
ebbene sì, nonostante le poche pagine, questo racconto è anticipato da un'introduzione, molto ben scritta, di maria nadotti, a mio avviso un testo breve ma molto ben fatto e interessante, e sopratutto indispensabile prima di iniziare la lettura del racconto: io non sono una grande amante delle introduzioni e della fuffa prelettura, però qui credo non si potesse fare a meno di scrivere due righe sulla storia dell'autrice, sulla sua tragica fine, sul ruolo che le relazioni familiari hanno avuto nella sua storia personale e l'influenza, fortissima, che è stata lasciata da certe figure nel suo lavoro di scrittrice.
dopo l'introduzione, leggendo il racconto, è facilissimo identificare la giovane protagonista con la scrittrice.
antoniette, figlia dei signori kampf, ha quattordici anni. quattordici anni in cui ha sopportato il disamore e la civetteria materna, i rimproveri e le sgridate e sopratutto quattordici anni in cui si è sentita ignorata dai genitori per il suo essere piccola e la sua presunta incapacità di capire le cose degli adulti.
la rabbia divampa in lei con l'arrivo dell'adolescenza, il suo corpo che lentamente inizia a sbocciare e inizia a trasformarsi in un corpo di donna, e che custodisce il desiderio di essere amata e desiderata dagli uomini.
l'occasione per poter finalmente debuttare in società, cosa che le dovrebbe essere concessa al compimento dei quindici anni, arriva in anticipo, quando i suoi genitori, nuovi arricchiti di grande bassezza morale, decidono di dare un ballo nella nuova casa, invitando quella borghesia piena di soldi e sozzura interiore di cui sperano di riuscire a fare parte.
l'odio per la madre, per il suo rifiutarsi di vedere la figlia come una donna e il conseguente saper farsi da parte, spingerà antoniette a una vendetta che ho trovato personalmente deliziosa e gustosissima.
in poche pagine i sentimenti di antoniette sono dirompenti e fortissimi, il suo strazio interiore, l'incapacità di ribellarsi e la voglia di potersi dichiarare donna e non più bambina, il disprezzo per la madre e sopratutto la stanchezza verso il suo atteggiamento di sufficienza e insofferenza scuotono il lettore con forza.
il ballo è in realtà il resoconto di una lotta tutta emozionale e sentimentale tra donne, tra la madre che vuole ancora essere giovane e ammirata e la figlia, fresca e bella, che reclama il posto della genitrice che dovrebbe farsi da parte.
fortissimo e coinvolgente, scritto con uno stile senza fronzoli ma carico di emozione e verità, questo librettino mi ha colpita parecchio. consigliatissimo!
antoniette, figlia dei signori kampf, ha quattordici anni. quattordici anni in cui ha sopportato il disamore e la civetteria materna, i rimproveri e le sgridate e sopratutto quattordici anni in cui si è sentita ignorata dai genitori per il suo essere piccola e la sua presunta incapacità di capire le cose degli adulti.
la rabbia divampa in lei con l'arrivo dell'adolescenza, il suo corpo che lentamente inizia a sbocciare e inizia a trasformarsi in un corpo di donna, e che custodisce il desiderio di essere amata e desiderata dagli uomini.
l'occasione per poter finalmente debuttare in società, cosa che le dovrebbe essere concessa al compimento dei quindici anni, arriva in anticipo, quando i suoi genitori, nuovi arricchiti di grande bassezza morale, decidono di dare un ballo nella nuova casa, invitando quella borghesia piena di soldi e sozzura interiore di cui sperano di riuscire a fare parte.
l'odio per la madre, per il suo rifiutarsi di vedere la figlia come una donna e il conseguente saper farsi da parte, spingerà antoniette a una vendetta che ho trovato personalmente deliziosa e gustosissima.
in poche pagine i sentimenti di antoniette sono dirompenti e fortissimi, il suo strazio interiore, l'incapacità di ribellarsi e la voglia di potersi dichiarare donna e non più bambina, il disprezzo per la madre e sopratutto la stanchezza verso il suo atteggiamento di sufficienza e insofferenza scuotono il lettore con forza.
il ballo è in realtà il resoconto di una lotta tutta emozionale e sentimentale tra donne, tra la madre che vuole ancora essere giovane e ammirata e la figlia, fresca e bella, che reclama il posto della genitrice che dovrebbe farsi da parte.
fortissimo e coinvolgente, scritto con uno stile senza fronzoli ma carico di emozione e verità, questo librettino mi ha colpita parecchio. consigliatissimo!