mercoledì 1 marzo 2017

indie BBB café | intervista a eris edizioni


l'indie BBB café ha aperto i suoi battenti a gennaio, proponendosi di essere un luogo virtuale in cui noi del book bloggers blabbering, gli editori, gli autori e i lettori potessero chiacchierare di libri, di editoria e sopratutto di storie. in questi primi mesi abbiamo conosciuto casasirio e las vegas edizioni (vi rimando qui per rileggere tutti i post fino a ora pubblicati) mentre marzo si apre qui su claccalegge ospitando eris edizioni, una casa editrice indipendente e innovativa, che ha raccolto nel suo catalogo, dal 2010 a oggi, titoli e autori fuori dagli schemi, nomi affermati e artisti esordienti, autori italiani e stranieri, che hanno saputo regalare un nuovo significato alla narrativa in generale ma sopratutto al fumetto, e che, nel giro di poco dal momento in cui l'ho conosciuta, è diventata tra le mie case editrici preferite.

ma la smetto con i preamboli e vi lascio immediatamente alla bella chiacchierata che mi hanno concesso! buona lettura!


ciao ragazzi, grazie mille per aver accettato l'invito all'indie bbb cafè! siamo felici e un pizzico orgogliose (ammettiamolo!) di avervi qui con noi!
iniziamo... dall'inizio! ci raccontate della nascita di eris edizioni?
Eris è nata nel 2009 a ridosso della fine del movimento studentesco dell’Onda (che si opponeva alla riforma Gelmini della scuola e dell'Università). Nel 2010 abbiamo dato alle stampe i primi libri che erano autoproduzioni, piccoli oggetti rilegati a mano e in tiratura limitata, di poesia e narrativa illustrata. Solo più tardi sono arrivati i primi libri stampati in tipografia. I primi tre anni, dal 2010 al 2013, ci sono serviti per imparare tutto quello che oggi sappiamo sullo scegliere, produrre e commercializzare un libro. Tre anni di autoformazione (nessuno di noi aveva avuto in precedenza esperienze nel campo editoriale) e continuo scambio di informazioni con i nostri colleghi, collaboratori e amici.
Quando abbiamo cominciato l'avventura avevamo tra i 23 e i 25 anni e nessuna idea di cosa avrebbe comportato dare vita a una realtà come Eris. Come molti altri, sentivamo (e sentiamo) un grande bisogno di qualcosa che andasse oltre l'omologazione della produzione culturale (non solo editoriale). Un'omologazione che non ha un colpevole occulto, come troppo spesso ci viene comodo pensare, ma che si basa sull'inerzia, la semplificazione, l'annullamento delle complessità e l'appiattimento degli standard. Un meccanismo che taglia fuori e lascia inespressa una grande parte di noi e del mondo in cui viviamo. Quindi abbiamo pensato: facciamolo noi, troviamo queste storie, diamogli spazio.
Così è arrivato anche il nome: Eris, la dea della discordia nella mitologia greca. La famosa mela d'oro destinata "alla più bella" che le dee, vanitosissime, si contesero tra loro scatenando la Guerra di Troia, la offrì lei, Eris. Al di là della sua indole "guerrafondaia", abbiamo ripreso questo concetto di "discordia" perché rappresenta perfettamente l'incontro-scontro alla base di ogni narrazione, del farsi cultura, del costruire partendo dall'ammettere le differenze. E poi insomma, si dice che fosse piccolina e che più la si combatteva più lei cresceva, sino a essere così grande da toccare con la testa il cielo, una bella metafora.
nell'immaginario comune fumetto e prosa sono due "mezzi" completamente differenti e a volte capita che gli appassionati dell'uno snobbino un po' l'altro.
perché avete deciso di inserire entrambe queste forme narrative nel vostro catalogo?
Nel nostro percorso le storie e i disegni coesistono sin dall'inizio. Tutti i libri della collana Atropo Narrativa sono illustrati, proprio come i romanzi dell'800 e inizio '900. Ma non è solo questo il motivo.
Anche se per qualcuno esiste una netta divisione tra le due forme, a noi piace pensarle per quello che sono: semplicemente storie. Ogni libro, come dice Roberto Calasso di Adelphi, è un capitolo di un libro ancora più grande, il catalogo. E il catalogo non è la pagina-shop di un sito internet né un elenco di titoli ordinato, ma l'anima, l'essenza di una realtà editoriale.
Dietro ogni nostro libro c'è quel bisogno a cui accenavo prima, raccontare ed esprimere ciò che altrove è normalizzato, banalizzato, standardizzato e che non intacca mai la percezione di ciò che ci circonda. Per noi questo bisogno è una ricerca senza fine: la portiamo avanti nella narrativa come nel fumetto o nella saggistica, così come nell'horror, nella fanstacienza o nel racconto autobiografico.
È un approccio che può sembrare strano, ma al di là delle tifoserie dei "generi", esiste un mondo di persone abituate a passare dal romazo al fumetto, dal cinema alla serie tv, molto più facilmente di quanto ci si potrebbe aspettare. Lo facciamo noi stessi tutti i giorni.
Eris nasce attorno a quest'idea imprescindibile e tutta la struttura si muove ed evolve al suo servizio. Per questo la differenza tra forme e generi non ci ha mai spaventato. E con il tempo i lettori hanno imparato a comprenderla e ad apprezzarla.
cosa succede quando eris incontra un autore che gli piace? come nasce il libro di un esordiente?
Esattamente come gli altri libri di cui possiamo seguirne la genesi.
Lavorare con gli autori è forse uno degli aspetti più belli per noi. Cerchiamo sempre di farlo in maniera laboratoriale, mettendo a disposizione le nostre competenze affinché la storia che gli autori hanno pensato possa concretizzarsi al massimo delle possibilità. La genesi di una storia è un'alchimia misteriosa che spesso sfugge anche a chi la storia l'ha pensata e voluta. Il nostro sforzo costante nella fase dell'editing è proprio quello di far sì che la storia rimanga coerente a se stessa, a come si è presentata all'inizio nella testa dell'autore. Passiamo spesso moltissime ore con gli autori, se non giornate intere, a rivedere passo per passo lo storyboard o la bozza del libro, confrontandoci e trovando soluzioni insieme, ma sempre con un unico obbiettivo: la riuscita della storia per come ci è stata proposta.
un'ampia veduta dall'alto dell'Eris Caos (foto di gabriele)
e invece come scegliete un autore già pubblicato all'estero per portare le sue opere qui in italia?
Scegliamo sempre opere e/o autori che non sono mai stati pubblicati in Italia e che ovviamente si sposino con la nostra linea editoriale. Questo perché, sopratutto per quanto riguarda il fumetto, le importazioni dei libri nel nostro paese sono rigidamente legate a meccanismi di compravendita dei diritti che puntano l'attenzione verso una cerchia spesso ristretta di stili e autori. Questo, oltre a far trascurare una grande quantità di materiale dal valore incredibile, impedisce una ricerca molto più personale di cui Eris invece non può fare a meno. 
Non a caso stiamo esplorando soprattutto percorsi che hanno rivoluzionato la scena del fumetto nei paesi di origine e che qui in Italia sembrano lontani e impensabili, narrazioni complesse e graffianti che hanno la forza di mettere in discussione chi le legge. E nel pubblicarli abbiamo scoperto poi che molti autori e lettori nostrani sono estremamente ricettivi a questi percorsi e che probabilmente non aspettavano altro che la possibilità di sperimentarli.
il fumetto in italia è davvero in crisi? non si parla di altro, ma è innegabile che negli ultimi anni, sopratutto con lo sdoganamento del termine graphic novel, che pare abbia nobilitato la letteratura disegnata, i fumetti si trovano praticamente dappertutto, persino nelle librerie dei supermercati, e i lettori sembrano essere aumentati di parecchio... ma allora dove sta il problema?
Fumetto o no, l'editoria evoca sempre la parola crisi. Crisi di vendite, emorragie di lettori.
Non siamo nel settore da così tanti anni per avere un paragone storico così vasto...
Sicuramente il fumetto seriale, quello da edicola per intenderci, ha subito dei significativi cali di vendita negli ultimi 20 anni, lo dicono le statistiche, ma i suoi numeri rimangono comunque importanti, non paragonabili al fumetto di cui invece ci occupiamo noi, quello che pare sia stato nobilitato.
Questo tipo di fumetto nasce sin da subito con l'idea di essere destinato alle librerie come alle fumetterie. Senz'altro in questi anni si è fatto spazio, anche nelle librerie generaliste, e senza dubbio ha conquistato un'attenzione notevole. Ma a parte casi eccezionali, che davvero si contano sulle dita di una mano, "la nuova ondata" del fumetto è perfettamente allineata alle vendite di un piccolo/medio editore di varia.
Grazie alla nostra duplice vocazione letteraria e fumettistica e la conoscenza dei relativi settori, ci siamo fatti l'idea che quello del libro, per sua natura, non può essere un mercato redditizzio come normalmente si intendono i mercati. Un libro non potrà mai rendere come un prodotto high-tech. Anche se si fa di tutto per cambiare questa natura.
Il sistema editoriale è al collasso, non perché mancano i lettori, ma perché si tenta disperatamente di non far implodere su se stesse strutture gigantesche o autoreferenziali. E lo si fa pubblicando una quantità di titoli sempre più spaventosa e inseguendo grandi numeri e non grandi libri. Perdendo oltretutto la capacità di accompagnare e far crescere nuove generazioni di autori e lettori.

Tornando al fumetto, crediamo che questo momento di rinnovata attenzione sia destinato ad arrestarsi o quanto meno a stabilizzarsi, è fisiologico. Sarebbe saggio quindi approfittare di questa occasione per sperimentare nuovi percorsi e possibilità. Temiamo invece che la tendenza sia quella di importare i vizietti dell'editoria tout court: cataloghi giganteschi, appiattimento di standard professionali, con meccanismi che partono dalla fame di nuove pubblicazioni sempre più numerose e che finiscono nel vicolo cieco di tirature più esigue di quelle delle autoproduzioni, in cui l'editore aumenta i titoli in catalogo senza realmente scommettere sugli autori, sfiorando i meccanismi assurdi dell'editoria a pagamento. È una storia già vista, forse si può ancora arrestare. Altrimenti sarà crisi vera.
voi siete molto attivi sui social, dai "teaser" delle uscite future, alle presentazioni, alle condivisioni di recensioni e foto dei vostri albi ma anche di alcuni momenti di vita in casa editrice: quanto può influire il passaparola su internet per il successo di un piccolo editore?
Può influire molto, ma da solo non basta a costruire una comunità forte di lettori. Anzi ti dirò che molto spesso è un magnifico specchio deformante (a volte ci scrivono lettori che pensano che siamo una grande azienda con molti dipendenti, mentre invece siamo in tre a fare praticamente tutto) e il rischio di perdere i contatti con la realtà e con la portata del tuo lavoro nel mondo al di fuori del web è sempre in agguato. Non ci si può accontentare o adagiarsi sugli allori per qualche centinaia di like. Il mondo dei lettori è stratificato e trasversale e il web non può raggiungerlo e contenerlo tutto.
C'è di buono che con il web l'editoria ha scoperto di poter comunicare la parte più affascinante del suo mondo ai lettori e quindi di poter costruire nuovi modi di creare e mantenere il rapporto con loro. Dopo la spersonalizzazione dell'entità "casa editrice" a favore della struttura aziendale tipica degli anni '80, si sta finalmente, ma non sempre, recuperando quel rapporto empatico e comunitario che in passato legava l'editore ai lettori. Un rapporto che noi torinesi per esempio avvertiamo ancora fortissimo nei fedelissimi dell'Einaudi dei tempi d'oro.
È chiaro che deve però esistere un'idea fortemente aggregante e sopratutto la disponibilità ad accettare il fatto che oggi fare editoria significa anche sapersi districare nel mondo della comunicazione.
Django il nostro severissimo editor in chief  (foto di gabriele)
e a proposito di trasparenza, voi siete l'unico editore - almeno tra quelli di cui mi è capitato di leggere qualcosa - che, alla fine di ogni libro, pubblica una scheda che spiega come vengono ripartiti i guadagni del prezzo di copertina: la percentuale degli autori, dei traduttori, della distribuzione eccetera. come mai avete deciso di condividere con i lettori queste informazioni?
È un'idea che abbiamo "rubato", perché le grandi idee si rubano, a Stampa Alternativa. Solo dopo abbiamo scoperto che Feltrinelli è stato il primo editore a farlo tanti anni fa.
Abbiamo deciso di replicare l'iniziativa anche noi perché il divario informativo tra chi fa i libri e chi li legge è spesso gigantesco. E molto spesso anche chi è del settore tende a sottovalutare la complessità dell'organizzazione: non ci sono solo l’autore, la tipografia e l’editore, nel mercato editoriale sono coinvolti anche il magazziniere o il commesso della libreria.
Inoltre le politiche di sconti sui libri promosse da catene e shop on-line stanno creando un meccanismo che porta sempre più spesso a far pensare che il libro possa e debba essere scontato sempre. Non è così. Il libro è un prodotto che non si avvantaggia dei rincari delle merci normali. Questo significa che quello sconto ricadrà sulle spalle di qualcuno. Che non è né la libreria di catena né lo store on-line che promuove lo sconto. Manca consapevolezza e solo l'editore, che conosce a menadito tutti i passaggi della filiera, può spiegare queste cose al lettore. 
un'altra particolarità del vostro catalogo è che le vostre opere sono distribuite sotto licenza creative commons, un'idea del tutto diversa rispetto a quella di buona parte degli editori che si preoccupano di "proteggere" i loro contenuti in tutti i modi. quanto e in che modo è importante che un'opera diventi accessibile a tutti? e come questo riesce a non danneggiare economicamente voi in quanto editore, anzi - spero! - ad avere un risultato positivo?
Il concetto di copyright per come siamo abituati a pensarlo oggi, è l'esatto opposto della cultura. La storia della cultura è fatta di rimandi, influenze, contaminazioni e anche di furti. Un'opera vera è fatta per navigare il mondo, per diventare di tutti. È questa la potenza della cultura. La concezione rigida del copyright è per cui paradossale. Non poter leggere i brani di un libro in una situazione pubblica (non a scopo di lucro) senza le autorizzazioni è paradossale. Non poter dipingere sui muri di un pronto soccorso pubblico infantile i beniamini, tipo i personaggi della disney, dei bambini a cui quella struttura è rivolta, è paradossale (in Italia fu fatta causa dalla Disney per un motivo simile).
La scelta delle Creative Commons (che applichiamo solo se l'autore è concorde e che, tranne casi rari, non possiamo applicare ai titoli tradotti dall'estero poichè rilasciati in origine con copyright classico) non ci danneggia né ci avvantaggia particolarmente. È una scelta etica. Che ha un'applicazione giuridica e che comporta dei limiti e degli obblighi che tutelino l'autore e il nostro lavoro. Affidiamo nelle mani dei lettori l'opera dandogli la possibilità di condividere il contenuto a patto che ne riconosca la paternità, non la riproduca per sfruttarla commercialmente e non ne tragga opere derivate.
Se in molti sentono la necessità di condividere un'opera non vedo come questo posso essere un danno. Significa che è diventata un piccolo patrimonio per molti e domani, chissà, lo potrà essere ancora di più. Siamo sicuri che ciò possa davvero creare un danno economico? Vogliamo ricordare che i WuMing mettono le loro opere in download gratuito dal loro sito? Non ci sembra che la cosa li abbia danneggiati dal punto di vista editoriale.
gli antichi Lari della famiglia Eris (con offerte) (foto di gabriele)
cosa ci aspetta per il 2017? nuovi titoli (ovvio, io sono curiosissima!) ma anche mostre, fiere... dove possiamo incontrarvi?
Partiamo dalla fiere più imminenti: tra un paio di settimane saremo a Padova per Be Comics. A fine marzo parteciperemo per la prima volta a Book Pride a Milano, fiera nazionale dell'editoria indipendente. Ad aprile al Ratatà di Macerata e al Comicon di Napoli. A maggio al Salone del libro di Torino. Ma stiamo già lavorando per il prossimo Treviso Comic Book Festival e per Lucca Comics and Games ovviamente.
Per quanto riguarda i titoli nuovi, abbiamo iniziato l'anno con E così conoscerai l'universo e gli dei di Jesse Jacobs. A metà marzo uscirà il nuovo graphic novel di Lucia Biagi Misdirection. Ad aprile pubblicheremo il nostro primo romanzo tradotto dall'estero Challenger di Guillem Lopez, tradotto da Francesca Bianchi e illustrato dal nostro Sonny Partipilo. A maggio The Squirrel Machine di Hans Rickheit... per l'autunno il bellissimo Sacred Heart di Liz Suburbia... ma stiamo lavorando anche ad altre novità...
non sono sicura di riuscirci, ma ci provo: avete qualche piccolo scoop per noi? magari qualche indizio su una prossima pubblicazione? ci avete svelato che adam tempesta ha un nuovo libro in programma, e dopo itero perpetuo, io sto già friggendo adesso! ci svelate qualche cosina in più?
Solo qualche indizio a carattere temporale: per fine aprile e per giugno stiamo preparando una grande sorpresa fumettistica. Incrociamo le dita.
Per giugno abbiamo in programma un'altra uscita per la collana di narrativa che presto sveleremo.
Per quanto riguarda Adam Tempesta invece... posso solo dirvi che il nuovo libro sarà tutto a colori, che sarà molto diverso da Itero Perpetuo e che Adam è un artista in pienissima evoluzione artistica... data di uscita? Al più tardi nel 2018!
grazie mille per questa bella chiacchierata, un abbraccio e buon lavoro!
Grazie a voi e complimenti per l'idea di aggregarvi tra blog, siamo davvero curiosi di vedere come si evolverà questa vostra esperienza!
momento revisione testi con gli antichi tarocchi di Marsiglia (foto di gabriele)

link utili:
eris edizioni: sito e pagina facebook
book bloggers blabbering: sito e pagina facebook

su claccalegge abbiamo parlato di:

4 commenti:

  1. Bellissima intervista! Non ho mai letto nulla di questa casa editrice e devo assolutamente recuperare :) Che dolce Django <3

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    1. e allora ti anticipo che sulla pagina fb (e sul sito!) del book bloggers blabbering per tutto il mese di marzo troverai ogni giorno un sacco di recensioni e consigli sui loro libri ^_^

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  2. Gran bella intervista clacca! Mi piace quando un editore ha ben chiaro da dove viene, cosa sta facendo, e dove vuole andare. E le risposte date denotano riflessione, voglia di fare e sperimentare.

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    1. ciao cami, grazie ^_^
      eris è esattamente come dici tu, una casa editrice con le idee chiare con un sacco di voglia di sperimentare, scoprire e condividere bei libri. ed è il motivo per cui mi piacciono tantissimo! ♥

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