lunedì 6 luglio 2015

commenti randomici a letture randomiche (5)

eccomi finalmente di nuovo qui.
vi svelo un segreto: un sacco degli ultimi post erano stati scritti un po' prima e poi programmati nei giorni scorsi, per evitare di lasciar morire ancora una volta il blog in questi giorni incasinati e strani. ma, si direbbe, tutto sta tornando alla normalità e io finalmente riprendo possesso del mio inutilissimo e impallatissimo micropc per scrivere un po' delle ultime letture, perché se anche è vero che è stato tutto un casino, è anche vero che riesco sempre e comunque a ritrovarmi sempre qualcosa da leggere in mano.

ne ho approfittato per rileggere uno dei libri che ho più amato nella mia vita, quel capolavoro che è narciso e boccadoro di herman hesse. che è tanto ma tanto famoso che certo non si merita un'inutile recensione. ma posso dire che il libro più bello che sia mai stato scritto sull'arte tra tutti quelli che mi è capitato di leggere. e se per puro caso passasse da qui qualcuno che non ne ha mai sentito parlare o non l'ha mai letto, beh, fidatevi di clacca.
ho letto anche demian dello stesso autore, e per quanto mi sia piaciuto tantissimo, l'ho trovato un po' oscuro... plausibilmente dovrò rileggerlo e rifletterci su ancora un po'.

poi mi sono finalmente dedicata a il venditore di storie, del buon jostein gaarder, autore che amo dai lontani tempi dell'adolescenza, quando il mondo di sofia mi fece innamorare della filosofia (e non esagererei se dicessi che fu quel libro a convincermi che dovevo frequentare il liceo classico... e ancora oggi mi capita di lanciargli uno sguardo pieno d'amore quando passo davanti alla mia libreria).
tutti i libri che ho letto di gaarder mi sono piaciuti tantissimo, ma questo è forse uno di quelli che mi ha colpito di più. il protagonista, petter, è un uomo dotato di un talento incredibile: non riesce ad arginare l'infinito flusso di idee che ogni momento nascono dalla sua mente. petter, da sempre, riesce ad inventare e raccontare storie, è come una liberazione per lui scrivere due appunti veloci per quello che potrebbe essere il plot per un romanzo o una bozza di una rappresentazione teatrale. eppure lui non ha alcun desiderio di scrivere un libro, di dedicarsi per troppo tempo a una sola storia quando la sua testa è così piena di altri racconti.
eppure, cos'è che spesso manca proprio a chi i libri li scrive di professione? petter si definisce come un ragno che tesse la tela intrappolando un sacco di piccole prede, eppure persino per il più abile dei ragni è facile diventare vittima di una ragnatela...

qualche tempo fa (un mese? oddio, ho perso la cognizione del tempo) ho letto stalin + bianca. e... non lo so. nel senso, ho iniziato con una buona dose di scetticismo per rimangiarmelo subito. mi sono innamorata del libro e l'ho amato per circa tre quarti, ho provato tenerezza per quel pazzo di stalin, che deve al dittatore solo un paio di baffi troppo folti, per i suoi scoppi di rabbia e per il suo amore silenzioso per bianca, e ho provato tenerezza per bianca, che non ci vede e a volte non si vede.
ho provato tenerezza per la loro storia, per i loro errori e per la loro fuga. per la loro paura e per gli incontri, per il loro essere sperduti e senza casa, senza punti di riferimento, senza nulla. per la telecamera di stalin e per tutto quanto. ho avuto, mentre leggevo questo libro, la percezione più vivida di quanto sia facile trovare qualcosa di bello in mezzo allo squallore dilagante.
eppure, alla fine, qualcosa di questa sorta di incantesimo si è spezzato e la fine del libro mi ha quasi annoiata. perché? bella domanda. forse devo rileggere anche questo.

dulcis in fundo, ho letto un libro che mi ha fatto stare circa 10 minuti a cercare di pronunciare bene il titolo: un tebbirile intanchesimo e altri rattonchi. mica l'avevo letto subito così. è una geniale raccolta di racconti, uno più strano dell'altro, pubblicato da una casa editrice che se non fosse per la cara leggivendola (ma ve l'ho detto che ci siamo incontrate e che ella è una creatura indicibilmente tenera?) non avrei mai conosciuto (o forse prima o poi sì, ma comunque...) la gorilla sapiens edizioni (che per ora e fino a domenica 12 luglio fa sconti, andate qui per avere più informazioni, io sono già in attesa del mio ordine!).
meritevolissimi l'agghiacciante storia di un fusillo e il racconto dislessico che da il titolo al libro.