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lunedì 8 aprile 2024

girl juice

«ti chiedi mai perché siamo qui?»
«madonna, no. dio mi ha donato questo stupido cervello che può fare solo pensieri sciocchi... pensieri come "questo selfie è abbastanza carino per essere postato?" o "cosa c'è per pranzo?". se iniziassi a fare pensieri importanti devierei dal piano che dio ha avuto per me. e, uuuh, no, grazie!»
«quindi... quale pensi che sia il piano che dio ha per te?»
«boh... probabilmente di essere figa e sempliciotta per sempre»
«ci sta»

prendete quattro coinquiline (non amiche. coinquiline) e una cagnolina. quattro coinquiline che riassumono le ossessioni e le idiosincrasie di un'intera generazione, le esasperano e le ingigantiscono in modo che occupino praticamente ogni centimetro quadrato di spazio delle loro esistenze (inclusa quella della cagnolina). mischiate tutto con una abbondante dose di irriverenza, qualche sex toy, e un mucchio di social, app, cellulari e webcam costantemente attivi. aggiungete un po' di traumi infantili, spiriti da esorcizzare, un paio di tonnellate di umorismo, disegni ipercarini e un po' gommosi, colori supersaturi, accertatevi di aver rimosso ogni possibile bigottismo e moralismo e... ta-dah! ecco a voi girl juice!

ana è una disegnatrice di fumetti con una strana fissazione per i clown, sadie è sempre presa dal suo lavoro e sta insieme a tallulah, che sogna di diventare un'influencer famosa. e poi c'è bunny: tremendamente carina, tremendamente hot e tremendamente sciocca, ossessionata dal sesso e innamorata persa della sua cagnolina britney (per inciso: è britney che paga l'affitto).
bunny è il centro gravitazionale attorno a cui ruota freneticamente questa piccola galassia di assurdità quotidiane, un concentrato di stranezze, segreti e completini sexy.
bunny è un po' il motore primo di quasi tutti gli episodi che compongono la prima parte di girl juice, brevi sketch di sei vignette - una tavola ciascuno - che ci trascinano nella vita sconclusionata, folle e incredibilmente divertente delle quattro ragazze e che fanno da preludio alla seconda parte della storia, dedicata a tallulah, al suo canale utube e a una... presenza quantomeno bizzarra, se resta ancora qualcosa capace di stupirci a questo punto.


benji nate crea un mondo che affronta le mille crisi della gen-z con un'ironia dissacrante e scorretta, senza toni da denuncia e senza scivolare nella rappresentazione intimistica e psicologicamente attenta delle sue protagoniste, anzi, ne fa quasi delle maschere, dei grossi grumi di stereotipi che riassumono al meglio le nostre esistenze isteriche e precarie: l'artista portoricana prende tutto quello che potrebbe rendere una storia drammatica e lo rovescia, fino a farci ridere di gusto davanti alla rappresentazione esasperata e full-color della quotidianità di una generazione lontana anni luce da quelle che l'hanno preceduta.


se siete stanchə di quelle narrazioni che ritraggono lə nuovə giovani adultə con toni intimistico-drammatico-psicologico, se volete provare a leggervi attraverso una lente diversa, irriverente, politicamente scorretta (e che probabilmente farebbe correre qualche vostra zia a recuperare il primo rosario disponibile), avete trovato il fumetto che fa per voi.

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