venerdì 2 dicembre 2016

cosmo

l'universo si espande e le stelle si allontanano, sempre di più. un giorno non ci saranno più, saranno così distanti che non potremo più vederle.
cosimo lo sa e decide, il giorno del suo quindicesimo compleanno, di fuggire dall'istituto in cui vive per raggiungere, insieme al suo fedele amico, il ragazzo ombra, il deserto di atacama, il posto in cui, in tutto il mondo, le stelle sono più luminosi ed è più facile riuscire a vederle.


cosmo di marino neri è un romanzo di formazione, brevissimo ma intenso, una favola senza morale alla fine, uno sguardo su una vita diversa, sulla mente di un ragazzo che riesce a capire meglio le stelle delle persone.
dal momento della sua fuga, cosimo, detto cosmo per via della sua passione per l'astronomia, farà tanti incontri, ognuno con un personaggio che sembra quasi un archetipo narrativo: il barbone che si arrangia rubacchiando quello che può e fuggendo al momento giusto, la ragazzina figlia di genitori ricchi e disattenti, i cacciatori crudeli e violenti, il vecchio cieco pazzo di dolore e d'amore, una volpe che sa riconoscere le buone intenzioni e che non ha bisogno di troppe parole.

nell'arco di poche ore, cosimo sperimenta esperienze che a volte non basta una vita intera per viverle tutte, ma sembra che nulla gli interessi davvero più della sua meta, più delle stelle nel deserto di atacama. né la fuga del vecchio barbone, che non si cruccia troppo di trascinarlo e poi abbandonarlo al pericolo, né del dolore di ofelia, la ragazzina triste e sola capace di atti spregiudicati e provocatori pur di avere un po' di affetto e attenzioni.
di certo, per lui è impossibile comprendere da un lato l'odio verso tutto e tutti dei cacciatori che lo vogliono morto solo perché hanno deciso così, e dall'altra parte non può comprendere la devozione di un vecchio cieco che da secoli vive in una discarica, in compagnia di un esercito di gatti, aspettando un ritorno e riversando tutto il suo amore e le sue cure sui piccoli felini.

il viaggio di cosimo, accompagnato dal ragazzo ombra, che è un po' il suo grillo parlante, ha l'odore di una favola, una storia in cui la miseria e la grandiosità dell'animo umano si incontrano e si scontrano davanti al muro che cosimo erge tra sé e tutto il resto. l'ultimo incontro, quello con la volpe, da ancora di più la sensazione di stare leggendo un racconto fantastico che l'unica cosa che sembra insegnare è che la condizione umana in fondo è fatta, sopratutto, di incomunicabilità.

cosmo è una lettura veloce ma intensa, poco più di un pugno di ore a ritmo serrato in cui intere esistenze sono riassunte in poche parole e qualche espressione di visi disegnati con una sintesi che non toglie nulla di fondamentale e anzi rende più vere e leggibili sensazioni, emozioni e pensieri.
una favola in cui non c'è un c'era una volta né il vissero tutti felici e contenti, una storia in cui quello che conta è solo qui e adesso, e qui e adesso è il viaggio, il protendersi verso l'obbiettivo, metterci tutto sé stessi per arrivare al proprio personale traguardo, poco importa se lo si raggiungerà o meno. il resto è lasciato tutto all'inventiva del lettore, al quale è dato solo di camminare al fianco di cosimo per qualche passo, condividere con lui pochi momenti e poi tornare sulla propria strada.

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