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mercoledì 20 marzo 2013

il ballo

c'è un gran discutere in questi giorni intorno al fenomeno (cough) libri a 0,99€, vi linko il post di silvia su dissertazioni libresche semiserie con la quale mi trovo fondamentalmente abbastanza d'accordo, e, ben lontana dall'aria di panico e rivoluzione (quasi-citazione colta) vi scrivo le mie impressioni su uno dei due libri che ho acquistato (l'altro devo ancora leggerlo!), il ballo di irène némirowsky, autrice che non conoscevo assolutamente ma che mi è piaciuta fin dall'introduzione del libro.

ebbene sì, nonostante le poche pagine, questo racconto è anticipato da un'introduzione, molto ben scritta, di maria nadotti, a mio avviso un testo breve ma molto ben fatto e interessante, e sopratutto indispensabile prima di iniziare la lettura del racconto: io non sono una grande amante delle introduzioni e della fuffa prelettura, però qui credo non si potesse fare a meno di scrivere due righe sulla storia dell'autrice, sulla sua tragica fine, sul ruolo che le relazioni familiari hanno avuto nella sua storia personale e l'influenza, fortissima, che è stata lasciata da certe figure nel suo lavoro di scrittrice.

dopo l'introduzione, leggendo il racconto, è facilissimo identificare la giovane protagonista con la scrittrice.
antoniette, figlia dei signori kampf, ha quattordici anni. quattordici anni in cui ha sopportato il disamore e la civetteria materna, i rimproveri e le sgridate e sopratutto quattordici anni in cui si è sentita ignorata dai genitori per il suo essere piccola e la sua presunta incapacità di capire le cose degli adulti.
la rabbia divampa in lei con l'arrivo dell'adolescenza, il suo corpo che lentamente inizia a sbocciare e inizia a trasformarsi in un corpo di donna, e che custodisce il desiderio di essere amata e desiderata dagli uomini.
l'occasione per poter finalmente debuttare in società, cosa che le dovrebbe essere concessa al compimento dei quindici anni, arriva in anticipo, quando i suoi genitori, nuovi arricchiti di grande bassezza morale, decidono di dare un ballo nella nuova casa, invitando quella borghesia piena di soldi e sozzura interiore di cui sperano di riuscire a fare parte.
l'odio per la madre, per il suo rifiutarsi di vedere la figlia come una donna e il conseguente saper farsi da parte, spingerà antoniette a una vendetta che ho trovato personalmente deliziosa e gustosissima.

in poche pagine i sentimenti di antoniette sono dirompenti e fortissimi, il suo strazio interiore, l'incapacità di ribellarsi e la voglia di potersi dichiarare donna e non più bambina, il disprezzo per la madre e sopratutto la stanchezza verso il suo atteggiamento di sufficienza e insofferenza scuotono il lettore con forza.
il ballo è in realtà il resoconto di una lotta tutta emozionale e sentimentale tra donne, tra la madre che vuole ancora essere giovane e ammirata e la figlia, fresca e bella, che reclama il posto della genitrice che dovrebbe farsi da parte.

fortissimo e coinvolgente, scritto con uno stile senza fronzoli ma carico di emozione e verità, questo librettino mi ha colpita parecchio. consigliatissimo!