giovedì 12 gennaio 2017

charles

è vero che un grande autore rimane vivo nella sua opera, ma nel caso di charles alessandro tota ha immaginato qualcosa di più, ovvero che il più famoso poeta francese, charles baudelaire sia veramente ancora vivo. e, come dice lui, sta bene. ed è a bari.


charles è vivo e fuma insieme a noi avrebbe potuto essere il sottotitolo se l'autore avesse avuto il mio stesso pessimo gusto e cattivo senso dell'umorismo. ma grazie al cielo, alessandro tota è a un altro livello.

siamo alla fine degli anni '90 e claudio, un ragazzo che come tanti gira dentro la feltrinelli comprando molti meno libri di quelli che sfoglia, incontra charles, arrivato lì non si sa bene come né da dove. quello che è chiaro come il sole è che si tratta davvero di charles baudelaire, e che il poeta ha un carattere veramente pessimo.
l'incontro con un gruppo di punk di periferia, tra canne e vino da due soldi, è come la scintilla di un innamoramento: charles si inserisce subito nel gruppo, fa amicizia con tutti i ragazzi, tra chi lo osanna, chi lo ammira e chi semplicemente non ha idea di chi sia, e si ritrova perfettamente con quello spirito che se un tempo si poteva definire spleen, oggi è meglio noto come scazzo esistenziale tardoadolescenziale.

avere un poeta come baudelaire nel gruppo, dovrebbe fare di lui automaticamente la guida totale e suprema, ma charles sa dispensare consigli non tanto come un maestro, ma come un compagno e un amico, adeguandosi allo stile dei ragazzi fino a indossare giacche punk piene di spillette e toppe, dando consigli sull'amore e l'amicizia a quel branco di frastornati confusi più dalla vita che dall'hashish.


realizzato in nei carnet dell'autore, charles potrebbe essere tutta una metafora sulla necessità di una giuda che sappia parlarci nel modo giusto al momento giusto (cosa di meglio di un poeta maudit per dei paratossici da panchinetta pubblica?), o un modo per farci ricordare che buona parte di quelli adesso riconosciuti come grandi poeti e illustri geni, hanno passato anni della loro vita a farsi dare del paratossico.
ma molto più semplicemente tota approfitta dell'improbabile visita di baudelaire a bari per raccontare in modo semplice e perfetto di quelle cose che forse sembrano piccole, ma che, se dedichiamo loro le giuste parole, sono in realtà le dimensioni fondamentali della nostra stessa esistenza: l'amicizia, l'amore, la vita, l'ispirazione, la bellezza.
charles si legge senza farsi troppe domande, senza pensare che è assurdo che un poeta morto decenni e decenni fa stia a chiacchierare con dei wannabe punk di bari, lasciandosi incantare dalle sue parole e dai disegni freschi, immediati ed espressivi di alessandro tota, in attesa, magari, dell'incontro che riuscirà a trasformare in poesia anche la nostra vita.

2 commenti:

  1. Lo devo comprare suuubito, sembra geniale già lo adoro 😍

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    1. è genialissimo! e il rapporto che si instaura tra charles e i ragazzi è raccontato in modo perfetto, mi ha fatto un sacco di tenerezza.

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