mercoledì 16 giugno 2021

commenti randomici a letture randomiche (79)

negli ultimi tempi uso spesso instagram per scrivere commentini brevi sulle mie letture, ma su alcuni titoli credo sia il caso di soffermarsi a scrivere qualcosa in più dopo averci riflettuto un po' più a lungo.
questa volta vi parlo di un titolo bello, uno bellissimo e uno che ha qualche problemino di troppo...

le black holes

c'è teresa, che invece di preoccuparsi del suo debutto in società, scrive poesie dai toni macabri che imbarazzano la madre e la rendono oggetto di scherno delle sorelle, e poi ci sono laura, cristina e gloria che hanno formato un gruppo punk, le black holes: non sanno suonare bene, e questo importa poco, ma laura sa scrivere dei testi davvero incredibili, una roba a metà tra stephen hawkins e le poesie gotiche.
tra teresa e le black holes c'è in mezzo un bosco e più di un secolo e mezzo di distanza, eppure le loro esistenze si sfiorano, a volte fino a sovrapporsi.
borja gonzáles firma un piccolo capolavoro di astrattismo e poesia, un fumetto che fa dell'aspetto visivo il suo punto di forza - nessuno dei personaggi ha un volto, i colori utilizzati nelle tavole sono pochissimi, tutti tra i toni del turchese, del rosso corallo e del nero, colori poco saturi che danno l'idea di un lunghissimo chiaro di luna che accompagna le protagoniste e che unisce i loro mondi così lontani, molte scene sembrano un sogno lisergico e fantastico.
le black holes è una storia tutta al femminile in cui le protagoniste - che vivano nell'ottocento o ai giorni nostri - sono impegnate a trovare la loro identità, a far sentire la loro voce, senza curarsi troppo dei modelli imposti dalla società.

la fenice

de la fenice al momento ho letto i primi quattro volumi, sono indietrissimo sulla pubblicazione ma sto cercando di recuperare più velocemente possibile.
avevo altissime aspettative su questa serie che non solo non sono state deluse ma sono state ampiamente superate, ogni volume è stato una vera e propria sorpresa.
le varie storie - i "libri", come da sottotitolo di ogni volume - contenute in questa serie spaziano tra diversi generi, con diversi personaggi e ambientazioni, tutte accomunate dalla presenza e dalla ricerca quasi ossessiva della fenice, creatura mitica, di cui è difficile riuscire a comprendere la natura, il cui sangue donerebbe l'immortalità a chiunque riesca nell'impresa di ucciderla.
alla narrazione, contaminata da tantissime influenze che provengono dagli ambiti più disparati - dal fumetto comico al gekiga, dalla religione alla filosofia, dalla storia e dal folklore giapponese alla fantascienza - si aggiungono le riflessioni dell'autore, cosa che rende la fenice un'opera densissima non solo dal punto di vista narrativo ma anche filosofico ed etico.

la presenza della fenice in ogni storia non limita le riflessioni esclusivamente sul valore della vita in quanto esperienza destinata a concludersi, ma tutto quello che ruota intorno a lei permette a tezuka di spaziare su più temi: nel primo volume, ad esempio, il desiderio della regina himiko di ottenere l'immortalità scatena guerre, invasioni e riduzione in schiavitù o anche, nel secondo volume, la riflessione sul senso stesso di essere umano in un mondo in cui l'umanità, con al proprio fianco una razza aliena antropomorfa, si trova costretta a vivere sottoterra al riparo dalla crisi che lei stessa ha creato, affidata completamente all'intelligenza artificiale di giganteschi computer dal quale dipendono tutte le decisioni, correndo ferocemente verso l'autodistruzione.

sintetizzare tutto è praticamente impossibile, raccontare le storie significherebbe rovinare la lettura a chi non ha ancora avuto modo di avvicinarsi a quest'opera, ma credo che continuerò a consigliare la fenice a tutti per almeno le prossime cinque decadi.

libertalia vol. 1 - il trionfo o la morte

avevo un sacco di entusiasmo per questo primo volume di libertalia (la serie dovrebbe essere completa in tre volumi, spero di non sbagliarmi) fin dal primo annuncio, ho avuto un sacco di difficoltà a trovarlo (grazie rw per la pessima distribuzione) e però mi sono lanciata subito nella lettura non appena sono riuscita ad averlo.
ecco, a prima lettura sono rimasta un po' - troppo - confusa. mi è sembrato che a ogni scena fosse stato dedicato troppo poco spazio, che tutto fosse troppo veloce e troppo poco chiaro.
quindi l'ho riletto una seconda volta cercando di capire un po' meglio.
il problema è che la narrazione si sposta di continuo, a un ritmo che non fa che confondere il lettore, a ogni scena sono dedicate pochissime vignette e pochissime battute (ho anche dei dubbi sulla traduzione perché alcune frasi sono abbastanza incomprensibili), ed è tutto tremendamente veloce: in 48 tavole conosciamo il protagonista di questa storia, olivier misson, convinto antischiavista che, dopo aver ucciso il padre della sua fidanzata che commerciava illegalmente schiavi africani, si imbarca su una nave in compagnia di un prete italiano e libertino conosciuto non si capisce bene come, si scontra con gli inglesi, incontra dei pirati, incontra altri tizi per mare nemici dei pirati di prima, sbarca su un'isola, vuole fondare una colonia ma si ritrova ospite di una regina che per qualche strana ragione parla la sua stessa lingua, sposa una principessa, nel frattempo qualcuno dalla francia medita vendetta contro di lui... se non ci avete capito niente, bene, questa è la sensazione che mi ha dato questo primo volume.

il lavoro di rudi miel e fabienne pigière mi è sembrato davvero tremendo, una sceneggiatura arraffazzonata e poco chiara e se i disegni di paolo grella sono davvero belli, non riescono per nulla ad aiutare a riconoscere visivamente i personaggi al volo, tutti troppo simili tra loro.
insomma, ci sono milioni di difetti in questo volume eppure ho ancora voglia di leggere i prossimi, sarà che, nonostante tutta la confusione, la storia - incentrata tutta (o meglio quel po' che se ne capisce) sul valore della vita e della libertà - non sembra male e la speranza - che i prossimi volumi siano un po' più comprensibili - è l'ultima a morire...
ma a meno che non siate in fissa con i pirati, lasciate stare questa roba.

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