sabato 6 maggio 2017

anteprima "fernando senza effe" e intervista a giulia oberholtzer

fernando è un normalissimo bimbo di otto anni, che vive la sua vita normale in una normalissima casa e frequenta una normalissima scuola.
la sua vita procede senza grosse sorprese e senza disagi fino al giorno in cui, durante una lezione di musica a scuola, un incidente un po' strambo gli fa perdere la lettera effe!
da quel giorno per fernando, ormai ernando, riuscire a farsi capire dagli altri diventa un problema, la matrice di un sacco di problemi che inizieranno a destabilizzare la sua vita ormai non proprio più tanto normale.

il racconto di giulia oberholtzer, designer e grafica romana, prende spunto da una tastiera rotta ed è il suo primo lavoro dedicato ai bambini. fernando senza effe è ancora disponibile in preordine su bookabook, il sito di editoria in crowdfunding sul quale ha già avuto un enorme successo.

ma lascio che sia proprio giulia a raccontarci qualcosa in più del suo fernando! buona lettura!


ciao giulia e benvenuta su claccalegge!
ci racconti come è nata l'idea di scrivere fernando senza effe?
Il racconto è nato da una banalissima casualità: la perdita della lettera f dalla tastiera del computer portatile con cui lavoravo allora. Da lì sono nate incomprensioni, doppi sensi, tante risate e poi anche Fernando.

che cosa rappresenta la "f" perduta?
Nel momento in cui Fernando perde la effe, il mondo non è più perfetto. In un attimo si ritrova nel mondo imperfetto dei grandi. Non è facile, e si sente solo, addirittura scappa di casa. Ma gli basterà molto poco però per capire che non è l’unico ad essere diverso, e che diverso non significa necessariamente sbagliato, e che sbagliato per uno può significare giusto per qualcun altro…

i bulletti, le interrogazioni in geografia e il minestrone: l'infanzia, vista adesso, sembra un periodo tutto rose e fiori, ma in effetti c'era di che disperarsi anche allora! per raccontare la storia di fernando ti sei rifatta ai ricordi della tua infanzia o hai un bimbo-modello (o bimba)? 
A casa mia era diverso. Non era una casa normale di una famiglia normale, no. Da noi l’originalità era un valore, che andava ricercato e raggiunto (a volte anche in maniera un po’ forzata). La sera si leggevano libri di bambini che vivevano sugli alberi, all’asilo ero il capo della banda (erano gli anni '90 e di bande se ne sentiva parlare in continuazione nei tg) e facevo a gara per le note di demerito (a chi ne aveva di più). Ero anche allergica all’amore. Crescendo le cose cambiano, si impara a percepire molte più sfumature, ci capitano delle cose, ci sensibilizziamo su certi aspetti…


hai dedicato questo racconto senza f al "fernando in ognuno di noi", ma se provi a immaginare IL tuo lettore, come te lo immagini?
Un racconto sulla diversità può riguardare chiunque, per questo immagino un pubblico trasversale: per esempio mio nonno se ne era innamorato, mi chiedeva prima di Fernando, poi si interessava a me… E non è solo un racconto sul valore del diverso, ma parla anche di anticonformismo e di rottura delle regole, di un approccio ludico e divertente ad una cosa seria, come può essere la lettura, come tante altre situazioni della vita.

tu sei una designer e una grafica, e adesso anche una scrittrice e illustratrice di racconti per bambini: come cambia il modo di lavorare tra quando ti rivolgi a un pubblico adulto e quando invece crei per i più piccini?
Il lavoro per i bambini è più libero, è un viaggio senza freni in una dimensione fantastica, onirica, per questo motivo diventa più intimo ed emotivo, mentre il lavoro per gli adulti è più tecnico, strategico, razionale e vincolato. Rappresentano entrambi due aspetti importanti: lo ying e lo yang della creatività!

che nuovi progetti hai dopo fernando senza effe? scriverai altre storie per l'infanzia?
Fernando senza Effe è l’inizio di un cammino, spero lungo, nel modo dell’illustrazione, dell’infanzia, e non solo. Nel cassetto del mio comodino c’è già racchiuso un altro piccolo tesoro intitolato “Aurora e la tigrona”, la storia di una bambina e del suo lato sensibile, che aspetta di essere scoperto. 

grazie mille per il tuo tempo, un abbraccio e in bocca al lupo per tutti i tuoi progetti! ♥

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