venerdì 8 gennaio 2016

il piccolo principe

fino ad ora per me il piccolo principe era il romanzo che nessuno poteva non apprezzare. ero convinta che tutto il mondo l'avesse letto e amato come l'ho letto (e riletto e riletto e riletto) e amato io.
poi ho scoperto, grazie all'annuncio del film basato su questo romanzo, che non era vero.
strano.
la cosa che più mi preoccupava, oltre al fatto che era appena crollata una delle certezze su cui basavo la mia esistenza, era questa storia del film.

il piccolo principe è un racconto molto particolare: poetico, profondo, toccante, capace di trasformarsi in una nuova lettura ogni volta. eppure praticamente non ha una trama. cioè, la storia è così semplice che bastano pochi secondi a dire cosa succede: un aviatore ha un incidente, finisce in un deserto e incontra un bambino che vuole disegnata una pecora, così che possa mangiare i germogli di baobab che potrebbero crescere sul suo pianeta, far male alla sua rosa e distruggere ogni cosa. questo bambino ha viaggiato tanto, facendosi trasportare dagli uccelli, ha conosciuto tanti adulti strani in tanti pianeti diversi, qui sulla terra ha incontrato una volpe e tante rose, e poi l'aviatore e un serpente. fine.
come si fa a fare un film su una cosa del genere?

quello che è davvero essenziale, nel piccolo principe, è - per usare ancora una volta la più abusata delle citazioni - invisibile agli occhi. e alla lettura.
poche, pochissime frasi costituiscono il cuore visibile del racconto, ma tutto quello che rende questa storia unica e importantissima rimane sospeso nell'atmosfera di malinconia che segue alla lettura.
anche qui, come si fa a rendere quella sensazione dolceamara, quel sentirsi per un attimo il primo e unico lettore, il custode del segreto che la volpe sussurra all'orecchio del bimbo, come si racconta tutto questo in un film? che deve anche essere un film per bambini, quei bambini abituati a peppa pig e ad altre vaccate simili.

insomma, un po' mi era venuta paura, ma rimanevo comunque speranzosa di poter vedere qualcosa di valido, dalle prime immagini e dalle prime clip la cosa prometteva bene.


poi qualche giorno fa ho visto finalmente il film al cinema e...
niente, le paure erano decisamente infondate. questo film è un gioiellino.

per prima cosa, chiariamo che il film non è l'adattamento del romanzo.
il protagonista non è il piccolo principe, ma una ragazzina - che durante tutto il film viene chiamata solo ragazzina o piccola - che sta per compiere otto anni, vive con la mamma, una donna in carriera che è il suo unico punto di riferimento, spera di poter entrare nella prestigiosa werth academy e di diventare un'adulta perfetta. e di poterlo diventare prima possibile.
mamma e figlia si trasferiscono in una nuova, squadrata e grigia casetta, in un quartiere di casette grigie e squadrate, abitate da gente grigia e... parecchio inquadrata.
alla piccola è stato regalato un meraviglioso piano di vita grazie al quale potrà entrare alla werth academy se seguirà tutto quello che vi è segnato, e vi è segnato davvero tutto: minuto per minuto, ora per ora, giorno per giorno, settimana per settimana, mese per mese. tutto quello che deve fare per trasformarsi in un'adulta perfetta e essenziale.


ma a cosa si fa più difficile del previsto. accanto alla sua nuova asettica casa infatti abita un signore piuttosto strambo, un vecchio aviatore.
fin dal primo momento quest'uomo non fa che turbare la quiete del quartiere e della nostra ragazzina, inviandole un aeroplanino con un disegno e una storia: la storia di un aviatore sperduto nel deserto e del suo incontro con un piccolo principe venuto da un altro pianeta...


per una bambina che non è mai stata veramente bambina è difficile credere a una storia così assurda, ma pian piano l'amicizia tra lei e l'aviatore cresce e la piccola ha modo, durante l'estate, di conoscere pian piano la storia del piccolo principe, ma sopratutto di imparare che c'è tanto di bello e di importante da vivere quando si è bambini: che c'è meraviglia e scoperta dappertutto, che ci sono gli amici, e che non si può sprecare la propria infanzia davanti a libri pieni di numeri ed equazioni.
anche se tutto questo scatenerà una valanga di problemi e...
non voglio rovinarvi tutta la storia.
ma sappiate che se andate a vederlo, dovrete sforzarvi più volte di trattenere le lacrime.


la storia della ragazzina che scopre il racconto di aviatore e del piccolo principe è un po' la storia di tutti - per questo forse la piccola non ha un nome, per rendere il suo personaggio ancora più simbolico. è una bimba come tante, con tutte le sue paure, che commette errori e che magari non sa sempre scegliere la strada giusta, ed è facilissimo immedesimarsi in lei.
la ragazzina si porta sulle spalle tutta la paura e l'insicurezza che accompagna il passaggio dall'infanzia all'età adulta, il senso di amarezza che solo l'assurda vita degli adulti riesce a trasmetterci, con tutti i suoi rigidi schemi senza senso.
ma il messaggio del film in fondo è lo stesso del libro: il punto non è non diventare grandi, ma ricordarsi di essere stati bambini e continuare a vivere più che si può come allora.


visivamente il film è davvero molto bello, e adotta una geniale scelta stilistica: quella di differenziare le animazioni che riguardano la storia della ragazzina da quelle che raccontano la trama del libro.
lo stile delle prime ricorda molti degli ultimi film in computer grafica (in particolar modo alcuni personaggi grigi mi facevano venire in mente ratatouille, poi il bollalmanacco ha confermato questa impressione - ciao bolla!), mentre per le scene tratte dal romanzo si è scelto di usare la tecnica dello stop motion, creando ambientazioni che sembrano letteralmente uscite dal libro - infatti quasi tutto sembra fatto di carta - e che riproducono abbastanza fedelmente lo stile di disegno di exupéry.

il risultato è il migliore di quelli che ci potevano aspettare.
non solo non si è stravolto il significato originale del romanzo, non lo si è svilito in alcun modo né lo si è trasformato in un tripudio di melassa, ma la poetica del racconto, il suo non-detto, tutto è reso perfettamente e fedelmente. e altrettanto perfettamente è resa la sorpresa e il cambiamento interiore che una storia così può operare in chi si ritrova per la prima volta a leggerla.
è un film che non solo non ha pretesa di sostituirsi al libro da cui è tratto, ma che invita a leggerlo e a conoscerlo. e spero tanto che i bambini - al cinema io ne ho visti veramente pochi, tutti a vedere zalone o masha e orso a quanto pare - che vedranno il film possano scoprire questo racconto bellissimo. e magari farlo scoprire anche ai loro genitori, d'altro canto per certe storie non è mai troppo tardi.

2 commenti:

  1. Mi stai dicendo che davvero c'è gente a questo mondo che non ha letto e amato alla follia Il piccolo principe? Che tristezza :(
    Comunque non vedo l'ora di andarlo a vedere *_*

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    1. il mondo sa essere un brutto posto! u_u

      fammi sapere cosa te ne pare poi! ^_^

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