lunedì 16 maggio 2016

questa cosa bizzarra che si chiama amore

di solito ho bisogno di leggere libri che si adattino in qualche modo al mio umore del momento. per questo non mi è esattamente facile negli ultimi tempi trovare qualcosa che mi vada bene. per esempio, ho iniziato storia della pioggia, di cui tutti hanno parlato benissimo ovunque. e non ce l'ho fatta manco per niente.mi è venuta voglia di lanciarlo dalla finestra.
pensavo di essere in una fase in cui non sarei riuscita a leggere un romanzo e stavo per buttarmi su un saggio recuperato qualche tempo fa, quando il postino mi ha lasciato questa cosa bizzarra che si chiama amore, per il quale devo ringraziare tantissimo astoria, perché è stato esattamente il tipo di libro di cui avevo bisogno in questi giorni, riguardo ai quali preferisco evitarvi menate di ogni genere.
parliamo del libro piuttosto.


a lore e harry arriva la notizia che gloria, la loro figlia, sta per sposarsi. per la terza volta.
l'annuncio scatena una sorta di shock per entrambi e li costringe, alternandosi a ogni capitolo, di mettere in discussione loro stessi, le loro scelte, la loro vita, il modo in cui hanno educato la loro unica figlia, il loro stesso rapporto.
lore è una bibliotecaria appassionata di letteratura e prossima alla pensione. l'idea di lasciare il lavoro la spaventa: sa che le mancherà la biblioteca, le presentazioni con gli autori, il vedersi come una donna ancora attiva, e al contempo si rende conto con amarezza che dal momento stesso in cui lascerà il posto, nessuno sentirà la sua mancanza: la biblioteca continuerà a funzionare, gli autori continueranno a leggere al pubblico i loro libri, i suoi colleghi continueranno il tran tran quotidiano come sempre. quello che più la spaventa è perdere il suo spazio personale nel quale harry, suo marito, non vuole entrare. lui è un ex-dipendente di un'industria, anche se un tempo sognava di diventare architetto. al momento del pensionamento ha cominciato a dedicarsi al suo giardino, cosa che pian piano ha occupato buona parte della sua esistenza. quello che li legava in gioventù - l'amore in primis, ma anche una certa visione politica del mondo - pian piano si è fatto ingoiare dai libri di lore e dalle piante di harry: la serena quotidianità li ha allontanati e ingrigiti.
trovandosi davanti alla scelta incomprensibile della figlia di sposare un uomo che è agli antipodi del loro modo di vivere e di pensare, dovendo sopportare un momento difficile della loro esistenza, lore e harry iniziano a riavvicinarsi, scavando all'interno delle loro coscienze e ricostruendo un rapporto che sembrava ormai perduto.

questa cosa bizzarra che si chiama amore ha il dono meraviglioso di evitarci sbrodolamenti melensi in favore di un rapporto che riesce a rinascere dalle sue stesse ceneri. cercando di comprendersi, e scoprendosi in fondo ancora simili nonostante le profonde differenze, quello che lega lore e harry è un sentimento fortissimo, che resiste a tutto senza doversi adornare di inutili fronzoli.

il romanzo ha una struttura abbastanza insolita eppure geniale: a inizio del capitolo uno dei due protagonisti racconta, come un flusso di coscienza, come un diario, quello che sta succedendo e sopratutto quelli che sono i suoi sentimenti, i suoi pensieri. dopo, come in un film, assistiamo al dialogo tra loro, un dialogo che pian piano smette di essere battaglia per diventare un luogo sicuro in cui sentirsi di nuovo bene insieme, forti dell'essere ancora gli stessi lore e harry di tanti anni prima.

se vi piacciono le storie d'amore leggetelo, perché è la storia d'amore più sincera che abbia mai trovato. se non vi piacciono, leggetelo, perché è la storia di vita più sincera che abbia mai trovato.
e preparate i fazzoletti.

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