mercoledì 23 novembre 2016

odio favolandia vol. 1

un concentrato di cattiveria gratuita, splatter, parolacce e pucciosità.
ecco grossomodo quello che potete aspettarvi da questo primo volume di odio favolandia di skottie young, un artista eccezionale con un tratto unico, apprezzatissimo autore della rivisitazione a fumetti della saga del mondo di oz e dei giant-size little marvel.
ok, on è nulla di fondamentale e imperdibile, non è manco per niente uno di quei fumetti che dopo avervi fatto piangere vi farà pensare per mesi al senso della vita, però è a suo modo geniale.
geniale, grottesco, per certi versi adorabile, cattivo e insensato.
io con le cose pucciocattive e folli ci vado a nozze, quindi a livello del tutto personale ve lo consiglio, sopratutto per farvi quattro risate lasciando del tutto da parte la buona creanza.


protagonista della storia è gertrude, un'adorabile bambina di circa otto anni.
almeno in apparenza.
la piccola gertrude è stata risucchiata a favolandia quando in effetti aveva otto anni, un bel giorno che stava a giocare nella sua stanzetta rosa circondata di bambole e orsacchiotti.
arrivata a favolandia, il suo compito era trovare la chiave che apriva la porta di quel regno incantato e felice e tornare a casa sua, dopo aver vissuto un'esperienza che qualsiasi bambino del mondo le avrebbe invidiato.
purtroppo però, quello che sembrava un affare di un giorno o due, si è rivelata una ricerca che dura da ventisette anni.
gertrude non è cambiata di una virgola, è rimasta sempre l'adorabile boccoluta mocciosa nell'aspetto, ma il tempo è passato davvero, e la piccola bimba rosavestita è completamente impazzita e ormai nasconde un animo da scaricatrice di porto, da sboccata ammazzafavole che non ci pensa due volte prima di fare a pezzi qualsiasi tenero, grazioso e coloratissimo esserino abbia davanti a sé.
ventisette lunghi anni di fatine e sbudellamenti e ancora della chiave non c'è alcuna traccia.
ovviamente, che una bambolina con i codini vada in giro a trucidare gli abitanti di favolandia non va troppo bene neanche alla regina di questo coloratissimo e zuccheroso mondo, sua altezza cloudia, che non vede l'ora che gertrude riesca ad andar via, dato che lei non può metterle un dito addosso in quanto ospite di favolandia, protetta da un incantesimo che la rende immune dagli attacchi della regina.
e se si riuscisse a togliere a gertrude il suo incantesimo di protezione?


odio favolandia ha dalla sua parte quello di essere qualcosa di totalmente inaspettato, un mix allucinato tra zuccherosità e crudeltà che si basa sul concetto abbastanza abusato della gabbia dorata, ma lo fa dando alla storia, che di per sé è il non plus ultra della frustrazione, un tono così grottesco da risultare comico: è impossibile immedesimarsi in gertrude, la sua esasperazione e la sua follia sono fuori controllo e degenerano in una capacità assassina praticamente inspiegabile, eppure la sua furia, e l'assurdità della sua situazione, non può che strapparci un sorriso, complice la straordinaria espressività che il tratto di skottie young riesce a dare ai suoi personaggi.

quando ho letto la trama di odio favolandia per la prima volta, mi ero parecchio turbata all'idea che una bambina fosse intrappolata in un mondo che non era il suo contro la sua volontà e che non riuscisse a tornare a casa. temevo che mi sarei immedesimata troppo nella protagonista e che mi sarei fatta prendere dall'ansia e dalla claustrofobia.
ma gertrude, dopo ventisette anni di fatine e alberi magici, di gnometti e stelline, di colori sgargianti e canzoncine in rima. è completamente fuori di testa e immedesimarsi in lei è impossibile davvero, inutile quanto vogliate provarci. tutta la storia è totalmente assurda ed è proprio questa assurdità, questa totale sospensione dell'incredulità, che la rende comica.
dato che non c'è modo di capire il perché di tanto odio dopo tutto questo tempo, di capire come dopo un'intera vita gertrude non abbia imparato ad apprezzare il mondo in cui si trova, di condividere le sue emozioni da squilibrata, l'unica cosa che ci rimane da fare è metterci comodi, scollegare il cervello da ogni considerazione plausibile, e goderci il massacro.

il finale per me è stato a dir poco catartico - gertrude non mi è stata simpatica nemmeno un po' fin dal primo momento - e l'unica cosa che posso sperare è che skottie young non tiri la serie troppo per le lunghe e sopratutto non ci proponga episodi troppo simili a quelli già visti. diciamo che con altri cinque, massimo dieci episodi, si potrebbe grandiosamente concludere questa follia.
nonostante non abbia idea di cosa ci si possa aspettare dal prossimo volume, continuerò a fidarmi ciecamente dell'autore, aspetterò i prossimi episodi pronta a immergermi in un altro bagno di sangue e cervelli spappolati. e mi spiace per quel demonio di gertrude, ma io continuo a tifare per gli abitanti di favolandia.

4 commenti:

  1. Sembra molto il mio genere quindi avrei voluto prenderlo a Lucca... se solo fossi riuscita ad arrivare allo stand Bao, che domenica era impraticabile T___T

    Approfitterò del tablet del moroso per leggerlo in versione ebook: val la pena prenderlo in edizione cartacea o basta quella elettronica?

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    1. se riesci a leggerlo a colori, va benissimo anche in digitale secondo me! ^_^

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