sensibile ai suoi problemi oltretutto - kelly diventa la cosa migliore che potesse accadergli.
la presenza della ragazza lo aiuta a recuperare i suoi ricordi, di sheila, la moglie defunta da tempo, di sua figlia beth quando era bambina, e i suoi sogni, quello ad esempio, di costruire un cinema nel capanno in giardino, abbandonato proprio quando si era ritrovato senza più nessuno accanto.

j.b. morrison dipinge un personaggio tanto realisticamente banale quanto indimenticabile: frank è appassionato di cinema, riceve migliaia di depliant sul controllo della demenza senile, sui montascale per disabili, sui bambini del terzo mondo e i cagnolini abbandonati. ha un rapporto con i soldi che oscilla tra l'idilliaco e il terrificante, ovvero: non riesce per nulla a gestirli e li sperpera senza farci troppo caso in soprammobili inutili - tutti comprati al negozietto dell'usato - e cibo in scatola o altre schifezze.
frank è un vecchietto come tanti, senza nulla di speciale a parte un inconsapevole senso dell'umorismo grazie al quale riesce ad andare avanti in una vita piena di nulla. forse è un po' rimbambito, forse ha trovato il segreto della felicità. di certo, grazie alla penna che lo racconta, la sua esistenza ordinaria, costellata di sporadiche follie dal sapore infantile, diventa davvero fantastica.
la sua storia così simile a tante altre, così comune, banale, si trasforma in un monito forse abusato, di sicuro mai ascoltato abbastanza: ogni vita, ogni storia è straordinaria fantastica. basta solo guardare le cose nel modo giusto e non abbattersi mai.

magari la fantastica storia eccetera non sarà il libro più bello che leggerete nella vostra vita, anzi non lo sarà di certo, ma io credo che una lettura la meriti. ed esiste anche un seguito della storia - un ottantaduenne, un gatto e una fantastica vacanza - per cui non preoccupatevi troppo se vi affezionate ai personaggi del romanzo!