mercoledì 29 marzo 2017

the wicked + the divine 1

ogni novant'anni dodici dei si incarnano in altrettanti ragazzi.  
vengono amati. vengono odiati. 
nel giro di due anni sono tutti morti. 
sta succedendo ora. 
sta succedendo di nuovo.


beh, ammettiamo che l'idea di divinità che si incarnano in esseri umani non è esattamente la più originale e innovativa, anzi, è una delle storie più di moda degli ultimi duemila anni, ma kieron gillen e jamie mckelvie hanno saputo aggiungere una chiave decisamente nuova, partendo dalla questione chi, oggi, è amato o odiato follemente da milioni di persone?
che domande, le popstar ovviamente.
ed ecco qui l'ambientazione per the wicked + the divine: dodici divinità incarnate in dodici belle, giovani e famose popstar.


the wicked + the divine non si prefigura affatto come una storia semplice: oltre all'ovvia domanda perché ogni novant'anni dodici divinità dovrebbero reincarnarsi in dodici ragazzini? ci sono dodici personaggi di cui scrivere le storie, analizzarne la psicologia, capire come reagiscono a questo loro assurdo destino, quali sono i rapporti tra loro e come si relazionano con il resto del mondo.
di tutto questo, nel primo volume, c'è veramente poco.
insomma sì, c'è un difetto in questo volume, e tanto vale togliersi subito il dente: di trama ce n'è poca e niente.
l'attenzione si concentra sopratutto su laura, una fan sfegatata di buona parte delle divinità che incontreremo in queste prime pagine, uno dei personaggi - almeno al momento - più insulsi che si potrebbero immaginare. laura è una fan, e, come ogni fan, vorrebbe poter somigliare ai suoi idoli. tutto qui. non usereste molte altre parole per descriverla.
ed è una fan fortunata, visto che si ritrova a conoscere da vicino alcuni dei suoi idoli, trovandosi coinvolta però, come testimone di un omicidio di cui viene accusata lucifero, che in questa reincarnazione è una bella ragazza un po' androgina che somiglia un sacco a david bowie.
lucifero si professa innocente e laura vuole provare a scoprire chi, tra gli altri dei, è realmente colpevole di quanto accaduto.
il resto della storia serve a introdurci gli altri personaggi: amaterasu, bellissima e un po' frikkettona, sakhmet, una dea-gatto che ricorda parecchio rihanna, morrigan e baphomet, due tizi che sembrano usciti da una band visual-key con una passione per il gothic, baal, un rapper che - da bravo rapper - ha un debole per l'eccesso e il cattivo gusto e ananke, la più vecchia delle divinità, quella che sembra essere il fulcro immobile di tutto questo lungo processo di reincarnazioni e morti, il personaggio fino ad ora più misterioso ed affascinante.

quindi poco e niente su tutto quello che vorremo sapere, solo tanta carne al fuoco da far invidia a una pasquetta palermitana, ma in compenso il background di quella che sarà la vicenda è ben descritto: divinità/star adolescenti e capricciose, adorate da stuoli di fan in un contesto che più glamrock di così diventa jem e le holograms, nessuna reticenza a mostrare scene di violenza e, già in questi primi capitoli, colpi di scena a gogò.
siamo solo all'introduzione praticamente, ma le premesse per una storia intricata e appassionante ci sono tutte, quindi... buona lettura e buona ansia fino al prossimo volume!

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