venerdì 9 gennaio 2015

e adesso?

e ora quello che mi fa più paura sono le parole di chi dice che siamo in guerra, di chi fomenta l'odio, di chi vuole fare di tutta l'erba un fascio, di chi vuole mettere la gente su due fronti, ognuno pronto a sparare. la fede, di qualsiasi tipo, è una cosa, il fanatismo violento è un'altra. quello che è successo ieri non è soltanto un attentato contro charlie hebdo, contro delle persone, contro le loro idee, contro la libertà di parola e di pensiero, contro la satira, contro la democrazia, ma sopratutto è un attacco enorme alla già difficile coesistenza di culture e fedi diverse. se questo porterà a guardare con sospetto qualsiasi "altro", allora avranno vinto davvero.


silvia ziche

mercoledì 7 gennaio 2015

he drew first

sono giorni che medito di mettermi qui tranquillina e scrivere un post.
stasera ho il tempo per farlo ma nessuna voglia.
di solito non commento su internet i fatti di cronaca, non mi unisco alle manifestazioni online a furia di hashtag e cose del genere, non per mancanza di pareri, ma perché preferisco non usare un canale come il mio blog, che è cosa di poco conto, per certe cose troppo importanti.

oggi però non ci saranno post di recensioni o altro.
quello che è successo stamattina a parigi è stato scioccante oltre ogni limite.
ho visto le immagini in tv e su internet e mi hanno stravolta. mi hanno riempita di indignazione, di rabbia, di frustrazione, di dolore, di una tristezza indicibile, ed è qualcosa che per una volta non posso non condividere anche qui.
non si può accettare di vivere in un mondo in cui puoi venire ucciso da dei pazzi fanatici, da esseri schifosi che non meritano il paragone con nulla che esiste, neanche con la merda, che quella almeno concima, solo perché eserciti il tuo sacrosanto diritto di dire (e disegnare) quello che pensi.

qui c'è una raccolta di vignette, bellissime, dedicate alle vittime dell'attentato a charlie hebdo.

vignetta di david pope