domenica 24 aprile 2016

revolushow

con revolushow si smette di essere lettori e si diventa telespettatori di una lunghissima diretta, un talk show in cui l'ospite d'onore è il capo del sistema, il boss del bazura empire. mentre il conduttore, king hashtag, infiamma la city celebrando l'uomo più potente, colui che controlla il sistema, mentre i telespettatori incollati davanti allo schermo non osano neanche spostare le pupille di qualche centimetro, fuori dagli studi, nelle strade, qualcosa sta cercando di sovvertire proprio quel sistema.

revolushow è un fumetto dissacrante, grottesco, che se ne strafrega del politicamente corretto, che fa satira e che la fa sul nostro nuovo sistema di comunicazione di massa: i social, il loro linguaggio e la possibilità che tutti, ma proprio tutti tutti, riescano a esprimere quelle che definiscono - senza reale cognizione di causa - idee e opinioni.

i disegni di alessandro caligaris sono pesanti, grotteshi, ultraspressivi: ci conduce all'interno di quello che sembra quasi un campionario freak senza risparmiarci violenza, deformazioni e mostruosità varie, mentre antonio l. falbo scrive testi che sembrano usciti dai social sui quali sguazziamo ogni giorno, pieni di parolacce, di finte idee e ideologie, di luoghi comuni e cattiveria spesso e volentieri gratuita. insieme, creano uno spettacolo che potrebbe sembrare surreale ed esagerato, ma che in fondo è uno specchio cosciente della nostra società.
quello che trovate in revolushow e che può infastidirvi e farvi storcere il naso, non è in fondo altro da quello che viviamo esattamente ogni giorno: dipendenza assoluta da tv e social? ce l'abbiamo. violenza data in pasto a chiunque posi gli occhi su uno schermo? ce l'abbiamo. ma sopratutto: personaggi ridicoli, grotteschi, stupidi, ignoranti, con il cervello come una cacca di cane secca che sparano sentenze gonfie di odio e populismo da due soldi? abbiamo anche quelli. e a dirla tutta, possiamo forse farci mancare un potere che muta aspetto, che passa come un fluido da un corpo a un altro, per dare l'idea che tutto cambi, quando in realtà non cambia niente (semim cit.)? ovviamente no. e sì, abbiamo anche quello.

revolushow è un fumetto che fa satira e la fa su tutto. politica, religione, società, media; non risparmia nulla, mirando con intelligenza su quanto viene trasformato da ideale - nell'accezione più nobile del termine - a idiota, vuoto e sterile araldo per un popolo ignorante e incapace di raziocinio e giudizio autonomo, con le ovvie soluzioni devastanti che, per quanto possiamo esserne in buona parte incoscienti, stiamo vivendo oggi. gli autori infatti pescano a piene mani dalla realtà di ogni giorno, sopratutto dai social media, lì dove quello che viene presentato è difficilmente conforme al reale, dove la finzione a scopo di autoglorificazione è la norma, dove errori e mancanze sono trofei da esporre, in cui chiunque strilla inaudite porcherie difendendosi dietro il diritto di esporre le proprie opinioni senza neppure sapere cosa sia un'opinione, in cui le guerre si fanno tra poveri, sopratutto tra i poveri di cultura e di intelligenza (per la precisione tra gli impoveriti ad hoc) e vengono vinte dai manipolatori furbi e senza scrupoli.

giusto una considerazione personale: la copertina che riprende la morte di marat e una delle illustrazioni che si rifanno alla deposizione di cristo, nel sovvertire il ruolo dell'eroe (permettetemi il termine), sono alcuni dei colpi di genio che mi sono piaciuti di più in assoluto. se pensate che siano fuori luogo, e cosa non lo è d'altro canto in questo fumetto?, beh, no, non lo sono.
se prima avevamo degli eroi, pronti a morire per il bene degli altri o per nobili cause, adesso dobbiamo accontentarci di chi è disposto a immolarsi per un nuovo concetto di bene superiore: il potere che si reincarna in sé stesso, svuotandosi di senso ed essendo esclusivamente forza prevaricatrice finalizzata a sé stessa.
solo che caligaris e falbo lo sanno spiegare meglio.
chapeau.

lo trovate in libreria, pronto a darvi fastidio e a farvi pensare che in fondo la city non è poi tanto diversa dal nostro paese, dal 26 aprile (ma su amazon - primo link del post - è disponibile da domani).
e grazie mille a eris per avermi dato la possibilità di parlarvene in anteprima!

Nessun commento:

Posta un commento